NCAA Preview 2020: ACC (Atlantic Coast Conference)

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA. Dopo la BIG 12 il secondo preview è quello della ACC (Atlantic Coast Conference).  Come saprete la stagione 2020 NCAA sarà particolare tra Conference che non giocheranno e altre che hanno cambiato il calendario per giocare partite solo all’interno, senza avversari esterni alla Conference. 

Le Università della ACC ha disputeranno 11 partite, 10 dentro la Conference e una extra con inizio il 12 settembre e finale prevista per il 12 o 19 dicembre. Grande novità per questa stagione è l’ingresso di Notre Dame (College Indipendente) che sarà anche eleggibile per disputare anche la finale della ACC.

Per ogni College della ACC indichiamo ranking di preseason (Athlon Sport), Head Coach, record del 2019, le partite più interessanti, punti di forza e deboli, analisi dell’attacco, della difesa e i migliori prospetti.

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Clemson Tigers

Clemson

Preseason ranking: 1

Head Coach: Dabo Swinney (13° stagione; 130-31)

Record 2019: 14-1

Match da non perdere: vs Miami (10 Ottobre), at Notre Dame (7 Novembre)

Punti di forza: Talenti generazionali nelle posizioni di QB e RB. Trevor Lawrence sarebbe stata la prima scelta assoluta negli ultimi due Draft NFL e si parla troppo poco di quanto è forte Travis Etienne.

Punti deboli: Inesperienza tra i WR. Duro colpo l’infortunio per Justyn Ross che sarà costretto a saltare la stagione.

Attacco: Fiumi di parole sono stati e verranno spesi per Trevor Lawrence ed il suo talento. Etienne è l’unico RB nella storia del CFB ad avere una media di 7 o più yard per portata. Unico. Nella. Storia. La linea offensiva dovrà sostituire ben 4 dei 5 starter della scorsa stagione, ma quando sei Clemson perdere talento per la NFL è la costante di ogni fine di stagione, posto che, Jackson Carman (l’unico titolare rimasto) è stato forse il miglior giocatore di tutta la linea. Preoccupa invece la profondità del reparto dei WR, l’infortunio di Justyn Ross mette i giovani Frank Ladson e Joseph Ngata nella posizione di guadagnarsi il posto da WR1: “scared money don’t make money” direbbero gli statunitensi. Amari Rodgers, rientrato nel finale della scorsa stagione dopo un ACL, dovrebbe essere recuperato al 100% e attenzione, quindi, alla sua velocità in campo aperto.

Difesa: Brent Venables è ormai all’avanguardia per quanto riguarda gli schemi difensivi da molti anni, ma la scorsa stagione ha mostrato quella che potrebbe essere la prossima evoluzione delle difese nel panorama del college football. Dovendo sostituire molti titolari sulla sua linea difensiva ma disponendo di un sacco di talento nella secondaria, Venables ha spostato le sue pedine in un modo unico. I linebacker giocavano come free safety, i cornerbacks blitzavano come ossessi e Isaiah Simmons è stato utilizzato in ogni modo immaginabile. Il totaalvoetbal di Rinus Michels applicato al football americano, se vogliamo. La stagione 2020 porta nuove sfide per Venables: la linea difensiva sarà di nuovo il punto focale della sua difesa. Sono tornati, infatti, tutti e 4 i titolari dello scorso anno: Davis, Niles Pinckney, Xavier Thomas e Justin Foster e con l’aggiunta delle due reclute 5-star, Bryan Breese e Myles Murphy, siamo di fronte a una linea difensiva impressionante. Ovviamente rimpiazzare Isaiah Simmons non sarà semplice e quindi dovrà essere fatto un lavoro corale più che cercare un singolo giocatore che lo sostituisca. Tra i defensive back potrebbe essere l’anno della consacrazione per Mario Goodrich, che partirà accanto a Derion Kendrick (ex WR ma ormai cornerback in pianta stabile). Non mi meraviglierei se i due freshman Fred Davis e Andrew Booth riuscissero a ritagliarsi uno spazio significativo nel corso della stagione.

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Prospetti: Da dove possiamo cominciare: Lawrence e Etienne sarebbero un lusso per qualsiasi squadra di college ormai. Con il fatto che la difesa, per quanto potenzialmente devastante, sia comunque molto giovane non porterà i ragazzi di Clemson ai livelli del Draft 2018 (tre draftati nelle prime 17 e un altro pochi round dopo), se volete potete cominciare a segnarvi i nomi per i prossimi anni. Sbaglierete di poco.

Florida State Seminoles

Florida State

Preseason ranking: 35

Head Coach: Mike Norvell (1° Stagione, 0-0)

Record 2019:

Match da non perdere: at Miami (26 Settembre), at Notre Dame (10 Ottobre), vs Clemson (21 Novembre)

Punti di forza: Linea difensiva

Punti deboli: Zero certezze tra i QB

Attacco: Lo scorso anno Taggart, nel tentativo di tenersi il posto di lavoro, consegnò le chiavi dell’attacco a Kendal Briles, promettente offensive coordinator da Houston. Inutile dire che le cose non sono andate benissimo con FSU che è stata costretta alla seconda rivoluzione in meno di due anni. La squadra è stata affidata a Mike Norvell, allenatore con un discreto background offensivo, reduce da delle buonissime stagioni a Memphis: nel 2017 e nel 2018, l’attacco messo in campo dalla coppia Norvell-Dillingham (il nuovo OC dei Noles) è stato tra i migliori 4 della nazione. Il primo, arduo, compito del nuovo coaching staff sarà quello di mettere ordine nel reparto dei QB: Blackman non ha dimostrato di poter essere affidabile nel ruolo di titolare, nonostante qualche buon lampo abbia fatto erroneamente sperare il contrario. Un miglioramento, tuttavia, non è da scartare a priori, in caso contrario attenzione al freshman Chubba Purdy (fratello del Purdy di Iowa State) che ha rappresentato una delle prime grandi vittorie di Norvell in termini di recruiting. Trovare il rimpiazzo a Cam Akers sarà difficile, ma non impossibile: Jashaun Corbin, transfer da Texas A&M è pronto ad un grande anno. Tra i wide receivers è stata importantissima la conferma di Tamorrion Terry che rappresenterà il vero go-to-guy per il nuovo attacco di Florida State. Da tenere d’occhio anche Jordan Young, rapidissimo slot-receiver, e Warren Thompson. Una delle note più dolenti della scorsa stagione è stata la linea offensiva, quest’anno la situazione dovrebbe migliorare con la crescita dei giovani elementi (Dontae Lucas, Darius Washington, Maurice Smith) che, seppur faticando, hanno giocato già in diverse partite.

Difesa: La bend-don’t-break defense dello scorso anno, lascia il posto ad uno stile molto più aggressivo coordinato da Adam Fuller, anch’egli già con Mike Norvell a Memphis. Passare da uno stile che predilige la difesa della big-play sacrificando molto la pressione sulla linea offensiva ad uno che è basato INTERAMENTE sul rendere la vita impossibile al QB avversario, non è una cosa semplice da fare in poco tempo. Tuttavia, l’atletismo e il talento della difesa di FSU è tale da poter compiere lo switch in tempi relativamente brevi. Comincia tutto dalla linea difensiva e i Noles sono pieni di ottimi giocatori, a partire dai due tackle Big Marv Wilson e Robert Cooper. Tra i linebacker piace molto il sophomore Amari Gainer che, a quanto pare, ha aggiunto ulteriore massa muscolare ad una struttura già importante. A completare la difesa c’è una secondaria composta dai cornerback Asante Samuel Jr (figlio d’arte) e Akeem Dent e dalle safety Jaiden Lars-Woodbey e Hamsah Nasirildeen (leading tackler lo scorso anno). Occhio a Lars-Woodbey anche nella posizione di LB: ha il fisico e l’atletismo per portarsi a casa il pane anche in questo ruolo.

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Prospetti: Tamorrion Terry e Marv Wilson hanno rinunciato ad una chiamata sicura al Draft dello scorso anno, un’ottima stagione potrebbe far salire le loro quotazioni fino ai primi giri. Personalmente sono un fan di Asante Samuel Jr, classico piccolo-ma-tosto cornerback del Sud della Florida, con tratti che ricordano il padre (ex giocatore NFL a New England, Philadelphia e Atlanta).

Syracuse Orange

syracuse

Preseason ranking: 67

Head Coach: Dino Babers (5° stagione; 25-26)

Record 2019: 5-7

Match da non perdere: at North Carolina (12 Settembre), vs Boston College (7 Novembre), vs NC State (28 Novembre)

Punti di forza: La secondaria ha un alto potenziale

Punti deboli: Il QB ha dimostrato tutti i difetti sotto pressione

Attacco: Lo scorso anno di questi tempi, Syracuse veniva da una delle stagioni più importanti degli ultimi anni (10-3 il record), la regressione dello scorso anno (5-7 il record) è stato un duro colpo da digerire gli Orangemen. Dino Babers si è riunito con Sterlin Gilbert, scegliendolo come offensive coordinator per riportare l’attacco sui livelli di due stagioni fa. Entrambi questi allenatori provengono dal “ramo” di Art Briles, una delle menti offensivi più brillanti dell’ultimo decennio e insieme hanno già avuto esperienze molto felici a Eastern Illinois, dove lanciarono un giovane paisà di nome Jimmy Garoppolo (5000 yard quell’anno) e a Bowling Green, dove vinsero il titolo della MAC Conference. Il confronto tra Eric Dungy a Tommy DeVito nel ruolo di quarterback è stato impietoso per quest’ultimo e Syracuse non ha trovato il leader che cercava la scorsa stagione. Non tutte le colpe sono però ascrivibili al QB, la linea offensiva, con 50 sack concessi, è stata la seconda peggiore in tutta la nazione. La maggior parte dei titolari della linea torneranno ma, con un anno di esperienza in più ed una maggiore chimica, il risultato dovrebbe essere diverso. Interessante la coppia di tight end, Aaron Hackett e Luke Benson che dovranno essere il più costanti possibile anche per sopperire all’inesperienza dei giovani wide receiver. Il running back Jawhar Jordan dovrà dividersi le portate con Abdul Adams (un RB da ogni down) e Jarveon Howard (più potente), ma è il classico giovane prospetto con grande potenziale che infiamma il cuore dei fan.

Difesa: Babers ha scelto Tony White come defensive coordinator (ex Arizona) grazie ai successi della sua difesa 3-3-5. Una formazione di base inusuale nella quale si scambia un uomo di linea difensiva o un linebacker con un ulteriore defensive back. Questo schema, ideato da Rocky Long è stato pensato per difendere al meglio contro la spread offense o l’Air Raid, sacrifica la stazza per la velocità ed il fit con i giocatori a disposizione di Syracuse è, secondo me, perfetto proprio perché il loro reparto più talentuoso è quello dei defensive back. Andre Cisco, all-american nel 2018, e Eric Coley saranno le safety, con Trill Williams destinato a ricoprire il ruolo del nickleback (il quinto difensore). Uno dei cornerback sarà Ifeatu Melifonwuo, uno pterodattilo di 6 piedi e 3 che nel 2019 è stato uno dei difensori più efficaci della nazione, soprattutto sui lanci 1 vs 1.

Prospetti: Praticamente tutti i titolari della secondaria di Syracuse hanno buone chance di fare bene in NFL, la coppia Cisco-Coley ha tantissimo potenziale.

Louisville Cardinals

Louisville

Preseason ranking: 29

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Head Coach: Scott Satterfield (2° stagione; 8-5)

Record 2019: 8-5

Match da non perdere: vs Miami (19 Settembre), at Notre Dame (17 Ottobre), vs Florida State (24 ottobre)

Punti di forza: Nessuno nella ACC, forse nemmeno Clemson, ha la velocità nel reparto offensivo che ha Louisville.

Punti deboli: Linea difensiva e linea offensiva. 

Attacco: Quando Satterfield, dopo i miracoli con App State, prese in mano i Cardinals lo scorso anno aveva appena messo il piede in uno dei lavori di rebuilding più duri di tutto il college football. Il risultato è stato al di sopra di ogni più rosea aspettativa e se ciò è vero, tanto si deve all’attacco messo in piedi da Louisville. Il quarterback sarà Micale Cunningham, un vero dual-threat, che ha dimostrato anche un concreto miglioramento come passatore soprattutto nella parte finale di stagione, al suo fianco due ottimi running back come Javian Hawkins (1525 yard corse lo scorso anno) e Hassan Hall. La vera rivelazione dello scorso anno è stato il WR Tutu Atwell, uno che probabilmente farebbe registrare tempi olimpionici nei 100 metri. La sua velocità ha permesso di sbloccare alcuni elementi dell’attacco di Satterfield, tra cui screen, jet sweep e pop pass che molto spesso sono risultati decisivi nelle vittorie di Louisville. La linea offensiva potrebbe essere l’anello debole della catena e aver perso il miglior uomo, Becton, di certo non aiuta (125° su 130 lo scorso anno): nel caso in cui dovessero, miracolosamente, risolvere i problemi in questo reparto, non c’è niente che impedirebbe a Louisville di schierare uno degli attacchi più efficaci di tutto il college football.

Difesa: Sulla difesa il discorso è un po’ più complesso. Se i Cardinals vogliono assicurarsi un posto tra le top della conference non potranno concedere i 33.4 punti di media dello scorso anno, è molto semplice. La ACC, non sarà la SEC, ma senza una difesa decorosa si rischia di non impensierire nessuno. Diversi leader statistici torneranno tra le fila dei Cardinals (Cj Avery, Rodjay Burns e Dorian Etheridge) insieme al defensive coordinator, Bryan Brown: molte volte nel college football dare continuità al proprio lavoro è un lusso, vista la facilità con cui le squadre cambiano pelle, in campo e fuori, durante la offseason.

Prospetti: Tutu Atwell, pecca di stazza per gli standard NFL, ma è un serio candidato a battere il record nelle 40 yard alla combine qualora vi partecipasse. Non pecca di stazza, per niente, il collega di reparto Dez Fitzpatrick: i due formano un gran duo e potrebbero entrambi avere una chance tra i professionisti.

North Carolina State Wolfpack

north carolina state

Preseason ranking: 56

Head Coach: Dave Doeren (8° stagione; 47-42)

Record 2019: 4-8

Match da non perdere: at UNC (24 Ottobre), vs Florida State (14 Novembre), vs Georgia Tech (5 Dicembre)

Punti di forza: Running game

Punti deboli: Incognita quarterback

Attacco: il nuovo offensive coordinator Tim Beck porterà una ventata di aria fresca in North Carolina grazie ai suoi successi da QB coach e OC a Nebraska, Ohio State e Texas. Di lui sappiamo che predilige quarterback mobili che siano parte integrante del running game e NC State non ne schiera uno con queste caratteristiche da anni. A giocarsi il posto saranno Devin Leary e Bailey Hockman con il primo che dovrebbe essere in leggero vantaggio sul secondo. Tra i wide receiver attenzione a CJ Riley che ha avuto problemi lo scorso anno ma dovrebbe essere pienamente recuperato e pronto a dare esplosività all’attacco dei Wolfpack. Dovrebbero avere molto spazio anche il tight end Cary Angeline e il wide receiver, freshman, Porter Rooks. Il punto di forza di questo attacco è senza dubbio il running game con il pericolosissimo trio di RB Ricky Person, Zonovan Knight e Jordan Houston.

Difesa: Lo scorso anno, oltre al cambio di allenatore e filosofia, la difesa di NC State ha dovuto subire un duro e sfortunato colpo: i loro quattro (!!) migliori cornerback sono stati fermati per infortunio. Tre di loro torneranno nella secondaria di Coach Doeren e questa è già una buona notizia, a questi si aggiungeranno coloro che li hanno sostituiti lo scorso anno: sarà interessante vedere chi riuscirà a conquistarsi il posto da titolare ad inizio stagione. Payton Wilson, linebacker, è il miglior tackler della squadra ed è ancora un sophomore: si aspettano grandi cose da lui e anche dalla linea in generale che, eccetto Murchison (NFL), ha perso veramente poco rispetto alla passata stagione. Oltre a questi, due transfer potrebbero dire la loro: Levi Jones, linebacker arrivato da USC e Daniel Josephn defensive end da Penn State. Dopo un 2019 troppo negativo, ci aspettiamo che questa unit torni sui propri livelli vista la maggiore familiarità con lo schema difensivo di Tony Gibson.

Prospetti: Tyler Baker-Williams è uno dei migliori slot cornerback di tutta la ACC e sappiamo benissimo quanto sia importante e difficile nella NFL avere i giocatori giusti in quel ruolo. Payton Wilson è un linebacker molto interessante e per il futuro attenzione a Porter Rooks, un giovane talento chiamato subito ad un ruolo da protagonista.

Boston College Eagles

Boston College acc

Preseason ranking: 68

Head Coach: Jeff Hafley (1° stagione, 0-0)

Record 2019: 6-7

Match da non perdere: vs Pitt (10 Ottobre), vs Georgia Tech (24 Ottobre), at Virginia (5 Dicembre)

Punti di forza: Una delle linee offensive più solide di tutto il CFB

Punti deboli: Manca talento nella secondaria: Hafley non potrà fare ciò che ha fatto con i DB di Ohio State.

Attacco: La prima mossa da head coach di Jeff Hafley (un esordiente) è stata quella di ingaggiare Frank Cignetti come offensive coordinator. Cignetti ha avuto molte esperienze tra i pro (OC a St.Louis e QB coach con Giants e Packers) e al college nel Nord Est (Pitt, Rutgers), questo tipo di conoscenza tornerà utile ad un allenatore al primo anno come Hafley. La prima buona notizia, intanto, è arrivata: Phil Jurkovec, transfer da Notre Dame, è stato dichiarato eleggibile dalla NCAA e potrà quindi scendere in campo da subito. Il talento di questo ragazzo è fuori discussione, infatti per molti sarebbe stato destinato ad un ruolo da titolare, più prima che poi, anche a Notre Dame. Il fatto che Hafley sia riuscito a convincerlo lo stesso denota, verosimilmente, le qualità di recruiter del nuovo coach di Boston College. A proteggerlo una delle linee offensive più solide di tutto il college football, come da tradizione ormai per l’università di Chesnut Hill. La scorsa stagione tutti i titolari hanno ricevuto premi dalla ACC, quattro di questi cinque saranno ancora al college il prossimo anno, da seguire attentamente: Zion Johnson (offensive guard) e Alec Lindstrom (centro). Buona la qualità anche nelle skill position: Jaelen Gill (arrivato da Ohio State), Kobay White e Zay Flowers sono tre ottimi ricevitori. A David Bailey toccherà invece l’ardua impresa di non far rimpiangere il running back AJ Dillon, scelto dai Packers nello scorso Draft.

Difesa: Questo reparto ha patito troppo l’inesperienza la scorsa stagione, per quest’anno la musica dovrebbe leggermente cambiare. I leader della difesa saranno i due linebacker (e migliori tackler) Max Richardson e John Lamot ma la mancanza di esperienza nella secondaria è causa di preoccupazioni: solo il cornerback Brandon Sebastian ha snap a questo livello e ancora è tutto fuorchè un difensore solido. Non avendo potuto contare sullo stesso livello di ristrutturazione che ha avuto l’attacco grazie ai trasferimenti, i successi della difesa dipendono da quanto e come gli allenatori saranno in grado di sviluppare i giocatori già presenti a roster. La sagacia tattica e tecnica di Hafley, dimostrata con un lavoro enorme a Ohio State lo scorso anno, è una discreta garanzia per la crescita dei giovani meno esperti.

Prospetti: BC sta diventando una delle università più prolifiche in termini di offensive lineman, attenzione ai prossimi prospetti. E’ ancora presto per inquadrare Phil Jurkovec in ottica NFL visto che ancora deve realmente giocare al college, ma ne parlano come di un possible crack: potrebbe essere la pietra miliare sulla quale Hafley costruirà il suo programma a Boston College.

Wake Forest Demon Deacons

wake forest acc

Preseason ranking: 44

Head Coach: Dave Clawson (6° stagione; 36-40)

Record 2019: 8-5

Match da non perdere: vs Notre Dame (26 settembre), at UNC (14 Novembre), at Duke (21 Novembre)

Punti di forza: Una linea difensiva sopra la media (grazie a Carlos Basham)

Punti deboli: Incognite tra i QB

Attacco: Wake Forest è uno dei due programmi nella ACC che vengono da 4 stagioni vincenti consecutive. L’altra? Clemson. Non solo, ma i Demon Deacons lo scorso anno hanno vinto il titolo “virtuale” di campioni del North Carolina sconfiggendo UNC, NC State e pure Duke. Questi risultati sono arrivati grazie ad un attacco molto innovativo orchestrato da uno degli offensive coordinator più sottovalutati di tutto il panorama collegiale, Warren Ruggiero. Ma quanto di tutto questo sarà replicabile il prossimo anno? Ruggiero rimane al suo posto, ma il quarterback che meglio ha interpretato i suoi schemi, Jamie Newman (3000 yard e 26 touchdown), si è trasferito a Georgia. Lo sostituisce Sam Hartman, che ha già qualche partita di esperienza risalente al 2018, ma che sembra un passo indietro rispetto a Newman in termini di talento. Hartman non sarà felice del fatto che Sage Surratt, il miglior WR di Wake Forest, abbia scelto di non giocare questa stagione per prepararsi direttamente per il Draft NFL considerando anche che la situazione delle skill position per i Deacons era già stata compromessa dal ricambio generazionale. Dal punto di vista dell’attacco, sarà praticamente impossibile evitare il passo indietro rispetto allo scorso anno per Clawson e Ruggiero.

Difesa: Più stabilità, invece, dal lato difensivo con solo tre titolari che hanno lasciato il college e il resto che sarà di nuovo a disposizione del defensive coordinator Lyle Hemphill. La stella è Carlos Basham, defensive end, che ha rinunciato alla NFL dopo una grandissima stagione (18 tackle for loss) e si candida ad essere uno dei giocatori più scrutinati dagli scout. Da non sottovalutare il potenziale apporto di due giocatori, purtroppo rimasti fermi per infortunio lo scorso anno, Luke Masterson e Nasir Green, ora pienamente recuperati. Gli allenatori non fanno altro che parlare dei progressi di Jeff Burley, per le cui gesta Wake Forest vinse la concorrenza di Ole Miss nel 2017, e il prossimo potrebbe essere l’anno della consacrazione.

Prospetti: Non ci sono molti cornerback che sono stati in grado di fermare Sage Surratt lo scorso anno, purtroppo non lo vedremo al college, ma ha tutte le qualità per fare bene in NFL.

Miami Hurricanes

miami hurricanes acc

Preseason ranking: 30

Head Coach: Manny Diaz (2° stagione: 6-7)

Record 2019: 6-7

Match da non perdere: vs Florida State (26 Settembre), at Clemson (10 Ottobre), vs North Carolina (5 Dicembre).

Punti di forza: Senza dubbio la difesa, ma soprattutto la linea difensiva, nonostante Gregory Rousseau (miglior giocatore e futura prima scelta NFL) abbia optato per non giocare la prossima stagione.

Punti deboli: La linea offensiva. Una delle peggiori nella ACC la scorsa stagione, ha subito una discreta ristrutturazione in offseason ma restano diverse incognite.

Attacco: L’attacco della scorsa stagione è stato un completo disastro e Miami ha, ancora una volta, sprecato una difesa da prime della classe. Gli schemi dell’offensive coordinator Dan Enos, che è stato sollevato dall’incarico, sono stati distrutti da una linea offensiva e da un QB mai all’altezza. Per risolvere il problema, Manny Diaz ha scelto Rhett Lashlee, ex offensive coordinator di SMU ed Auburn, che porta in dote (finalmente) la spread offense e, in generale, un approccio offensivo più adatto alle qualità del roster di Miami. Lashlee ha portato l’attacco di SMU tra i migliori della nazione lo scorso anno ed ha avuto come mentori due maestri delle strategie offensive in Sonny Dykes (Air Raid) e Gus Malzahn (Power Spread). Quello che vedremo, dunque, non ha precedenti a Miami che era rimasta una delle pochissime squadre di college football ad utilizzare prevalentemente i principi della pro-style offense  (con risultati orribili negli ultimi due anni): lo stile uptempo, meno complicato e moderno di Lashlee è l’ultimo tentativo di accomodare” questa squadra, quale sarà il verdetto finale? La rivoluzione di Coach Diaz non si è fermata all’OC, da Houston sono infatti arrivati il talentuoso quarterback D’Eriq King (50 touchdown in 11 partite nel 2018) e il tackle offensivo Jarrid Williams. King, a cui verrà richiesta stabilità e maturità, avrà in mano il nuovo attacco di Miami ed il matrimonio con le idee di Lashlee sembra, sulla carta, perfetto considerando che con un quarterback per certi versi simile ad Auburn, come Nick Marshall, Lashlee ha sfiorato il titolo nel 2013. Solita qualità distribuita in modo equo tra le skill position per Miami. Cam Harris è pronto al definitivo salto di qualità e Brevin Jordan è uno dei migliori TE in tutto il panorama collegiale. Attenzione a Jeremiah Payton nel ruolo di WR, partirà dietro ai più esperti Mike Harley e Dee Wiggins, ma potrebbe presto diventare il go-to-guy per D’Eriq King.

Difesa: La difesa di Miami sotto Manny Diaz e Blake Baker (DC) si basa principalmente su di un concetto: penetrare nel backfield avversario ogni volta che si può, preferibilmente sempre (1° per tackle for loss due anni fa, 13° lo scorso anno). Molto di tutto questo è possibile grazie alla rapidità degli uomini della linea difensiva e alla loro capacità di attirare i bloccatori per liberare il blitz di linebacker, safety o anche cornerback. Pertanto, se l’attacco dovrà imparare il terzo sistema diverso in tre anni, lo stesso non si può dire della difesa che sta ormai diventando il marchio di fabbrica per gli Hurricanes. La perdita di Rousseau (solo Chase Young ha prodotto più sack lo scorso anno) brucia, ma fortunatamente per Manny Diaz la linea difensiva rimane piena zeppa di talento, a cominciare dai due defensive end, Jaelan Phillips (ex 5 star recruit, finalmente libero da infortuni) e Quincy Roche (transfer da Temple, AAC defensive player of the year lo scorso anno), dietro scalpita Jahfari Harvey, del quale non si smette di sentir parlare bene. All’interno, Nesta Silvera e l’esperto Jon Ford sono chiamati alla stagione della consacrazione. Nel ruolo di LB, torna il leader McCloud in mezzo ed il giovane Sam Brooks accanto (nota lieta nel finale della scorsa stagione), nella posizione di striker (ibrido S/LB) Gilbert Frierson e Keontra Smith dovranno non far rimpiangere il solido Romeo Finley. Tra i defensive back, spiccano le due safety Bubba Bolden e Gurvan Hall che formano un reparto tra i più interessanti di tutta la ACC, mentre come cornerback dovrebbero partire titolari Al Blades e D.J. Ivey.

Prospetti: I fari sono puntati su D’Eriq King: riuscirà a farsi considerare dalla NFL come QB? Su Brevin Jordan, gli scout si sono già espressi: è da primo giro, ma una stagione al top consacrerebbe tale giudizio. In difesa l’imbarazzo della scelta tra i giocatori che potrebbero dichiararsi per il draft: Jaelan Phillips, Quincy Roche, Bubba Bolden su tutti.

Georgia Tech Yellow Jackets

Georgia tech

Preseason ranking: 75

Head Coach: Geoff Collins (2° stagione: 3-9)

Record 2019: 3-9

Match da non perdere: at Florida State (12 Settembre), vs Boston College (24 Ottobre), at Miami (21 Novembre)

Punti di forza: Il duo di safety Juanyeh Thomas e Tariq Carpenter

Punti deboli: Manca un vero game-changer in attacco oltre al RB Jordan Mason

Attacco: La stagione 2019 è servita da lungo esperimento, a seguito dell’abbandono della wishbone offense di Paul Johnson, e questa non è una cattiva cosa per il futuro a lungo termine di Georgia Tech. L’offensive coordinator Dave Patenaude ha ruotato i quarterback per tutto il mese di Settembre mentre installava il suo attacco orientato verso una spread offense equlibrata. La situazione QB non è però ancora risolta, le speranze di Collins sono riposte nel freshman Jeff Sims, talentuoso dual-threat strappato a Florida State: se dimostrerà di assorbire bene l’impatto con il college football potrà essere la risposta alle preghiere degli Yellow Jackets. L’unica certezza in attacco è Jordan Mason che è reduce da una super stagione con una linea offensiva che non lo ha di certo aiutato (128° su 130 nelle statistiche totali). I running back contano ancora molto nel college football e Georgia Tech ha una stella in Mason, ma nessun running back, per quanto forte, può sopperire alle mancanze del passing game. L’intero gruppo dei ricevitori è tornato e quindi questo dovrebbe aumenterà la stabilità dell’attacco, i nomi da seguire sono Jalen Camp e Marquez Ezzard, entrambi talentuosi ma incapaci (per motivi diversi) di giocare la scorsa stagione.  

Difesa: Geoff Collins, prima di diventare head coach, è stato un defensive coordinator di discreto successo (soprattutto nelle due stagioni a Florida) ed infatti la difesa di Georgia Tech è sembrata da subito molto avanti rispetto all’attacco, per quanto ancora non dispongano di abbastanza talento. La linea difensiva non è al livello delle concorrenti di conference ma l’arrivo di Antonneus Clayton da Florida come transfer, potrebbe aiutare GT a ridurre il gap. Thomas e Carpenter sono un discreto duo di safety e fanno reparto praticamente da soli: uno più concreto nei placcaggi contro le corse, l’altro più dotato in coverage. Tra i cornerback, attenzione a Kaleb Oliver, molto efficace nella slot.

Prospetti: Jordan Mason, senza dubbio, un vero feature-back buono per tutti i down e ovviamente le due safety Thomas e Carpenter.

North Carolina Tar Heels

north carolina acc

Preseason ranking: 18

Head Coach: Mack Brown (2° stagione; 7-5)

Record 2019: 7-5

Match da non perdere:

Punti di forza: Asse QB-WR, Howell-Newsome

Punti deboli: Il reparto della secondaria (CB e S) è paurosamente corto.

Attacco: In molti hanno sottovalutato l’impatto di Phil Longo sull’attacco di UNC lo scorso anno e hanno fatto male. L’offensive coordinator al primo anno con i Tar Heels, è riuscito a trovare il giusto equilibrio fra i passaggi e le corse, una cosa rara per un discepolo dell’Air Raid. Di certo non ha guastato ritrovarsi tra le mani il talento già sbocciato di Sam Howell: tutti sapevamo quanto potesse essere forte, nessuno si aspettava che fosse COSI’ forte al suo primo anno collegiale. Longo è stato bravo a creare intorno ad Howell un attacco su misura: tanta read post option e tante tracce 1 vs 1 per i ricevitori, la clamorosa capacità di questo QB di piazzare perfettamente il lancio ha fatto il resto. Cinque dei sette uomini di linea offensiva più utilizzati saranno ancora a proteggere Howell e di certo ai Tar Heels non mancano i playmaker per esaltare il talento del giovane QB: Dazz Newsome, wide receiver da più di 1000 yard in ricezione e vera minaccia sul profondo, insieme a Dyami Brown e Beau Corrales formano un reparto tra i più completi della ACC. A fare male nelle corse è tornato, dopo aver saggiato le acque della NFL, Michael Carter, uno dei running back più prolifici della conference la scorsa stagione.

Difesa: Se Longo è riuscito da subito a dare un’impronta offensiva a UNC, Ii defensive coordinator Jay Bateman (molto vicino a Venables sull’idea della “position-less defense”) ha durato più fatica. A sua discolpa occorre dire che il talento in attacco dei Tar Heels non è paragonabile a quello di cui dispongono in difesa, sono sicuro che, con un anno di esperienza in più, Bateman ci farà vedere qualcosa di più “esotico” con gli uomini a disposizione. La NFL ha portato via la gran parte dell’esperienza nella linea difensiva e, per questo, alcuni freshman saranno chiamati da subito a interpretare ruoli di spicco. Purtroppo, Bateman dovrà fare i conti con un reparto, quello dei defensive back molto corto a seguito della rinuncia a giocare da parte di D.J. Ford, Javon Terry and Bryce Watts. Torna invece, Chazz Surratt l’ex quarterback divenuto linebacker, che è arrivato secondo nella votazione per il miglior giocatore difensivo della ACC lo scorso anno. Il successo futuro di questa squadra dipende molto da quanto la difesa riuscirà a sostenere il livello di un attacco che si candida ad essere uno dei più divertenti ed efficaci in tutto il college football.

Prospetti: Dazz Newsome rischia di essere il classico senior che passa inosservato durante il draft e poi esplode nella NFL: rapido, tecnico, dinamico. Si aspettano grandi cose da lui a Chapel Hill. Un altro nome caldo è ovviamente quello di Chazz Surratt per come è riuscito a calarsi in un ruolo completamente opposto alle sue abitudini. Se continua lo sviluppo nel nuovo ruolo potrebbe essere uno dei migliori prospetti difensivi del prossimo Draft.

 Virginia Tech Hokies

virginia tech

Preseason ranking: 24

Head Coach: Justin Fuente (5° stagione; 33-20)

Record 2019: 8-5

Match da non perdere: vs Virginia (19 Settembre), at UNC (10 ottobre), vs Miami (14 Novembre)

Punti di forza: Esperienza in ogni ruolo

Punti deboli: l’addio di una leggenda come Bud Foster (defensive coordinator)

Attacco: Aver cambiato quarterback titolare a stagione in corso (da Ryan Willis a Hendon Hooker) è probabilmente la singola ragione per la quale Fuente ha ancora il suo posto di lavoro. L’attacco degli Hokies con Hooker ha fatto, inaspettatamente, un salto di qualità in ogni singola statistica e, più che altro, ha portato diverse vittorie nella brillante seconda parte di stagione della squadra di Blacksburg. La mobilità di questo ragazzo ha permesso a Virginia Tech di avere una minaccia costante nel running game alla quale le difese avversarie devono fare attenzione, questo ha aperto ovviamente tutta una serie di possibilità nel passing game che prima, con un QB meno mobile, erano più difficili da esplorare. Dal transfer portal, sono arrivati due running back, Khalil Herbert (Kansas) e Raheem Blackshear (Rutgers), ai quali verranno affidate la maggior parte delle portate in attacco. La loro esperienza (in due: 2600 yard e 20 touchdown in 7 anni totali) sarà di vitale importanza dopo la partenza di Deshawn McClease verso la NFL. Un attacco rimaneggiato anche tra i ricevitori: Dalton Keene (NFL) e Damon Hazelton (trasferimento) non ci saranno più. Spazio quindi a Tre Turner e Tayvion Robinson (un buon duo di ricevitori) e James Mitchell nel ruolo di tight end. Nonostante Fuente prediliga i set offensivi con 3 WR, 1 TE e 1 RB, sarà interessante vedere se verranno schierate maggiormente formazioni con più tight end o con due running back, vista la profondità e la qualità in questi due ruoli. Meno incognite per quanto riguarda la linea offensiva. Il lato sinistro è a posto con Christian Darrisaw e Lecitus Smith (entrambi menzionati con onore dalla ACC per la scorsa stagione), il centro dovrebbe essere Brock Hoffman con Doug Nester e Bryan Hudson ad “ancorare” il lato destro (entrambi Top 200 recruit nella classe del 2019).

Difesa: Dal punto di vista difensivo, pochi programmi sono stati solidi quanto Virginia Tech nell’ultimo ventennio e questo grazie ad uno dei migliori defensive coordinator della storia, Bud Foster. In 26 anni ha portato 20 volte la sua difesa tra le migliori 30 della nazione. Per un programma che raramente fa notizia dal punto di vista del recruiting, Foster ha senza dubbio portato le metodologie di sviluppo dei giocatori ad un livello altissimo ed il numero di difensori provenienti da Virginia tech scelti al Draft NFL ne è la più fulgida dimostrazione. A Justin Hamilton passa la torcia, più pesante che mai, del futuro della difesa di Virginia Tech e ci aspettiamo, come spesso avviene in queste situazioni, che non si discosti più di tanto dai principi base di Foster: difesa aggressiva, blitz in continuazione e pressione da ogni parte del campo con tutti e 11 i giocatori che devono aiutare la difesa delle corse. La secondaria è il punto di forza di questa squadra, ma l’addio di Caleb Farley (ha deciso di non giocare questa stagione per prepararsi in vista del prossimo Draft) la priva del suo miglior interprete. Jermaine Waller, tuttavia, è un altro super cornerback e con l’aggiunta di Divine Deablo e Chamarri Conner, il reparto rimane in ottima forma. Nessuna perdita invece tra i linebacker: Rayshard Ashby viene da una stagione stellare (top tackler nella ACC) e sarà il leader di questa unit con il giovane Alan Tisdale e Dax Hollifield. La linea difensiva ha poche certezze, soprattutto per quanto riguarda i defensive end, mentre all’interno Jarrod Hewitt e DaShawn Crawford sono un discreto duo.

Prospetti: Non vedremo Farley con gli Hokies, ma è comunque un prospetto da primo giro ed uno dei migliori cornerback per il prossimo Draft. Bud Foster ha piazzato 24 defensive back tra i pro a partire dal 2000 e questo è un trend importante che avrà riscontri anche nell’immediato futuro. Qualsiasi DB che esce da Virginia Tech si merita il beneficio del dubbio.

Virginia Cavaliers

virginia

Preseason ranking: 44

Head Coach: Bronco Mendenhall (5° stagione; 25-27)

Record 2019: 9-5

Match da non perdere: at Virginia Tech (19 Settembre), at Miami (24 Ottobre), vs North Carolina (31 Ottobre)

Punti di forza: La coppia di linebacker Taylor e Snowden

Punti deboli: Vuoto nella posizione di cornerback

Attacco: Bryce Perkins, ormai una leggenda in Virginia, sarà difficilissimo da sostituire come quarterback. Fortunatamente per i Cavaliers, l’offensive coordinator Robert Anae ha dimostrato di saper adattare il suo attacco a diversi tipi di passatori (basti pensare a quanto fossero differenti lo stesso Perkins e il suo predecessore Kurt Benkert). La torcia passa in mano a Brennan Armstrong (buon nome per un QB), il quale è stato paragonato dal suo stesso allenatore all’ex QB di BYU, oggi ai Saints, Taysom Hill. Come Hill, Armstrong non ha paura del contatto e risulta molto efficace più come corridore che come passatore (e buonanotte ai buoni auspici del cognome). Difficilmente però potrà riprodurre i numeri di un giocatore come Perkins, per questo e come non mai, Virginia avrà bisogno di maggiore apporto da parte dei propri running back. Tra i wide receivers, attenzione a Terrell Jana e Billy Kemp pronti a sostituire i partenti Hasise Duboise e Joe Reed. Ritorna tutta la linea offensiva titolare e questo sarà sicuramente di aiuto per dare il via all’era post-Perkins.

Difesa: Due dei giocatori difensivi più eccitanti in tutta la ACC indossano la divisa dei Cavaliers. Noah Taylor e Charles Snowden sono due smisurati, atletici e ibridi linebacker che vengono schierati in tutto il campo da Bronco Mendenhall. L’addio di Bryce Hall (NFL) ha lasciato un vuoto nella secondaria di Virginia che difficilmente potrà essere colmato in una stagione. I Cavaliers, nonostante possano contare su di un grande developer come Bronco Mendenhall, non dispongono di un roster tale da reggere l’urto del continuo ricambio annuale per rimanere al top. Lo scorso anno Virginia ha vinto la Coastal Division grazie ad un’ottima difesa e alle qualità di QB di raro talento, è improbabile che ciò ricapiti in tempi brevi.

Prospetti: Sicuramente Taylor e Snowden, atleti sopraffini che con il giusto sviluppo fisico potrebbero ingolosire gli scout NFL.

Pittsburgh Panthers

pittsburgh panthers

Preseason ranking: 39

Head Coach: Pat Narduzzi (6° stagione; 36-29)

Record 2019: 8-5

Match da non perdere: vs Louisville (26 Settembre), at Florida State (7 Novembre), vs Virginia Tech (21 Novembre)

Punti di forza: Linea difensiva, qualità e profondità (peccato per Weaver)

Punti deboli: Attacco troppo spesso inefficiente.

Attacco: Per competere tra le migliori squadre della ACC, l’attacco fino ad ora messo in campo da Pitt non è sufficiente. Plain and simple. Una volta conosciuta come una squadra da power football (soprattutto sotto Paul Chryst, ma anche con Matt Canada), Pittsburgh è ormai una delle squadre che corre peggio con la palla (bottom 5 in tutte le statistiche). Lo scorso anno la pass-heavy offense di Mark Whipple, ha portato una regressione piuttosto che un miglioramento con 21 punti di media scarsi. In qualche modo, il quarterback titolare Kenny Pickett è ancora lì e tanto passerà dalle sue mani della stagione dei Panthers. La continuità offensive coordinator-schema-quarterback dovrebbe portare un miglioramento da parte dell’attacco, sarà abbastanza per fare la voce grossa nella nuova, agguerritissima ACC? Ci aspettiamo che il transfer da Florida, il tight end Lucas Krull, possa contribuire da subito, specialmente se il passaggio sarà ancora il punto focale dell’attacco di Pitt. Poca chiarezza sul reparto dei running back, dove i titolari dello scorso anno AJ Davis e Vincent Davis non hanno convinto al 100%. Concorrenza aperta anche tra i wide receiver, dove il freshman Jordan Addison potrebbe trovare più spazio del previsto grazie alla sua velocità e nella linea offensiva, con i due posti dei tackle titolari completamente up for grabs.

Difesa: La linea difensiva di Pittsburgh è una delle migliori in tutto il college football, grazie al defensive end Patrick Jones II e al tackle Jalen Twyman, rispettivamente primo e terzo nella ACC per pressione generata sul QB avversario. Poteva essere LA migliore, se Rashad Weaver (forse il miglior giocatore) non avesse deciso di saltare la stagione. Sarà compito dell’altro DE, Keyshon Camp, fermato lo scorso anno da un infortunio, non far rimpiangere l’ex collega di reparto. Cam Bright è invece il punto di riferimento per i LB, difficilmente troverete un difensore più dinamico di questo ragazzo. Dietro, la fa da padrone il duo delle safety Paris Ford e Demarri Hamlin, con Jason Pinnock e Demarri Mathis che rappresentano due solide opzioni tra i cornerback. Non ci scordiamo che lo scorso anno nessuna squadra, a parte Clemson, ha schierato una difesa migliore di Pitt nella ACC.

Prospetti: Weaver ovviamente, ma la linea difensiva merita una menzione per intero. Sia Paris Ford che Demarri Hamlin, avevano ricevuto ottimi riscontri già per lo scorso Draft.

Duke Blue Devils

duke

Preseason ranking: 66

Head Coach: David Cutcliffe (13° stagione; 72-79)

Record 2019: 5-7

Match da non perdere: at Syracuse (10 Ottobre), vs Wake Forest (21 Novembre), at Georgia Tech (28 Novembre)

Punti di forza: Chris Rumph II e la difesa in generale, soprattutto la secondaria

Punti deboli: Poca qualità e profondità nelle skill position (RB,WR,TE)

Attacco: L’attacco di Duke è reduce da un anno poco brillante, almeno a livello statistico. Uno stile di gioco che è stato per certi versi cutting edge all’inizio della decade è stato inesorabilmente superato negli ultimi anni. Tuttavia i difetti si sono visti meno quando i Blue Devils hanno avuto un QB di livello (i.e. Daniel Jones) e per il prossimo anno sembra abbiano trovato un altro buon interprete del ruolo: Chase Brice. Trasferitosi da Clemson, dove ha fatto il back-up a Trevor Lawrence, Brice, è il vostro classico QB collegiale e se questo non è stato abbastanza per imporsi nei Tigers, potrebbe essere più che sufficiente per essere protagonista con i Blue Devils. Nonostante le sue qualità (veloce di braccio e cervello) siano fatte su misura per il quick game di Cutcliffe, preoccupa un po’ la precisione e la potenza dei passaggi sul profondo. A livello di skill position, non dispongono di qualità e numeri: Deon Jackson sarà il RB titolare e l’unico con esperienza, mentre per quanto riguarda i WR, si fa affidamento sui sophomore Jalon Calhoun, Darrell Harding e Eli Pancol. Dopo di loro siamo all’improvvisazione.

Difesa: Dopo un 2018 orrendo, il reparto difensivo è cresciuto un minimo lo scorso anno. La coppia di defensive coordinator, Ben Albert e Matt Guerrieri, sembra aver trovato il proverbiale bandolo della matassa per far rendere al meglio il loro reparto nonostante un pauroso periodo di blackout (38 punti di media subiti in 5 delle 7 sconfitte). La stella assoluta è Chris Rumph, un super atleta con doti tecniche in pass rush molto rifinite (raro per un ragazzo ancora al college). Rumph viene utilizzato sia come DE che come LB a cui viene lasciata una discreta libertà di interpretazione negli schemi di squadra. La difesa di Duke sembra solida nel front 7 (attenzione anche ai LB, Shaka Heyward e Brandon Hill) ma la profondità resta, forse, insufficiente per poter fermare i migliori attacchi della ACC. La secondaria è una sicurezza: probabilmente la migliore a livelli di uomini e qualità dell’era Cutcliffe. Lo scorso anno la difesa di Duke è stata comodamente nella top 40 per yard concesse, QB rating e percentuale di passaggi completati in tutta la nazione e torneranno 9 dei 10 DB che hanno ricevuto snap lo scorso anno. Non ci sono dubbi sul fatto che, se Duke combinerà qualcosa di buono, tanto dipenderà dal proprio reparto difensivo.

Prospetti: La storia del cornerback Mark Gilbert è interessante. Già in odore di NFL un paio di anni fa, ha subito qualche infortunio di troppo e ora ritorna per “riprendersi” il posto tra i migliori CB della nazione. Già detto di Chris Rumph, un giocatore divertentissimo da vedere ma che pecca di potenza in ottica NFL.

Notre Dame Fighting Irish

Notre Dame georgia Logo miami

Preseason ranking: 9

Head Coach: Brian Kelly (11° stagione, 92-37)

Record 2019: 11-2

Match da non perdere: vs Florida State (10 Ottobre), vs Clemson (7 Novembre), at North Carolina (27 Novembre)

Punti di forza: Veramente difficile trovare una linea offensiva migliore in tutta la nazione

Punti deboli: Mancanza di un wide receiver esperto

Attacco: Con una scelta che ha spiazzato molti, Brian Kelly ha promosso Tommy Rees, anni 27, nella posizione di offensive coordinator. Rees stesso è stato il quarterback proprio di Kelly nei suoi primi quattro anni a South Bend, e condividerà il compito di chiamare le azioni offensive di Notre Dame con il run-game coordinator Lance Taylor. Per la prima volta in 11 anni, Brian Kelly potrà avvalersi delle prestazioni del medesimo quarterback da tre anni consecutivi, Ian Book, che è inoltre reduce da un ottimo 2019, durante il quale è entrato nella conversazione dei migliori quarterback in circolazione (Top 20 nel QB rating e nel rapporto touchdown/intercetti). Book è un quarterback molto efficiente e, soprattutto, preciso quando si tratta di innescare i ricevitori, oltre a fornire quella giusta dose di pericolosità anche come corridore (139 yard su corsa vs Duke lo scorso anno). Nelle ultime quattro partite del 2019, Book ha chiuso con 13 touchdown, zero intercetti, 8,5 yard per tentativo e un ottimo 65% di passaggi completati: è atteso ad una grande stagione nel 2020. Sarà sicuramente aiutato dal fatto che l’intera linea offensiva ha preferito concludere l’esperienza al college piuttosto che dichiararsi per il draft NFL: Liam Eichenberg, ad esempio, sarebbe stato scelto al primo giro con ogni probabilità. Questa unit ha finito la scorsa stagione nella Top 20 per pass protection e run push. Le skill position hanno subito maggiormente il fisiologico turnover: Jafar Armstrong è destinato a ricoprire il ruolo di feature back, mentre per quanto riguarda i ricevitori (persi i primi quattro per statistiche del 2019), Tommy Tremble riceverà il testimone della lunga tradizione dei tigh end usciti da Notre Dame e attenzione a Braden Lenzy. Lo scorso anno, Lenzy, è stato solo l’ottavo per ricezioni tra i WR degli Irish ma ha prodotto ben 23,2 yard per ricezione.

Difesa: Dal 2016 ad oggi, Brian Kelly ha scelto ottimi defensive coordinator, prima Mike Elko (ora a Texas A&M) poi Clark Lea. Lo schema base di Lea, 4-2-5 defense, ha prodotto una difesa che è Top 15 di ogni statistica. Come l’attacco, anche la difesa è costruita intorno al talento della propria linea. Kurt Hinish e Myron Tagovailoa-Amosa saranno gli interni e Daelin Hayes e Ade Ogundeji come defensive end. I due tackler più efficaci sono entrambi linebacker: Jeremiah Owusu-Koramoah e Drew White, il primo è il vero jolly della difesa di Notre Dame, grazie alla sua capacità di essere incisivo anche in coverage. La secondaria è un punto interrogativo ad oggi vista l’inesperienza, ma di certo il talento ed il potenziale non mancano: Houston Griffith (top recruit nel 2017) è passato da cornerback a safety e Kyle Hamilton (mio personale candidato a break-out player of the year) nonostante la giovane età, sarà sicuramente un protagonista.

Prospetti: Ian Book, Daelin Hayes e Ade Ogundeji in difesa, Liam Eichenberg e più o meno tutta la linea offensiva, ma il mio preferito resta Kyle Hamilton e ce lo godremo al college per ancora un paio di stagioni.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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