Intervista a Jake Dunniway, quarterback in Division I

Molto spesso mi sono chiesto come deve essere giocare in un college e allora mi sono detto: perchè non chiederlo direttamente a uno che al college ci gioca? Allora ho contattato Jake Dunniway, quarterback a Sacramento State (in FCS), per fargli qualche domanda. Jake, partendo come backup, ha completato 40 passaggi, con 5 touchdown e 3 intercetti.

Prima di iniziare, consiglio per chi non lo ha fatto la lettura dell’articolo di Francesco Fele su come è organizzato il college football.

Innanzitutto, grazie per il tempo che ci dedichi per risponderci. Per iniziare, presentati e spiegaci il cammino che ti ha portato a Sacramento, dove giochi ora.

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Ciao, io sono Jake Dunniway e sono nato a Tracy, in California. Ho frequentato la St. Mary High School a Stockton, finendo il mio percorso di studi nel 2017. Finita l’high school, sono entrato come walk-on (giocatore senza borsa di studio) nell’Università di Davis, dove giocano i Davis Aggies, prendendo la redshirt al primo anno per allenarmi e cercare entrare nei loro sistemi di gioco. Dopo un anno, ho lasciato Davis per un JUCO a San Diego, dove ho completato la mia AA Degree (un percorso di studi dalla durata di due anni) e, giocando nel frattempo nella squadra di football, sono riuscito a guadagnarmi una borsa di studio a Sacramento State University, nella quale studio e gioco dalla scorsa estate.

Come è stata la transizione tra high school e college? Quali sono le differenze sia in termini di impegno scolastico sia riguardo il football che si gioca?

La più grande differenza tra high school e college è stata, almeno per me, il riuscire a organizzare il mio tempo per riuscire ad ottenere ottimi voti e, contemporaneamente, migliorare sul campo da football. Riguardo il football, le due più grandi differenze sono la velocità del gioco e, soprattutto, la mentalità che la maggior parte dei giocatori di Division I hanno. Amano il gioco e sono pieni di talento. Ogni giocatore, dal più al meno forte, è veramente talentuoso, e tutte le squadre migliori spendono del tempo per perfezionarli.

Quanti allenamenti fate ogni settimana e come sono organizzati? Come riesci a organizzarti tra workout e studio?

Normalmente ci alleniamo dal lunedì a venerdì, facendo esercizi di corsa e potenziamento fisico individuale ed allenamenti di tecnica in piccoli gruppi. Per riuscire ad organizzarmi e gestire il carico di lavoro tra football e studio, devo sempre minimizzare i tempi morti che mi concedo.

Secondo te, che sei un giocatore e quindi vivi in quel mondo, perché alcuni programmi sono sempre in cima alle classifiche, mentre altre non riescono mai a fare il salto di qualità per arrivare al titolo?

Il continuo successo nel college football è il testamento che rimane per il programma stesso e i giocatori che ci militano. Ogni scuola con grandi allenatori, grandi schemi, ottimo recruiting e un enorme supporto da parte dei tifosi ha possibilità di vincere. Alla fine si tratta di creare una cultura attorno alla squadra del proprio college e stabilire aspettative che motivino i giocatori ad allenarsi e a giocare al meglio.

Cosa prevedi per la prossima stagione?

“I think we have that in Sacramento State” (ndr: questa non potevo tradurla) e mi aspetto grandi cose per quest’anno. Abbiamo comunque un sacco di lavoro da fare, anche perché l’epidemia di Coronavirus ha tagliato il tempo che potevamo trascorrere assieme. Tuttavia credo che quest’anno saremo tanto bravi quanto l’anno scorso se non di più e sono entusiasta di giocare e poter vincere un altro Big Sky Championship, per poi tentare di vincere il titolo nazionale. Siamo messi benissimo come programma e sono estremamente fortunato a esserne parte.

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Ringraziamo Jake Dunniway per averci dedicato il proprio tempo e gli auguriamo ogni bene per il futuro, sperando di vederlo partire titolare nelle prossime stagioni, arrivando magari anche a giocare le finali di FCS.

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Carlo Giustozzi

Nato nelle Marche nel 2003, nel tempo libero cerco di unire la passione per lo sport e quella per la scrittura, con la speranza di farlo per vivere, un giorno. Parlo di parecchie cose, soprattutto pallacanestro, football americano e ciclismo.

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