Huddle Mailbag, le risposte alle vostre domande

Vi diamo il benvenuto a questa prima puntata di Huddle Mailbag in cui risponderemo a domande e curiosità pervenuteci dai nostri lettori, che ovviamente ringraziamo. Questa rubrica avrà una cadenza bisettimanale e siete tutti invitati a porci qualsiasi domanda per cui vi possa interessare una risposta. Come? Lo leggerete in fondo al Q&A insieme ad un piccolo quiz, ora partiamo!

Paolo Maria ci chiede:

Ciao! Intanto grazie per il lavoro e la passione che ci mettete. vorrei delle delucidazioni su come funziona la scelta dei 53 da portare alla partita e soprattutto cosa si intende per questionable (sei obbligato entro quando a dire chi sono i convocati ) e anche che vantaggi da mettere in infortunio un giocatore e per ultimo la gestione della practice squad, diciamo come viene gestito il roster durante la regular season Spero di essere stato meno nebuloso della confusione che ho io in testa, grazie!

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Per la redazione risponde Eugenio Casadei:

Ciao Paolo Maria! Grazie per i complimenti e per seguire i nostri approfondimenti. Quest’anno la NFL ha imposto un tetto massimo di 80 giocatori a roster in pre-season anziché i soliti 90 cosi già entro il 16 agosto c’è stata una prima scrematura, poi entro il 5 settembre il roster doveva essere ridotto ai canonici 53. I giocatori che solitamente vengono tagliati in quest’ultimo passaggio finiscono nelle practice squad, della squadra che le taglia oppure di un’altra interessata. Il giorno successivo alla deadline per definire i 53 è infatti definito il “Claim Day”: ogni giocatore tagliato può essere reclamato entro 24h da un qualsiasi team della lega che si prenderà carico del contratto a cui un altro team ha rinunciato. Al termine di questo passaggio viene annunciata la practice squad che quest’anno è stata portata a 16 giocatori anziché i soliti 12. I giocatori di questa squadra possono essere attivati ogni settimana in base alla necessità di un team, ma nel caso in cui vengano riportati poi nuovamente “indietro” questi devono essere tagliati e solo nel caso in cui non vengano reclamati possono essere rimessi sotto contratto.
Ogni settimana dunque un team ha solitamente un roster annunciato di 53 uomini, che non sarà quasi mai lo stesso di week in week, ma solo 46 di questi saranno vestiti per poter scendere in campo. Il team ha l’obbligo di fornire alla NFL un sommario dei giocatori di cui non è certa la presenza entro due giorni prima della partita a parte il caso del Thursday Night che prevede l’annuncio entro il mercoledì. Nella fattispecie il giocatore Questionable è uno di cui non è certa la presenza in campo ma per il quale sarà deciso all’ultimo l’utilizzo oppure no. Infine l’utilità di inserire un giocatore in injury list, per cui ti invito a leggere questo nostro articolo in cui viene approfondito maggiormente, è che puoi tenere giocatori sotto contratto senza rischiare di doverli perdere o tagliare liberando tuttavia spazio a roster per poterli rimpiazzare. Ovviamente ha dei pro e contro, per questi ultimi il giocatore non può essere riattivato a piacimento quindi non è una decisione presa a cuor leggero.

Davide ci chiede:
L’onside Kick può essere utilizzato sempre o ci sono limitazioni?

Per la redazione risponde il direttore Giovanni Ganci:
Sempre, senza nessuna limitazione di tempo o punteggio.

Mirko ci chiede:
Mi sapreste dire che tipo di infortunio è occorso a Michael Thomas?

Per la redazione risponde Eugenio Casadei:
Ciao Mirko! Il WR dei Saints è stato molto sfortunato infortunandosi in uno scontro fortuito con un proprio compagno. Sembra che il giocatore stia lottando con una distorsione alla caviglia piuttosto importante e che questa potrebbe tenerlo fuori per qualche settimana. Fortunatamente, visto tutti gli infortuni di week 2, non si tratta di un season ending.

Andrea ci chiede:
Gronkowski delusione delle prime due week. Pensate sia una questione di dover ancora entrare in forma dopo il suo ritiro oppure vedete una problematica di integrazione nell’attacco Tampa su cui soffermarsi

Risponde dalla redazione Emanuele Sortino:
Gronk già prima del ritiro ai Pats faceva il blocking tight end piuttosto che il receiving tight end. E’ veramente difficile rientrare ad alti livelli dopo un ritiro anche di solo un anno. Aggiunta di Eugenio: è inoltre assai probabile che alla prima giocata importante, magari già stasera contro i Broncos, la visione che si ha dell’attuale Gronkowski cambi di punto in bianco.

Stefano ci chiede:
Non c’è un po’ troppa fretta nel dare soprannomi? “Johnny Football” a Manziel, “Boogieman” dopo 2 giornate alla difesa di New England dell’anno scorso… Non sarebbe meglio darli “postumi”?

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Risponde dalla redazione Giorgio Prunotto:
Sì ma il divertimento è proprio quello, essere tra i primi nell’etichettarli salvo poi negare tutto appena i fenomeni si sgonfiano.

Andrea ci chiede:
Cosa pensate della firma di Bortles con i Broncos?

Per la redazione risponde Eugenio Casadei:
Da tifoso di Denver ti dico che è una firma talmente innocua che non ho un vero pensiero. E’ stato firmato al minimo sindacale ed era uno dei pochi backup liberi da firmare che abbiamo un minimo di esperienza da starter. Ha fatto sempre male da quando è stato scelto alla pick 3 del 2014 dai Jaguars tranne nel 2017 dove aveva una difesa che faceva tutto da sola e si limitava al compitino. Di certo il compitino non sarà richiesto a Denver. Credo che alla fine Driskel sarà lo starter fino al ritorno di Lock, per il quale si pensa di poterlo riavere presto dato che non è stato posto in IR, dato che è stata una scelta dell’OC Shurmur averlo in team come backup. Bortles, non appena rientrerà l’ex Missouri, sarà presumibilmente tagliato in maniera indolore.

Carlo ci chiede:
Perché vengono disputate tot partite la domenica alle 19 (ora italiana, ndr) e solo 2/3 nella fascia successiva?

Risponde dalla redazione il direttore Giovanni Ganci:
Perché le partite delle 13 orario della costa est degli Stati Uniti sono disputate durante l’orario del pranzo e sono anche quelle con gli indici di ascolto più alti rispetto a quelle del pomeriggio quando la gente potenzialmente esce di casa.

Davide ci chiede:
Domanda storica: esistono casi di giocatori che durante la carriera Nfl hanno cambiato ruolo con successo?

Risponde dalla redazione Massimo Foglio:
Credo che il più famoso di tutti sia Otto Graham, che al college era un tailback e poi, in NFL, diventò uno dei più grandi e vincenti QB della storia.
Aggiunta di Eugenio: giusto per dare conferma alle parole di Massimo cito come Graham portò i Browns in finale di campionato tutti gli anni ininterrottamente dal 1946 al 1955, vincendone sette. Con un ruolino di marcia di 114 vittorie su 138 match disputati, il proprietario dei NY Yankees lo soprannomino “il quarterback più forte di sempre da lì in avanti per sempre”. Entrato al college con una borsa di studio per il basket ben presto fece del football americano il suo sport principale ma solo come tailback. Fortunatamente per l’epoca e per la Hall of Fame, a Cleveland ci videro lungo sul giocatore.

Pasquale ci chiede:
Io ancora non ho capito perché nella maggior parte dei casi il ritornatore preferisce interrompere il gioco inginocchiandosi vicino la redzone invece di provare a correre. Perché sa che tanto non riuscirà a superare le 20/25 yards da cui inizia l’azione, (non ricordo di preciso)?

Risponde dalla redazione il direttore Giovanni Ganci:
Un calcio che entra in endzone per regolamento fa partire la squadra dalle 25 yards. Se una palla va a cadere nei pressi di questa il ritornatore la può riportare ma per ripartire delle 25 avrà da percorrerne almeno 24 yard in cui può succedere di essere placcato e può succedere di perdere l’ovale. Quindi se una palla cade nei pressi della endzone è meglio farla cadere all’interno.

Mirko ci chiede:
Come procede la trattativa per il rinnovo di Justin Simmons con i Broncos?

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Risponde dalla redazione Eugenio Casadei:
Semplicemente non procede. Scaduta la deadline di luglio senza aver trovato un accordo, le trattative potranno ripartire solo al termine della regular season.

Davide ci chiede:
Non capisco perché nell’onside kick il pallone viene calciato schiacciandolo sul terreno. È per regola o per dargli più imprevedibilità? In teoria è più facile prenderlo con un pallonetto (ci vuole un bel piede però)

Risponde dalla redazione il direttore Giovanni Ganci:
Viene calciato facendolo rimbalzare per terra perché il rimbalzo toglie la possibilità di chiamare il fair catch. Se il kicker calciasse il solito pallone a parabola, l’avversario potrebbe chiamare il fair catch impedendo alla squadra che lo calcia di poter recuperare l’ovale. In questo modo non c’è più possibilità di chiamarlo e quindi liberi tutti alla caccia del pallone.

Andrea ci chiede:
Cosa ne pensate di Joe Burrow dei Bengals?

Risponde dalla redazione Giorgio Prunotto:
Ti potremmo citare valangate di statistiche per avvalorare la tesi della bontà di Joe Burrow, dai record universitari al quasi record di passaggi tentati da un rookie QB in una singola partita o quello nelle prime due partite della prima stagione, ma tutto questo non aiuterebbe a capire il vero spessore del giocatore.
Burrow nella prima giornata è stato discreto, mentre nella seconda buono, ma in nessuna delle due è stato ottimo. Specie nel gioco lungo ha completato solo 2 passaggi oltre le 20yards ma le cause principali sono due: linea offensiva che gli concedeva poco tempo prima di rilasciare il pallone e SOPRATTUTTO poco feeling con i due WR titolari (Green e Ross) che hanno saltato quasi tutto il Training Camp nella parte di simulazione di gioco con le armature e sembrano anche fuori forma (ad essere ottimisti).
Questa problematica risulta evidente nel vedere Burrow pronto, specie dopo giochi rotti, a lanciare sul lungo con ampi spazi sguarniti nel profondo che non venivano però aggrediti dai ricevitori.
In ogni caso sono normali evoluzioni dell’affiatamento tra giocatori causati dalla mancanza di preseason e che penso si risolveranno entro poche partite, specie se verrà dato più spazio come target a ricevitori come Boyd e Tate con cui Burrow ha brillato nel Camp.
Il giovane Joe Burrow, al netto dei normali e preventivabili errori di inesperienza in campo, e comunque non sono stati molti, si comporta come un giocatore consumato nella gestione del suo ruolo di leader che si prende la squadra sulle spalle.
Parla sempre in prima persona plurale anziché singolare, non si lamenta minimamente delle botte prese o delle mancate coperture della linea, trasuda ferocia nel voler conquistare la prima vittoria in campionato perché lui non si ricorda di aver mai perso due partite di fila e perdere è uno stato che ” non si addice a lui e alla squadra in cui gioca” a cui sta infondendo la mentalità vincente che raramente si è avuta a Cincinnati.
Ci saranno QB più forti di lui, forse, ma non ci poteva essere QB più azzeccato per trascinare i Bengals nel giro di due anni alla prima vittoria ai playoff dal 1990.

Quiz bisettimanale in aggiunta all’articolo di HM Mailbag. La risposta migliore sarà pubblicata nella prossima uscita:

Nel 1972 Jack “The Assassin” Tatum mise a referto un record con il quale aiutò i suoi Raiders a vincere un incontro di regular season. Contro di chi e quale record?

Per contattarci e porci le vostre domande potete contattarci alla e-mail mailbag@huddle.org

Le migliori domande riceveranno risposta approfondita e ricercata nella nostra prossima uscita!

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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