La Strada verso il Draft: Tristan Wirfs

Età: 21- Ruolo: Offensive Tackle / Guardia – College: Iowa
Classe: Junior – Altezza: 6’5’’ (1.96 m) – Peso: 322 lbs (146 kg)

Nato a Mount Vernon, Iowa, in una zona non estremamente agiata, e cresciuto da una madre single, Tristan Wirfs è fin dalla più tenera età il più “grosso” fra i ragazzini della zona. All’High School – ovviamente la Mount Vernon HS – inizialmente praticò baseball, atletica e wrestling con risultati eccellenti perlomeno negli ultimi due: tre titoli di campione statale nel getto del peso e uno nella categoria 285lbs di wrestling. La carriera di Wirfs al di fuori del gridiron, però, durò fintanto che l’allenatore della squadra di football, Lance Pederson, non notò le dimensioni di questo ragazzone e gli propose un posto in squadra come uomo di linea (sia offensivo che difensivo, come accade di consueto nelle scuole superiori).

Al college, University of Iowa, Wirfs diviene il primo true freshman ad essere schierato come tackle titolare sia da uno che dall’altro lato della linea offensiva dalla stagione 1999, giocando 10 partite, di cui 8 da titolare (7 a destra e 1 a sinistra). Nelle seguenti due stagioni non salterà neppure una partita, eccettuata quella per squalifica a seguito del suo arresto per guida di uno scooter sotto effetti di droghe leggere nell’estate che precedeva la sua stagione da sophomore, forse unica macchia di un curriculum altrimenti immacolato.

La migliore stagione di Wirfs è stata senz’altro l’ultima, nella quale è stato sempre titolare (10 volte a destra e 3 a sinistra), terminata con la gioia della vittoria nell’Holiday Bowl e soprattutto con la gioia personale della vittoria del Rimington-Pace Award, ossia il premio conferito annualmente al miglior offensive lineman della Big10 Conference.

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Nasce, come detto, da tackle, anche se vi è una possibilità più che concreta che le squadre NFL vedano in lui più una guardia che un tackle, e che quindi lo scelgano in questa ottica.

Al college si è fatto conoscere per la sua etica del lavoro (qualità sempre ben considerata dai GM), sia in palestra che negli allenamenti primaverili: virale è divenuto il video che lo riprendeva mentre demoliva il record di ateneo dell’ex Hawkeye e attuale guardia dei Washington Redskins Brandon Scherff nell’ “hang clean” (esercizio di crossfit che prevede il sollevamento di un bilancere con uno slancio), sollevando per ben 4 volte il peso praticamente di un vitello: 450 pounds (204 chilogrammi), mentre il record di Scherff era di 443 pounds per 3 volte.

Di Wirfs se n’è parlato molto nei giorni successivi alla sua eccezionale prestazione alla Combine: i 36,5 pollici di verticale sono il miglior risultato mai registrato da un offensive lineman, e, allo stesso modo, i 10’1” del suo salto in lungo da fermo hanno pareggiato al primo posto quelli di Kolton Miller, OL ora ai Raiders, uscito da UCLA nel 2018. Considerato anche l’ottimo tempo nella 40-yard dash (4,86 secondi, migliore tra gli OL), si può senza esagerazioni dire che egli sia atleticamente il prospetto più interessante degli ultimi anni (mi verrebbe da dire: di sempre) nella sua posizione.

Tra le sue migliori qualità quindi, oltre al suo atletismo, figurano la rapidità dei piedi e la capacità di anticipazione dei movimenti dei difensive end, qualità che fanno di lui un eccellente protettore della tasca. Ottima anche la sua tecnica di posizionamento delle mani e la sua velocità nel resettare il posizionamento delle stesse se non vince la prima battaglia. Inoltre, altra caratteristica che ammalia General Manager e Head Coach è la sua versatilità: nasce tackle di destra, ma, come detto, ha giocato anche a sinistra con risultati più che discreti, senza averne esperienza. Ora che l’esperienza ce l’ha da ambo i lati della linea, il suo profilo diviene ancor più appetibile. Infine, altro indicatore delle potenzialità di questo ragazzo è la sua continua e vertiginosa crescita avuta nei tre anni ad Iowa, crescita che potrebbe essere ancora ben lontana dal punto di stallo.

Qualche difetto, anche se perfettibile, comunque, lo ha ancora. Primo fra essi è la sua scarsa visione dei blitz: spesso (capitato più volte nella partita di quest’anno persa contro Michigan) si accorge tardivamente quando un linebacker decide di assaltare il quarterback e, reagendo con conseguente ritardo, non evita la pressione al proprio QB. Altro difetto, anche se di minor rilievo, è la sua difficoltà a mantenere i blocchi molto a lungo, problema abbastanza diffuso tra i giovani linemen in uscita dal college.

È stato, assieme a Mekhi Becton, la rivelazione della Combine tra i linemen offensivi, e, per questo, ci aspettiamo che non superi la metà del primo giro.

Kyler Murray ha bisogno di essere protetto, e per questo i Cardinals, che sceglieranno alla 8, potrebbero puntare proprio sul prodotto di Iowa come primo tassello di una linea da rifondare. Inoltre, sia i Browns (con la 10a assoluta) che i Jets (con l’11a), i quali hanno impellente bisogno di ricostruire la propria linea d’attacco, con buona probabilità chiameranno un giocatore in questo ruolo al primo giro e potrebbero essere, dunque, possibili destinazioni.

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Un Commento

  1. Alcuni mock draft lo danno a Miami. Si vedrà. Certo che nel caso la domanda è: perché liberarsi di Laremy Tunsil per poi prendere Tristan Wirfs?

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