Gale Sayers: la cometa del Kansas

Nella giornata di ieri si è spenta, all’età di 77 anni, la luce di una delle stelle più luminose che abbia mai brillato nei cieli della National Football League: Gale Sayers.

Nell’aprile 2019, insieme al team di Chicago Bears Italia, avevamo celebrato il centenario dei Bears omaggiando il team con un libro intitolato Chicago Sunday – 100 anni di Bears, progetto editoriale al quale anche Huddle Magazine ha collaborato.  Il capitolo numero 8 è stato dedicato a Gale Sayers e oggi lo condividiamo con i lettori per pagare il giusto tributo ad un grande campione. Talento innovativo, un back che giocava sessanta anni fa ma che, riguardando le sue immagini, è più attuale di quanto si possa pensare.

8. La Cometa del Kansas: Gale Sayers

La Hall of Fame è il luogo di consacrazione più importante dello sport in America, dove chi ha il privilegio di entrarci può dire di aver lasciato un segno. I Chicago Bears sono il team NFL con più nomi all’interno della HoF, e quello di Gale Sayers è il più giovane della storia ad entrarci.

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Gli avversari lo vedevano arrivare e lui li sorprendeva sempre, lasciandoli sul posto come fossero abbagliati dalla visione di una stella cadente.

Quello che la gente ricorda di Sayers sono i suoi movimenti, singolari e fuorvianti, mai visti prima e raramente rivisti dopo.

Durante la metà degli anni ’60, la National Basketball Association aveva “The Black Jesus”, Earl “The Pearl” Monroe. Qualcuno lo chiamava Black Magic, altri Thomas Edison. Monroe aveva diversi soprannomi e tutti di una certa rilevanza, era un innovatore del gioco, inventava, sperimentava e allo stesso tempo dava lezioni in campo cestistico. Gale Sayers è una sorta di alter ego di Monroe che viaggiava sul binario parallelo nella NFL, anche se a lui di nickname ne diedero solo uno: The Kansas Comet, la concretezza di una sintesi superiore.

Nato a Wichita, Kansas, e cresciuto a Omaha nel Nebraska dove il padre Roger lavorava come meccanico per la Goodyear, viene reclutato dalla University of Kansas, vivaio ben più noto per l’allevamento di giocatori di pallacanestro vedi l’immenso Wilt Chamberlain che militava nei Jayhawks qualche anno prima dell’arrivo di Sayers, o i più recenti Paul Pierce e Joel Embiid.

A Kansas gioca da halfback e nel suo anno da sophomore (il 2°) esplode: in una partita contro Oklahoma State stabilisce il record di conference correndo per 283 yard e trascina i Jayhawks alla rimonta per 36-17. I suoi giorni al college non passano inosservati perché Kansas è un luogo di cultura sportiva, e le varie associazioni di football del paese lo riconoscono come un astro nascente. Al draft del 1965 i Chicago Bears hanno il terzo e il quarto pick; con il primo, per il quale si ringraziano ancora oggi i Pittsburgh Steelers, arriva un certo Dick Butkus. Col secondo Chicago chiama Gale Eugene Sayers. Dal primo round di quel draft usciranno tre Hall of Famer, due li abbiamo appena menzionati, il terzo sarà il grande Joe Namath della shotgun formation.

Durante il suo anno da rookie, Sayers segna la bellezza di 22 touchdown diventando il più prolifico in una singola stagione fino a quel momento: 14 su corsa, 6 su ricezione e 2 su ritorno. I suoi numeri sono da capogiro, contro i Vikings nella vittoria 45-37 dei Bears corre 64 yard con 1 TD, riceve 63 yard con 2 TD, e ritorna altre 93 yard con TD al kickoff. George Halas non ricorda di aver mai visto qualcosa di meglio, e con Sayers ha ancora molto da scoprire.

Un paio di mesi più avanti, i Bears massacrano i San Francisco 49ers col punteggio di 61-20: Gale Sayers segna 6 touchdown pareggiando così i record di “Big Dog” Ernest Nevers e “Dub” Jones. Chi ha potuto assistere a quella partita può dire di aver visto la storia del football americano.

Nel 1966 è il leader delle corse nella lega con 1.231 yard e nel 1969 si ripete con 1.032 yard dopo essere rientrato da un brutto infortunio al ginocchio destro subito l’anno prima. Nella pre-season del 1970 un secondo infortunio al ginocchio, questa volta a quello sinistro, mette di base la parola fine alla sua straordinaria carriera che termina prematuramente. Ma è risaputo che le carriere degli atleti NFL sono imprevedibili data la pericolosità di questo sport dove mediamente si riesce a giocare per circa 4 anni.

L’abilità di Gale Sayers sulla corsa e nella lettura difensiva è tuttora considerata ineguagliabile. Elusivo e rapido.

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Dick Butkus dirà di lui : “Aveva l’abilità di andare al massimo della velocità, tagliare e poi tornare ancora al massimo. Glielo vedevo fare in allenamento, tutti i giorni. Giocavamo veramente, e non si riusciva mai ad avere un’idea chiara su Gale. Mai.”

Nel luglio 2020 è stata pubblicata la seconda edizione del libro Chicago Sunday – 100 anni di Bears.

Disponibile in versione eBook su Amazon, con cinque capitoli nuovi e alcuni contenuti extra (compreso un disegno sul grande Gale Sayers). Cliccate sul lik o sull’immagine per leggere un estratto del libro ed eventualmente acquistarlo.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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