AREA 54: Bears, le mosse pre-draft

Nei giorni che precedono il draft NFL, il front office di Chicago guidato da Ryan Pace si muove per cercare di levigare i piani dei Bears. Dopo l’arrivo del potente Robert Quinn a rimpiazzo di Leonard Floyd, e l’innesto di Nick Foles che lotterà con Trubisky per il ruolo di starter, quasi  tutti i dubbi sulla questione del tight end hanno trovato risposte nei giorni scorsi: alla corte di Nagy si è aggiunto Jimmy Graham con un friendly contract che non inciderà sul 2021, mentre il TE numero 1 Trey Burton, è stato tagliato nella notte tra venerdì e sabato scorso.

Dopo un 2018 che lo aveva visto protagonista al fianco di Allen Robinson II nel reparto ricevitori dei Bears con 569 yard e 6 touchdown, dei quali uno realmente favoloso contro Tampa Bay, e 16 partite da titolare, il TE ha dato buca all’appuntamento più importante. Quello della serata di Wild Card contro i suoi ex Philadelphia Eagles. Il fantasma di un infortunio avrebbe poi perseguitato Burton per tutto il 2019 concluso con 84 yard e zero TD, roba che nemmeno il più disperato degli undrafted free agent si sarebbe sognato di fare. Il suo impatto sul salary cap dei Bears però, era notevole, ed avere una zavorra che non produce numeri a quelle cifre, non è un bene per nessuno. Taglio inevitabile e a questo punto, occhi puntati sul draft perchè tutti i segnali in casa Bears portano alla scelta di un Tight End.

La linea di attacco ha visto l’aggiunta di due nomi: Germain Ifedi, 31° pick assoluto dei Seattle Seahawcks nel 2016, giocatore che rischia di dar seguito alle figuracce di Charles Leno Jr., ma che potrebbe anche rinsavire in un ambiente nuovo, perchè tutto sommato il potenziale non gli manca sebbene non saremo mai qui a parlare di calibro Pro Bowl; il secondo innesto è più intrigante, Jason Spriggs, offensive tackle selezionato invece dai Packers nel secondo round dello stesso draft di Ifedi. Le preparazioni dei due OL arrivano da aree di distinta competenza, Ifedi da Texas A&M, Spriggs dall’Indiana. Spriggs però è reduce da una lunga permanenza nella lista degli infortunati di Green Bay, esattamente dal 6 agosto 2019, e la sua condizione fisica rimane un mistero; tuttavia la firma è di 1 solo anno, Pace resta conservativo, ed anche qui tutto lascia intendere ad una selezione imminente con uno dei primi pick a disposizione per rinforzare la linea d’attacco.

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Per gli amanti del brivido, ecco il grande ritorno della kicking competition! Ramiz Ahmed (Nevada) proverà a portar via il ruolo di kicker a Eddie Pineiro, e a differenza della scorsa stagione in cui il discorso sembrava fondamentale dopo la sciagura Cody Parkey, a Bourbonnais, Lake Forrest, i calci dovrebbero rimanere una questione marginale per favorire gli sviluppi del gioco sul campo. Almeno si spera.

In preparazione al draft qualche opzione: scelte numero 43 e 50 del secondo round, il primo giro è nel portafoglio di Khalil Mack, o meglio, di Jon Gruden. Con le due selezioni servirà chiamare un TE, un uomo di linea per l’attacco, e un cornerback che possa sostituire l’assenza di Prince Amukamara. Conoscendo Pace, è plausibile che il giovane ed avventato General Manager possa scambiarle entrambe per un late-first round, cosa che manderebbe su tutte le furie i tifosi. Oppure, ha molto senso che una delle due venga scambiata a favore di un trade down che porti in cambio un paio di pick più tardi, tra la fine del secondo, o terzo/quarto round, raggi d’azione dove i Bears non hanno al momento selezioni. Una cosa è certa, non mi aspetto che il GM dei Bears, chiaramente all’ultimo giro di walzer, resti fermo con le mani in mano mentre osserva le lancette dell’orologio in attesa del suo turno.

Ultima profezia di mercato, lo scambio di Tarick Cohen: mentre il tempo scorrerà tra le selezioni del draft, Pace potrebbe liberarsi del RB2 e special team returner che porta il soprannome di Human Joystick. Cohen ha deluso nelle aspettative, ed i suoi numeri solo lontanissimi da quelli che servirebbero al running game di Chicago.

Chi è interessato a lui? I Baltimore Ravens potrebbero farci un pensierino mandando a Chicago un pick tra il 4° (soluzione improbabile) ed il 5° round come trade-asset.

alex cavatton firma area 54

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