Parola all’insider: Cincinnati Bengals – Massimo

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con l’ospite di oggi: Massimo, tifoso dei Cincinnati Bengals.

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Massimo: Avvicinatomi al football a partire dagli anni ’80, quando cominciai a vedere le partite in differita tv trasmesse (se non ricordo male) la domenica mattina da Canale 5, non tifavo inizialmente per nessuna squadra. Ho “dovuto” in seguito scegliere una franchigia del cuore quando, alla fine degli anni ‘80, ho incontrato alcuni compagni di classe con la stessa passione per l’NFL (ed altri compagni ne sono stati poi contagiati). Quello era il momento in cui Boomer Esiason e Ickey Woods (con la sua Ickey shuffle) avevano attirato la mia attenzione. La sconfitta al SB con i 49ers, nel modo in cui è avvenuta, ed una maglietta con la caricatura di Boomer regalata al compleanno dai compagni di classe, mi ha di fatto legato per sempre ai Bengals.

Da quel momento ho cominciato a seguire l’NFL da tifoso Bengals vedendo il football in tv con alti e bassi dovuti all’accessibilità televisiva dei vari momenti e l’unico ricordo certo che ho sono i SB visti in diretta in compagnia di amici, con anche un simpatico aneddoto legato a non ricordo quale di questi SB, che mi torna in mente proprio ora scrivendo queste due (anzi forse un po’ di più) righe: avevamo appuntamento a casa di un amico poco prima dell’orario di inizio. Aveva cominciato a nevicare già da qualche ora e le uniche impronte per le strade erano di noi 4 che, da direzioni diverse, convergevano verso l’ingresso di casa dell’ospitante, il quale, si era evidentemente assopito nell’attesa e, nonostante alcuni deboli suonate di campanello (per non svegliare l’intera famiglia e visto che i cellulari non esistevano ancora), non si svegliò costringendoci a riparare tutti (tranne il dormiglione) verso casa mia, sempre nell’atmosfera bianca e ovattata di una notte nevosa.

Tornando all’oggi, grazie a game pass sono tornato a seguire negli ultimi anni con più continuità ed assiduità il football, in particolare da quando, 5 o 6 anni fa, alcuni colleghi da varie parti del mondo mi hanno coinvolto nella mia prima lega di fantasy football, che ha poi generato in me dipendenza… ora non so più a quante leghe partecipo ogni anno (beh, in realtà quelle stabili sono 4, le altre, in numero variabile, sono stagionali)

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

Da franchigia solitamente “parsimoniosa” quale è Cincinnati, una spesa così significativa per due giocatori (Reader USD 53mln e Waynes USD 42mln) non era così scontata e la somma dei due investimenti (non ho però cifre alla mano) penso che possa corrispondere al totale delle somme spese nelle FA degli ultimi 4/5 anni. Elevato, rispetto al solito, anche il numero di FA messi sotto contratto. Mi sembrano quindi tutti buoni indizi che portano a dimostrare la volontà di ricostruire dopo aver toccato il fondo (come record ma non come gioco) nella scorsa stagione.

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Non avevo mai seguito un draft in diretta prima d’ora, per ragioni di orario/lavoro. Viste le particolari circostanze, ho potuto invece seguire per un paio d’ore quello appena concluso. Non posso fare quindi paragoni con altre modalità di svolgimento ma, grazie alla compagnia della telecronaca della banda di Huddle Magazine, ho trascorso velocemente due ore divertenti e senza correre il rischio di addormentarmi. Una volta però passate le prime circa 15/20 pick e diventando sempre meno i giocatori che conoscevo, l’interesse è scemato e la modalità di draft, senza particolare intrattenimento che mi sarei aspettato se fosse stato fatto dal vivo, non ha aiutato a tenere alto il mio interesse (anche perché la mia squadra aveva già scelto…).

L’impressione generale su come si sono mosse le squadre mi ha portato a considerare positivi i draft di Dallas (con un buon QB sarebbero una contender), Arizona (la loro division è ancora un po’ troppo forte per finire con un record da play off, ma dall’anno prossimo…) e, purtroppo, Baltimore (già forti hanno puntellato qualche punto di debolezza).

In negativo invece mi sembra di poter giudicare i draft di Green Bay (la scelta del QB ci sta, ma il modo no. Prevedo tempesta nella baia verde…) e Chicago (è vero, poche scelte a disposizione… ma la prima con l’ennesimo TE! Cosa ci fanno con tutti ‘sti TE? Nagy non mi sembra un innovatore che ha scoperto una nuova formazione con 4 TE e poi hai bisogno come il pane di WR e lo scegli come tua quarta pick? Boh).

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Restano però, nel mio personale cartellino, fuori da ogni giudizio e quindi senza voto, i draft di New England (per gli strani movimenti – passivi – di pick. E poi un kicker alla quinta? Come nel fantasy football i kicker vanno presi all’ultimo giro o undrafted) e di Carolina (per la scelta di non rinforzare anche una non brillante offense. È vero però che le partite le vincono le difese).

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Era difficile fare male quest’anno per i Bengals, avendo a disposizione la prima pick del draft ed evitando l’unico errore possibile: cederla. L’altro obiettivo era rafforzare (o creare?) una linea di linebackers, e anche questo è stato fatto.

Quindi gli obiettivi minimi sono stati conseguiti. Tuttavia, avendo deciso di seguire il criterio delle needs (altrimenti, se il criterio fosse stato del best available player, con la prima pick del draft avrebbero dovuto prendere Young), mi sarei aspettato che con la seconda pick sarebbe stato preso un LB anziché un WR, reparto peraltro già buono nel nostro roster. Inoltre, in quel momento era disponibile anche Pittman di cui avevo sentito parlare bene (forse anche meglio di Higgins). Per il resto mi sembra che le altre pick siano state correttamente utilizzare per coprire le lacune a roster. Mentre non mi esprimo sui giocatori che non conosco e di cui non avevo sentito parlare.

Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster  che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Più che un pensiero è una speranza visto l’investimento fatto: il rookie col maggiore impatto dovrà essere Burrow e la conseguenza che spero è che il, a mio giudizio ottimo, reparto dei WRs ne guadagnerà. In particolare, al netto di infortuni, i veterani Green e Boyd attireranno l’attenzione su di loro lasciando spazio nel corto, dove immagino saranno concentrati i lanci di un QB rookie. A beneficiarne nello slot dovrebbero essere Erickson, Tate e Ross III, quest’ultimo se lo proveranno un po’ di più come slot receiver dove credo possa rendere di più che come outside WR. Vista la profondità del reparto, temo però che qualcuno dovrà lasciare il posto a Higgins.

Certo è che l’avvento di un nuovo direttore d’orchestra per l’attacco potrebbe spostare molto gli equilibri e occorrerà vedere quali alchimie si creeranno e quali no. Purtroppo le difficoltà che senz’altro incontreranno i rookie nell’inserimento per i programmi di preseason, OTA, training camp ecc. che saranno del tutto rivisti a causa dell’emergenza sanitaria in corso, rallenteranno quelle squadre che, come i Bengals, più avrebbero bisogno di “contatti” tra i nuovi giocatori ed i veterani.

Da ultimo segnalo l’incognita Green: taggato (spero non contro la sua volontà, tanto da fare hold out beneficiando di qualche ritardo di inizio stagione), senza più il suo amico Dalton a dirigere i lavori e con l’erede scelto con la seconda pick del draft. Speriamo non crei scompiglio nello spogliatoio.

Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

In parte credo di aver già risposto nella domanda precedente. Per riassumere credo che il reparto dei WR sia ottimo al netto dei dubbi sopra menzionati (incognita Green, difficoltà di inserimento per Burrow a causa della situazione per il Covid-19, reparto troppo lungo).

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Il reparto dei linebackers rimane l’incognita per me maggiore. Positivo che ne siano consapevoli, viste le scelte al draft e l’acquisto in FA del veterano Baynes, ma certamente occorrerà vedere se tutti i nuovi innesti sapranno rigenerare il reparto.

Bold prediction: 5-10-1 (con NYG in casa)

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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