XFL: Analisi tecnica della West Division

La XFL ha dovuto fermarsi per il Covid 19 e siamo a fare un bilancio, forzatamente parziale, di quello che abbiamo visto, con qualche supposizione su come sarebbe potuta finire se si fosse giocato fino alla fine, anche se non avremo mai la controprova.

Houston Roughnecks

Cominciamo dalla prima della classe, che ha messo in mostra le cose migliori e non a caso è l’unica imbattuta. Houston è prima in gran parte delle graduatorie statistiche Nel numero di yard guadagnate su passaggio e, sempre sui passaggi, nei primi down conquistati. Viceversa sono nelle retrovie nelle analoghe graduatorie relative alle corse, a conferma dell’attitudine al gioco aereo. Sono anche primi nella graduatoria dei sack subiti, solo sei, e secondi in quella degli intercetti subiti, solo quattro, che per una squadra che lancia moltissimo, sono decisamente pochi.

Per quanto riguarda la difesa, Houston è prima nelle graduatorie dei numero di sack inflitti e delle yard che questi sack hanno fatto perdere alle avversarie. Sono poi secondi nel numero degli intercetti fatti, otto, dietro i Wildcats che ne hanno al loro attivo nove. Fiore all’occhiello dell’attacco è la connection PJ Walker- Cam Phillips, quest’ultimo, armato dal primo, ha ricevuto per 455 yard e ben nove TD.
PJ Walker, da parte sua, ha lanciato per 1338 yard e 15 TD, prestazione che gli è valsa la chiamata dei Carolina Panthers.
Tra i giocatori dell’ottima difesa si sono particolarmente distinti il LB DeMarquis Gates autore di due sacks, un intercetto e due pass deflection e di tre fumble ricoperti e Deatrick Nichols, CB leader degli intercetti e autore di ben otto pass-deflection e un sack. Entrambi ben piazzati tra i migliori placcatori.

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Los Angeles Wildcats

I Wildcats sono la squadra più pass-oriented della XFL nella graduatoria delle yard nette guadagnate su corsa sono ultimi, ma sono secondi, dopo Houston, in quella delle yard guadagnate su pass. La media di yard su per portata è solo 2,9, la peggiore della XFL, ma nelle yard medie per pass sono secondi con 7,3, dopo Saint Louis e davanti a Houston. La grande efficienza del passing game si deve all’ottimo QB Josh Johnson, che ha chiuso con 11 TD e solo 2 intercetti e un rating di 106,3 e alla batteria di ricevitori tra cui si sono distinti in modo particolare Tre McBride, Nelson Spruce (che prima di infortunarsi era il miglior ricevitore della lega), Jordan Smallwood e Brandon Barnes.

Le note dolenti per la squadra californiana vengono dalla difesa. Sia nelle yard medie per portata che in quelle concesse per passaggio sono al settimo posto nelle graduatorie di lega e sulle yard nette concesse su corsa sono ultimi. Risultano però la squadra con più intercetti all’attivo, ben 9 e terza per numero di sack, 11, che hanno prodotto perdite per 69 yard agli avversari. Sugli scudi tra i giocatori di difesa la Safety Ahmad Dixon, leader dei tackle e i due CB Mike Stevens e Jack Tocho, autori di due intercetti a testa.

Seattle Dragons

I Dragons, che hanno chiuso con il poco invidiabile record di una vittoria e quattro sconfitte, sono apparsi squadra con una difesa abbastanza coriacea, ma penalizzata da un attacco poco produttivo, probabilmente per la mancanza di un QB di grande personalità. Brandon Silvers, starter delle prime partite, è stato molto deludente nonostante i sei TD pass controbilanciati però da quattro intercetti. Dalla quarta partita è stato avvicendato da BJ Daniels che, ha migliorato leggermente le medie di yard per giocata ma alla fine si è distinto più per le yard corse e i due TD segnati come portatore.

Tra i giocatori di difesa merita una menzione il LB Steven Johnson, tra i migliori placcatori della lega, e la Safety Godwin Igwebuike, autore di un TD seguito ad un intercetto sulla linea di meta avversaria. In tutte le graduatorie di squadra la compagine di Seattle galleggia nelle posizioni di centro-bassa classifica e, se il torneo fosse stato portato a termine, avrebbe probabilmente mantenuto l’ultima posizione nella Conference West.

Dallas Renegades

La squadra di Dallas è stata la maggior delusione del torneo. Partita con i favori del pronostico da parte dei bookmaker, non è mai riuscita ad esprimere il potenziale che gli ottimi giocatori a roster promettevano.
Ci sono indubbiamente delle attenuanti, prima fra tutte gli infortuni che hanno limitato l’impiego del QB titolare Landry Jones, giocatore che ha dimostrato con diversi big-plays quello che sa fare, ma che è incappato anche in errori che andrebbero condivisi con una OL non proprio senza peccato, come testimoniano i dieci intercetti e gli undici sack subiti.
Così l’attacco che doveva essere molto orientato al gioco aereo ha finito per fare le cose migliori sulle corse dove è risultato il migliore nel numero di yard guadagnate per portata. Artefice principale di questo risultato è certamente il RB Cameron Arthis Payne, uomo da 5,16 yard per portata, ben coadiuvato da Lance Dumbar. Tra i ricevitori si è distinto il TE Donald Parham con 307 yard in 24 ricezioni e 4 TD, un giovane da tener d’occhio.

La difesa non è apparsa particolarmente agguerrita. Divide con i Vipers l’ultima posizione negli intercetti fatti, solo 3 ed è settima nei sack attivi, solo sei. Tra i giocatori della difesa l’unico che si è in qualche modo distinto è Josh Hawkins che ha al suo attivo due dei tre intercetti del team e quattro pass deflection.

E se si fosse completata la Regular Season?

Per il primo posto non è necessario essere dei maghi: Houston Roughnecks.
Per la seconda posizione i più attrezzati mi sembravano i Los Angeles Wildcats.
Terzi i Renegades e quarti i Dragons.

Ma non sapremo mai come sarebbe andata. 

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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