Scusate l’accento: perché i giocatori dovrebbero dire NO!

Nelle ultime ore si è parlato tanto del nuovo CBA – Collective Bargaining Agreement, il contratto fra giocatori e proprietari delle franchigie NFL – che è entrato de facto nel vivo delle trattative.

Prima di tutto: no, il mancato raggiungimento dell’accordo non porterà al lockout-sciopero dei giocatori. L’attuale contratto copre fino al fine stagione  2020 ed Il contratto in negoziazione partirà dalla stagione 2021.
Onestamente, ad una prima lettura superficiale della proposta di rinnovo del contratto sembrerebbe un buon accordo per entrambe le parti. Poi ho iniziato a leggere i vari tweet dei giocatori NFL come Sherman (49ers) e J.J. Watt (Texans), ed allora ho deciso di smettere per qualche ora di fare l’ingegnere dei materiali e tornare a fare il sindacalista, come ai tempi dell’Università in Sicilia, e mettermi nei panni dei giocatori.

Rileggendo tutto ben bene ho capito che ci sono diverse ragioni ragioni per cui la NFL Players Association (NFLPA) dovrebbe rifiutare la proposta di rinnovo dei proprietari. La base di partenza non è male, anzi, ci sono alcune sfaccettature della proposta di CBA potrebbero attirare i giocatori, alcune forse più di quanto vorrebbero:

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  • La quota di ridistribuzione delle entrate dei giocatori va dal 47% al 48% – 48,5% se e quando il calendario passasse a 17 partite. Quest’ultimo sposterebbe oltre 5 miliardi di dollari nella direzione dei giocatori. I giocatori otterrebbero 100 milioni in più nel 2020 se firmassero l’accordo ora. Son Soldi. Tanti Soldi.
  • Il numero di giocatori in squadra aumenterebbe da 53 a 55. Più possibilità di far parte del taglio ed entrare in squadra. Tolte le stelle, che hanno il posto sicuro, tutti le riserve ne avrebbero da guadagnare.
  • Assicurazione sanitaria per tutti i giocatori garantita. Dai rookie ai giocatori in pensione, anche dopo il loro ritiro.
  • I giocatori non saranno più sospesi per aver fallito un test per uso di marijuana. La finestra dei test si ridurrà da quattro mesi a due settimane. Il limite di nanogrammi aumenterà da 35 a 150.

Andiamo però ad analizzare l’altro lato della medaglia:

  • Il football è già uno sport dannosamente fisico, si parla tanto di infortuni, sicurezza da commozione cerebrale e vogliono aggiungere una partita? Discutiamone, perché se da una parte i giocatori non hanno bisogno di più rischi capisco il senso economico della proposta, richiesta a gran voce dai proprietari e dalle reti televisive, meno dai i fan, che tolti quelli all’estero non è che stanno esattamente chiedendo questa proposta a gran voce.
  • Se devono aumentare le partite la proposta del 48.5% degli incassi ai giocatori sembra ragionevole, ma a fronte di un aumento del 6.25% delle partite (da 16 a 17) si ha un aumento del solo 1.5% (da 47 al 48.5%) della redistribuzione degli incassi. Combatterei sul 50% e trattare sul 49.5% probabilmente. Ogni mezzo punto sono 5 miliardi di dollari per i giocatori. E i soldi delle scommesse non sono ancora arrivati. Ma tralasciando le prospettive economiche finanziarie, se accettassero la 17° partita, i giocatori non dovrebbero mai più lamentarsi della loro sicurezza.
  • I giocatori verrebbero pagati non più di $ 250.000 per la diciassettesima partita. In molti casi, questa sarebbe una riduzione dell’assegno preso normalmente per le prime 16 partite. Questo è inaccettabile.
  • La presenza ideologica del franchising e transition tag (sebbene i team possano utilizzarne solo uno dei due due). Finché esiste un franchising tag, la free agency nella NFL non è veramente libera. La si può mantenere, ma a patto di un garantito decisamente più alto.
  • A tale riguardo, i contratti non sarebbero ancora garantiti. Se firmo per 3 stagioni, mi paghi per 3 stagioni, non 2 e poi mi rilasci assorbendo il dead money. (I giocatori sembrerebbe aver rinunciato a questo. A mio parere non dovrebbero. Non se in altri sport come MLB, NBA e NHL dove tutti i contratti sono garantiti, ma capisco che le regole con l’hard cap sono dure, ma si potrebbe trovare un accordo al riguardo).
  • Riguardo l’uso di marijuana, tutto bene. Per i giocatori è un grande guadagno, soprattutto eviterebbero di usare gli oppiacei. E tolte le due settimane in cui il limite è già stato alzato possono farne tutto l’uso che vogliono.
    La concessione sul piatto mi pare ottima, ma allo stesso tempo mi pare una tattica diversiva. Tienili buoni, tienili fatti, rendili felici. Molto eh ma se lo firmate ora ve lo diamo già da questa stagione.
  • Ed ecco che arriviamo all’ultimo punto L’attuale contratto CBA deve durare un altro anno. Perché i proprietari vogliono firmare le carte un anno prima? Perché sembrano così ben disposti a far firmare tutto e subito? Questo tempismo non lo so mi mette a disagio. Capisco che è meglio prevenire ed evitare un guerra, ma la facilità con cui sia passata questa proposta mi stupisce. O forse no, ci sono i contratti dello streaming (Amazon) e delle scommesse discutere nel lungo/medio periodo. Un piccolo zero virgola in meno ai giocatori ora, sposta tanti soldi nelle tasche degli Owners fra 5 anni.

I proprietari hanno anche aggiunto che se i giocatori non accettano questo CBA, le negoziazioni non riprenderanno nel breve. Al contrario, perché i giocatori dovrebbero accettare l’affare adesso? Con oltre un anno prima di un potenziale “sciopero”, i giocatori non hanno leva finanziaria. Se aspettassero, otterrebbero di più. I proprietari potranno sbuffare quanto vogliono, pensare che la maggior parte dei giocatori siano usa e getta, ma questa è una garanzia.

Bella la XFL, per carità, ma non metti in moto una macchina come la NFL senza i migliori giocatori in giro.

Fatemi sapere la vostra nei commenti.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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3 Commenti

  1. Perché è 1 partita in più che ti sfianca ? Ahahah…ma daii ,quella che non fa i play off ,ne fa 16 !!! Firmerebbe per fare la 17 no ? Tutte cazzate 1 partita in più non uccide nessuno..

    1. Applicando un principio lineare, aumenti del 6% il rischio di infortuni. Il che vorrebbe dire avere un infortunio in più ogni 16 verificatisi in regular season. Non è poco. Ma nel caso di infortuni non si può parlare di linearità, perchè le probabilità di infortunio aumentano con l’usura.
      Quando poi si parla di concussions, di ACL Torn, o di Neck Injury, le conseguenze sono molto importanti.
      Giocare 16 partite NFL è un massacro fisico e mentale. I players non sono robot.

      Quanto ai tags, pur tifando io Dallas (e benficiandone il Roster, visto che, a mala parata, lo applicherebbero su Prescott e Cooper – o Smith), sono chiaramente un favore per mr. Jerry (e Tennessee che gli va dietro).
      Il sistema dei contratti NFL è questo: ti pago tanto al rinnovo annuale, ti pago tanto al Roster, ti tengo un garantito normale, e poi hai obiettivi.
      NBA non mi risultano molti signing on fee.
      NHL nemmeno.
      Non lavorano per presenza in roster all’inizio della season, e non hanno obiettivi, almeno non dichiarati nei contratti.
      Ci stanno le modifiche richieste.
      Quanto al rateo per la 17esima, vuol dire che, per perderci, devi avere un base-salary di almeno 4,0 mln €/anno, quindi chi ci perderebbe è circa il 10imo percentile dei giocatori (ce ne sono 242 su 2457 che guadagnano più di 40 mln di $)

  2. Bel punto di vista, tutta questa fretta fa pensare a una polpetta avvelenata lanciata dai proprietari, che non regalano mai niente.

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