NFL Preview 2020: Los Angeles Rams

Dopo due anni e mezzo di relativa considerazione, i Los Angeles Rams sono tornati ad essere la solita squadra anonima, di quelle che finiscono la stagione a novembre, se non prima, di cui si parla solo per evidenziarne i difetti.
Insomma: McVay ha già finito il suo genio, Jared Goff è un bust, l’attacco è un disastro, la difesa è stata smembrata e si prevedono anni nuovamente bui per la franchigia losangelina.
Questo, almeno, è quello che si evince leggendo i vari power ranking, le preview degli esperti ed i forum di appassionati, sempre che siate fortunati dal sentirne parlare, dei Rams, perché, appunto, sono di nuovo scomparsi dai radar.
Ma è veramente così? Secondo noi no, ma viaggiare a fari spenti potrebbe essere un vantaggio.
Los Angeles arriva da una stagione in cui ha mancato i playoff per un field goal sbagliato (o altre tre/quattro sliding doors in partite decisive), ed ha cambiato molto, sia in campo che in sideline e, a nostro parere, ha tutte le carte in regola per giocarsi un ruolo da protagonista nella division più ostica della NFL: la NFC West.

OFFENSE

goff rams falcons

La partenza di Todd Gurley e Brandin Cooks sono state una mazzata pesante per questioni salariali, ma dal punto di vista tecnico tolgono abbastanza poco all’attacco dei Rams per la stagione 2020. Per un motivo o per l’altro, infatti, né uno né l’altro erano stati in grado di dare l’apporto che ci si aspettava. Le ginocchia malandate di uno ed i continui traumi cranici dell’altro hanno alla fine convinto Sean McVay che bisognava cambiare, e tanto valeva farlo subito, anche se i contratti firmati erano piuttosto pesanti ed infatti hanno lasciato Los Angeles in una situazione di cap piuttosto precaria.
Sostituito Cooks con Van Jefferson in sede di draft e preso anche il promettente running back Cam Akers da Florida State, detto che quasi certamente si andrà sulla terra con un running back committee formato da Malcolm Brown, John Kelly ed il già citato Akers, le questioni da risolvere in attacco sembrano risiedere nella linea offensiva e, soprattutto, in sideline.

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Per quanto riguarda la linea, sarà fondamentale che, qualsiasi siano i cinque titolari, restino in salute per la maggior parte della stagione come successe nel 2017 e 2018. Gli infortuni ed i continui cambi di formazione non hanno certamente giovato ad un quarterback come Goff che confida nella protezione della propria linea per ovviare alla scarsa mobilità, ma nella seconda parte della stagione, quando i cinque davanti a lui si sono cementati e non sono più cambiati, anche le prestazioni del Quarterback sono decisamente migliorate.
Oltre ai due terminali ormai consolidati, Woods e Kupp, Goff potrà contare su un Josh Reynolds che partirà, almeno inizialmente, titolare, nel già citato Jefferson e nella coppia di tight end Gerald Everett e Tyler Higbee, con quest’ultimo letteralmente esploso nel finale della scorsa stagione.
Proprio la questione tight end può essere vista come il segnale giusto arrivato dalla sideline. McVay ha dovuto, infatti, muoversi dal suo schema di zone running e mix di tracce verticali ed orizzontali per ovviare alla mancanza della play action che, al di fuori di Gurley, nessun altro running back riusciva a rendere credibile. Una piccola trasformazione in questo senso l’abbiamo già vista nel finale di stagione scorsa, come detto, quando i palloni venivano regolarmente indirizzati sui tight end, in netta controtendenza rispetto a quanto visto nelle stagioni passate. Ci aspettiamo, dunque, una ulteriore evoluzione in questo senso da parte di McVay.

DEFENSE

Los Angeles Rams

La difesa ha perso dei pezzi importanti, a partire dal proprio guru Wade Phillips, ma di questo aspetto ne parleremo tra poco. Perso Dante Fowler, perso (e riacquistato) Michael Brockers, praticamente azzerato il reparto linebacker con l’addio di Littleton, Hager e Matthews, dimezzata la secondaria con le partenze di Weddle, Robey-Coleman e Christian, cosa rimane del reparto difensivo dei Rams, e quanto può essere valido?
La linea di difesa può sempre contare su Aaron Donald e Michael Brockers, mentre nella prima settimana di camp è arrivata la tegola dell’inserimento in lista infortunati del free agent A’Shawn Robinson a causa di una non meglio specificata situazione cardiovascolare da tenere sotto controllo. Saranno poi il free agent Leonard Floyd e Samson Abukam a giocarsi il terzo spot come esterno di linea e quello di edge rusher.

Il reparto linebacker è sicuramente quello messo peggio, con Young e Howard probabili titolari (e nessuno dei due ha ancora mostrato le capacità per esserlo in pianta stabile) , mentre la secondaria sembra piuttosto solida nonostante gli addii eccellenti.
Con Johnson e Rapp a dividersi i compiti da safety, saranno presumibilmente Hill e Long ad occupare il posto da cornerback, mentre la star del gruppo, Jalen Ramsey, si ritaglierà un ruolo particolare, un po’ da jolly difensivo. L’idea del nuovo defensive coordinator Brandon Staley è quella di usare Ramsey a seconda della situazione, spaziando in tutto il backfield a seconda delle necessità: una libertà d’azione che non ricorda un po’ la libertà che veniva concessa ad un Deion Sanders a caso. La speranza è che i risultati siano per lo meno simili.

COACHING STAFF

Come detto, Sean McVay si trova di fronte ad una bella sfida, con al necessità di rinnovare il proprio gioco, modificare il playbook e rendere i Rams di nuovo imprevedibili, aiutando Goff disegnando giochi a lui congeniali e sfruttando le potenzialità del parco ricevitori e tight end.
Dopo un paio d’anni, McVay potrà nuovamente contare su un offensive coordinator a tempo quasi pieno. Il “quasi” è d’obbligo, perché l’head coach vuole ancora avere su di sé la responsabilità di chiamare i giochi, cosa che al quarto anno sinceramente si sperava avesse finalmente deciso di delegare.
L’impatto di un nuovo offensive coordinator, quindi, sarà piuttosto limitato rispetto a quanto avverrà in difesa.

Brandon Staley avrà il non facile compito di sostituire un futuro hall of famer come Wade Phillips, ma evidentemente i tempi erano maturi per McVay per poter fare a meno di una guida esperta che lo consigliava anche ben al di là delle proprie competenze di defensive coordinator. Phillps ha tenuto a battesimo il giovanissimo McVay nella sua prima esperienza da head coach, ora McVay sente di poter camminare con le proprie gambe e, non prima di aver ringraziato il vecchio Wade, ha deciso di svecchiare anche il reparto difensivo, cercando di portare entusiasmo e modernità in un settore che in questi anni aveva un po’ risentito delle idee conservative di Phillips (memorabile, in negativo, il pessimo impiego di Marcus Peters, non per nulla tornato ai vecchi fasti una volta andato a Baltimore).

Record previsto: 9-7 (o 10-6)

Con queste premesse, le possibilità per i Rams di replicare la stagione scorsa (9-7) sono più che ottime, e probabilmente ci sarà la possibilità anche di migliorare e tornare in doppia cifra nelle vittorie. Il posto in più ai playoff apre qualche spiraglio in più per la post season, ma in una division agguerrita come la NFC West, molto farà il piazzamento finale in classifica. Difficile, oggettivamente, pronosticare una vittoria divisionale, ma un secondo posto con wild card annessa dovrebbe essere alla portata della banda di McVay.

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Con queste premesse, le possibilità di replicare la stagione scorsa (9-7) sono più che ottime, e probabilmente ci sarà la possibilità anche di migliorare e tornare in doppia cifra nelle vittorie. Il posto in più ai playoff apre qualche spiraglio in più per la post season, ma in una division agguerrita come la NFC West, molto farà il piazzamento finale in classifica.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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