Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 1

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.
Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag #hottake dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

Tua esordisce prima della quarta giornata
Wow, mica male come prima hot take. A dirla tutta questa hot take non è nemmeno eccessivamente calda, poiché è risaputo che Tua sia il futuro dei Dolphins e che Fitzpatrick al momento – come spesso nel corso della sua carriera – altro non sia che un istrionico placeholder ben felice di fare da chioccia all’ex Alabama: concentriamoci sul “prima della quarta giornata”.
Guardando il calendario è probabile che Miami si affacci alla terza settimana ancora in cerca della prima vittoria – aprono la stagione contro Patriots e Bills -, motivo per cui un esordio di Tua potrebbe sembrare logico: ad attenderli al varco, però, troveranno i deprimenti Jacksonville Jaguars, squadra contro la quale non credo avranno particolari problemi ad aggiudicarsi la doppiavù.
Sappiamo tutti che panchinare un QB dopo una vittoria sia alquanto difficile e tenendo in considerazione il fatto che coach Flores abbia dichiarato che l’infortunio all’anca sofferto da Tagovailoa lo scorso anno ha influito nella sua scelta di iniziare la stagione con Fitzpatrick under centerno, secondo me Tua non esordirà prima della quarta giornata.

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Dak Prescott vincerà l’MVP
Ritengo importante menzionare il fatto che questa hot take sia stata proposta da ben più di una persona e spiegata esaustivamente dall’ottimo Luca qua.
Prevedere l’MVP è impossibile, pertanto rispondere affermativamente o negativamente avrebbe poco senso, ciò che posso dire è che non solo Prescott sarà particolarmente motivato a performare –  classificare il suo 2020 esclusivamente come contract year sarebbe un eufemismo – ma pure che avrà a disposizione l’arsenale più profondo della propria carriera.
L’esplosione dal nulla di Lamar Jackson ha ribadito il lapalissiano fatto che prevedere l’MVP sia impossibile, ma sommando velocemente tutti gli addendi sì, dire che Dak Prescott possa vincere l’MVP ha decisamente senso.

Hot Take era la rubrica che mancava
Suvvia, è il primo episodio nonché il mio articolo d’esordio su Huddle Magazine, concedetemela un po’ di autoreferenzialità.
Assolutamente d’accordo con te.

Tampa Bay arriva al Super Bowl
Vi confesso che non vedo l’ora inizi la stagione per assistere all’attesissimo match fra hype e realtà dei fatti, non ne posso più di leggere, sentire e scrivere speculazioni sui Tampa Bay Buccaneers che giusto per rendervi l’idea mi verrebbe da chiamarli Tompa Bay.
Come spiegato da Alberto e Michele in The Playbook, il matrimonio Arians-Brady potrebbe portare in dote molti biscotti – inside joke dovuto e voluto – a cui va però lucidamente contrapposto lo spettro di un fallimento epocale: provando ad andare oltre a Brady ci troviamo davanti ad una squadra immensamente talentuosa con uno dei migliori front seven della lega ed una profondità offensiva allucinante.
Qualora la secondaria dovesse riprendere da dove si era fermata credo che il successo dei Buccaneers non dipenderà esclusivamente dal rendimento di Brady e sì so che sto sviando, ma se proprio volete, indipendentemente dall’esito della stagione dei Buccaneers credo che a rappresentare la NFC al Super Bowl troveremo una fra Saints e 49ers.

Nonostante il QB più pagato tra gli umani, i Texans arriveranno terzi nella AFC South e mancheranno la qualificazione ai playoffs
Rapidissima premessa per i neofiti: piazzarsi terzi nella propria division non implica esclusione dai playoff, in quanto nel 2017 la NFC South fu rappresentata in postseason da Saints, Falcons e Panthers.
Watson è un talento generazionale assolutamente in grado di vincere partite da solo, lo abbiamo già visto, ma l’addio di Hopkins potrebbe seriamente inficiare sul suo rendimento: la difesa, poi, non ispira particolare fiducia ed in una AFC South improvvisamente competitiva – Jaguars a parte – posso capire perfettamente il tuo ragionamento, caro lettore ma ciò nonostante Watson pure quest’anno troverà un modo per salvarli anche se ciò sarà per lui ben più difficile di quanto lo sia stato finora.

L’ordine d’arrivo in NFC North sarà Vikings, Lions, Bears e Packers
Sono un sincero estimatore di Kirk Cousins – un po’ meno di qualche sua affermazione, ma ok -, ho lottato tutta l’offseason per la rivalutazione storica di Matthew Stafford e sì, Green Bay non si affaccia alla stagione come una tipica squadra che ha concluso la precedente sul 13-3: tutto quello che vuoi, ma che Lions e Bears chiudano con più vittorie dei Packers no.
Vikings re del Nord FORSE, Packers ultimi impossibile.

Patriots ai playoff, Buccaneers no
Alla faccia della hot take!
Siccome manca sempre meno al momento in cui la narrativa sui Tompa Bay Buccaneers sarà dettata da quanto successo sul campo, permettetemi di tornare sul luogo del delitto e, per l’ultima volta, far intersecare il destino di Buccaneers e Patriots per il puro gusto di farlo.
Sono convinto che i Patriots, in un modo o nell’altro, si qualificheranno per i playoff poiché in questi due decenni dovremmo aver imparato a non dar mai per vinto Belichick, ma sono altresì convinto che pure i Buccaneers concluderanno la stagione perlomeno fra le migliori sette della NFC: no, entrambe arriveranno ai playoff.

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Philadelphia arriverà fino in fondo
Se a pieno organico il roster degli Eagles è fra i più completi della NFL, costruito inside out e per vincere con la propria fisicità: entrambe le linee, se in salute, sono fra le più forti della NFL ed il livello degli skill players – quando in salute – è indiscutibilmente sopra la media.
Come avrete notato, ho usato decisamente troppe volte la locuzione in salute: Philadelphia, pure quest’anno, è perseguitata dagli infortuni che sono loro già costati Brandon Brooks e Andre Dillard per la stagione mentre Wentz, Sanders, Reagor e l’immancabile Jeffery si presentano ai cancelli di partenza già acciaccati e mi fermo qua ché intanto fra la stesura e la pubblicazione dell’articolo probabilmente qualcun altro si sarà aggiunto alla lista.
Philadelphia ha tutto il potenziale e la profondità necessari per arrivare fino in fondo, ma se non trovano un antidoto efficace per debellare una volta per tutte il maledetto injury bug pure quest’anno non saranno in grado di fare strada ai playoff. Solo se Dio – o chi per lui – vorrà.

Kyler Murray MVP
Ripetere quanto detto con Prescott avrebbe poco senso, perciò andiamo subito al sodo: sì, il fatto che l’MVP sia stato vinto per due anni consecutivi da due quarterback sophomore ci permette di volare con la fantasia e trovare correlazioni alquanto tanto lampanti quanto semplicistiche, ma analizzando i dati al momento disponibili prevedere un’ottima annata per Murray non è assolutamente complicato.
Quanto detto per Dak, anche se un po’ meno probabile.

Qualcuno della vostra redazione l’anno prossimo commenterà le partite sull’emittente televisiva che trasmetterà la NFL
Non è una decisione che spetta a noi, l’unica cosa che possiamo dirvi è che far valere il potere del consumatore ha reso Daniel Bryan campione della WWE… perciò fatevi sentire, che questa scuderia pullula di potenziali commentatori, fra cui un brianzolo ed un siciliano di cui ho sentito parlare abbastanza bene. You gotta fight, for your right to…

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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