Difesa di acciaio (Denver Broncos vs Pittsburgh Steelers 21-26)

Le migliaia di asciugamani gialle a sventolare nella Terrible Towel, Renegade cantata all’ingresso in campo, il frastuono di una tifoseria che tiene per mano la propria squadra per tutta la partita. Siamo in week 2, l’esordio stagionale casalingo per gli Steelers all’Heinz Field, tutto ciò che è stato succitato è la consuetudine quando si parla di football a Pittsburgh, ma in era covid anche “la città dei ponti” vede le sue abitudini cambiare radicalmente.

Come detto siamo alla seconda stagionale, gli Steelers ospitano e affrontano dei Denver Broncos decimati, con assenze importanti, da quella più nota di Von Miller, fino a Bouye e Lindsay. D’altro canto gli avversari si presentano ancora senza una delle migliori guardie della lega come DeCastro.
Si affrontano due squadra con caratteristiche sulla carta equivalenti. Due difese arcigne, anche se una, quella di Denver, orfana di colonne portanti. Due attacchi invece alla ricerca della propria quadra con dubbi sulla OL.

Se parliamo di offensive-line non possiamo allora non partire dalla prestazione, in negativo, sfoggiata dalla compagine del Colorado. Certo, c’è da dire che Denver ha affrontato uno dei migliori, se non il miglior al momento, front-seven della lega. In controtendenza alla precedente partita, vinta, contro i Giants, la difesa Steelers lascia molta più libertà alle corse avversarie, ciò porta a buoni guadagni su spiragli difensivi centrali opportunamente sfruttati da Melvin Gordon (19 portate per 70 yard) e Royce Freeman (3 portate per 20 yard). D’altra parte però la pass-rush nell’intero primo tempo non lascia neanche una boccata d’aria ai QB Broncos, ebbene si plurale. Non tradendo di nuovo il trend di giornata, se in week 1 erano stati kicker imprecisi, in week 2 sono i numerosi e importanti infortuni, quindi anche la partita Steelers-Broncos continua sul fil rouge giornaliero. Dopo aver pressato in modo asfissiante la linea offensiva di Denver, su un 3rd&7 la tasca blu-arancio collassa sotto la pressione della DL nero-gialla e nel tentativo di sfuggire ai difensori avversari il QB Lock si ritrova sul binario sbagliato. Un treno nero-giallo con il numero 48 di nome Dupree investe Lock in un sack, forzando un fumble recuperato dal CB Hilton e lasciando il QB Broncos a terra dolorante. Finisce così la trasferta a Pittsburgh di Drew Lock, probabilmente costretto ad osservare almeno 3 settimane di stop causa infortunio proprio al braccio destro con il quale lancia.

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A sostituire Lock è Jeff Driskel, ex Bengals e Lions. Anche lui non avrà vita facile contro il front-seven Steelers, anzi sarà l’incudine su cui il martello dell’acciaieria batterà più volte. Ancora una volta la difesa rimane l’arma più efficace ed efficiente per Pittsburgh segnando a fine partita un tabellino da: 1 intercetto, 5 sack, 1 safety ed 11 tackle for loss.
In attacco invece BigBen sfoggia un’altra buona prova con 311 yard lanciate per 2 TD, una ricezione da 83 yard terminata in end-zone da parte di un elettrificante Chase Claypool, e un intercetto da non poter imputare a nessun altro se non al suo braccio.

Nonostante una partita con difese e QB a fare da padroni, il running-game apre e chiude la partita nel primo quarto con un TD Conner per il 7-0 e nell’ultimo quarto con un guadagno di 50 yard dello stesso.
La partita non è mai in discussione entro la fine del primo tempo. All’inizio delle seconda metà di gioco Driskel entra in ritmo e in confidenza con il proprio parco ricevitori pescandoli più volte nei troppi spazi liberi sulla media distanza lasciati dalla secondaria Steelers. A rimettere la partita in carreggiata oltre ad ottime prestazioni del rookie Jeudy, il TE Fant e Hamler, ci pensano gli Steelers, prima con un fumble del RB Snell Jr. e poi condendo l’intero secondo tempo con holding e pass-interference. Con una conversione da 2 punti i Broncos entrano nell’ultimo quarto con un solo field-goal di distanza dai padroni di casa, sul punteggio di 17-14.

Nonostante Roethlisberger si affidi ad un sempre presente rookie Diontae Johnson, Pittsburgh non capitalizza ammazzando la partita definitivamente. Driskel si rende protagonista di un ultimo ottimo drive guidando i suoi fino alle red-zone avversaria, ma nel momento della difficoltà a riemergere e mettere il punto definitivo sulla partita per Pittsburgh è ancora la solidissima difesa, nello specifico la saftey Edmunds porta a casa il sack sul 4th&2 da convertire per Denver.

Analisi

Arriva una sconfitta da per i Broncos in trasferta, ma probabilmente staff e tifosi avranno poco da recriminare. Sconfitta dettata da un cataclisma di infortuni che ha investito tutta la lega, ma sembra ancor più particolarmente la squadra vincitrice del Super Bowl L. Driskel con tutti i suoi limiti ha tentato, andando ad un passo (2 yard) dal poter regalare una vittoria inaspettata a compagni e tifosi. Sicuramente in assenza Sutton, bersaglio importante, anch’egli uscito per infortunio, sono emersi positivamente Fant, Halmer e Jeudy che si riscatta da un prestazione non ottima contro i Titans, prendendo anche alcune bastonate devastanti dalla secondaria Steelers e non lasciando il campo.

Dopo la vittoria con i Giants invece per Pittsburgh si avevano dubbi sulla OL e sulla non brillante prestazione della secondaria. Se nel primo caso, nonostante un’ottima DL avversaria, si sono visti miglioramenti (solo un sack concesso, nell’apice della prestazione Broncos) anche con esordi (Okorafor e Dotson), nel secondo caso si è fatto male, se non peggio della scorsa uscita. Post MNF la libertà dei ricevitori avversari era stata analizzata come una scelta tecnica pur di limitare le pericolose corse di Barkley e compagni. Contro Denver però la stessa libertà lasciata ai WR blu-arancio è sembrata solo un orribile prestazione dell’intera secondaria, Hilton escluso. Inoltre tante, troppe, flag. Da cerchiare invece in attacco ancora l’ottima prova di BigBen che disegna tracce per i suoi WR trovando per almeno tre volte ben cinque ricevitori diversi e si lascia andare ad una sola, sfortunata, sbavatura. Nonostante ciò la partita non è stata chiusa subito dall’attacco, il perché è ancora da evidenziare nell’inconsistenza del gioco di corsa nei momenti chiave della partita, se è vero che Conner (16 portate per 106 yard) statisticamente si riscatta dalla partita contro New York, è anche vero che le corse da parte dei RB sono un’arma non così prolifica nei momenti in cui serve cambiare il ritmo offensivo in situazioni di down importanti.
Nota negativa inoltre è data dal secondo fumble del RB Snell Jr in due gare e due momenti critici. Se la prima volta ci aveva pensato Smith-Schuster a coprirlo con una magia, nella giornata di ieri stava costando la partita.

Prossime partite in week 3 vedranno gli Steelers affrontare i Texans di Watson, per quella che può essere una prova del nove per la secondaria nero-gialla e i Broncos ospitare i Buccaneers di Brady reduci dalla prima vittoria del 2020.

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Matteo Colangelo

Se vi piacciono l'NFL, Tarantino e la birra belga, siamo sicuramente amici.

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