In Barba al Baffo (Miami Dolphins vs Jacksonville Jaguars 31-13)

Al TIIA Stadium, davanti a una buona cornice di pubblico per essere tempi di Covid, si sfidano, in uno dei derby della Florida, Dolphins e Jaguars.

All’ultimo draft Miami ha avuto 11 scelte, 3 al primo round, investite sul quarterback del futuro, Tua Tagovailoa, per ora al sicuro da infortuni e scottature in panchina, dove sta imparando sotto l’ala di Ryan Fitzpatrick, il left tackle Austin Jackson da USC, che sperano possa tenere al sicuro Tua negli anni a venire, e come terza il cornerback da Auburn, Noah Igbinoghene, a testimonianza del piano di rafforzamento della secondaria come punto forte della difesa, dopo aver preso Byron Jones da Dallas.

In free agency hanno rinforzato in particolare la difesa con acquisizioni come Van Noy, proveniente dallo stesso sistema da cui arriva Brian Flores, quello di Belichick e dei Patriots; Byron Jones, che forma con Xavien Howard uno dei migliori cornerback tandem della lega, in grado di giocare il sistema con tante coperture a uomo che richiede Flores. Altre acquisizioni non sono superstar ma veri giocatori NFL, in grado di dare il loro contributo, quali Shaq Lawson ed Emmanuel Ogbah, da aggiungere alle rotazioni sulla linea difensiva, il linebacker Grugier-Hill e il runningback Jordan Howard da Philadelphia, e la guardia Ereck Flowers da Washington, dove grazie a Bill Callahan, che lo ha spostato da left tackle(dove era stato scelto alla nona assoluta dai Giants nel 2015 e dove ha deluso) a left guard, ha rivitalizzato la sua carriera.

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Dall’altro lato, i padroni di casa Jags già dall’anno scorso hanno iniziato un esubero dei pezzi più pregiati, cedendo praticamente tutti i membri fondamentali di Sacksonville, i Jaguars del 2017, che arrivarono in finale di conference, persa contro i Patriots: Ramsey per due prime scelte ai Rams, Campbell svenduto ai Ravens per una quinta, Ngakoue, in rotta con la proprietà, per una seconda ai Vikings, Fournette, quarto pick assoluto al draft del 2017 (quello di Mahomes, Deshaun Watson e McCaffrey, tutti presi dopo di lui), addirittura tagliato e spostatosi poco a sud a Tampa Bay.

All’ultimo draft hanno scelto due giocatori promettenti in CJ Henderson e K’lavon Chaisson, resta da vedere se la cacciata del vicepresidente sergente Tom Coughlin basterà a correggere una cultura disfunzionale.

Cronaca

Il primo possesso è di Miami, che costruisce un drive di 12 giocate per 6 minuti e 51 secondi di gioco ed 84 yds che li porta in vantaggio di un touchdown. Il protagonista principale di questa sequenza è Myles Gaskin, settimo giro del draft dell’anno scorso, che esegue solo in questo possesso 8 portate, tutte di media-corta distanza ma fondamentali nel trascinare avanti i suoi; a complemento di queste ci sono i ricevitori di Miami: Parker avvia le danze con una ricezione da 20 yds battendo il suo uomo all’interno, Grant ne prende 19 su una sorta di comeback route sul rookie CJ Henderson, che non pensa a toccarlo quando è a terra, dato che il ricevitore c’ha messo del suo per prendere una palla lanciata corta da Fitzpatrick, così che Grant si rialza per prendere altro terreno; in red zone è il terzo “compare”, Preston Williams che guadagna l’interno su una traccia slant ed esegue un’ottima ricezione su un altrettanto ottima palla lanciata dal suo quarterback. 7-0

Al secondo possesso Miami colpisce ancora il bersaglio grosso, Gaskin si dimostra un pericolo anche fuori dal backfield quando riceve sul corto e porta palla per 26 yds, due snap dopo riceve ancora, questa volta nella parte centrale del campo, per 8 yds. Anche Fitzpatrick vuole fare la sua parte nel gioco di corse (l’anno scorso è stato il giocatore di Miami con più yard corse), e quando non trova soluzioni giù per il campo e sente la tasca collassare ne esce al centro e guadagna 13 yds. Ancora Grant, questa volta su un reverse, dopo che linea e runningback hanno finto una corsa verso destra, riceve palla da Fitzpatrick correndo dal lato destro verso di lui, riceve e corre in direzione opposta, verso sinistra, a tutta velocità, dove non c’è nessuno a fermarlo, visto che il linebacker all’estremo di quel lato, Cassius Marsh, che dovrebbe mettere in atto il cosiddetto “contain”, ovvero impedire che la difesa venga colpita sull’esterno, garantendo copertura in quella zona ai compagni che cercano di penetrare nel backfield, ha abboccato alla finta di corsa in direzione opposta alla sua lasciando sguarnita quella zona del campo. Da 1st & Goal alla 1, Miami propone una formazione con offensive linemen, tight end, due fullback e Jordan Howard dietro Fitzpatrick, che è “under center”, il runningback ex Philadelphia è una garanzia e grazie a un buon lavoro della linea dei Dolphins porta lo sferoide nella end zone. 14-0

Jacksonville deve rispondere, essere sotto di 2 touchdown nel primo quarto è già una montagna abbastanza dura da scalare.

Il rookie undrafted free agent da Illinois State, Robinson, sostituto a sorpresa di Leonard Fournette, tagliato a pochi giorni dall’inizio della stagione, guadagna un primo down correndo tra i tackle; Minshew trova con un passaggio rischioso un altro rookie, Laviska Shenault, rischioso perché il prodotto di Colorado è braccato da due difensori di Miami, nonostante ciò arpiona la palla e addirittura riesce a scollarseli di dosso e prendere extra yard per un totale di 16. Altrettante sono guadagnate da Minshew su una corsa non disegnata a tavolino, che nasce dalla necessità; Keelan Cole converte un cruciale 3rd & 5 con un’ottima ricezione sulla sideline. Dalle 11 su 1st & 10 è il rookie sorpresa, sopra citato, Robinson che sfrutta lo spostamento della propria linea verso destra tagliando a sinistra e grazie al disturbo portato ai difensori da Eifert e Conley entra abbastanza facilmente in end zone. 14-7

Miami continua con la sua “streak” vincente e al terzo possesso su tre segna un touchdown.

Trascinati da due ricezioni di Parker per 24 yds e le solite corse improvvisate ma efficaci di Fitzpatrick, giunti in red zone trovano altri 6 punti su primo down: sul lato destro vi sono il tight end Gesicki e Parker, i Jaguars sono a zona, Parker corre una traccia post verso il centro della end zone, mentre Gesicki dall’interno corre una traiettoria che lo porta all’angolo basso della end zone, dove riceve dal suo quarterback, nell’occasione il rookie cornerback CJ Henderson non si è dimostrato reattivo, non ha elaborato ciò che stava accadendo abbastanza velocemente per deviare il pallone, probabilmente lo staff offensivo di Miami ha disegnato e scelto questo schema proprio per “stressare” il giovane cornerback dei Jaguars. 21-7

Nel terzo quarto le cose non migliorano per Jacksonville, Minshew subisce un sack alle proprie 7 da parte di Van Noy che risulta in un fumble, è lo stesso ex Patriot a recuperare la palla alle 10 yard. Nell’occasione, quando gli arbitri come al solito scavano nella piramide umana che si forma sopra al pallone per capire chi effettivamente ha il possesso dello stesso, il left tackle di Jacksonville, Cam Robinson, senza particolare irruenza ha spostato le braccia di un arbitro che da dietro di lui si era chinato in avanti, il buon senso avrebbe detto di lasciar perdere visto che non c’erano cattive intenzioni, Robinson non vedeva di chi fossero quelle mani, e molto probabilmente la sua squadra già sotto di 14 aveva perso la palla a 10 yds dalla propria end zone, fatto sta che la squadra arbitrale ha squalificato il left tackle dalla partita.

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L’attacco di Miami impiega 4 giocate a scartare questo cioccolatino da parte della difesa, su 3rd & Goal dalla 1, i Dolphins si presentano con una empty formation (senza runningback dietro il quarterback), Fitzpatrick è in shotgun, riceve lo snap e corre verso la linea della end zone, che passa, dando ai suoi 6 punti, come ha sottolineato Troy Aikman nel broadcast: “stiamo vedendo un fullback giocare quarterback”, in senso positivo, per la tenacia con cui corre Fitzpatrick. 28-7

A questo punto il corso della partita appare segnato, soprattutto quando Jacksonville subisce un “turnover on downs”. Al possesso successivo Minshew muove giù per il campo con passaggi medio-corti per vari suoi ricevitori e dalla 1 è ancora Robinson a portare lo sferoide nell’area da touchdown. Il rookie kicker Wright, che sostituisce Lambo, sbaglia l’extra point. 28-13

Dopo un’altra perdita del possesso successiva al fallimento di un quarto down, Miami, già in territorio favorevole, chiama tre corse per far correre il cronometro e calciare un field goal facile da 30 yds che Sanders realizza. 31-13

L’esito della contesa ormai è scritto ma restano minuti da giocare. Minshew trova Keelan Cole per 16 yds, ancora Cole per 9 e Conley per 18, con una parabola notevole sulla sideline sinistra; la parola fine la mette uno dei due super cornerback, super pagati anche, di Miami, Xavien Howard, che intercetta il quarterback al secondo anno. Conley, ricevitore di Jacksonville, esegue un rilascio sull’esterno, che gli viene volutamente concesso da Howard, il quale gli sta francobollato addosso tutto il tempo, leggermente dietro per evitare di finire sul retro della end zone se l’avversario decidesse di fermarsi improvvisamente e voltarsi verso il proprio quarterback, cosa che non fa Conley. Io non sono Jay Gruden e non so quale fosse la chiamata in quell’occasione: o Minshew doveva lanciarla davanti a Conley o comunque alta verso la sua spalla così che il compagno potesse fare una giocata sulla palla, o si aspettava che il ricevitore corresse un altro tipo di traccia, probabilmente come sempre la verità sta nel mezzo. Fatto sta che “il baffo” lancia debole e troppo corto, più preciso per le mani di Howard che del suo ricevitore.

Mike Gesicki Dolphins

Considerazioni

Miami ha un’ottima base, il rebuilding trumatico dell’anno scorso, cedendo Tunsil ai Texans per due prime e Minkah Fitzpatrick agli Steelers per un’altra scelta al primo giro, è stata una medicina amara ma necessaria per uscire da anni di mediocrità e impasse con Gase come head coach e Tannehill quarterback.

La protezione della linea offensiva deve migliorare, perché sebbene Fitzpatrick non abbia subito tanti colpi dietro la linea di scrimmage (18 dropback, 1 sack e 2 knockback), ne ha presi una volta superata la stessa, quando era costretto a evadere la tasca e correre da sé.

Parker, che non vuole arrendersi agli infortuni, non è al 100%, vince i suoi duelli più con pazienza e acume che con esplosività. Gayers finchè giocherà così, come ammesso da Brian Flores, riceverà tutti questi tocchi, nonostante i soldi che i Dolphins gli devono dare a libro paga siano inferiori a quelli di Howard e Breida.

La difesa, dopo essere stata bombardata da Josh Allen e i Bills, ha giocato molta più copertura a zona, con anche 7 giocatori nella prossimità della linea di scrimmage che minacciavano blitz e 4 più profondi di 10 yds a prevenire colpi alle spalle, l’avversario era di altro livello rispetto ai Bills, ma la scelta ha pagato, quando Minshew ha passato la palla, l’ha fatto in angoli ristretti dov’era richiesto uno sforzo extra di precisione da parte sua e di volontà dei ricevitori, che fosse per arpionarla o tenere i piedi in campo, l’unico caso di “blown coverage” non è stato sfruttato dai Jags per l’imprecisione del lancio di Minshew.

Nei Jags sicuramente si è sentita l’assenza del migliore amico di Minshew in attacco, DJ Chark, capace spesso di togliere le castagne dal fuoco al suo quarterback, ma anche del centro Linder; tra i compiti del centro c’è quello di identificare i blitzer e aggiustare la protezione, non a caso in alcune situazioni la pass protection dei Jags è apparsa dubbia, con membri della linea con le mani in mano e il resto a cercare di fermare, con scarsi risultati, i rusher.

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Minshew considerato da molti come “one and done”, destinato a guidare questa squadra sconclusionata fino alla prima scelta del prossimo draft con cui avrebbero preso un quarterback, sta vendendo cara la pelle, con un contorno di maggiore qualità potrebbe elevare ancora di più il suo gioco.

Lo staff di Jacksonville sembra aver capito come sfruttare al meglio il talento di Laviska Shenault, altro tutto-fare; in attacco, prima della partita appena descritta, aveva giocato 48 snap in posizione di wide receiver, 11 nel backfield, 13 di slot, 4 di tight end e 1 di quarterback.

Sorpresa (per me) piacevole l’undrafted rookie Robinson, che corre con ferocia ma anche intelligentemente mostrando qualche buon taglio come nel caso del suo primo touchdown, e soprattutto non scontato nelle prese su tracce fuori dal backfield.

In difesa Josh Allen silenziosamente l’anno scorso è stato il rookie con più sack (10.5), e anche ieri sera si è preso l’unica della sera di Jacksonville, sebbene più regalata da Fitzpatrick che altro; Chaisson può essere un coltellino svizzero, pass rusher, come principalmente veniva impiegato a LSU, ma anche in copertura, è stato dietro a Breida su una wheel route venendo chiamato per una penalità di pass interference generosa. Schobert e Jack garanzie a linebacker, secondaria da rifare a parte CJ Henderson, che può diventare un lockdown corner, ma deve lavorare su tackling e coscienza del gioco.

Nessuna delle due squadre la vedo arrivare ai playoff per valore assoluto e division, Miami l’anno prossimo, con verosimilmente Tua titolare, rookie e free agent con un anno in più nel sistema, e nuovi rookie del draft 2021, potrà raggiungere il suo potenziale effettivo, Brian Flores è un coach di cui fidarsi e seguire, basti vedere come ha condotto un team che molti dichiaravano in “tanking”, la scorsa stagione, a 5 vittorie.

Jacksonville tra due anni potrà essere riconsiderata, ora è come se abbiano iniziato a ricostruire il primo piano, bisogna vedere se il proprietario Shahid Khan terrà Marrone a fine stagione o se dovranno ripartire, per mantenere la metafora dell’edificio, addirittura dalle fondamenta.

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