La Strada verso il Draft: Jordan Love

Età: 21 – Ruolo: Quarterback – College: Utah State
Classe: Junior – Altezza: 6’4’’ (1.93 m) – Peso: 224 lbs (101 kg)

Jordan Love, a lungo trascurato, adesso non può nascondersi più. La direzione che sta prendendo la lega e il successo che stanno avendo un certo tipo di quarterback , vedi Mahomes e Lamar Jackson, hanno reso questo ragazzo proveniente da Bakersfield, California, uno dei nomi più discussi in questo periodo. E giustamente aggiungerei, non certo perché possa essere paragonato a quello che sono OGGI i due nomi sopracitati (si farebbe un disservizio allo stesso Love, oltre che ingabbiarsi in pigri paragoni), ma perché, con il giusto sviluppo delle sue caratteristiche e la limitazione dei difetti, potrebbe proseguire il percorso di evoluzione del ruolo più importante in un campo da football. Potenzialmente.

Nasce tutto dall’influenza e dalla visione del padre di Love, anch’egli giocatore di football (mai andato oltre il Junior College) e poi per 30 anni nella polizia di Bakersfield, Orbin Love, è l’idolo, oltre che la guida, del figlio. Il 13 di Luglio del 2013, in maniera apparentemente inspiegabile, decide di togliersi la vita lasciando il 14enne Jordan, la madre e tre sorelle. Nonostante il periodo buio, Love, è riuscito a non perdere di vista l’obiettivo di diventare un giocatore a livello collegiale scegliendo Utah State (unica offerta di borsa di studio da college di FBS) come destinazione. A Logan, sotto Coach Matt Wells, esordisce da QB titolare nel 2018 e porta gli Aggies a 11 vittorie stagionali (record scolastico). Il 2018 di Jordan Love a Utah State (3.567 yard 32 TD e 6 intercetti) è stato talmente illuminante da oscurare un 2019 in cui ha prodotto molto meno (3.402 yard, 20 TD e 17 intercetti). Questa flessione è, in parte, dovuta al forte turnover avvenuto a Utah State a cavallo del 2018 che ha visto gli Aggies (e Love) perdere l’allenatore e gran parte dei partner offensivi. Sebbene ci si trovi di fronte ad una classe di quarterback di grande qualità e quantità, tutto questo non ha impedito a Jordan Love di finire nel gruppetto subito dietro a Burrow, e quindi al pari di Tagovailoa e Justin Herbert nelle proiezioni di scout e addetti ai lavori. Vediamo perché.

Love, dal punto di vista fisico, non ha niente che non lo faccia sembrare un quarterback da NFL. La mobilità e l’atletismo (confermati anche durante la NFL combine), lo rendono capace di estendere le giocate e risultare minaccioso anche fuori dalla tasca, territorio in cui si trova molto a suo agio sia con i lanci in corsa che con giocate singole, buone per discreti guadagni di yard. È davvero facile capire perché alcuni scout sono innamorati di Jordan Love. Quando parliamo di “rilascio” con un quarterback ci facciamo queste domande: il movimento di lancio è regolare? La palla esce abbastanza velocemente? Può effettuare diversi tipi di lancio? Può lanciare in corsa? Love, sebbene con alcune preoccupanti pause, ha dimostrato di possedere diverse caratteristiche e abbastanza potenziale da entrare nelle discussioni per i vertici della classe Draft NFL 2020. 

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A volte determina in maniera prematura su quale traccia andare, probabilmente fissandosi su potenziali miss match individuati nella lettura pre-snap. Ha, senza dubbio, bisogno di migliorare nel decision making e nella ricognizione dei diversi look delle difese post snap, specialmente quando sono i defensive back a ruotare. Per avere successo a livello NFL dovrà rifinire certi movimenti di finta, con il corpo e con gli occhi, utili per manipolare le difese e trovare la giusta linea di passaggio. Un’altra brutta abitudine di Love è quella di non utilizzare bene la posizione delle gambe quando si trova a lanciare nel profondo: la maggior parte dei suoi intercetti è arrivata da questo tipo di situazione, in cui risulta troppo “coraggioso”. Le opinioni su questo giocatore resteranno polarizzate fino al Draft e probabilmente oltre, per questo, per Jordan Love sarà fondamentale finire nella situazione, squadra e coaching staff, giusta. Forse più di qualsiasi altro prospetto tra i quarterback disponibili.

Love non è privo di difetti. Arriva con delle abilità di primissimo livello e possiede il perfetto tipo di fisico per il dinamico quarterback dei vostri sogni. Il talento nel braccio e la mobilità sono fatti su misura per gli odierni trend offensivi della NFL e non ci sono limiti a ciò che può fare sul campo. Detto questo, necessita di molto lavoro perché i difetti, sebbene non moltissimi, non sono da sottovalutare (decision making, timing e brutte abitudine “posturali”) e lo rendono il prospetto “boom or bust” per eccellenza.

Uno così può intrigare tutte le squadre in cerca di quarterback (Dolphins, Colts, Chargers), e forse anche  qualcuna che non ne ha bisogno immediato (Raiders, Buccaneers, Panthers, Patriots). La sua situazione è paragonabile a quanto vissuto da Josh Allen, oggi quarterback titolare dei Buffalo Bills: entrambi usciti dalla Mountain West Conference, entrambi esplosi al secondo anno di gioco ed entrambi poi peggiorati, penalizzati dalla perdita dei compagni di squadra più forti. Probabilmente un paio di anni ad imparare e mettere in ordine un po’ di aspetti del suo gioco sarebbero ideali per questo ragazzo, che sia dietro ad un quarterback di esperienza come situazione “ponte” o dietro ad uno starter affermato è secondario. Affidargli da subito le redini di una squadra potrebbe essere doloroso per tutti, ma il guadagno per chi si prenderà la briga di rifinire questo diamante grezzo potrebbe essere incalcolabile.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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Un Commento

  1. Per NE non sarebbe male, ma senza potenziare il parco ricevitori lo vedo sprecato. Carolina hanno molato Newton e Allen non e all altezza, Tampa si è presa Brady…A Los Angeles si farebbe le ossa, un po come Murray con i Cardinals. Complimenti per l articolo

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