Addio a Cam Newton, il Supereroe di cui c’è (ancora) bisogno

Rimane? Non rimane? Il nodo gordiano sulla permanenza di Cam Newton ai Panthers si è finalmente sciolto mercoledì quando la franchigia ha annunciato ufficialmente di aver dato il permesso al giocatore di cercare una soluzione che passi attraverso la formula della trade. Poco dopo è stato un susseguirsi di messaggi di ringraziamento al Quarterback n°1. Il suo addio è solo l’ultimo di una lunga lista di dolorosi addii da sommare a quelli di icone come Greg Olsen e Luke Kuechly, ma anche Mario Addison e altri veterani.

L’off season dei fan dei Panthers sembra votata alle lacrime e alla malinconia, in questa sede però non vogliamo giudicare le scelte societarie, anche perché la Free Agency è ancora in corso e il draft deve ancora essere svolto, quindi è presto per tirare le somme. Oggi vogliamo, o almeno chi vi scrive vuole, rendere omaggio a un giocatore che nel bene e nel male ha lasciato un segno indelebile nei cuori nero-blu-argento.

Ripercorriamone la storia. Cameron Jerrell Newton nasce ad Atlanta l’11 Maggio 1989, formandosi nella Westlake High School, sempre ad Atlanta, dove giocò come Quarterback e subito distinguendosi per il suo talento: a 16 anni collezionò 2,500 pass yards e 23 touchdowns e corse per 638 yards e 9 touchdowns. Con questi numeri le offerte dai college arrivarono a pioggia: Ole Miss, Virginia Tech, Georgia, Maryland, Mississippi State, Oklahoma e Florida. Cam firmò con quest’ultima, accasandosi in Florida nel 2007. Con i Gators l’inizio non fu sfavillante, back up di Tim Tebow, al primo anno giocò 5 partite senza stupire particolarmente, quindi un infortunio e poi arrivarono i guai con la legge, fu sorpreso mentre effettuava un furto con scasso, intento a rubare un laptop. Nel 2010 riparlando di quell’evento disse:

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“I believe that a person should not be thought of as a bad person because of some senseless mistake that they made. I think every person should have a second chance. If they blow that second chance, so be it for them.”

Newton lasciò i Gators, a sentire lui per sua scelta, a sentire il college semplicemente anticipò una inevitabile espulsione per più atti illeciti, fatto sta che Cam Newton passò un anno “in purgatorio” nella NJCAA, in Texas, nel Blinn College, portandolo alla vittoria del loro campionato ed grazie a questo arrivò la “second chance”. Arrivarono offerte da Oklahoma, Mississippi State e Auburn. Newton scelse i Tigers e con loro esplose definitivamente, guidandoli alla vittoria del BCS nel 2011, anno in cui Newton vinse l’Heisman Trophy, sbaragliando la concorrenza.

Auburn cam newton

Il destino era segnato, come ampiamente prevedibile Cam fu scelto come prima scelta assoluta nel draft 2011 dai Carolina Panthers, iniziando la sua carriera da professionista nella franchigia dell’allora Owner Jerry Richardson, sotto il comando di Ron Rivera. Fu subito chiaro che anche in NFL Cam avrebbe lasciato il segno, macinando yards sia su passaggio che su corsa, distruggendo e settando nuovi record nella Lega, un crescendo che lo portò al titolo di MVP 2015 e a guidare i Panthers al punto più alto dell’ultima decade: il Super Bowl 2015, perso però, anche complice una sua brutta prestazione.
Quella sconfitta fu l’inizio di un lento declino, Cam non riuscì più replicare una stagione come quella del 2015, il suo gioco funambolico lo espose a tantissimi colpi e alla fine arrivò il conto: negli ultimi anni gli infortuni si fecero cronici, costringendolo a più operazioni e stare fuori dal campo.

Nel frattempo a Charlotte cambia la proprietà, arriva Tepper, owner d’acciaio, uomo d’azione, con un programma ben chiaro: tagliare con il passato e ricostruire praticamente da zero, sembrava però che Cam fosse immune da questa rivoluzione copernicana, e invece no: Cam Newton va via in trade.
Il gossip si spreca, sul post ufficiale su Instagram sulla sua cessione Newton ha postato un commento al vetriolo scrivendo chiaramente che non voleva andarsene ma che è stato forzato a farlo (e Olsen dietro di lui “sounds familiar”) mentre dalla società trapela che il QB1 in fase di negoziazione ha avanzato richieste non ricevibili (5 anni quando la franchigia era ferma a 2). Il rapporto si è rotto ma, come si è capito, non siamo più nell’era paternalistica di Rivera e Richardson, siamo nell’era Tepper: o con noi, ma alle nostre condizioni, o arrivederci e grazie. Perciò grazie di tutto Cam, e benvenuto Terry Bridgewater. Ci sarà modo di discutere sui modi e tempi ma questo è quanto.

Ora bisogna affrontare il dolore del perdere il QB più amato-odiato della storia del Football moderno, non solo dai fan dei Panthers, ma di tutti i fan della NFL. L’importanza di Cam Newton non sta tanto nelle sue gesta o nei risultati come giocatore, per quelli basta vedere la lunghissima sfilza di riconoscimenti e record da lui detenuti su Wikipedia, e onestamente non c’è molto da discutere, parliamo di un vero fenomeno sul campo, che secondo me ha ancora qualcosa da dire e se messo nelle condizioni giuste, le dirà.

Quello che mancherà, anche ai suoi detrattori nelle file nero-blu-argento (che non lo ammetteranno mai), è il suo modo di intendere e vivere il Football, che sapeva coinvolgere fin nelle viscere, che faceva gioire e arrabbiare, senza mezze misure.

Quello che io chiamo “Approccio Newtoniano al Football”.

L’approccio Newtoniano consiste nel vivere il Football nel suo lato più ludico e di intrattenimento, Cam più di tutto è il giocatore che più comunica in questo senso, riuscendo a trasmettere entusiasmo genuino ai suoi compagni e ai fan sugli spalti. Lui più di tutti vive per il sorriso che gli dà entrare in campo e giocare, segnare e vincere.
Non serve essere intenditori per notarlo, dentro al campo è felice e agisce come una persona felice, un eterno ragazzino esaltato stile High School, quando gli stipendi e i Super Bowl erano solo sogni da studentello. Una spensieratezza che lo porta a volte fino ai limiti della strafottenza e dell’arroganza.

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newton panthers falcons

Regalare i palloni ai bambini, esultare facendo il gesto di Superman, dabbare, fare photobombing, i suoi look sempre più sconcertanti, prendere in giro gli avversari anche (per questo chiedere a Clay Matthews), ogni suo gesto è o sembra esagerato ma non si tratta di un personaggio costruito su un copione: è Cam Newton, e non ci sono altri giocatori così e per questo o piace, o non piace. E’ un pacchetto che devi accettare nella sua completezza.
C’è chi vede in questo atteggiamento poca umiltà ed arroganza e mai direbbe che sia un modello da seguire. Forse è vero ma guardando le cose da un’altra prospettiva è questo suo comportamento la sua più grande forza: questo tipo di approccio al Football lo rende felice e tutti sanno che è un giocatore felice è motivato e un giocatore motivato rende di più in campo.

Purtroppo però il rovescio della medaglia è che questa emotività, questa leggerezza, se non la sai gestire, non ti fa performare, a Cam Newton in questo senso è sempre mancata la “parte robotica” che un QB vincente come Brady, Manning, Brees deve avere. Quel sangue gelido che aiuta a rimanere sul pezzo di fronte alle avversità. Cam non sarà mai un robot, nemmeno per un minuto, e forse per questo, difficilmente arriverà mai a un anello, a meno di avere una ottima squadra intorno a lui.

C’è chi esulta e chi è triste per la sua partenza, personalmente sono tra quelli che sono tristi, era bello vederlo giocare con la divisa di Carolina e con lui se ne va un pezzo dell’anima Panthers. Come Olsen, Come Kuechly il suo amore per i nostri colori e la sua abnegazione non è mai stata in discussione e penso che ogni vero tifoso Panthers debba solo ringraziarlo per quello che ha fatto nelle Carolinas.

I migliori auguri per la sua prossima avventura, e soprattutto per una lunga permanenza sui campi di Football, perché che ne si dica Cam Newton è il super eroe di cui abbiamo bisogno, oltre che per cercare di vincere un anello, per divertirsi nel guardare una partita di Football.
Qualcuno potrebbe obiettare che è troppo semplice parlare di divertimento, a Football si gioca per vincere, ed è vero ma se si perde la semplicità, si perde un po’ il senso dello sport, anche di questo sport.

Un altro grande grande Newton, Isaac, diceva:

“La verità si ritrova sempre nella semplicità, e non nella complessità e confusione delle cose”.

 Potremmo allora scoprire che in fondo, siamo tutti newtoniani.

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Alessandro Calabrese

Appassionato di Football Americano e tifoso dei Carolina Panthers dal 2006. Ex giocatore, da 3 anni Coach in II Divisione FIDAF

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3 Commenti

  1. Dici che i Panthers drafteranno un qb al primo/secondo giro del prossimo draft?

    1. Ciao Alessandro. In questa Free agency i Panthers hanno lavorato molto sui QB, sia in entrata che in uscita. Ti faccio un recap in ordine cronologico. Prima mossa è stato rinnovare Kyle Allen per un anno, questo succede il 10 Marzo. Secondo step è stato mettere Cam Newton sul mercato, questo succede il 17 Marzo. Lo stesso giorno viene annunciato Teddy Bridgewater, triennale per 60M complessivi. Il giorno successivo viene annunciato PJ Walker, talento della XFL. Si è formato quindi un esubero, addirittura 5QB (con Will Grier). Per smaltire il reparto Kyle Allen è stato mandato in trade a Washington per un 5 pick nel prossimo draft, e quindi ieri il rilascio ufficiale di Cam Newton. Attualmente i Panthers hanno 3 qb, 2 dei quali rappresentano una grande scommessa, quindi no, non credo che al draft vedremo scelte usate per QB, penso che il Draft di Carolina sarà pesantemente orientato sulla difesa.

  2. Ciao, bellissimo articolo.
    Complice la quarantena, ho avuto modo di vedere la serie tv di Amazon sui panthers.
    Mi hanno fatto appassionare, cam in primis. È un personaggio, uno di quelli di cui lo sport ha bisogno.
    Spero trovi squadra al più presto!
    Complimenti ancora

    Nicoló

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