Parola all’insider: Atlanta Falcons – Gabriele Falchetti

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con l’ospite di oggi: Gabriele Falchetti, tifoso degli Atlanta Falcons.

Carlo & Giorgio: Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Gabriele: Un saluto a tutti, mi chiamo Gabriele, ho quasi 21 anni, sono di Bergamo, studio ingegneria meccanica al Politecnico di Milano e sono tifosissimo dei Falcons. L’esistenza del football l’ho scoperta intorno al 2005, quando mio zio di ritorno da San Francisco mi ha portato un cappellino dei 49ers. Negli anni successivi ho imparato solamente i nomi di qualche squadra, finché un collega di mio padre, tifoso Ravens, mi parlava esaltatissimo di come erano divertenti le partite e come è tutta strategia mescolata a spettacolarità. Ho dunque cominciato a seguire molto sommariamente la stagione 2015 e la prima partita che ho visto è stato il Super Bowl 50. I Falcons in tutta questa storia però non rientrano tra le squadre che più mi hanno incuriosito o introdotto a questo sport; ma li ho scelti comunque appena ho sentito il loro nome, senza sapere la loro storia, chi fossero i giocatori più iconici o guardando delle loro partite, perché il mio cognome è Falchetti, quindi ho sempre preso il “nostro” animale come una sorta di legame, indipendente da qualsiasi altra cosa che riguardi la squadra. Riguardo a ciò devo ancora capire se il fatto che la stagione 2016 sia stata la prima che ho seguito fosse solo un caso o per mettermi alla prova, e nel caso lo fosse potrei dire di averla superata (a differenza del trauma).

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

Trovo che la Free Agency sia andata quasi come ogni tifoso Falcons sperava. A mio parere rilasciare Freeman e soprattutto Beasley – con il massimo rispetto che porto per entrambi visto quello che hanno fatto per la squadra nei loro anni di carriera – erano mosse necessarie considerando sia quanto venivano pagati, sia il loro calo nel rendimento dimostrato già nel 2018 per Beasley e nella scorsa stagione per Freeman. Mossa che non capirò mai è stata quella di rilasciare Trufant, nonostante abbia sempre fatto solidamente il suo lavoro e siamo in crisi totale nel reparto CB, lasciando Oliver in cima alla lista dei cornerback nel roster nonostante ciò che ha mostrato la scorsa stagione, con tutte le mancate marcature e gli intercetti che sembravano serviti ma si è fatto sfuggire. Hooper è un altro pezzo grosso che abbiamo salutato. Visto il nuovo ingaggio ai Browns una parte di me è felice per non averlo tenuto con il rischio di pagarlo troppo, ma vista la sua progressione dal 2017 e il ruolo chiave che ha avuto nell’attacco mi dispiacerà non vederlo più in squadra. In ogni caso la trade con i Ravens per Hurst e risolvere la questione TE è stata comunque una buona mossa a mio parere, così come gli ingaggi per Gurley e Fowler e la conferma di Koo sul lato special teams, che spero confermi la versatilità mostrata. Quindi tutto sommato posso dirmi soddisfatto della FA, questione Trufant a parte lo staff si è mosso bene per rimpiazzare i nomi rilevanti rilasciati.

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

Quanto al draft devo premettere di non avere tempo per seguirlo se non dagli highlights, così come non riesco a seguire il college football e quindi giudicare molto bene le scelte. In generale il draft mi è parso emozionante e divertente anche quest’anno, anche se certamente vedere i giocatori sul palco con la maglia della nuova squadra fa tutto un altro effetto rispetto al divano di casa. Tra quelli che si sono mossi meglio per me rientrano Cardinals, Cowboys e Vikings, mentre le scelte di Eagles e Seahawks non sono andate a coprire le need di squadre che hanno le potenzialità per vincere subito e mantenere un altissimo livello per le prossime stagioni con pochi aggiustamenti. Menzione speciale per i Packers, anche se posso in parte giustificare le loro scelte basate più in ottica futura.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Per quanto riguarda i Falcons, basandomi sulle need e le opinioni sui giocatori scelti, penso che il draft sia stato buono, diversamente da come molti credono. La nostra prima scelta poteva essere Lamb, ma visto il nostro attacco, di un WR non ce n’è bisogno e sono comunque abbastanza soddisfatto per la scelta di Terrell visto che, come già detto, guardando il lato CB c’è solo da piangere. Le scelte di Davidson e Hennessy mi paiono molto buone. Il primo può rivelarsi un ottimo rinforzo per Jarrett, il secondo spero possa essere d’aiuto come guardia per la nostra linea offensiva non eccellente e che in futuro possa rivelarsi un valido sostituto di Mack. Walker sembra un buon giocatore che Quinn può prendere sotto la sua ala e sviluppare come ha fatto con Campbell, ora ai Cardinals, inoltre, come Hawkins, è pur sempre un difensore che ad una squadra come la nostra non può solo che servire. Aver speso l’ultima pick su un punter è un po’ surreale. Non so se ci fosse ancora disponibile un running back che poteva rivelarsi utile visto i trascorsi di Gurley, che probabilmente sarebbe stata una scelta migliore, ma molti sono soddisfatti di questa scelta e, vedendo anche gli highlights, Hofrichter potrebbe sistemarci per qualche anno sul lato special teams.

Chi pensi sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Tra di loro documentandomi ho alzato le aspettative per Davidson, soprattutto per migliorare un pass rush che l’anno scorso è stato in crisi totale. Terrell avrà modo di giocare molto quest’anno e se si rivela un buon cornerback potrebbe benissimo prendere il posto di Oliver mentre Hennessy penso abbia più strada da percorrere, anche se nutro comunque la speranza che possa rivelarsi un buon uomo di linea sin dalla prossima stagione.

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Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

Come di consueto ci presentiamo con infinite armi offensive, ma con una difesa piuttosto critica, anche se questo draft fa ben sperare. Anche la linea offensiva ha dimostrato segni di cedimento la scorsa stagione e di certo non è una cosa da sottovalutare. Tuttavia il vero punto critico di questa squadra sta nel coaching staff. L’anno scorso si è visto a New Orleans e a San Francisco come, con una gestione del gioco ben meditata, i Falcons siano capaci di mettere in crisi anche squadre da Super Bowl. Le mie speranze le riverso in uno staff conscio di quello che sta facendo, con Quinn che capisca di avere uno schema difensivo ormai obsoleto e che lasci le chiamate difensive a chi di dovere, in un Ryan stratosferico al secondo anno con Koetter così come lo è stato al secondo di Shanahan e al secondo di Sarkisian e in una stagione con pochi infortuni, con un rientro di uno come Neal, fondamentale quanto sfortunato, e di Smith, RB sottovalutato che meriterebbe più voce in capitolo. Ora come ora non siamo di certo una squadra da Super Bowl, ma possiamo ambire ad un posto ai playoff con un 10-6, perché il talento c’è, bisogna solo saperlo mettere assieme, e per questo parlerà poi il campo.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Ne approfitto per ringraziarvi di avermi scelto ed esprimere l’apprezzamento per questa iniziativa, è stato un piacere rispondere alle domande anche se riguardano aspetti a cui non riesco a badare molto, ma che mi hanno spronato ad approfondire alcune dinamiche di questa offseason.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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