Uno sguardo al 2019: Baltimore Ravens
Vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno dei Baltimore Ravens.
COME DOVEVA ANDARE…
L’anno scorso, dopo la vittoria della loro Division, i Ravens erano stati definiti i più vulnerabili fra i campioni di Division, ed il percorso ai playoff della squadra del Maryland aveva dato ragione agli scettici, con Lamar Jackson, vera sorpresa della scorsa stagione, che aveva fallito miseramente nella prima apparizione ai playoff, tanto da venire criticato, ritenendolo semplicemente una meteora, nonostante la ottima stagione. Il front seven dei Ravens ha però dimostrato di credere in lui, spedendo Joe Flacco a Denver per una scelta al 4° round ed affidando completamente l’attacco nelle mani del giovane dual threat QB; in off-season è arrivato anche un altro addio importante, con Terrell Suggs che è tornato in Arizona, chiudendo definitivamente un’era per la franchigia di Baltimore, ora pronta ad aprire un nuovo corso con Lamar Jackson.
I Ravens non erano sicuramente fra i favoriti al Super Bowl ma dopo l’ottimo finale di regular season le aspettative c’erano, soprattutto intorno ai giovani: oltre al già citato Lamar Jackson i Ravens hanno usato due fra le prime tre scelte al draft per portare in Maryland due nuovi WR, andando così ad ampliare le opportunità per Jackson; nel ruolo di RB è stato invece firmato Mark Ingram, in uscita dai Saints, chiamato a togliere dalle spalle del giovane quarterback un pò del peso dell’attacco di Baltimore. In difesa invece sono stati molti gli addii, fra tutti quello di Suggs, accasatosi ai Cardinals, Za’Darius Smith, volato a Green Bay ed Eric Weddle, pronto alla sua nuova avventura ai Rams. La dirigenza dei Ravens è riuscita però ad accaparrarsi Earl Thomas, futuro hall of famer, e safety del livello di uno storico giocatore di Baltimore come Ed Reed. I Ravens avevano quindi tutte le possibilità di fare bene, anche grazie soprattutto alla non troppa pressione addosso alla squadra di John Harbaugh.
…E COME E’ ANDATA
Molto meglio delle aspettative: i Ravens si sono dimostrati una squadra in grado di poter competere per il Super Bowl, e per gran parte della stagione, se non per la sua totalità sono stati definiti da tutti il team da battere. Gran parte del merito forse è da attribuire a Lamar Jackson: il QB proveniente da Louisville ha infatti giocato una stagione impressionante, che lo ha portato a vincere il premio di MVP; Jackson ha riscritto anche qualche record rimasto intatto fino ad ora, come quello di Michael Vick per yard corse da un QB (1206) e la bellezza di 6,9 yard a portata, dimostrandosi la vera spina nel fianco per le difese avversarie. Buona è stata anche la stagione della Defense dei Ravens, con le firme di Thomas e Peters, fondamentali nel corso della stagione, salvo poi “sciogliersi” alla prima partita dei playoff. La regular season si è conclusa con un record di 14 vittorie a fronte di sole due sconfitte, arrivate consecutivamente in week 3 e 4, contro i Chiefs, vincitori poi del Super Bowl e contro i Cleveland Browns, unici nei di una regular season da favola. I Ravens hanno vinto la bellezza di dodici partite consecutive, contro avversari del calibro dei New England Patriots e dei 49ers.
I Ravens sono così arrivati ai playoff con il miglior record della lega ed il seed #1 della AFC: i Titans hanno però concluso anticipatamente la loro stagione, sconfiggendoli al Divisional, grazie ad una partita magistrale di Derrick Henry e del suo coaching staff, con i Ravens incapaci di porre un freno alle sue corse e completamente in balia del gioco di Tennesse; a deludere è stato anche Jackson, apparso sotto tono ed entrato in partita solamente a risultato già quasi scritto e non riuscendo così a rimettere in carreggiata la partita.
COSA HA FUNZIONATO…
Probabilmente se fosse stato chiesto a qualcuno cosa funzionava nei Ravens prima della partita del Divisional contro i Titans, chiunque vi avrebbe risposto con un perentorio “tutto”. L’attacco dei Ravens girava come una meraviglia, Lamar Jackson è sembrato infermabile per tutto il corso della stagione, ed i suoi compagni offensivi non sono stati da meno. La scelta della dirigenza di Baltimore di puntare tutto su di lui ha ripagato alla grande, portando i Ravens al seed #1 della AFC, mai successo nel corso della loro storia, nemmeno ai tempi di un certo Ray Lewis, giocatore più importante nella storia della franchigia, e vincitore di due Super Bowl nel Maryland. Molto importanti nel corso della stagione sono stati sopratutto Marcus Peters, CB, e Justin Tucker, kicker ormai veterano, e risultato più volte decisivo nel corso della stagione.
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Se l’anno scorso durante l’offseason, i maggiori quesiti intorno ai Ravens erano per Lamar Jackson questa stagione ha ribaltato completamente la situazione: Lamar Jackson è il futuro dei Ravens e della lega, ma ha bisogno di supporto da parte di tutta la squadra per poter ambire veramente al Super Bowl. La prima cosa da migliorare sicuramente è la linea offensiva: la partita contro i Titans è l’esempio lampante di questo, con Jackson che ha dovuto tirare più volte fuori il coniglio dal cilindro per guadagnare yard, e per la seconda volta consecutiva i Ravens perdono la prima partita dei playoff proprio perchè non in grado di vincere “la guerra nelle trincee”, con la linea difensiva dei Titans in pieno controllo della partita. Anche la difesa deve essere migliorata, soprattutto perchè in una sola stagione si sono persi Suggs, Smith e Weedle, ed anche se i Ravens si sono posizionati all’8° posto nella speciale classifica destinata alle difese NFL, c’è parecchio da lavorare, soprattutto dopo aver visto la partita del Divisional contro i Titans, con un Henry devastante ed una difesa che si è vista correre in faccia la bellezza di 195 yard da parte del RB di Tennessee.
E ADESSO?
Adesso è compito della dirigenza dimostrare di saper lavorare ancora meglio di quanto fatto l’anno scorso: cose da migliorare ce ne sono ed indiscutibilmente rispetto all’anno scorso l’interesse dei free agent per Baltimore è aumentato, soprattutto grazie all’ottima stagione di Jackson. C’è da mettere a posto la linea offensiva e la difesa, soprattutto per quanto riguarda la difesa contro il gioco di corsa, ma rispetto all’anno scorso la strada è tutta in discesa.
Lamar Jackson è forse il miglior talento su cui poter costruire il futuro di una franchigia, soprattutto perché ha appena 23 anni ed ha già sulle spalle una stagione e mezza fra i professionisti. Importante però è che si protegga il suo talento, mettendolo nelle migliori condizioni possibili per giocare ed evitando ogni possibile rischio per quanto riguarda gli infortuni. Il futuro è però sicuramente roseo in Maryland.