Vincitori e sconfitti del Draft 2020

In questi giorni saremo bombardati un po’ da tutti i poli di informazione dello sferoide prolato da una marea di articoli pieni di valutazioni dell’operato di tutte le trentadue franchigie della NFL. Ebbene, questo sarà un punto di vista leggermente diverso. Quando ci approcciamo al Draft siamo soliti pensare alle need scoperte della squadra e ci limitiamo a quello, a volte però il pensiero laterale di una scelta di porta a fare valutazioni di tutt’altro stampo. In un suo famosissimo libro, Primo Levi scrive de i sommersi ed i salvati; il suo argomento è estremamente più importante e meno frivolo del nostro, però mi piace prendere questa sua definizione perché rende bene quello che andremo a vedere tra poco: i sommersi sono coloro che, forti di un contratto in essere, escono dal Draft con scelte che potrebbe minarne la situazione mentre i salvati sono quelli che escono decisamente rafforzati da questo Draft. (Per chi si fosse perso qualcosa il riassunto del primo giorno, del secondo e della terza giornata di scelte).

Vincitori

Drew Lock, QB Denver Broncos

L’oramai starter della franchigia del Colorado esce decisamente rinforzato dal Draft. Al suo esordio in NFL sul finire della passata stagione ha dovuto far affidamento solo su Courtland Sutton, ma nel Draft 2020 i Broncos hanno puntato a rinforzargli l’arsenale con ben due WR scelti nei primi due giri, totalmente diversi e compatibili con il proprio top ricevitore. Nel terzo giorno è stato scelto pure un TE proveniente da Missouri come lui.

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Bill Belichick, HC New England Patriots

Tutti gli occhi erano puntati sul capo allenatore dei Patriots prima ancora che il Draft iniziasse perché dopo l’addio di Brady c’è ovviamente tanto interesse sulle mosse future della franchigia del New England. Tuttavia prima NE non seleziona nessuno al primo giro scambiando la propria scelta con i Chargers, poi alla prima pick del Draft quando viene inquadrata casa di Belichick ecco che davanti alla telecamera, seduto su una sedia davanti al computer, c’è il suo cane. Ci ha perculati per bene il vecchio Bill. E no… Il QB non l’ha scelto.

Tua Tagovailoa, QB Miami Dolphins

Il QB da Alabama non esce vincitore per essere stato scelto con la pick 5 sopra ad Herbert, ma per tutto quello che è successo dopo nel Draft. I Dolphins hanno speso ben tre scelte nei loro primi quattro giri del Draft, tra cui un primo giro, per potenziare la linea offensiva riconosciuta da molti debole. Un grande attestato di stima verso Tua che ora si ritroverà una linea totalmente nuova ma piena di talento.

Tony Khan, Co-Owner Jacksonville Jaguars

In casa Jacksonville oramai ha preso le redini in mano il rampollo Tony Khan, con il padre Shahid defilato. Jaguars e AEW sono oramai i suoi giocattollini, ma le continue interazioni tramite twitter non sono proprio il suo forte o un pregio per un owner della NFL. Tuttavia questa volta ha utilizzato Twitter per rispondere un suo giocatore, il DE Yannick Ngakoue, che non sottostarà alle condizioni che sta dettando il giocatore nonostante il franchise tag probabilmente lo porterà lontano dalla Florida il prossimo anno. O se ne va alle condizioni del management o resterà a Jacksonville, inutili le sue continue fuoriuscite pubbliche.

https://twitter.com/YannickNgakoue/status/1252293194563440640?s=20

 

Kliff Kingsbury, HC Arizona Cardinals

L’ex OC dei Raiders di Texas Tech si è ritrovato catapultato in NFL con la pick 1 in mano del Draft 2019 e quest’anno gli è piovuto in mano, come grazia divina, il LB Isaiah Simmons alla 8 dovendo solo ringraziare le altre franchigie che lo hanno fatto scivolare.  Lo possiamo ritenere un miracolato? Vince inoltre il contest sulla migliore war room del Draft 2020. Beato lui!

 

Jared Goff, QB Los Angeles Rams

I Rams si eravano privati delle loro prime scelte per alcuni anni per poter salire e prendere Goff. Quest’anno era l’annata buona per tornare a selezionare un primo giro ma in stagione si è puntato su Ramsey e quella pick è stata mandata a Jacksonville. Dobbiamo attendere il secondo giro per vedere in azione i Rams ed a uscire vincitore dal secondo giro del Draft è senza dubbio Goff che si ritrova, dopo gli addii di Cooks e Gurley, due nuovi giocattolini fiammanti nei ruoli che si erano scoperti e con un Jefferson assolutamente adatto agli schemi di McVay.

Phil Snow, DC Carolina Panthers 

Il nuovo DC dei Panthers non poteva non rientrare nella categoria dei vincitori. Che la difesa della franchigia di Charlotte avesse assoluto bisogno di innesti in difesa era risaputo, ma non è che in attacco si navighi a vele spiegate. In attacco a questo si punta a pieno regime sulle doti atletiche e fisiche di McCaffrey e Snow ringrazia dato che tutte le scelte del Draft 2020 dei Panthers, ben 7, sono state utilizzate per il reparto difensivo.

Trent Williams, LT San Francisco 49ers

Dopo un lunghissimo tira e molla protrattosi quasi un anno, alla fine Williams riesce a lasciare la capitale Washington trasferendosi nella città della baia. I 49ers ringraziano riuscendo a sostituire l’ormai al ritiro Stanley con un giocatore di assoluto spessore e dal costo, attualmente, mantenuto in termini di pick. Quello che succederà il prossimo anno quando Williams dovrà discutere un rinnovo che si preannuncia corposo, sarà da vedere.

Sconfitti 

Aaron Rodgers, QB Green Bay Packers

Se ne è chiacchierato tanto quando i Packers al primo giro hanno selezionato Love. Rodgers ha 36 anni ed è giusto che Green Bay cominci ad organizzarsi per il futuro, certo però che sarebbe stato gradito un avviso al QB che gli ha fatto vincere l’ultimo anello. La mossa ricorda molto quella che portò proprio Aaron in Wisconsin, pick 24 lui e pick 26 Love, che si trovò a fare il backup a Favre in attesa di prenderne il posto. Esce anche sconfitto perché anziché rinforzargli l’attacco nei primi due giri si è preferito prendere un backup QB ed un RB nonostante la presenza di Jones a roster. 

Carson Wentz, QB Philadephia Eagles

In casa Philadelphia non si fa altro che parlare della scelta degli Eagles di selezionare Jalen Hurts con il loro secondo giro. Scelta curiosa vista la presenza a roster di Wentz che è stato scelto come pick 2 al Draft del 2016 e già vincitore, anche se dalla sideline, di un Superbowl che comunque riporta in maniera importante il suo nome sopra. Non sono un segreto tuttavia i problemi fisici del giocatore che in questi anni ha messo in mostra le sue qualità ma anche i suoi continui infortuni che spesso hanno lasciato Philadelphia in difficoltà in momenti topici della stagione. Che vi sia qualcosa che ancora non sappiamo?

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Tom Brady, QB Tampa Bay Buccaneers

La nuova era di Brady a Tampa si è aperta con qualche polemica dal suo allenatore in un parco in piena quarantena alla pressione fatta sul management dei Bucs per portare in Florida l’amico TE Gronk che, reduce da un anno di ritiro, sarà totalmente da testare. Tampa si avvicinava al Draft con l’assoluta necessità di rinforzare una linea offensiva colabrodo e l’arrivo, in questo senso, di Wirfs fa ben sperare, anche se non sembra abbastanza. Di contro le rivali divisionali, che sul calendario contano ben sei partite sulle sedici stagionali, hanno ben pensato che l’arrivo di Brady fosse da far coincidere con la scelta di pass rusher importanti: Baun ai Saints, Gross-Matos ai Panthers e Davidson ai Falcons saranno un bel biglietto di benvenuto per Brady nella NFC South.

Roger Goodell, Commissioner NFL

La pandemia mondiale non è di certo colpa sua e tutto questo lo ha privato dello show sicuramente già organizzato per il Draft che si sarebbe dovuto svolgere a Las Vegas. Bene la prima serata di tutto punto, male nella seconda dove già dalla prima pick del secondo giro lui comincia a sparire. Questa volta non era possibile, doveva essere ancora lui dalla cantina di casa (del nostro direttore :P), e complice un abbigliamento da molti non ritenuto idoneo all’occasione si è pian piano spento. Ha cominciato a sbagliare nomi di giocatori e ruoli continuamente smentito dalle grafiche in sovraimpressione e poi nelle ultime pick del terzo giro, dopo l’ennesimo stacco pubblicitario, lo ritroviamo spiaggiato sul divano pronto per una pennica facendo intuire quanto poco gli importasse dei giocatori che comunque aspettavano l’occasione e la chiamata della vita.

 

DeSean Jackson, WR Philadelphia Eagles

Non è una vera e propria sconfitta, ma è indubbio come la scelta di Reagor nel primo giro del Draft sia sostanzialmente una mazzata per il buon vecchio Jackson. Gli Eagles avevano bisogno di un WR di tutt’altro stampo, poi trovato con la trade che ha portato Goodwin ai 49ers, ma la scelta del primo giro ha di fatto delegittimato la posizione dell’ex Bucs che ora si ritrova in casa un suo “clone” che potrebbe portargli via il posto.

Yannick Ngakoue, DE Jacksonville Jaguars

Altro grande sconfitto di questo trade è senza dubbio Ngakoue, ma a differenza di altri non per le scelte effettuate al Draft. Dopo mesi in cui pubblicamente spala letame sulla franchigia che lo ha consacrato in NFL, anche durante il Draft ha continuato a fare pressioni su twitter affinché venisse ceduto, ma per tutta risposta il co-owner Khan ha ricambiato il favore sullo steso social riferendo che la trade sarebbe avvenuta solo a condizioni Jaguars. Qualche contatto c’è stato ma niente di importante e con rammarico Ngakoue è ancora un giocatore di Jacksonville.

Russell Wilson, QB Seattle Seahawks

E’ un fenomeno e lo sappiamo. Ha una costanza paurosa nonostante un attacco pessimo da qualche anno e sappiamo anche questo. Tuttavia era altrettanto risaputo come Seattle avesse la necessità quest’anno di rinforzare quella linea offensiva colabrodo che si in free agency è stata puntellata, ma solo con nomi di medio livello. Ci siamo ritrovati invece i soliti giocatori difensivi che i Seahawks trasformano in oro nella loro difesa mentre l’unico OL lo ritroviamo al terzo giro. Ci auguriamo che le continue botte che il buon Wilson dovrà subire anche in questa stagione non siano troppo dure.

Josh Rosen, QB Miami Dolphins

Sconfitta “indolore” per l’ex pick 10 del 2018 dei Cardinals. Indolore perché era oramai risaputa da tempo e si è consumata definitivamente con la scelta di Tua al primo giro. Rosen ha avuto un declino inesorabile passato dall’essere selezionato in top 10 appena due anni fa a fare il backup a Fitzpatrick, un fenomeno lui niente da dire, a Miami in neanche un anno solare. L’attuale prospettiva per lui è fare il backup a Fitzmagic fino al recupero definitivo di Tua per poi scivolare a fare il terzo. Assolutamente una pessima situazione per uno che era entrato in NFL con tutt’altre prospettive. Al Draft non si è presentata nemmeno una trade, neanche quei Patriots di cui si vociferava interessati appena un anno fa. Chissà non succeda qualcosa che gli possa salvare la carriera che pare essere già sul viale del tramonto, ambizioni parlando, dopo appena due anni.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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5 Commenti

  1. Mi è piaciuta molto questa formula dei sommersi e salvati, più di quella dei voti globali per squadra che specie quest’anno con un livellamento verso l’alto dei voti sarebbe stata meno incisiva.
    Da riproporre.

  2. Rodgers fa 37 anni a Dicembre darlo già per 38enne è esagerato ..credo che già le scelte del Draft di Love e nessun WR siano demoralizzanti per lui XD

  3. Ciao guerrieri; Steelers bloccati?
    Pochi movimenti o sbaglio?
    Eventualmente,perché questo immobilismo? Grazie. Salut♟

    1. Ciao Luigi! Grazie per la lettura!
      Per quanto riguarda gli Steelers diciamo che avevano uno spazio talmente risicato in salary cap che più del franchise tag a Dupree era davvero difficile aspettarsi. Il fatto di non aver dovuto effettuare tagli sanguinosi al roster potrebbe già essere di per se una vittoria. Saluti, Eugenio

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