Cowboys, dead or alive (Indianapolis Colts vs Dallas Cowboys 19-54)

I’m a cowboy, dead or alive” così cantava Bon Jovi negli anni 90 e così canta tutta Dallas dopo la pesante sconfitta inflitta ai malcapitati Colts.
Eppure fino alla fine del terzo quarto la partita era in bilico, si trascinava veloce su un equilibrio di risultato che dava poco scampo nell’individuare la vincitrice finale e invece Dallas nel quarto e sempre decisivo tempo, asfalta con un perentorio 0-33 Indianapolis. Finisce 19-54 e Dallas vola insieme agli Eagles verso una postseason tutta da combattere, consapevoli finalmente di essere una bella e solida realtà, con forti individualità nel roster.
Si perchè Mike McCarthy non ha solo il solito Dak Prescott che attende con ansia, privo di infortuni dopo 2 anni, ma può contare su un parco ricevitori e una difesa da top 5.

Ma cerchiamo di interpretare quello i numeri ci vogliono indicare, di questo Sunday Night. Se si pensa che i Cowboys hanno messo 54 punti sul tabellone, fa strano leggere le statistiche di qb1 Dak, 20 su 30, sole 170 yard pass, 3 touchdown e 1 intercetto. Come ha fatto a vincere cosi pesantemente Dallas allora?
A parte uno strepitoso Micheal Gallup, che con sole 23 yard pass mette a segno ben 2 touchdown e CeeDee Lamb, il quale con 17 rec e 77 yard pass porta a casa 1 td, il vero martello della offense Dallas è il reparto corse con Tony Pollard su tutti, il quale oltre alle 91 yard rush conquistate, sigla addirittura 2 touchdown. Non finisce qui la “run baby run” Cowboys, perchè un rigenerato Zeke Elliott e Malik Davis portano a casa 106 yard rush in coppia e 2 touchdown, uno a testa.
Pesanti come macigni sono i 3 intercetti confezionati dalla solida defense texana, che spezza il respiro alla debole offense Colts, la quale ancora una volta si rivolgeva al veterano Matt Ryan, per cercare di portare a casa la partita. Di Daron Bland (2) e Malik Hooker (1) le mani che spengono ogni velleità di Indy di aggiudicarsi il match.

Per Indianapolis sono di Alec Pierce e Ashton Dulin gli unici touchdown del SNF, i quali sommati ai soliti field goal messi a segno da McLaughlin (2), faranno arrivare a 19 i punti Colts sul mega schermo da 40 milioni di dollari, piazzato sopra il gridiron con la stella argento-blu. Matt Ryan, 21 su 37, 233 yard pass, 2 touchdown e come sopra citato 3 intercetti, cercherà di fare il possibile, non coadiuvato dalla solita o-line che concederà ben 3 sack e 7 TFL.
Mentre tutti al AT&T Stadium aspettavano le bordate del candidato al DPOY Micah Parsons, ecco farsi strada il già menzionato Hooker, quindicesima scelta assoluta del draft 2017, il quale oltre al bell’intercetto, farcirà le sue stats con 2 tkls, 1 pass deflection e 1 FF.
Collettivamente saranno 69 i tackle di Dallas e tutta, ma proprio tutta la difesa texana andrà a segno, non mancherà nessuno al “tackle party” di Arlington. La serata all’unanimità è stata strepitosa per la banda McCarthy, finalmente Dallas si scrolla di dosso i soliti meme fastidiosi e fa vedere, oltre ai muscoli, la voglia e la maturità per vincere fino al fischio finale, senza le solite distrazioni o cali d’intensità.
Con 5.9 yard per giocata sui lanci, 5.3 yard di media per corsa, 23 primi down chiusi e un bellissimo 4 su 4 di realizzazioni in redzone, i Cowboys in attacco vanno che è un piacere. In difesa, dove tutti vanno a 1000, la partita è stata blindata dai 4 turnover conquistati, dai 7 QB hit e dalle sole 3 penalità concesse agli avversari per un totale di 43 yard.

Pubblicità

Per il fantasy football invece, come se la cavano i texani? Dak Prescott con 16.80 supererà Matt Ryan che realizzerà appena 9.12 punticini. Il pezzo forte arriverà da Micheal Gallup, con 18.3 punti, Tony Pollard con 24.60 punti, Ezekiel Elliott con 18.10 punti e la difesa Dallas con 20 pensatissimi punti, di quelli che fanno vincere la week.

Per i Colts, al quale nessuno chiedeva di andare a vincere contro una delle squadre più complete e in forma del momento, la week 14 porterà un pò di meritato riposo, 14 giorni per coach Satuday per preparare un’altra tremenda domenica di football, in Minnesota, nella terra dei vichinghi, altra squadra che vola letteralmente in NFC, col suo record di 10-2.
Per i Cowboys invece, niente riposo, arriva la semplice ma da non sottovalutare gara, ancora tra le mura amiche, contro i cugini texani di Houston, reduci dalla decima sconfitta stagionale per mano di Cleveland.

Mentre in queste ore il free agent OBJ è in visita a Dallas, siamo certi che nelle prossime week ci sarà ancora da urlare ad Arlington, intonando a pieni polmoni “I’m cowboy, dead or alive” come cantava Bon Jovi negli anni 90, quando Dallas era una delle regine della NFL, che forse sta ritornando, con le sue stars, tra le big della lega.

Merchandising Merchandising

Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.