Aggiornamenti sulla prossima stagione NFL e NCAA

Con questo articolo vogliamo provare a fare il punto della situazione su cosa aspettarci nelle prossime settimane nella NFL e nella NCAA.

La prima notizia è l’annullamento della prima e dell’ultima giornata di preseason e quindi niente conseguente cerimonia per la Hall of Fame posticipata all’anno prossimo. La NFL togliendo le due giornate vuole dare maggior tempo ai giocatori per allenarsi insieme cosa al momento se non proibita molto ma molto sconsigliata.

I training camp ufficiali inizieranno il 28 luglio con la possibilità per le squadre di anticipare l’apertura di qualche giorno per i rookie, anche se questa possibilità non sembra presa in considerazione dalla grande maggioranza dei team che non ritengono di riuscire ad anticipare la messa in pratica di quelle che saranno le disposizioni che verranno emanate per garantire la sicurezza di giocatori e staff e che permettano il controllo periodico dell condizioni di salute. 

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Continuano le schermaglie tra NFL e NFLPA (associazione giocatori) per gestire il ritorno dei giocatori agli allenamenti e  dovrebbe arrivare entro mercoledì il frutto di un accordo tra le parti che se non dovesse esserci renderebbe più difficile la ripresa. 

Essendo una e vera e propria trattativa ognuna delle due parti punta “in alto” per trovare un accordo (più o meno) a metà. Vediamo quali sono i punti in discussione:

  • la NFLPA vuole test giornalieri, la NFL risponde dicendo che non è in grado di gestirne una tale quantità
  • NFLPA vuole una ripresa graduale degli allenamenti perchè i giocatori sono fermi da mesi, non ci sono state attività durante la off season (come ad esempio i mini camp volontari) e si corre il rischio di un aumento esponenziale degli infortuni.
  • I giocatori non vogliono partite di preseason per avere maggior tempo per la preparazione atletica e per limitare il numero di infortuni che una partita potrebbe portare ad atleti non ancora pronti fisicamente. La NFL ha risposto che proprio il dimezzamento della preseason viene incontro a queste esigenze e allo stesso tempo permette alla squadre di poter verificare la propria situazione con un test ufficiale
  • le parti devono finalizzare un cosiddetto protocollo di emergenza da utilizzare in caso di scoppio di un focolaio all’interno di una squadra
  • la NFLPA vuole dare ai giocatori la possibilità di rinunciare alla stagione, sia per chi ha avuto (ho avuto familiari) problemi con il COVID-19 sia per chi non se la senta di giocare per non rischiare di ammalarsi. Il punto della discussione è ovviamente sulla parte economica
  • la NFL, alla luce delle probabili perdite dovute ad esempio alla mancanza di pubblico in molti stadi, ha proposto ai giocatori di “partecipare” con dei pagamenti in garanzia che diventino effettivi al raggiungimento di un determinato obiettivo economico, si parla intorno del 35% dello stipendio congelato. La NFLPA ha inviato una controproposta che non prevede i pagamenti in garanzia, salary cap per il 2021 invariato e perdite spalmate su quello del 2022 e 2023.

Trovato invece un accordo sugli spostamenti delle squadre, a cominciare dal numero di persone che potranno muoversi nelle trasferte, dai mezzi da utilizzare, dalle norme di sanificazione degli hotel e dei mezzi di trasporto che ospiteranno i giocatori, all’obbligo di indossare mascherine e al distanziamento obbligatorio.

Nel frattempo la NFL ha già comunicato una delle regole che saranno in vigore nella prossima stagione scatenando l’ilarità di giocatori e appassionati: a fine partita i giocatori devono tenere una distanza di 2 metri ed è vietato scambiarsi la maglia a fine partita. Dopo che una settantina di persone si sono letteralmente scontrate sul campo da gioco il problema è salutarsi a fine partita o scambiarsi la  maglia? 

Due reazioni di giocatori prese come campione.

Non sono momenti facili per le squadre anche sul fronte abbonamenti per la prossima stagione visto che il tasso di incertezza sul cosa fare è altissimo. I Baltimore Ravens hanno annunciato che non potranno entrare più di 14mila spettatori al M&T Bank Stadium contro una capienza prevista di 71mila posti. I Packers hanno scritto ai propri abbonati che c’è la possibilità che la stagione 2020 sarà senza pubblico sugli spalti e che, al momento, lo scenario migliore vede lo stadio con un numero ridotto di spettatori e con mascherina obbligatoria. Stesso tono usato nella comunicazione agli abbonati da parte dei San Francisco 49ers.

Se la NFL piange di certo la NCAA non ride vista la situazione. Il da farsi per gli sport autunnali universitari è molto più complesso perchè non si ha a che fare con un una unica lega, ma con diverse Conference che possono darsi norme diverse su come strutturare la stagione. Inoltre tutto è più complicato anche dalla situazione nelle singole Università, molte delle quali hanno per esempio comunicato che continueranno a tenere lezioni a distanza anche nel primo semestre del prossimo anno accademico.

La Ivy League ha deciso di sospendere tutti gli sport che si disputeranno il prossimo autunno. Magari qualcuno pensa che per il football non è poi una grande perdita viste le Università che fanno parte di questa lega, ma è comunque un segnale importante. Nei giorni seguenti sono arrivate le comunicazioni di Big Ten e Pac 12 che hanno deciso di non disputare partite al di fuori della Conference. La decisione è stata presa per avere maggiore flessibilità nel calendario e poter prendere decisioni più veloci in casi di manifestasse qualche problema. Questa scelta priva gli appassionati e tifosi di partite tra le più attese e allo stesso tempo toglie a diversi college esterni alla Conference un introito economico per la mancata partita contro una squadra “più importante”. 

Da quanto si legge anche ACC, Big 12 e la SEC seguiranno nei prossimi giorni l’esempio delle altre due Conference andando a creare molti problemi alle Università cosiddette indipendenti, non affiliate a nessuna Conference come ad esempio Notre Dame. L’Università della Pennsylvania dovrebbe finalizzare un accordo con la ACC per poter disputare sei partite contro squadre di quella Conference.

Come avrete potuto leggere in questo articolo, la NCAA non è soltanto le Power 5 Conference o la Prima Divisione, ma ci sono centinaia e centinaia di altri College che giocano a football nelle varie suddivisioni. La faccenda in questo caso diventa molto più complicata e molto più locale, abbiamo letto di Conference che hanno seguito l’esempio della Ivy League, altre quello di Big 10 e Pac 12 e ce ne sono diverse che non hanno, al momento, deciso di imporre nessuna limitazione al calendario.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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