NFL Preview 2020: Dallas Cowboys

Dopo l’ennesima, cocente delusione patita nel 2019, Jerry Jones ha finalmente deciso di voltare pagina ed ha chiamato al capezzale dei suoi Dallas Cowboys incapaci di sbocciare in maniera definitiva quel Mike McCarthy che in tredici stagioni a Green Bay ha portato i Packers ai playoff ben 9 volte, il tutto condito con la vittoria in un Super Bowl.

OFFENSE

Prescott Cowboys Patriots

L’attacco di Dallas è stato il numero 1 della NFL per yards guadagnate nella passata stagione, ma questo non ha impedito alla franchigia con la stella sul casco di chiudere con un misero (per il valore del team) record di 8 vinte e 8 perse e la nomea di perenne incompiuta.

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Il regista Dak Prescott è reduce dalla migliore stagione della carriera a livello statistico, con 4902 yards lanciate, 30 touchdown e soli 11 intercetti, ma il record di 0-5 nelle gare terminate con uno scarto di 7 punti o meno ha affossato il team e dato fiato ai suoi detrattori. L’arrivo di McCarthy dovrebbe aiutare Prescott ad entrare nell’elite della NFL, stavolta senza se e senza ma.
Il gioco aereo dei texani avrà un’arma in più nel suo arsenale, visto che al temibile ma incostante Amari Cooper e all’emergente Michael Gallup si aggiungerà la prima scelta CeeDee Lamb, atleta in grado di giocare sia come receiver esterno che come slot. Alle loro spalle onestamente c’è il vuoto (le riserve Ventell Bryant, Cedrick Wilson e Devin Smith sommano appena 21 ricezioni in NFL) ed i Cowboys devono sperare che al trio delle meraviglie non capiti nulla, anche perché con il nuovo addio di Witten i gradi di tight end titolare sono stati ereditati da Blake Jarwin, giocatore temibile sul profondo che però fatica come bloccatore ed in tre anni di carriera non è mai andato oltre le 31 ricezioni in una stagione.

Il rushing game sarà ancora una volta nelle sapienti mani del fortissimo Ezekiel Elliott. Vero, le 22 portate e le 84,8 yard a partita del 2019 sono i dati peggiori della sua carriera, ma il numero 21 rimane nella ristretta cerchia dei fuoriclasse della NFL ed Elliott è reduce dalla terza chiamata al Pro Bowl in 4 anni di carriera. Dietro di lui Dallas può contare su Tony Pollard, runner temibile in ricezione fuori dal backfield ma anche capace di terminare la stagione 2019 con la notevole media di 5,3 yard a portata. I Cowboys dovranno invece fare a meno del prezioso apporto del fullback Olawale che ha preferito dare forfait per le preoccupazioni legate al coronavirus. Dietro a Elliott e Pollard ci sono tre undrafted free agent, Rico Dowdle, Darius Anderson e Sewo Olonilua. Anderson ha caratteristiche simili a Pollard, ma il prospetto più intrigante potrebbe essere Olonilua, atleta dal fisico possente che a TCU ha dimostrato di essere un buon runner ed un buon bloccatore e che dunque potrebbe  essere utilizzato al posto di Olawale.

La linea offensiva ha perso, stavolta in maniera definitiva, il forte centro Travis Frederick, che ha deciso di mettere fine alla sua brillante carriera. Per la sua sostituzione c’è in lizza il rookie Tyler Biadasz, ma il favorito, almeno nella prima parte di campionato, è quel Joe Looney che due stagioni fa non aveva sfigurato al posto proprio di Frederick, ma che non ha, purtroppo per i texani, gli stessi numeri di Frederick.
Altro dubbio riguarda la posizione di guardia sinistra, per la quale sono in lizza Connor Williams, la seconda scelta del draft 2018 e Connor McGovern, reduce dall’aver perso tutto il 2019, la sua stagione da rookie, per un problema muscolare. Il primo ha il vantaggio di un anno di esperienza in NFL ma è reduce dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro e molto dipenderà dalla rapidità del suo recupero.
Gli altri tre posti, vale a dire i due tackle e la guardia destra sono nelle mani di due fenomeni come Tyron Smith e Zack Martin e di La’el Collins secondo molti uno dei migliori 5 tackle del 2019.

DEFENSE

Dallas Cowboys defense

il nuovo defensive coordinator Mike Nolan confermerà di base lo schieramento 4-3 ma lo renderà più flessibile aggiungendo sicuramente alcuni schemi dalla 3-4.
In linea i Cowboys hanno perso Robert Quinn che dopo un solo anno ha fatto le valigie per Chicago portandosi via i suoi 11,5 sack ma potranno contare sul fortissimo end DeMarcus Lawrence che però, nel 2019, ha totalizzato appena 5 sack con gli attacchi avversari che spesso l’hanno raddoppiato.
In sostituzione di Quinn, i Cowboys hanno recentemente messo sotto contratto l’ex Viking Everson Griffen, che in dieci anni di carriera nel Minnesota ha messo assieme 74,5 sack, 8 dei quali nel 2019 ed  è giocatore efficace anche nel rushing game.
Altro nome da tenere d’occhio in linea è quello della scommessa del coaching staff Aldon Smith. Quest’ultimo, dopo aver disputato le prime due stagioni da pro con un rendimento astronomico (33,5 sack) in maglia 49ers, si è perso per problemi legati all’uso di sostanze proibite ed è fermo addirittura dal novembre del 2015 quando ha disputato la sua ultima gara in maglia Raiders contro Minnesota.

Nella rotazione dei defensive end ci saranno anche Dorance Armstrong, specialista della pass rush, e l’interessante Joe Jackson, ma Dallas spera che la NFL accetti di reintegrare, per l’ennesima volta, Randy Gregory, atleta decisamente dotato che però ha praticamente perso tre delle ultime quattro stagioni per squalifiche varie.        
Sul fronte tackle con l’addio di Maliek Collins ed il cambio della guardia a livello di coaching staff, i Cowboys avevano optato per l’acquisizione di due tackle nuovi di zecca, entrambi ex Panthers: gli esperti Dontari Poe e Gerald McCoy. Quest’ultimo, 6 volte al Pro Bowl e reduce da un 2019 di tutto rispetto con 5 sack messi a segno, si è però rotto il tendine del quadricipite della gamba destra all’inizio del training camp terminando anzitempo la stagione (e venendo pure tagliato dai texani). Tyrone Crawford, giocatore di buon valore capace di giocare anche come tackle, che però ha perso quasi tutta la stagione 2019 per problemi alle anche, è così diventato il primo candidato a far coppia con Poe in mezzo alla linea. Alle loro spalle Antwaun Woods ed il rookie terza scelta Neville Gallimore dovrebbero assicurare una  valida alternativa mentre c’è della curiosità riguardo la seconda scelta del 2019, quel Trysten Hill che è stato una grande delusione nella passata stagione ma che ha iniziato il training camp 2020 con ben altra attitudine.

In avvio della scorsa stagione il reparto linebacker sembrava essere uno dei punti di forza dei Cowboys, con la presenza di due astri nascenti come Leighton Vander Esch e Jaylon Smith, ma nel 2019 il primo ha saltato ben 7 partite per un delicato problema di stenosi spinale cervicale ed è stato operato in offseason al collo mentre il secondo ha reso al di sotto delle aspettative.
Solo il rientro di Vander Esch ed il ritorno alla forma del 2018 di Smith potranno dare ai Cowboys la sicurezza nel reparto nevralgico della difesa, anche perchè il terzo linebacker è quel Sean Lee che è stato un grande giocatore afflitto però da svariati problemi fisici, ed è ormai a fine carriera. Con l’arrivo di coach Nolan, Vander Esch verrà spostato all’interno mentre Smith giocherà outside linebacker sul lato debole, elemento che gli permetterà di andare maggiormente in pressione sul quarterback.
Le riserve, il versatile Joe Thomas e l’outside linebacker Justin March, sono ottimi atleti negli special teams ma il loro rendimento in caso utilizzo prolungato è tutto da verificare e forse il prospetto più interessante è Luke Gifford che però è reduce da un 2019 costellato dagli infortuni.  

Un secondario che nella passata stagione non ha certo brillato ha perso il suo miglior cornerback, quel Byron Jones finito a Miami, e nella ricerca del suo sostituto i Cowboys hanno speso due scelte nei draft, Trevon Diggs e Reggie Robinson, ed hanno acquisito l’esperto Daryl Worley, che si aggiungono ai confermati Chidobe Awuzie, Anthony Brown e Jourdan Lewis. Awuzie e Diggs dovrebbero essere i titolari, con Lewis schierato come nickel corner e Worley e Brown come prime riserve.
La safety Ha Ha Clinton-Dix, già con McCarthy a Green Bay,  è il volto nuovo sicuramente più interessante del secondario ed andrà a sostituire Jeff Heath, mentre il suo compagno di reparto sarà il confermato Xavier Woods. Alle loro spalle il miglior riserva è sicuramente Darian Thompson, già largamente utilizzato nell’annata passata, e della rotazione farà parte anche Donovan Wilson per una difesa che nel 2019 ha messo a segno appena 7 intercetti, di cui solo 5 ad opera dei defensive backs.

COACHING STAFF

Il pedigree del nuovo head coach McCarthy è sicuramente notevole e dovrebbe essere un passo avanti rispetto a Garrett. L’ex Packers ha deciso di confermare come offensive coordinator il giovane Kellen Moore sotto il quale l’attacco è stato il migliore della Lega. Novità anche sul fronte difensivo con l’addio di Rod Marinelli, approdato a Las Vegas, e l’ingaggio dell’esperto Mike Nolan, ora a quota 11 team allenati in NFL in una carriera che lo ha visto per tre anni come head coach di San Francisco. 

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Nolan cercherà di migliorare l’imprevedibilità del suo gruppo e in generale di aumentare l’aggressività grazie ad un maggior numero di blitz dei linebacker. Alle sue dipendenze ci saranno una altro ex head coach dei 49ers, cioè Jim Tomsula, come coach della linea difensiva, e Leon Lett, ex defensive tackle che con Dallas vinse tre Super Bowl nei suoi dieci anni di carriera. Altro acquisto azzeccatissimo è quello di John Fassel, guru degli special teams,  che eredita un reparto largamente insufficiente nel 2019. Fassel non ha perso tempo ed ha già “ingaggiato” il kicker Zuerlein, uno dei suoi favoriti, tagliato dai Rams dopo un 2019 da dimenticare.

Record previsto: 10-6

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

La schedule non è agevole, con Dallas che dovrà affrontare l’agguerritissima NFC West più clienti temibili come Steelers, Vikings e soprattutto Ravens, ma il fatto di giocare nella division probabilmente più debole dell’intera  Lega dovrebbe assicurare ai Cowboys un record ampiamente positivo e una posizione interessante nella griglia dei playoff.   

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