Parola all’insider: New Orleans Saints – John Comencini

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con l’ospite di oggi: John Comencini, tifoso dei New Orleans Saints.

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

Pubblicità

John: Mi chiamo John, ho 35 anni, nato in Colombia da padre italiano e mamma colombiana, appassionato di viaggi, dove puntualmente “butto” i miei risparmi.
Seguo il football americano da 4/5 anni in maniera attenta e meticolosa, forse ossessiva. Prima era più una passione passeggera, nata nel ‘98 quando mi regalarono il mio primo Madden, sceglievo le squadre per il disegno sul casco e giocavo a caso.
I Saints sono diventati la mia squadra del cuore dopo essere stato negli States per 3 mesi di cui la maggior parte in Louisiana e sono stato cosi fortunato da vederli al Mercedes Superdome. Uno spettacolo!

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

La FA è stata positiva, ovviamente si sono persi alcuni giocatori ma si è portato a casa un “Homerunner” come E. Sanders, Brees si è convinto a fare un altro giro di giostra e abbiamo firmato Hill. Ecco mi ha sorpreso l’ultima mossa “Winston” a sostituire Teddy, non so se possa far bene allo spogliatoio (comunque è stato pagato due patatine).

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Il draft è stato un po’ meno emozionante del solito, ma memorabile: il cane di Bill rimarrà negli annali, tante piccole curiosità, entrare nella casa dei Giocatori/Coach/GM è stato piacevole. Sicuramente è stato un po’ meno “formale”: basta con tutti questi abiti che vengono puntualmente cestinati post-draft!
Quest’anno poche squadre hanno fatto male, su tutte GB: dal draft non ne esce rafforzata, hanno pescato qualche mal di testa da gestire, probabilmente stanno preparando il post Aaron e non vedono possibile colmare il Gap con le altre squadre della NFC. Jags e Cincinnati hanno seminato per il futuro. Se limitiamo l’analisi del draft in vista della sola prossima stagione, il mio podio è Ravens – Cowboys – Browns.
Infine il draft è un po’ una lotteria: puoi fare tutto lo scouting necessario ma non c’è la certezza nella transizione verso i pro.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Sono 3 stagioni che al draft abbiamo poche pick, siamo stati aggressivi per “salire” e quindi “ipotechi” un po’ del futuro, quest’anno non è stata una eccezione. La valutazione è positiva perché mi fido del front-office che ha messo a disposizione dello staff un roster da contender per il Superbowl e ha selezionato rookie che hanno fatto la differenza.
Avrei fatto diversamente? Sicuramente! La finestra si sta chiudendo, come la carriera di Brees, e probabilmente avrei puntato ad aggiungere bersagli considerando il draft ricco di talento tra i WR o un RB per riproporre l’esperimento “Kamara/Ingram”.

Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Spero che Ruiz sia un centro in grado di giocare da subito almeno da guardia: dobbiamo evitare il più possibile la pressione su Brees. Trautman spero sia una steal e diventi un’arma almeno nella parte finale della stagione.
Abbiamo scelto giocatori in due posizioni davvero complesse nel passaggio tra i PRO, il centro deve creare una connessione con il QB e il TE deve imparare davvero tanto.

Pubblicità

Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

Il nostro roster dai più è considerato tra i più talentuosi della lega, la forza è principalmente un gruppo consolidato guidato da un QB talentuoso e vero leader. Le debolezze ci sono: manca qualcosa in difesa specialmente Safety e CB.
In questa stagione la division sarà competitiva, Tampa Bay è una vera minaccia e Brady porterà una mentalità vincente, il roster è di talento. L’obiettivo deve essere il Superbowl, lo abbiamo solo sfiorato negli ultimi anni, le prossime stagioni saranno complesse, dovremo gestire il CAP, contratti importanti da rinnovare e poche scelte al Draft.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Grazie a voi siete stati una bella scoperta con cui parlare di NFL in italiano.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

 

Merchandising Merchandising

Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.