Parola all’insider: Arizona Cardinals – Pietro Zerboni

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con l’ospite di oggi: Pietro Zerboni, tifoso degli Arizona Cardinals.

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Pietro: Ciao a tutti! Mi chiamo Pietro, ho 23 anni e studio ingegneria elettronica! Ho iniziato a seguire il football nel 2015 quando una sera, abbastanza casualmente, ho deciso di guardare una partita. La scelta ricadde su San Francisco dettata dal fatto che mio padre in qualche occasione mi aveva parlato di Joe Montana e dei 49ers. Quella sera giocavano in Arizona contro i Cardinals. Sono rimasto incollato al televisore per le 3 ore successive. La partita finisce 47 – 7 per i Cardinals. Sono rimasto affascinato dalla difesa dei Cardinals (da Tyrann Mathieu) e da tutto il mondo che c’era dietro!

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

A mio modesto parere la Free Agency è stata molto molto buona, ma  non ottima. Sicuramente è stata sopra la media e la trade per Hopkins : è stato un capolavoro. Abbiamo preso uno dei migliori ricevitori per una seconda scelta al draft, liberandoci del contrattone di David Johnson (anche se una parte di cuore è andata via con lui). Son contento che la società abbia puntato forte sulla difesa (secondo me need principale), puntellando sia la DL sia , finalmente ,il reparto dei LB. Mi ha sorpreso che non sia stato aggiunto nessun TE ad un reparto che nella passata stagione è stato praticamente invisibile.  Mi aspettavo arrivasse almeno un rinforzo sulla OL prima del draft perché ogni volta che Murray viene atterrato perdo dieci anni di vita. 

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Ammetto che inizialmente ero un po’ scettico per questa modalità telematica ma mi son dovuto ricredere. Il momento in cui i giocatori salgono sul palco è bellissimo e si è sentita la mancanza ma d’altra parte si sono visti molto i festeggiamenti con le famiglie, che secondo me è stupendo. Per quanto riguarda le scelte la squadra che mi è piaciuta di più sono stati i Cowboys, che con la scelta di Lamb si sono creati un attacco che secondo me è una figata. La squadra che mi è piaciuta di meno invece sono stati i Packers, non ho capito molto la strategia dietro le loro scelte.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

La valutazione del draft è sicuramente positiva. Con le scelte dei primi due giri siamo andati a rinforzare sia la linea secondaria sia la linea offensiva, due reparti che sicuramente necessitavano di forze fresche. Penso poi che la scelta di Isaiah Simmons, oltre ad essere un valore aggiunto incredibile per la difesa, porti tanto entusiasmo ad un ambiente, come quello dei Cardinals, che sta cercando di ripartire dopo anni di magra. Son contento anche delle scelte effettuate negli altri giri, in cui siamo andati a rinforzare il reparto dei Defensive Tackle e puntellato quello della secondaria e dei RB. Se bisognasse trovare una macchia direi la mancata scelta di un TE, ma nel complesso è stato un buon draft.

Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Sarà scontato ma dico Isaiah Simmons. È un giocatore estremamente versatile, che può adattarsi bene nella difesa di Arizona. Essendo che può giocare praticamente ovunque in difesa bisognerà essere bravi a trovare la posizione giusta che gli faccia esprimere al meglio il suo valore. Secondo me potrebbero far bene anche i due DT scelti al quarto giro, Fotu e Lawrence, visto che non è un reparto foltissimo e potrebbero trovare subito spazio per mettersi in mostra.

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Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

La scorsa stagione la difesa è stata davvero pessima. Sia dalla Free Agency che dal Draft sono arrivati giocatori interessanti che, sulla carta, hanno alzato il livello di tutta la difesa e per questo sono fiducioso. Difficile dire come andrà, bisognerà vedere cosa dice il campo, ma la buona riuscita della stagione passerà molto dalla difesa. Come già detto in precedenza l’altro punto debole sono di sicuro i TE. Nella scorsa stagione l’attacco è stato molto divertente da vedere ma a volte inconcludente. Di sicuro l’arrivo di Hopkins alza il livello dell’attacco, dando più soluzioni a Murray. Forse parlare di playoff è ancora presto visto la super competitiva division in cui ci troviamo, ma la speranza è l’ultima a morire, magari riusciremo ad approfittare di una non brillantissima offseason di Rams e Seahawks. Di certo questa situazione di isolamento non giova ad una squadra ancora acerba che ha bisogno di giocare insieme e conoscersi.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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