Duello all’ultimo sangue (Seattle Seahawks vs Arizona Cardinals 34-37)

Allo State Farm Stadium di Glendale, Arizona, si sfidano due delle quattro squadre (tutte) in lotta per la NFC West, la divisione più competitiva in questa stagione; altro tratto in comune delle due franchigie sono i quarterback: bassi di statura, sono gli unici due starting quarterback più bassi di 6 piedi (circa 182 cm), Wilson è 5 feet 10 and 5/8 inches, Murray leggermente sotto, a 5’ 10”, entrambi hanno un passato nel baseball, scelti al draft MLB rispettivamente al quarto giro e al nono pick overall, anche nel draft NFL Murray è andato decisamente prima di Wilson, essendo stato scelto alla prima assoluta mentre Wilson solo al terzo round. Merito di Wilson però è stato aprire la strada a quarterback dalle caratteristiche fisiche quali quelle di Murray, per l’attuale quarterback e futuro Hall of Famer dei Seahawks i dubbi sulle sue dimensioni ne hanno danneggiato il posizionamento al draft mentre per Murray, pur essendoci, a ragione, molti incerti, non vi erano incognite sulla sua scelta tra i primi 5 al draft, probabilmente se Wilson uscisse ora dal college se ne discuterebbe come un poteziale “number one pick”.

Cronaca

I Seahawks vanno avanti al primo possesso, in cui prima dell’azione da touchdown, si evidenzia un marchio di fabbrica della “offense” di Seattle, il lancio profondo di Wilson per Lockett, che coperto quasi alla perfezione da Patrick Peterson esegue comunque la presa con una mano da 34 yds; in red zone, dopo una finta di corsa, Wilson trova a lato della end zone Lockett, che ha seminato il malcapitato Kirkpatrick. 7-0

Dopo aver allungato grazie a un calcio di Myers da 41 yds che li porta avanti di 10, i Cardinals accorciano con un touchdown su una situazione frequente quest’anno, la connessione Murray-Hopkins, che non ha avuto bisogno di preseason per dimostrarsi affiatata: l’attacco dei Cardinals, probabilmente volutamente, si mostra confuso, tanto che dopo lo snap la linea offensiva rimane ferma, finta cui abbocca la difesa di Seattle, difatti il cornerback Dunbar perde il primo passo di Hopkins, parte in ritardo e Murray piazza la palla perfettamente all’esterno dove solo il suo ricevitore può arrivare, il quale esegue la presa e fa toccare allo sferoide lo spazio da sei punti. 10-7

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Un altro field goal di Myers aggiunge tre punti allo score (13-7), in questo momento Arizona ha l’opportunità di portarsi addirittura avanti quando Budda Baker intercetta un inusuale lancio arrancante di Wilson per Carson, alla propria goal line e corre con solo campo verde davanti a sé verso l’end zone avversaria, dietro si vede correre con grandi leve un molosso, DK Metcalf, che con uno sforzo commovente placca Baker alle proprie 3, placcaggio fondamentale visto che i Cards su questo possesso in red zone commetteranno un turnover on downs non riuscendo a entrare nell’area da touchdown avversaria per 4 azioni, l’intercetto e la corsa di Baker sono stati sprecati, mentre Metcalf ha eseguito, come l’ha definita Carroll, “la giocata del secolo”.

Al contrario di quello di Kingsbury l’attacco di Schottenheimer (coordinatore offensivo di Seattle) capitalizza questo possesso, con una toss verso sinistra dalle 24 avversarie, su cui è da evidenziare l’agilità del left tackle Duane Brown che si proietta nello spazio ad eseguire un blocco critico sull’esterno, i Seahawks segnano il secondo touchdown di serata con Carlos Hyde, che dopo l’uscita prematura di Chris Carson per infortunio, si divide le portate con Homer. 20-7

Poco prima dell’intervallo però Arizona accorcia ancora con un possesso lampo di 6 giocate per 75 yds, su cui Murray trova Hopkins per due catch da 25 yds complessive, il tight end Arnold per 41 yds e su 1st & Goal dalle 7, Kirk sul confine destro della end zone, libero per un’incomprensibile dormita di Shaquill Griffin. 20-14

Seattle fa anche meglio perché in 3 snap percorre 85 yds per un touchdown, giocando la prima azione con 1 minuto e 14 secondi sul cronometro. Lockett “in motion” parte vicino alla linea, in posizione di slot, corre una traccia verticale, viene preso inizialmente in consegna dal solo Baker in quella che è verosimilmente una copertura a zona, poi in aiuto della safety arriva l’All Pro Peterson che recupera terreno con notevole rapidità, ma il campanile di Wilson è tanto bello quanto preciso perché nonostante Peterson sia francobollato a Lockett come nell’occasione precedente, la palla è dove solo il ricevitore può afferrarla e così avviene. 27-14

Al ritorno dagli spogliatoi il possesso è di Arizona, che accorcia con un calcio di Zane Gonzalez, portandosi a meno dieci, e poi ancora più sotto, con un touchdown su corsa di Murray che su una option tiene lo sferoide, aggira KJ Wright, non esattamente il primo capitato, e si lancia per la linea della end zone. 27-24

Seattle con un drive molto più metodico e spezzettato dei precedenti allunga ancora, quando su 4th & 2 dalle 3 avversarie Wilson lancia a Lockett un altro cioccolatino, che il ricevitore è bravo a scartare con una ricezione in “toe drag swag”, valida proprio in quanto oltre a mettere a terra il piede sinistro dopo aver eseguito la presa, trascina quello destro nel campo da gioco. 34-24

Arizona è sotto di 10 punti a poco meno di sette minuti dalla fine, ma non sembra aver fretta, eseguendo un possesso di 14 giocate per 4 minuti e 16 secondi di gioco, molto lungo avendo bisogno di un altro possesso per almeno pareggiare la contesa. Addirittura la squadra di Cliff Kingsbury si accontenta del field goal, che Gonzalez realizza, quando si vedono atterrare in campo due fazzoletti gialli, contro lo stesso giocatore, Mayowa dei Seahawks, una flag per “offside”, l’altra per condotta antisportiva dato che il difensore aveva saltato oltre la linea a protezione del kicker; il sopracitato Kingsbury accetta solo l’ultima delle due penalità, valida 15 yds e automatico primo down, occasione che Kyler Murray coglie al volo, lanciando su 1st & Goal al ricevitore preferito di serata, Christian Kirk, che corre una traccia di 5 yds leggermente verso l’interno, si gira verso il suo quarterback, riceve, evita il placcatore che piomba su di lui e si lancia per la end zone. 34-31

L’attacco dei Cardinals, riuscendo a percorrere 54 yds a furia di giocate da dieci e più yds e successive “spike” per interrompere il cronometro (non avendo più timeout), danno al loro kicker un calcio da 44 yds a 2 secondi dalla fine, il quale lo realizza portando compagni, avversari e tutti noi spettatori, in overtime. Calcio mandato tra i pali a 2 secondi dalla fine grazie allo scatto di Larry Fitzgerald, che dopo la corsa da 12 yds di Edmonds che li ha portati alle 38 avversarie, ha afferrato la palla e corso verso il centro del campo affinché l’arbitro la posizionasse dove si era fermata la corsa e Murray facesse in tempo a ricevere lo snap dal centro ed eseguire una “spike”, ovvero scagliare la palla a terra nel punto dello snap, il che comporta la perdita di un down ma anche l’interruzione del cronometro. 34-34

L’overtime, di cui si parla spesso in senso negativo, perché chi ottiene il primo possesso segnando non dà occasione alla squadra avversaria di replicare, al contrario nella partita della scorsa notte ci regala ben quattro cambi di versante della palla. Il primo si conclude con un punt, il secondo guidato dai Cardinals, potrebbe essere l’ultimo visto che Gonzalez si prepara a un field goal da 41yds, che realizza senza essere valido, dato che centesimi di secondo prima Cliff Kingsbury ha chiamato un timeout per non incappare nella penalità di “delay of game”, il secondo calcio dalla stessa distanza è largo a sinistra. Ora il pensiero comune è: “Wilson con addirittura una seconda occasione inaspettata in overtime, quando basta un field goal per vincere, non la sprecherà” e invece la partita si conferma sorprendente e piena di stravolgimenti di fronte, quando Wilson lancia un intercetto per Isaiah Simmons, scelta al primo giro dei Cardinals, finora poco coinvolto nel gioco della squadra. Partendo da metà campo Murray & Co danno al proprio kicker l’occasione di redimersi con un calcio da 48 yds che con il ghiaccio nelle vene, Gonzalez realizza.

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Vittoria clamorosa dei Cardinals, 34-37.

It's QB time murray cardinals

Considerazioni

Wilson continua nella sua campagna da MVP, raggiungendo Payton Manning per il maggior numero di touchdown lanciati nelle prime sei partite (22), che l’ex quarterback dei Broncos lanciò nel 2013, annata nella quale lanciò anche il maggior numero di touchdown in una stagione (55). Altresì Wilson ha subito tre intercetti, dopo che in carriera nello stadio di Glendale ne aveva subiti solo due, pur giocandoci minimo una volta all’anno, dei quali due uno è quello di Malcolm Butler nel Super Bowl.

Di questi tre forse ha minore responsabilità solo per il secondo quando sì, ha lanciato una palla eccessivamente fluttuante che è sembrata cercare le mani di Patrick Peterson, ma dall’altro lato Metcalf, forse per un’incomprensione tra i due, è stato qualche yard dietro senza neanche poter disturbare il cornerback nell’esecuzione dell’intercetto. Negli altri due invece non ha minimamente considerato né Baker né Simmons, detto che quest’ultimo è avvenuto in overtime quando era evidente che la fatica stava consumando entrambe le squadre, in particolare i reparti difensivi.

Entrambe le difese non sono riuscite a mettere in difficoltà gli attacchi contrapposti, in particolare nell’applicare pressione, il primo sack è arrivato in overtime ad opera di Haason Reddick dei Cardinals, così tardi anche per l’atletismo eccezionale dei due quarterback, con Murray che riuscirebbe a non farsi toccare in un fazzoletto di terra e Wilson che si liberava della palla anche con un avversario alle ginocchia, magari trovando un compagno libero.

La difesa di Seattle è stata totalmente piatta, hanno bisogno di Jamal Adams come il pane, soprattutto nel portare pressione, cosa che è riuscita a fare nella stagione corrente solo nel 20,8 % dei casi in cui il quarterback avversario è arretrato dopo lo snap.

La difesa dei Cardinals quest’anno ha fatto un balzo “from bottom to top” nelle graduatorie, pur apparendo innocua nei primi quarti di partita. Il coordinatore della difesa Vance Joseph è riuscito ad apportare aggiustamenti in corsa: ad esempio mettendo Peterson su Metcalf, togliendolo dal gioco, o mandando un maggior numero di blitz per mettere a disagio Wilson, non scontati ma esotici, posizionando diversi giocatori sulla linea di scrimmage dei quali alcuni andavano in pressione ed altri arretravano in copertura.

Su questa situazione in overtime è avvenuto il sack del cornerback Murphy(due azioni dopo il primo sack di Reddick): vi sono sette giocatori di fronte alla linea di Seattle e Murphy poco distante nella classica posizione di slot corner, la protezione viene fatta scivolare a sinistra dando per scontato un blitz di defensive linemen e linebacker, in penetrazione vanno due defensive back, Murphy e Baker, e due defensive linemen all’interno, e per lo spostamento dello schema di protezione accennato sopra, Murphy ha la strada libera per il quarterback avversario. Situazione tattica praticamente identica sull’altra giocata in overtime, che difatti ha dato la vittoria ai Cardinals, sette uomini sulla linea di scrimmage, ancora in pressione Murphy e Baker sull’esterno e due defensive linemen sull’interno, Wilson si libera del pallone ma non considera l’atletismo di Simmons, che si abbassa rapidamente dalla linea di scrimmage per essere in posizione perfetta per intercettare Russ.

Questo è stato il primo acuto di un giocatore affascinante quale Isaiah Simmons, un atleta, che a Clemson ha giocato letteralmente ovunque: outside linebacker, middle linebacker, cornerback, safety nel box e free safety nel mezzo del campo; tutti noi appassionati di football dobbiamo sperare che Vance Joseph sappia ritagliargli un ruolo “ad hoc” perché ne uscirebbe un giocatore mai visto prima e dal potenziale senza fine.

Seattle, che in contese decise da un possesso dall’anno scorso aveva uno score di 14-2 perde la terza partita in questo contesto, dopo che anche nelle prime partite di questo 2020 gli era risultato favorevole; sono legittimi contendenti per il Super Bowl anche solo per il signore che hanno come quarterback, con una difesa che non gli faccia fare gli straordinari ogni settimana le loro quotazioni sarebbero ancora più alte, a ciò contribuirà il ritorno di Jamal Adams.

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Prestazione impressionante di Arizona, che dopo lo 0-0 iniziale è stata sempre sotto a Seattle fino al calcio finale di Gonzalez, ma che ciò nonostante non ha mai mollato. Della difesa abbiamo già parlato, l’attacco sicuramente è pieno di playmaker: Kyler Murray, Drake ieri sottotono e portato fuori in cart dopo l’infortunio, Edmonds è salito in cattedra, a ricevere DeAndre Hopkins che dopo l’inizio lampo fatto di ricezioni e touchdown, ha eseguito un fumble e si è parzialmente eclissato pur contribuendo con 10 ricezioni per 103 yds e la segnatura, di contro Christian Kirk è stato un cecchino in red zone con due touchdown nonostante le “sole” 37 yds in serata, e la leggenda Larry Fitzgerald ha superato il record di Jerry Rice per più catch in uno stadio e raggiungendolo, a 1400 catch(1407), cosa che sorprende fino a un certo punto visto che “Larry Legend” ha più tackle che drop in carriera.

Con queste credenziali i Cardinals si pongono nella categoria delle mine vaganti, che potrebbero andare ai playoff per poi raggiungere la finale di Conference e magari anche la gran finale, come anche mancare la postseason, essendo in una divisione dove tutte le squadre hanno un record vincente.

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