QB che hanno cambiato squadra e hanno convinto

Quando in quest’ultima Free Agency Tom Brady ha annunciato il suo passaggio dai New England Patriots ai Tampa Bay Buccaneers dopo 20 stagioni e ben 6 anelli, siamo rimasti tutti molto sorpresi da questa scelta nonostante fosse già da qualche tempo nell’aria. Nessuno fino al termine della scorsa post season si sarebbe aspettato che il duo Brady-Belichick si potesse dividere dato il legame che aveva il QB con la piazza, ma l’ex Patriots non è il primo QB vincitore di almeno un anello a decidere di cambiare casacca sul tramonto della propria carriera.
Ci ricordiamo tutti di Troy Aikman per tutta la carriera ai Cowboys, di Terry Bradshaw agli Steelers, cosi come di John Elway – salvo una primissima parentesi per la selezione al draft dei Colts – con i Broncos, ma in quanti ricordiamo Johnny Unitas che dopo una carriera spesa con i Baltimore Colts finì la carriera con la casacca dei San Diego Chargers?

Due appuntamenti: chi ha fatto bene e chi invece ha fallito nell’ultimo valzer della carriera. Cominciamo con quelli che hanno convinto.

Brett Favre (2008 New York Jets – 2009-10 Minnesota Vikings)

Brett Favre (2008 New York Jets - 2009-10 Minnesota Vikings)

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Dopo una prima stagione ai Falcons con l’avversione del proprio head coach, nel ‘92 Favre approdò a Green Bay per idea del GM Ron Wolf arrivando nel tempo a vincere l’agognato anello. Ultimata la stagione ‘07, Favre annunciò il ritiro dalla NFL con i Packers che elevarono Aaron Rodgers allo status di starter. Favre tornò sui suoi passi chiedendo a Green Bay di reintegrarlo in squadra i quali di tutto punto offrirono milioni al giocatore per convincerlo a ritirarsi definitivamente. Il tentativo dei Packers non andò a buon fine perché Favre si accasò poi ai Jets in cambio di una conditional pick del quarto giro del draft. Con la casacca di New York riuscì a passare ben sei TD in week 4, career high, ad uno solo dal record NFL e a portare la squadra ad un record di 8-3 salvo poi crollare nelle ultime settimane per via di un infortunio. Anche in questo caso Favre opto per il ritiro salvo ripensarci e tornare in campo con la casacca dei Vikings. Con Minnesota mise a referto numerosi record tra i quali divenire il primo QB della storia NFL a battere tutti e 32 i team, superare l’allora recordman Dan Marino per numero di partite in cui passò più di 4 TD e superando le 70mila yard su passaggio. Nel primo anno riuscì a portare Minnesota fino al Championship salvo cadere ai supplementari contri i Saints, futuri campioni, mentre l’anno successivo fu vittima di un infortunio che ne chiuse, di fatto, la carriera.

Joe Montana (1993-94 Kansas City Chiefs)

Joe Montana (1993-94 Kansas City Chiefs)

Dopo un’intera carriera con i 49ers condita con ben 4 anelli, Montana si ritrovò dietro a Steve Young che lo aveva esautorato dopo il grave infortunio subito nel Championship NFC del 1990 che di fatto lo tenne fuori quasi una stagione e mezza. Voglioso di dimostrare ancora di essere in grado di poter fare la differenza, firmò con i Chiefs nel ‘93 insieme a Marcus Allen. Nonostante la prima stagione fu condita da diversi infortuni che non gli fecero disputare molti incontri di regular season, Montana fu selezionato per il Pro Bowl e riuscì a guidare le due rimonte dei Chiefs ai playoff fino ad arrivare alla sconfitta nel Championship contro i Bills. Nel 1994 Montana riuscì invece a trovare una continuità fisica riportando nuovamente i Chiefs ai playoff, ma i momenti più eclatanti di quell’annata furono altri: la vittoria contro l’ormai eterno rivale John Elway e la vittoria contro il suo ex team, i 49ers, in un Monday Night che tenne milioni di persone incollate allo schermo.

Kurt Warner (2004 New York Giants – 2005-09 Arizona Cardinals)

Kurt Warner Arizona Cardinals

Preso un po’ per i capelli per farlo stare tra i positivi, però effettivamente nonostante tutto fece bene. Per il periodo ai Giants bisogna tenere conto che nel 2004 erano 5-4 prima che l’head coach gli preferì Eli Manning che portò ad un record finale di 6-10. La sua storia con i Cardinals invece partì con moltissimi bassi, arrivando perfino a farsi sostituire da Leinart prima di riuscire a ripassarlo, nei primi tre anni fino ad un totale ribaltone nelle ultime due stagioni dal 2008. Warner superò il ballottaggio guidando i Cardinals alla vittoria della NFC West prima ed al NFC Championship poi raggiungendo il Super Bowl, poi perso. Nel 2009 tornò, non con poche difficoltà, tra i Cardinals dopo essere stato vicino ai 49ers. Anche in questa stagione riuscì a portare i Cardinals ai playoff facendo registrare, tra l’altro, per quattro gare consecutive in regular season un passer rating di 120, secondo QB a riuscirci. La corsa ai playoff, condita da un passer rating di 154,1 nel match contro i Packers terminato 51-45, terminò, cosi come la sua carriera, con un infortunio nella sconfitta contro i Saints quando tentò di placcare il giocatore che lo aveva appena intercettato.

Peyton Manning (2012-15 Denver Broncos)

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Uno dei più grandi giocatori ad aver calcato i campi della NFL senza alcun dubbio. Rivalissimo dello stesso Brady, secondo forse solo al fratello Eli per le sconfitte inflittegli ai Super Bowl, nel 2011 i Colts posero la franchise tag sul giocatore ma, a causa di una fusione di due vertebre per un precedente infortunio, Manning non scese mai in campo in quella stagione con Indianapolis che terminò con il peggior record della lega e la pick numero 1 con cui scelsero Andrew Luck. Dopo 14 anni termina la storia tra Peyton ed i Colts. Molti dubbi permangono sul giocatore dato l’infortunio da cui esce, ma il giocatore afferma di essere sulla via di una completa guarigione e parecchi team mettono gli occhi su di lui: alla fine sceglie i Broncos. Tutti i dubbi furono placati già alla prima partita, in campo dopo 610 giorni dall’ultima, in cui guidò i Broncos a battere gli Steelers passando 2 TD. Nei quattro anni ai Broncos guidò il team sempre ai playoff con la cavalcata del 2013 forse meritevole dell’anello terminata invece con la cocente sconfitta al Super Bowl con Seattle, anello che giunse nella sua ultima stagione, nel 2015, in cui i segni del decadimento fisico erano già evidenti e il suo apporto in campo si limitava al minimo indispensabile. Riuscì tuttavia, rientrando da un infortunio, a risollevare dei Broncos in difficoltà offensiva guidandoli ad una vittoria finale che ad un certo punto sembrava impossibile. Detto niente.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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