It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 1

Con la prima settimana di football ormai alle spalle, ricomincia l’appuntamento settimanale con “It’s QB time”, che da quest’anno oltre alla classica analisi presenterà anche qualche piccolo commento tattico. Sul gradino più alto del podio non poteva che esserci Aaron Rodgers, capace di mettere in ginocchio i Vikings grazie ad una prestazione sensazionale. Anche Gardner Minshew e Kyler Murray sono stati autori di prove molto positive. Prima settimana da dimenticare invece per Baker Mayfield e Philip Rivers.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Aaron Rodgers, Green Bay Packers
(32-44, 364 yds, 4 TD, 0 INT, 127.5 rating)

Nessun quarterback ha cominciato la stagione 2020 meglio di Aaron Rodgers. La stella dei Packers, nonostante le numerose voci che si sono avvicendate nella offseason riguardo il suo malcontento a causa delle discutibili scelte al Draft del front office, ha giocato con la classica “chip on his shouder”, sfoggiando il meglio del suo repertorio. Rodgers ha affondato i rivali divisionali sapendo sfruttare alla perfezione i punti deboli di Minnesota, ovvero la secondaria giovane e rivisitata. Il suo target numero uno è stato un Davante Adams in grande spolvero, capace di mettere a referto 14 ricezioni, 156 yard e due touchdown. Il quarterback è riuscito a colmare molto bene anche la mancanza di un vero WR2, coinvolgendo ben sette ricevitori diversi, tra i quali sono emersi Valdes-Scantling e Lazard, entrambi autori di un touchdown. Ancora una volta l’ex MVP ha dimostrato di saper dominare sia dalla tasca che dopo uno scramble.

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In questa occasione, con la front seven dei Vikings che mette pressione alla linea offensiva dei Packers, Rodgers nota che la sua prima scelta nella “progression” è occupata e dunque si dilegua con uno scramble sulla destra, facendo partire un lancio tremendamente millimetrico in corsa per Davante Adams che riesce a ricevere la palla e poggiare le punte dei piedi prima dell’arrivo della safety Anthony Harris.

Dopo l’esplosione offensiva nei due quarti centrali della partita, i Packers hanno lasciato il palcoscenico ai Vikings, i quali, capaci di realizzare 24 punti nell’ultimo quarto, hanno concluso la partita a nove punti di distanza da Green Bay. Anche la linea offensiva, un’incognita dopo l’addio di Bryan Bulaga, si è comportata molto bene, concludendo la prova con zero sack subiti e due sole “QB hit” concesse. I Packers possono decisamente sognare con un Aaron Rodgers in questo stato forma, supportato da un eccellente running game. In week 2, Rodgers ed i Packers ospiteranno a Lambeau Field dei Detroit Lions reduci da una sconfitta contro i Bears.

Russell Wilson, Seattle Seahawks
(31-35, 322 yds, 4 TD, 0 INT, 143.1 rating)

Nel match vinto dai suoi Seahawks sui Falcons, Russell Wilson ha controllato l’attacco in modo magistrale, sfornando quattro touchdown e mettendo di conseguenza Atlanta fuori dai giochi. Il giocatore dei Seahawks ha messo a referto la terza prestazione più precisa di sempre tra i quarterback con almeno 35 passaggi tentati in una partita, concludendo con una completion percentage dell’88.6%. Con presumibilmente il gruppo ricevitori migliore che abbia mai avuto, Russell Wilson ha sfruttato ripetutamente le abilità di ricevitore in uscita dal backfield di Chris Carson, lo strapotere fisico di DK Metcalf e la velocità di Tyler Lockett in partenza dalla slot, che permette al quarterback di poter usufruire di accoppiamenti vantaggiosi in marcatura. Se da una parte Wilson non lasciava scampo alla mediocre difesa dei Falcons, dall’altra il neo-arrivato Jamal Adams brillava nel suo esordio con Seattle. Lo scorso anno la tendenza offensiva più lampante dei Seahawks era quella di aprire la partita cercando di instaurare un efficiente running game, in questa occasione le portate totali sono state soltanto 20, mentre Wilson ha avuto la possibilità di orchestrare l’attacco sin dal primo snap. Questo fattore sarà da tenere sott’occhio nelle prossime partite, in quanto con un pacchetto ricevitori di buon livello, il coaching staff della franchigia dello stato di Washington potrebbe decidere di optare più spesso per una maggioranza più ampia di lanci. Nella week 2, i Seattle Seahawks esordiranno in casa affrontando i New England Patriots di Cam Newton.

Lamar Jackson, Baltimore Ravens
(20-25, 275 yds, 3 TD, 0 INT, 152.1 rating, 7 car, 45 yds su corsa)

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L’MVP in carica ha ricominciato la stagione regolare esattamente da dove l’aveva lasciata lo scorso anno. Con una prestazione molto efficiente (rating di 152.1) Lamar Jackson ha messo alle corde dei Cleveland Browns decisamente rivedibili. Per il prodotto di Louisville è stata una partita perfetta, senza sbavature e contenuta dal punto di vista delle corse, soprattutto perché il 31-6 messo a referto dai Ravens nei primi tre quarti ha permesso alla squadra di rallentare il ritmo, lasciare spazio a Robert Griffin III facendo riposare Jackson e mettere in cassaforte la prima vittoria stagionale. I Browns non hanno trovato soluzioni per arginare il quarterback dei Ravens, il quale ha mostrato grande dalla tasca, mettendo a segno lanci molto difficili in tight windows, come in occasione del secondo touchdown di Mark Andrews e di una bellissima completion da 47 yard di Marquise Brown.

Se ci fossero ancora dubbi riguardo la precisione di Lamar Jackson sui lanci lunghi, questa clip è molto indicativa. La finta di handoff e l’ottimo lavoro della linea offensiva lasciano a Jackson tutto il tempo per seguire “Hollywood Brown”, il quale nonostante la marcatura a uomo di Joe Haden riesce a conquistare 47 yard grazie ad un lancio perfettamente piazzato dal suo quarterback.

Con un Lamar Jackson che sembra non aver perso un colpo rispetto alla sua campagna da MVP, i Ravens hanno tutte le carte in regola per dominare nuovamente la stagione regolare ed avventurarsi ai playoff. In week 2, Baltimore volerà a Houston per affrontare i Texans, per quello che si prospetta un duello molto interessante tra Lamar Jackson e Deshaun Watson.

Kyler Murray, Arizona Cardinals
(26-40, 230 yds, 1 TD, 1 INT, 78.1 rating, 13 car, 91 yds su corsa, 1 TD)

La prima scelta al Draft 2019 ha guidato i Cardinals ad un upset contro i 49ers grazie alla sua dinamicità ed imprevedibilità sulle corse. In una partita decisamente bloccata dal punto di vista offensivo per i primi tre quarti, Kyler Murray ha messo in seria difficoltà la solida difesa dei 49ers. La franchigia di Kyle Shanahan ha dovuto fare i conti con un attacco decimato, viste le assenze dei due ricevitori Deebo Samuel e Brandon Aiyuk, oltre all’infortunio subito da George Kittle a metà partita, tutti fattori che hanno semplificato il lavoro dei Cardinals e reso più macchinose le manovre offensive di San Francisco. Dopo un anno di assestamento nel nuovo sistema offensivo, la squadra di Kingsbury ha mantenuto le promesse nella prima settimana della stagione, mostrando fluidità nel running game grazie ad ottimi interpreti come Kenyan Drake e Chase Edmonds oltre allo stesso Murray. Insieme al quarterback, la stella della partita è stata indiscutibilmente DeAndre Hopkins, ricevitore all’esordio con la franchigia dell’Arizona. L’ex giocatore dei Texans ha rappresentato un target continuo per Kyler Murray, la connessione tra i due si è rivelata sin da subito efficiente ed il ricevitore ha concluso la sua prova con una monumentale linea statistica da 14 ricezioni e 151 yard. I Cardinals possiedono un organico perfetto per poter sperare di giocare i playoff, grazie ad una difesa decisamente maturata ed un attacco molto florido a disposizione di quello che potrebbe affermarsi come il quarterback rivelazione della stagione. La maturazione di Murray si è vista anche nell’ultimo quarto, quando è stato capace di concretizzare i drive, riuscendo a gestire con molta freddezza le pressioni della temibile front seven dei 49ers.

Su questo touchdown che ha di fatto indirizzato la partita in favore dei Cardinals, Kyler Murray ha evitato questo blitz dei 49ers in modo magistrale, fingendo quasi una “pump fake” prima di uscire dalla tasca e mettere in mostra la sua velocità.

Nonostante il quarterback debba trovare più continuità nel passing game, questo inizio di stagione certifica la sua crescita. Nella week 2, i Cardinals ospiteranno Washington, reduce da una prova difensiva sensazionale contro gli Eagles.

Gardner Minshew II, Jacksonville Jaguars
(19-20, 173 yds, 3 TD, 0 INT, 142.3 rating)

In quello che è stato di gran lunga l’upset più clamoroso della prima settimana, Gardner Minshew ha dimostrato ancora di volta di essere ben di più di un personaggio di culto, mettendo a referto una prestazione molto efficiente contro la temibile difesa dei Colts. Nonostante i Jaguars siano considerati la squadra peggiore della lega, favorita per avere la prima scelta al prossimo Draft, il quarterback ha saputo sfruttare in modo magistrale il suo pacchetto ricevitori mettendo a segno ben tre touchdown ed un solo passaggio sbagliato in tutta la partita. Minshew ha pescato nella end zone DJ Chark, Keelan Cole ed il rookie Laviska Shenault Jr, protagonista di un esordio decisamente positivo come arma offensiva a 360 gradi, capace di essere una spina nel fianco dalla “wildcat formation” cosi come allineato come ricevitore. Seppur con qualche difficoltà, anche la difesa ha supportato l’ottima prestazione di Minshew, decisamente intenzionato a smentire i suoi detrattori. Senza Leonard Fournette, il running back primario è stato il rookie undrafted James Robinson, capace di raccogliere 62 yard su corsa in 16 portate. Nonostante la campagna 2020 dei Jaguars abbia poche possibilità di risultare positiva, Gardner Minshew si è dimostrato ancora una volta in grado di essere efficiente nonostante un supporting cast tutt’altro che stellare. All’orizzonte per i Jaguars c’è una sfida in Tennessee contro i Titans.

I PEGGIORI CINQUE

Il peggiore della settimana
Baker Mayfield, Cleveland Browns
(21-39, 189 yds, 1 TD, 1 INT, 65.0 rating)

Se Lamar Jackson ha ripreso la stagione regolare esattamente da dove l’aveva lasciata, lo stesso vale per Baker Mayfield. In questa prima partita sotto il nuovo capo allenatore Kevin Stefanski, il prodotto di Oklahoma ha commesso gli stessi errori frequenti del 2019, come la difficoltà di leggere le difese e di andare oltre la sua prima opzione nelle “progression”, oltre ad altri brutti errori di precisione. Una partita non è sicuramente un campione statistico veritiero, soprattutto con alle spalle un offseason accorciata dalle limitazioni dovute al COVID-19. Stefanski nel suo periodo a Minnesota è riuscito a rendere molto più efficiente Kirk Cousins sfruttando il gioco in play-action, fattore che probabilmente deve ancora entrare nelle corde dei Browns che possono contare su Nick Chubb e Kareem Hunt in uscita dal backfield, due running back temibili che dovrebbero togliere pressione a Mayfield in modo da permettergli di lanciare con più tempo e spazio (aspetto visto a rari tratti in week 1). I Browns sembrano ancora un organico che ha bisogno di tempo per fare il salto di qualità tanto atteso e Mayfield è ben lontano dal rischiare il posto, anche se questo avvio di stagione (seppur contro una delle migliori difese della lega) non è dei più promettenti. I Browns adesso dovranno cambiare focus molto rapidamente in quanto saranno impegnati nel prossimo Thursday Night tra le mura casalinghe contro i Cincinnati Bengals di Joe Burrow, il quale nonostante qualche errore tipico da rookie, si è dimostrato molto maturo all’esordio.

Philip Rivers, Indianapolis Colts
(36-46, 363 yds, 1 TD, 2 INT, 88.7 rating)

L’esordio di Rivers con i Colts non è andato come previsto, con la franchigia di Indianapolis che è stata messa al tappeto dai Jacksonville Jaguars. Esattamente come successo lo scorso anno, in una campagna conclusa con 20 intercetti subiti, Rivers è sembrato ancora troppo propenso a lanci forzati, come quello realizzato a quattro minuti dalla fine e terminato con un intercetto di Andrew Wingard che ha di fatto congelato la vittoria dei Jaguars. Riprendendo il discorso legato alla parte su Mayfield, adattarsi ad un nuovo sistema offensivo in questa stagione necessiterà più tempo del previsto. Tuttavia al fine di rispettare le aspettative di inizio stagione, Rivers sarà costretto a limitare i suoi turnover, soprattutto dietro una delle migliori linee offensive della lega. L’ex quarterback dei Chargers ha mostrato anche all’esordio con i Colts la sua tendenza a coinvolgere nel passing game i suoi running back, con il rookie Jonathan Taylor che ha concluso la sua partita con 6 ricezioni per 67 yard e Nyheim Hines che si è messo in luce con 8 ricezioni, 45 yard ed un touchdown. C’è ancora molto lavoro da fare prima di poter raggiungere il potenziale di un roster che sulla carta può competere per vincere la AFC South. Rivers ed i Colts cercheranno ora di rialzarsi ospitando dei Vikings assetati di vendetta dopo la sconfitta contro i Packers.

Sam Darnold, New York Jets
(21-35, 215 yds, 1 TD, 1 INT, 75.3 rating)

I New York Jets sono sembrati la squadra più in difficoltà in questa week 1, venendo travolti per 27-17 dai Buffalo Bills. Contro una delle migliori difese della NFL, Sam Darnold ha avuto difficoltà di lettura, fallendo ad instaurare sia un passing game credibile. L’unico touchdown lanciato da Darnold è stato indirizzato a Jamison Crowder, il quale ha esteso la giocata con un grande lavoro dopo la ricezione, riuscendo ad entrare nella end zone dopo 69 yard. La mancanza di pedine offensive a disposizione del quarterback si è fatta sentire contro i Bills, i quali si sono potuti permettere anche due turnover di Josh Allen senza subire conseguenze. Con un capo allenatore non all’altezza, la stagione non è partita con il piede giusto per i Jets, i quali anche a causa di un calendario difficile, rischiano di incappare in una stagione disastrosa. Se anche Le’Veon Bell dovesse star fuori a lungo dopo l’infortunio subito nel terzo quarto, la situazione non potrebbe che diventare più grigia. C’è molto lavoro da fare in casa Jets per creare una squadra vincente ed efficiente, ma ad ora non ci sono nemmeno i mezzi per provarci. Dopo la batosta subita contro i Bills, i Jets ospiteranno in New Jersey i San Francisco 49ers, proprietari di una difesa estremamente solida.

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Ryan Fitzpatrick, Miami Dolphins
(20-30, 190 yds, 0 TD, 3 INT, 44.6 rating)

Nonostante la sconfitta contro i New England Patriots, i Dolphins si sono rivelati una squadra molto interessante, soprattutto dal punto di vista difensivo. Seppur con diversi opt-out significativi in difesa, i Patriots hanno annullato l’attacco dei Dolphins facendo registrare tre intercetti ai danni di Ryan Fitzpatrick. Con DeVante Parker e Jordan Howard acciaccati, il prodotto di Harvard si è affidato ripetutamente al promettente Preston Williams ed al running back Myles Gaskin. Le aspettative offensive sui Dolphins non erano alte, ma una prestazione da zero touchdown e tre intercetti resta da segnalare.

In questo frangente è evidente la forzatura di Fitzpatrick, il quarterback non stacca mai gli occhi dal suo target, che è già marcato molto stretto dal defensive back dei Patriots, tuttavia il lancio è anche calibrato male e la palla termina tra le mani del linebacker.

Con scelte al Draft molto interessanti nel 2021 mirate a costruire un core offensivo degno di nota per Tua Tagovailoa, il futuro dei Dolphins resta uno dei più promettenti. Se Fitzpatrick dovesse continuare ad avere difficoltà con i turnover e con la continuità nel passing game, l’esordio dell’ex stella di Alabama potrebbe avvenire molto prima del previsto. Nella week 2, i Dolphins faranno visita ai Bills.

Tyrod Taylor, Los Angeles Chargers
(16-30, 208 yds, 0 TD, 0 INT, 75.4 rating)

L’esordio di Tyrod Taylor con la compagine di Los Angeles non è stato certo promettente, ma nonostante questo i Chargers sono riusciti a spuntarla grazie ad un field goal sbagliato da Randy Bullock che avrebbe spedito la partita all’overtime. Le manovre offensive di Los Angeles sono state difficili da interpretare, visto il coinvolgimento quasi nullo di Austin Ekeler nel passing game (un solo target) e soli tre tentativi di corsa da parte di Tyrod Taylor, quarterback che nei Bills era solito mettere in difficoltà le difese su entrambi gli aspetti del gioco. Taylor ha faticato molto nell’imbastire un passing game credibile, finendo nella maggior parte dei casi per cercare il target più sicuro. Il gioco conservatore del quarterback al fine di evitare qualsiasi sbavatura non ha aiutato i Chargers a raggiungere il loro massimo potenziale offensivo, ma come per Mayfield e Rivers, ci vorrà tempo prima di giocare con sicurezza nel nuovo sistema offensivo. La prossima settimana i Chargers faranno il loro esordio al SoFi Stadium contro i campioni in carica dei Kansas City Chiefs.

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2 Commenti

  1. I seahawks giocheranno al century link in week 2 al contrario di quanto scritto, e Cam ha appena esordito in casa.

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