Parola all’insider: Cleveland Browns – Sean De Stefano

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con il primo ospite: Sean De Stefano, tifoso dei Cleveland Browns

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Sean: Salve a Tutti, mi chiamo Sean ho 33 anni e vivo a Lugano in Svizzera. Purtroppo questa pandemia mi ha rovinato la mia ultima stagione di football giocato come linebacker e dalla prossima forse, lavoro permettendo, proverò a buttarmi nella carriera di coach. Seguo il football dal 2006, anche se all’inizio praticamente solo NCAA dove il mio grande amore è Nebraska, anche se provo un grande affetto per Boise State. Ho sempre avuto un debole per le squadre sfigate, ma con un gran passato e grazie anche al film Express mi sono legato ai Cleveland Browns, anche se sono state più dolori che gioie fino ad oggi.

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

Sono molto soddisfatto di come si sono mossi il front office ed il nostro coaching staff, si vede che c’è stato un lavoro congiunto con scambi d’idee e di come hanno formulato i contratti pluriennali in modo che vadano a pesare principalmente sul cap di quest’anno lasciando ampio margine di manovra per firmare i nostri rookie come Garrett negli anni successivi. Mi ha sorpreso la firma del TE Hooper, è un ruolo che non pensavo i Browns andassero ad aggredire in modo così forte in FA, ma tutte le altre scelte sono state ottime e hanno portato ad avere un roster più completo con giocatori di esperienza. Io avrei cercato di tenere Schobert, certo non alle cifre che gli hanno dato i Jaguars, e credo che il FO stia lavorando per portare qualche altro giocatore, magari Clowney, in Ohio.

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Sì, è stato davvero emozionante, anche se l’emozione di vedere i giocatori salire sul palco giovedì notte ha qualcosa di magico ed insostituibile, cosa che neanche Belichick è riuscito a sostituire. Credo che molte squadre si siano mosse bene in questo draft, però se dovessi nominare dei vincitori direi Baltimore Ravens e Dallas Cowboys, come peggiori in assoluto direi Green Bay Packers.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Valuto tutte le nostre scelte ottime sia prese singolarmente che nella strategia globale con le due trade down che ci hanno permesso di avere un ulteriore terzo giro anche l’anno prossimo.  I primi due giorni abbiamo coperto tutte le need che avevamo in squadra, partendo dalla linea offensiva, per finire in difesa e qui abbiamo chiuso praticamente il nostro draft. Sabato invece siamo andati a creare profondità in attacco con giocatori che saranno sicuramente da rotazione, ma che potrebbero anche giocarsi la possibilità di un posto da titolare. Forse avrei preso una guardia pura al posto di Harris, ma il ragazzo sembra perfetto per il sistema offensivo di Stefansky.

Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Rispondere Wills sarebbe quasi troppo facile, il ragazzo potrebbe diventare il LT della franchigia per molto tempo. Credo che insieme a Wills anche Delpit partirà come starter, facendo vedere che il calo dell’anno scorso era dovuto solo al dover giocare con un infortunio e che sappia davvero giocare a football.

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Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

Sicuramente il nostro punto di forza sarà il running game: con l’arrivo del FB Janovich e del OT Cocklyn il gioco di corsa sarà sempre più determinante per il nostro attacco. In difesa direi invece che le nostre secondarie possono essere fra le migliori della lega e dopo questa offseason si sono ancora rafforzate. I punti deboli del nostro attacco farei fatica a dirli così solo sulla carta, ma direi che al momento è Mayfield, da cui ci si aspetta una crescita sia del gioco che come persona rispetto alla scorsa stagione, mentre in difesa direi che è il corpo di linebacker, forse non debole per talento, ma per esperienza nel mondo dei professionisti.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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