Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 2

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.
Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag #hottake dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

Burrow ha dimostrato di esserci mentalmente
Limitandosi alle fredde statistiche l’esordio di Burrow è stato tutto fuorché esaltante, ma occorre utilizzare un certo numero di ma, o se, se preferite: prima di tutto Burrow giocava contro una difesa di primissimo livello con una delle migliori secondarie della lega – nonostante l’infortunio di Derwin James -, perciò guardare solo i numeri sarebbe fuorviante esclusivamente per questa ragione, figuriamoci se realizziamo che quella di domenica fosse la sua primissima partita NFL poiché, come già abbondantemente avrete sentito, non c’è stata una preseason.
Nonostante un paio di lanci malamente mancati avrebbero potuto regalargli la prima vittoria fra i professionisti – ed il primo passing TD – e nonostante il fantozziano errore di Bullock, ciò che dobbiamo portarci a casa dal suo esordio è la calma, la leadership e la freddezza con la quale ha orchestrato l’ultimo drive: ciò mi fa dire che sì, Burrow mentalmente c’è, eccome se c’è, gli errori di domenica scorsa – compreso lo shovel pass – con un po’ di tempo e pazienza verranno eliminati uno ad uno.

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A fine anno Matt Patricia si troverà costretto a cercarsi un nuovo lavoro
Caro lettore, darti ragione mi spezzerebbe il cuore poiché ciò significherebbe che il mio amatissimo Matthew Stafford sia incappato in un’altra stagione negativa, ma quanto visto domenica non può lasciare tranquilli e/o ottimisti: Detroit ha gettato alle ortiche una partita vinta contro un attacco diretto da un quarterback che prima del fischio finale aveva l’autostima e la sicurezza di una quattordicenne che guarda-va- gli angeli di Victoria sfilare.
Per Dio, Detroit è riuscita nell’impresa di far indossare il mantello d’eroe a MITCH TRUBISKY e nonostante le tante defezioni – classica fortuna dei Lions – ritengo inaccettabile che cose del genere si concretizzino davanti agli occhi di un “genio difensivo” come Patricia. È presto, certo, ma le premesse perché questa sia l’ultima stagione di Matt Patricia in Michigan ci sono.

Gardner Minshew e Mitchell Trubisky andranno al Pro Bowl
Prendete esempio da questo lettore: questa sì che è una #hottake.
Ma se proprio devo essere serio, no, nessuno dei due andrà al Pro Bowl poiché quanto successo domenica altro non è che una incredibile, affascinante ed inspiegabile aberrazione, anche se Minshew riceverà tantissimi voti dei tifosi.

Jalen Hurts sarà titolare entro Week 8
Considerando la cagionevole salute di Carson Wentz una #hottake del genere ha sempre senso: se si guarda velocemente quanto successo domenica scorsa contro la squadra di football una previsione del genere comincia sinistramente ad avere senso.
Soprattutto se continua ad essere atterrato otto volte ad allacciata: certo, il livello della D-line della squadra di football è ben sopra la media, ma la prestazione della linea offensiva degli Eagles è stata la cosa più vicina alla definizione visiva della parola ‘cringe’ di cui io abbia memoria. Pederson vuole attaccare le difese avversarie in profondità, ha i ricevitori per farlo, ma se la linea d’attacco non è in grado di proteggere Wentz quanto basta per permettere alle tracce di svilupparsi, la vedo molto dura che Wentz finisca la stagione da titolare. Se la linea d’attacco non trova il modo di salire di livello Pederson sarà costretto a cambiare modo di giocare e qualora non lo facesse questa #hottake potrebbe diventare realtà.

Patriots ai playoff… e forse oltre
Cam Newton non potrà giocare così per tutto l’anno – credo – e sebbene una settimana sia un campione troppo piccolo ed insignificante per consentirmi di emettere un verdetto rispettabile, devo forse essere io a farvi presente che in panchina hanno ancora un certo Bill Belichick? Finché c’è Bill c’è speranza e disperazione (per il resto della AFC).

Per Houston questa sarà una stagione mediocre in cui faranno bene con le deboli e male con le forti
I Chiefs sono un banco di prova troppo impegnativo per permettermi di bocciare senza passare dal via una squadra, ma quanto visto lo scorso giovedì è decisamente inquietante: oltre alla penuria di armi – a parte un buon David Johnson – nelle skills position è apparso piuttosto evidente che la linea d’attacco “costruita” da O’Brien non sia in grado di fornire la protezione adeguata al povero Watson, costretto pure quest’anno a ricorrere troppo spesso a quella hero ball su cui puoi contare una partita, non l’intera stagione.
Aggiungiamoci anche una difesa assolutamente incapace di placcare, cosa piuttosto importante in questa disciplina e puff, pure quest’anno i Texans molto probabilmente saranno condannati ad una mediocrità che combinata al teorico innalzamento del livello intradivisionale potrebbe costare loro l’accesso alla postseason.

Per la prima volta in otto anni l’MVP non sarà vinto da un quarterback
Difficile dirlo dopo una prima giornata in cui fra le altre cos… no, permettetemi di spolverare un meritato elenco puntato:

  • Lamar Jackson ha ripreso da dove si era fermato;
  • Aaron Rodgers ha sfoderato una prestazione vintage;
  • Russell Wilson ha lanciato tanti incompleti quanti touchdown;
  • Mahomes ha vivisezionato i Texans.

Tenendo presente il ben noto bias degli elettori, credo che pure quest’anno l’MVP sarà un premio appannaggio del miglior quarterback… Aaron Donald permettendo.

Lamar Jackson back-to-back MVP
Credo ormai siate al corrente della mia fede, pertanto sì, lo spero vivamente.
Provando ad essere più esaustivo mi limito – bell’ossimoro! – a dire che in luce degli spaventosi progressi come passer esibiti domenica contro i Marroni ciò è assolutamente verosimile, anche se i Marroni sono i Marroni e come già detto in precedenza il campione è troppo limitato per assumere cose sensate.
[Che bel rompiballe che sono, prima vi prego di riempirmi di #hottake poi mi lamento se sono troppo irrazionali: mai contento!]

Herbert entro novembre sarà il quarterback titolare dei Los Angeles Chargers
Veramente difficile rispondere, ma ci proverò.
Herbert, al momento, è ben lontano dall’essere un quarterback titolare in NFL poiché come dimostrato in altre sedi non è ancora in possesso di quel decision making consistentemente buono di cui qualsiasi quarterback degno di tale nomea possa vantarsi: Herbert, più di Tagovailoa e Burrow ma forse meno di Love, avrà bisogno di molto tempo prima di poter essere mandato under center senza il rischio di essere bruciato.
D’altro canto Taylor domenica – contro una difesa migliorata ma non decisamente irresistibile – ha indotto sonnolenza in milioni di case sparse per il mondo con una prestazione assolutamente anonima ed insipida: a dire la verità io sono un timido estimatore di Tyrod ma qualora dovesse continuare così non vedo come Los Angeles sarà in grado di essere ancora in corsa per i playoff dopo metà stagione.
Forse “prima di novembre” è troppo presto, ma attenzione, che in caso di stagione fallimentare le ultime due o tre partite potrebbe giocarle Herbert, se pronto.

Adrian Peterson corre per più di 1500 yards in questa stagione
Anche io rimango inesorabilmente affascinato dai numeri che Peterson, anno dopo anno, riesce a mettere insieme, però stiamo sempre parlando di un giocatore dei Detroit Lions: avete presente cosa sia stato il running game dei Lions nell’ultimo decennio?
Sarebbe ben più sbalorditivo che un RB dei Lions guadagni più di 1500 yards che il fatto che a compiere tale impresa sia stato Adrian Peterson, perciò no, stiamo seri, anche se ti ringrazio poiché anche tu hai pienamente capito cosa intendo con #hottake ma perché sto #scrivendocosì #sonopatetico #cisentiamofrasettegiorni #inviatehottake.

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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