Scusate l’accento: La Pizza Pellerossa

Mi scuso in anticipo se questo articolo non parlerà troppo di sport. Ma questo è un mio tentativo di dare una prospettiva alla situazione americana vista dall’interno. E mi prendo tutte le responsabilità sugli argomenti trattati.

Perché non possiamo capire gli eventi americani fino in fondo

Vivo in Usa da quasi 6 anni, e in USA la pizza è diversa da quella italiana. Molto diversa. Eppure fu importata dagli Italiani, (principalmente Veneti, Siciliani, Calabresi e Campani) ad inizio del secolo scorso. Anzi, la pizza è tremendamente diversa in ogni città italiana che vai. Non ho viaggiato tantissimo in Italia, ma ricordo che la pizza di Palermo per quanto buona è totalmente diversa da quella di Napoli, quella di Roma può sembrare o cotta come un Cracker o spessa e fatta in teglia. A Trento mettono la luganega (salume locale) e la pizza ha un raggio molto più piccolo. Anzi, se vai a Palermo la pizza è diversa in ogni pizzeria in cui vai. Il pane è diverso in ogni panificio in cui vai. In Umbria il pane è senza sale, tradizione dei territori Vaticani. A Roma con bolle enormi, a Palermo trovi il pane solo avvolto nel sesamo, tradizione Araba (credo). Oppure a Trento il pollo allo spiedo lo trovi a Pranzo. A Palermo solo per cena. Ogni pizzeria, panificio, ristorante, città ha la sua tradizione, la propria storia, dal punto di vista culinario e non.
Se voi ora andate da Palermo a Trento la pizza vi sembrerà strana. Magari più buona o molto scadente. Certe abitudini non le comprenderete fino a che non capite la storia che ci sta dietro. La tradizione che ci sta dietro.

Lo stesso vale per le questioni razziali negli Stati Uniti. In Italia, nonostante possiamo dire qualcosa contro il caporalato, non abbiamo vissuto lo schiavismo. Per gli americani, gente che migra per 4500 km è assurdo dire: “mi sono spostato in Trentino, ma non ho trovato casa in quanto Siciliano. Preferivano avere Trentini e Veneti, non gente del Sud”. E’ come dire che in Alaska non vogliano dare casa a gente della Florida, assurdo da queste parti. Per gente abituata ad attraversare il continente durante la conquista del west, Americano sei, Americano sei ovunque. Per gli Italiani, che per secoli si sono fatti la guerra intestina fra piccoli comuni ci odiamo. Potrei citare la Rivalità, non solo calcistica, tra Palermo e Catania, o fra Pisa e Livorno. Due di centinaia di altre.

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Così per il caso dei Redskins ci sono quindi cose che noi Italiani non possiamo capire, che appaiono a noi totalmente assurde. Perché non delle volte comprendiamo la storia, la loro tradizione e soprattutto il loro modo di pensare. La verità è che non possiamo pensare con la mentalità europea per giudicare i problemi americani. O meglio non possiamo capire il paradigma con cui gli Americani ragionano se usiamo quello Europeo. E capire il problema sul nome dei Redskins che ha radici MOLTO profonde, è praticamente impossibile se siete abituati all’Europa.

Il problema americano

Ho una domanda per voi: Se in Italia, diciamo Milano, vedete per strada sfrecciare un ragazzino milanese, con la faccia pulita, di 18 anni, guidare una Mercedes decappottabile, cosa pensate? Figlio di Papà.
Se vedete un palermitano con la faccia da “malacarne” guidare la stessa macchina, cosa pensate? Lui è un trafficante di droga, o il padre lo è. O avrà rubato l’auto. Se ha solo la faccia pulita e non è vestito tamarro è figlio di Papà.
Se vedete un immigrato di 18 anni con la stessa macchina, cosa pensate? Vedasi caso precedente, ma senza padre benestante.

Bene, prendete questo e avrete visto solo intravisto la punta da lontano del razzismo dilagante negli States.
Ora non ho voglia di disquisire sulla normalità di tale bias, ma vi posso dire che dati alla mano negli Stati Uniti è più probabile se sei un Latino o un Afroamericano di essere fermato molto più di un Caucasico. Quante volte? Una? Due? Tre volte di più? No. Dalle 4 alle 6 volte dipende lo stato in cui siete.
Se andate in banca in Italia, potreste immaginarvi che nonostante abbiate un lavoro “sicuro” ci sia un percentuale più bassa di avere il mutuo perché siete di un’altra regione? Perché questo è quello che succede se siete latinos o afros. Dovete dare garanzie maggiori, e avrete interessi più alti. In realtà se siete neri, e avete la stessa laurea identica laurea del vostro amico bianco avete in media uno stipendio del 20% rispetto al coetaneo caucasico.
Queste sono solo tre di una moltitudine di casi che hanno dell’incredibile ai nostri occhi e di altri grandi temi.
Per esempio, io credo fermamente che tre dei quattro problemi americani (Sanità Pubblica, Istruzione e Controllo delle Armi) siano derivanti dalla loro mentalità e cultura del quarto e ultimo problema americano: dal Razzismo ancora dilagante dopo la Guerra Civile Americana.
Una verità solo sussurrata è che la Sanità non è pubblica anche perché chi vota Repubblicani non vuole pagare per salvare la vita dei neri. Certo c’è anche tutta una parte relativa alle corporazioni, e che tutto viene fatto per profitto, ma sono sempre società gestite da famiglie Bianche. L’istruzione è solo per i ricchi, se vuoi provare a guadagnare tanto, o sei davvero bravo uscito dal liceo o ti fai un mutuo da 300 mila dollari e vai al college, o sei per tutta la vita uno che lavora da Starbucks e da Wendy’s. Se sei Nero ti usano anche come clown al circo per giocare a football e basket. Dicono “ti diamo una borsa di studio per farti studiare se giochi per noi” ma non dicono “non ti paghiamo per giocare, nonostante ci fai guadagnare milioni di dollari e hai lo 0.1% di possibilità di finire in NFL o in NBA”.

Il problema delle armi americani è assolutamente grave, e non voglio qui parlare della NRA. Ma vi assicuro, che se vivete in un sobborgo bianco americano, non sentirete il bisogno di avere un’arma. Se passate anche solo con l’autobus in un sobborgo nero, che praticamente è un ghetto, o avete due ettari di terreno nelle montagne rocciose, sentirete la voglia di avere una Glock in tasca. Se quest’ultimo è imputabile come tradizione per difesa alla presenza di invasori e animali selvaggi durante la conquista del west, il prima è dovuto al trattamento, dopo quasi 150 anni dalla guerra civile americana, al 13° Emendamento americano (che abolisce la schiavitù, se non come forma dovuta a punizione dovuta a sentenza) e alle Leggi di Jim Crow: segregazione e ingiustizie costanti. Non potete andare nella stessa scuola, non avete accesso alla biblioteca della città. Sono sicuro che se esistessero ancora oggi i neri non potrebbero usare internet. Sono tutti problemi, che se non abbiamo vissuto la loro storia non possiamo capire.  Ma i loro sono tutti problemi sistemici, che hanno portato ad estremismi e a limiti. Come loro non capiscono tanti dei problemi italiani, come la burocrazia. Vagli a spiegare le mance elettorali a questi…

Volete sapere cosa ha portato quella clausola del 13° Emendamento? A creare uno stato di prigionia e paura per le minoranze. C’è un bellissimo documentario su Netflix al riguardo.

La differenza semantica

Inoltre, c’è un problema che noi italiani non comprendiamo semanticamente il significato di alcune parole. Nella traduzione si perdono le sfumature. Pellerossa per noi è solo un aggettivo/nominativo che rappresenta la colorazione della pelle. Per i tifosi Redskins italiani magari rappresenta una identità legata alla squadra e ai loro successi.

Il termine Redskin per i nativi non è considerato da tutti offensivo. Peccato che se uno prenda il dizionario inglese o cerca Redskin su Wikipedia trova che esso è considerato uno slur, una offesa. Ma se per alcuni nativi e per alcuni americani potrebbe non essere considerato tale, soprattutto per alcuni Bianchi lo è, nell’accezione discriminatoria e coloniale. Mi direte nei commenti: “ma ci sono sondaggi che dicono che dire Redskin non è considerato un insulto”. Non sono i sondaggi a dire quello che è il significato del vocabolario. Magari ora non è considerato un insulto dalle nuove generazioni, o lo è considerato meno. Ma quando la franchigia è stata fondata lo era decisamente. 

Non è troppo diverso da dire terroni con accento negativo, o froci. Se il team della capitale fosse Roma Frocioni, non sarebbe né elegante, né rispettoso. Magari fra amici vi chiamate frociazzi, in amicizia, ma dirlo ad uno sconosciuto per strada o chiamarci una squadra la cosa cambierebbe totalmente. Vi è quindi una questione di contesto. Per motivi simili in America la comunità nera non permette di usare la N word. La possono usare solo fra di loro, perché se detto da bianchi questo non è solo una parola, è un attacco, proveniente dal retaggio schiavista. 

Per chi pensa che dare del Redskin ad un nativo americano sia un omaggio, rispondo che non credo saresti molto contento se tua sorella fosse chiamata costantemente “donna dai facili costumi”, “prostituta”, “zoccola” o “meretrice” come tributo.
Il caso dei Kansas City Chiefs, che è pur controverso, è quindi totalmente differente dal quel punto di vista. Li in realtà è questione di retaggio e appropriazione culturale. Ma su quello c’è da farci tutto un altro articolo.

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Reazione Floyd

Il caso di George Floyd è stato senza dubbio un catalizzatore e goccia che ha fatto traboccare il vaso in una situazione che da decenni non ha mai raggiunto una soluzione che portasse una vera eguaglianza sociale in un paese profondamente diviso. Il caso Kaepernick, la discussione sugli inginocchiamenti di qualche anno fa è stata riportata alla ribalta nelle settimane scorse. E’ stato interessante notare come la retorica e la narrativa usate nella prima ondata contro Kaep, i militari, la bandiera, l’inno, siano state totalmente inutili nella seconda ondata (vedasi caso Brees).
Certo, ci sono casi che hanno raggiunto un certo estremismo. E’ infatti interessante notare quello che è successo con la serie Scrubs e Community, dove tre puntate sono state cancellate (secondo me in modo totalmente errato) per la Blackface. La Blackface, l’uso del Make-up da parte di attori bianchi per interpretare personaggi neri, è stata usato in passato per performance attoriali in forme estremamente caricaturali (in Italia un cosa simile è comune è dire “Zi Badrone”) e per dire: I neri sono stupidi, così stupidi che non sono nemmeno capaci di avere attori.

Credo che quelle puntate puntassero proprio all’effetto opposto, e ritengo che sia stato eccessivo da parte delle rispettive case di produzione una reazione del genere. Ma è interessante sentire le ragioni di Donald Faison, l’attore di Turk in Scrubs. La Blackface di per sé non è un problema, è il gesto di truccarsi il problema. Afferma infatti nel suo podcast con Zach Braff che se le stesse scene con la Blackface fossero state fatte in CGI non sarebbe stato un problema.
Una reazione comunque eccessiva a mio parere, ma quando si comincia a pensare con la loro mentalità si iniziano a capire i motivi dietro tali scelte, per quanto non condivise. Che poi questi estremismi possano non portare da nessuna parte, anzi, aggravare in certi casi la situazione, mi trovate d’accordo, ma è un altro paio di maniche.

L’importanza dei Business dietro il cambiamento

Nel 2013 Snyder, owner dei Redskins aveva twittato che i Redskins non avrebbero MAI cambiato nome. Con tanto di MAI tutto in maiuscolo. E’ servita la pressione degli investitori a fare cambiare idea. Oddio, una pressione da compagnie il cui valore ammonta a 620 miliardi farebbero cambiare idea anche alla nazione italiana. 620 miliardi sono circa 15 finanziarie pesanti italiane e circa un quarto del debito italiano.
Ho letto: “ma la Nike di che si indigna che fa fare le magliette ai bimbi del Congo sfruttandoli”. Sul fatto che gli Americani siano maestri nell’imbiancare la staccionata marcia è assolutamente vero. Ma è anche vero  che c’è del qualcosa dietro il significato di questi gesti. Recentemente Twitter ha iniziato una campagna per limitare le parole d’odio del Presidente Trump, Twitch ha bannato il canale dove il Presidente mostrava i suoi Rally per simili motivi. Reddit ha bloccato il subReddit di The Donald. Pressioni sono arrivate a Facebook che ha deciso essere neutrale e non schierarsi contro l’odio razziale. Dove sta l’importanza del gesto? Alla non-normalizzazione.
Se prima la Neutralità era considerata necessaria come risposta a tali eventi per non avere problemi. Ora questa neutralità, dopo il caso di Floyd e le proteste in tutti gli Stati Uniti, è considerata ignavia. Ora la popolazione americana si aspetta che tu faccia qualcosa. Ora il fatto che compagnie private si prendano sulle spalle la responsabilità del cambiamento è probabilmente paradossale, se non fosse che la politica americana è da anni bloccata su un dualismo estremista (penalizzati dal loro sistema elettorale) che ha portato ben poco al paese. Il loro sistema elettorale infatti prevede un bipolo che non tende verso il centro, ma verso gli estremi degli schieramenti parlamentari.

L’attivismo delle società, forzando il processo di sensibilizzazione e di non-neutralità su questi temi, soprattutto dal punto di vista psicologico. Se una squadra ha un nome discriminatorio, se è possibile inneggiare all’odio razziale su Facebook, Twitter, Twitch e Reddit, significa che non è una cosa così malvagia. Sto quindi inconsciamente dando il via libera a queste forme di violenza. Se invece se queste cose sono considerate violente, e devo andare su siti russi a nascondere le mie idee per poterle condividere, se Snyder deve cambiare nome alla franchigia perché il nome rappresenta un retaggio culturale suprematista non più accettato, significa che i miei comportamenti non sono più tollerati e che forse tanto normali non sono.
Non è quindi la rivincita del Politically Correct, in contrapposizione a Trump e alla sua vittoria del Non-politically Correct, ma l’affermazione di una larga maggioranza della popolazione che tutto questo non è più tollerato e tollerabile.

Il “Ci sono cose più importanti”

In America dilaga il Covid. Il Lockdown leggero, guidato da Trump per evitare che l’economia che lo trainava nei sondaggi collassasse in vista delle nuove elezioni di Novembre ha portato a decine di migliaia di casi in metà degli stati americani.

casi coronavirus

E in mezzo ad una pandemia mondiale vi mettete a discutere se una franchigia NFL deve cambiare nome perché insulta qualcuno? VERO.
Ma vi direi dagli Stati Uniti che in Italia siamo solo dei “Benaltristi”. I Problemi sono sempre ben altri. La Mafia dilaga, la disoccupazione e l’emigrazione giovanile è altissima, le percentuali di persone che abbandonano gli studi è record, l’unica cosa di cui ci si è preoccupati per giorni erano i sacchetti da pagare e il ritorno del calcio. Il bue che da del cornuto all’asino.

Inoltre se pensate che questa cosa del nome sia futile, stupida, e che non porti a veri benefici alla popolazione indigena o alle minoranze in genere, permettetemi di darvi del torto. Vero, se oggi i Redskins cambiassero nome domani gli oppressi non starebbero immediatamente meglio, ma l’inizio di un segno di processo di cambiamento.

Per esempio i matrimoni dello stesso sesso negli Stati Uniti sono stati una lotta che è andata avanti dagli inizi degli anni ‘70, ma che hanno iniziato a diventare realtà nel 2003 quando la Corte Suprema del Massachusetts ha dato parere favorevole di Costituzionalità dopo intervento in causa civile, da lì è stato un apertura di diritti civili a tutti gli Stati Uniti. Nel 2015, nonostante i BAN e  anni di lotte degli stati eternamente conservatori (vedasi Alabama, Missouri, Florida, Arkansas, Mississippi) contrari a tale possibilità, il matrimonio è stato reso legale in tutta la nazione dalla Corte di Suprema di Giustizia Federale (come la nostra Corte Costituzionale). Nell’arco di 15 anni, dopo che la breccia nella diga era stata aperta, è stata una cascata d’acqua che non era più fermabile.

Credo che questo evento sia Epocale. E unito a quello che è successo dopo la morte di Floyd, con le elezioni presidenziali alla porte sia l’inizio per una nuova pagina per i diritti di tutte le minoranze nella storia degli Stati Uniti.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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9 Commenti

  1. Complimenti. Bella analisi.
    Noi dall Europa pensiamo che loro sono avanti nella mentalita ma in realta stanno ancora combattendo con i fantasmi del passato.
    Forse Trump con la sua politica ha finalmente scoperto il vaso di Pandora.
    E speriamon che gli americani facciano una bella analisi sull’etica della loro coscienza sociale.

  2. Sono tifoso dei Redskins e sono terrone. Mi vanto di essere entrambi; Se sai dare il giusto significato alle cose, puoi cambiarne il senso e la percezione trasformando quelle che erano offese in un emblema d’orgoglio e di appartenenza. La noncuranza di certe polemiche sono uno schiaffo più potente di ogni altra ipocrita lotta basata sulla richiesta di un cambio di denominazione.

    1. Capisco quello che vuoi dire. Ma il problema sta proprio li’, nella percezione. Parti dal fatto che devi interpretare quell’accezzione come molto negativa. Molto da “Luridi Musi Gialli”, ma con il rosso. Anzi il fatto stesso che cambi il nome e’ dare il giusto senso e percezione alle cose.

  3. Non so come funziona in inglese, ma credo che sia come l’italiano, compito del dizionario è riportare il significato che la gente dà a una parola, magari anche riportarne l’evoluzione del significato nel tempo, mentre non è la gente che deve attenersi ad un significato perché è scritto nel dizionario.

  4. L’analisi è molto ben argomentata ma, a mio avviso, la sostanza non cambia. Il passato non si elimina. Si giudica, forse, si purifica e si consegna alla storia. La ghigliottina dei Giacobini ha generato solo morte, distruzione, spargimento di sangue. Non a caso tutti i totalitarismi del secolo scorso vengono dalla rivoluzione francese. I Re non si ghigliottinano, si mandano in esilio o si destituiscono. I simboli non si cancellano. Si trasformano naturalmente, nel divenire della storia e dei suoi significati. Il “Pellerossa” che campeggiava magnifico, fiero, sul casco Burgundy and Gold della gloriosa franchigia di Washington mancherà a tanti tifosi. Ma credo che mancherà anche a tanti osservatori e sportivi di buon senso, consapevoli che i “fantasmi del passato” non si cancellano con il taglio della testa, né con la falsa rimozione a scopi di lucro.

    1. Oddio..I totalitarismi vengono non dalla rivoluzione francese ma dalla crisi economica post prima guerra mondiale e da accordi troppi stringenti o non giusti contro potenze quali Germania e Italia. Se mi dici che la il marxismo e’ nato dalla rivoluzione francese dobbiamo rivedere insieme qualche libro di storia mi sa.

      capisco che per molti tifosi questo cambio di nome e’ difficile. Ma fra 10 anni quando rivedrete il nome direte: giusto cosi’.

      1. Caro Emanuele, ti consiglio di leggere le bellissime Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia di Edmund Burke… Su totalitarismo e marxismo i moltissimi libri di François Furet ed Ernst Nolte; su rivoluzione e fascismi vari i libri di Hannah Arendt, Renzo De Felice, George Mosse, Zeev Sternhell… Ma per capire la vicenda dei Redskins ti consiglio la Democrazia in America di Alexis de Tocqueville… È la rappresentazione di una grande democrazia… Ma ancora molto giovane e ingenua…

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