Il Riassunto delle ultime settimane di Bowl NCAA

Ci eravamo lasciati un paio di settimane fa, con il resoconto della prima settimana, nella quale le partite giocate erano state 10, e ci ritroviamo oggi, a bowl ormai finiti, dovendovi raccontare a grandi linee cosa è successo nei restanti 27 (!). Proveremo ad arrivare in fondo.

L’ordine cronologico ci costringe proprio a partire dai Miami Hurricanes, autori di una prova “for the ages”, divenendo la prima squadra Power 5 ad essere tenuta a 0 punti in un bowl da un’avversaria Group of 5, in questo caso Lousiana Tech. Lo 0-14 con cui si è chiusa la gara è stato perlomeno valido a far licenziare Dan Enos, ormai ex offensive coordinator dei ‘Canes.

L’altra gara giocata il giorno di Santo Stefano è stata decisamente più interessante: a Pittsburgh è infatti servito un touchdown di Taysir Mack a 50 secondi dal termine per liberarsi di Eastern Michigan e portarsi a casa il Quick Lane Bowl.

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Il giorno seguente è stata la volta di altre due squadre della ACC: North Carolina, che ha dominato il Military Bowl, vincendo 55-13 su Temple; e Wake Forest, che invece ha ceduto il passo a Michigan State nel Pinstripe Bowl, con i ragazzi di coach Dantonio che hanno finalmente dato prova della solidità difensiva che tutti si aspettavano da loro, a torto, in questa stagione.

All’NRG Stadium di Houston è andata in scena, nella stessa data, un’altra bella gara, nella quale, dopo un primo quarto dominato da Oklahoma State, ha trionfato Texas A&M. Kellen Mond ha risposto alle corse di Chuba Hubbard con la stessa moneta, riuscendo a guidare l’attacco degli Aggies alla rimonta. I ragazzi di Jimbo Fisher saranno da tenere d’occhio l’anno prossimo, quando si presenteranno ai blocchi di partenza con un roster intatto (solo 2 erano i senior quest’anno).

Il 27 dicembre ha visto impegnate anche due squadre della Pac-12, entrambe uscite sconfitte dai rispettivi incontri: gli USC Trojans, che, nonostante il vantaggio nelle yard totali guadagnate, a causa di 3 turnover si sono visti battere per 49-24 dagli Iowa Hawkeys; e gli Washington State Cougars, che perdono lo scontro filosofico e generazionale tra l’air raid offense di Mike Leach e la triple option giocata da Air Force, 31-21 Falcons il finale.

Il giorno seguente, oltre alle due semifinali nazionali, si sono giocate altre due partite, che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto essere belle ed equilibrate. Nella prima delle due, il Camping World Bowl, gli Iowa State Cyclones hanno concluso la loro incolore stagione concedendo 33 punti a Notre Dame e segnando la miseria di 3 field goal.

L’altro match era il Cotton Bowl Classic, primo dei bowl denominati “New Year’s Six”, nel quale erano chiamate a fronteggiarsi Memphis e Penn State. Le difese sono rimaste a godersi le comodità degli alberghi texani e in campo, davanti ai 55’000 dell’AT&T Stadium, è andata in scena la festa degli attacchi, che hanno segnato in qualsiasi modo. Trionfano, meritatamente, i Lions, grazie alle 202 yard corse da Journey Brown che hanno senz’altro contribuito nel 53-39 finale. Sparatorie di questo genere, tra i campi di cotone del Texas, si erano viste solo in una delle ultime opere di Tarantino.

La settimana di Capodanno si è aperta con la vittoria allo scadere di Western Kentucky su Western Michigan, dopo una partita piena di ribaltoni che sarebbe potuta terminare con qualsiasi esito. Vince la Louisville di coach Sattersfield causando il licenziamento di coach Joe Moorhead dalla panchina di Mississippi State. Fantastica (anche più del suo nome) la prestazione di Tutu Atwell, ricevitore dei Cardinals che oltre 9 ricezioni per 147 yard, mette a referto anche una corsa (per 9 yard) e un TD-pass di 33 yard.

Illinois viene sconfitta da California 35-20, con i Golden Bears che trovano fiducia in attacco grazie al trio QB-RB-WR Garbers-Brown-Polk. Tutto sommato buona prestazione offensiva dei Fighting Illini (450 yard di total offense), che sono sembrati però troppo leggeri in difesa.

Nel quarto New Year’s Six (il secondo e il terzo erano le due semifinali playoff), l’Orange Bowl, Florida batte Virginia nonostante una prestazione fantastica di Bryce Perkins, che fino all’ultimo ha tenuto in gara i suoi: il TD-pass per Dubois a 38 secondi dal termine aveva tagliato il vantaggio dei Gators a un solo possesso, ma la gara si è chiusa sul fallito tentativo di onside kick dei Cavaliers. Ottima la prestazione dell’attacco di Dan Mullen: buona prova di Kyle Trask ed eccellenti quelle di Lamical Perine e Van Jefferson (che vedremo anche al Senior Bowl). L’highlight del match resta, però, il primo dei due touchdown Perkins-to-Dubois, ad inizio secondo quarto.

Nel Belk Bowl trionfa Kentucky, che supera 37-30 Virginia Tech, grazie al touchdown del 31-30 a 15 secondi dal termine. Gli altri 6 punti di UK sono frutto dello scoop and score avvenuto nell’ultimo e disperato possesso in stile rugbistico degli Hokies.

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Conclude una stagione da incorniciare Florida State, perdendo anche il Sun Bowl contro i Sun Devils di Arizona State. Non è più la FSU di Jameis Winston, anche se James Blackmann ha fatto di tutto per emulare quanto il suo celebre predecessore stia facendo al piano di sopra, chiudendo con 4 intercetti.

Nell’ultimo giorno dell’anno vincono anche Navy su Kansas State, facendo nuovamente trionfare l’attacco old school e mettendo in mostra una difesa granitica; Wyoming, che nell’Arizona Bowl non fa fatica a liberarsi di Georgia State, e Texas, che trionfa nell’Alamo Bowl letteralmente demolendo Utah (38-10), grazie ad un ottimo Sam Ehlinger (che tornerà ad Austin l’anno prossimo). Male gli Utes, a partire dalla O-Line, che, come nel Pac-12 Championship, ha scoperto troppo rapidamente Huntley e non è mai riuscita ad aprire i varchi giusti per Zach Moss.

Il 1° dell’anno prevedeva un programma alquanto ricco, cominciato nel tardo pomeriggio con l’Outback Bowl e il Citrus Bowl. Nel primo dei due i Minnesota Golden Gophers hanno superato gli Auburn Tigers 31-24, dominando in termini di total offense ben oltre i soli 7 punti di distacco che recita il referto. Straordinaria la prestazione del ricevitore Tyler Johnson, che per una volta è riuscito a mettere il suo nome sopra a quello di Rashod Bateman nel box score. Discreta prestazione di Bo Nix, autore anche del primo punt della sua carriera collegiale. Vittoria meritata per Minnie e per l’head coach PJ Fleck, che chiude una stagione quasi perfetta nel migliore dei modi. Nel Citrus Bowl, dopo un bellissimo primo tempo nel quale Shea Patterson e compagni erano riusciti a tenere il ritmo di Bama, prendono il largo i Crimson Tide e non si guardano più indietro: 35-16 il finale, con il quale Alabama porta a termine una stagione tra luci ed ombre.

A seguire c’era il più antico e più suggestivo dei bowl del college football, reso, se vogliamo, ancor più magico nel terzo quarto dallo strepitoso tramonto californiano che ha completato il quadro già di per sé sublime del Rose Bowl di Pasadena. A contenderselo erano gli Oregon Ducks campioni della Pac-12 e i Wisconsin Badgers vicecampioni della B1G. La partita è stata più che godibile ed è stata decisa, nell’ultimo quarto, dall’ultimo dei 3 touchdown su corsa segnati dal QB dei Ducks Justin Herbert, all’ultima gara per l’ateneo di Eugene. Buona la prova di Jonathan Taylor, che però ha trovato di fronte a sé una delle migliori difese della nazione, che, anche in quest’ultima gara dell’anno, si è confermata tale.

A chiudere il programma di Capodanno, e a chiudere il sestetto dei New Year’s, c’era lo Sugar Bowl, vinto da Georgia su Baylor 26-14. 19-0 Bulldogs nel primo tempo e gara che poi è stata un semplice controllo del cronometro per i ragazzi di Kirby Smart. Si chiude con una sconfitta la straordinaria cavalcata dei Bears, squadra che ha davvero lanciato il cuore oltre l’ostacolo in diverse occasioni quest’anno, ma che, nelle partite più complicate, ha dimostrato tutti i suoi limiti. L’ormai ex head coach Matt Rhule ha salutato in questo modo Waco, firmando un contratto di 7 anni con i Carolina Panthers.

Le ultime gare hanno visto Cincinnati battere in ciabatte Boston College; e Tennessee battere Indiana grazie ad una rimonta nell’ultimo quarto conclusasi con il touchdown del definitivo 23-22 di Eric Gray a 4 minuti dal termine.

Nel Famous Idaho Potato Bowl vince Ohio su Nevada per 30-21, ancora una volta issando la bandiera del gioco sul terreno e contendo al massimo l’attacco esplosivo dei Wolf Pack. Il tentativo di rimonta di Nevada si arresta nel quarto periodo su un fumble in redzone a pochi minuti dal termine.

Nell’Armed Forces Bowl ha vinto, grazie ad una difesa impenetrabile, Tulane, che, dopo aver concesso 13 punti nel primo quarto a Southern Miss, ha completamente annullato l’attacco dei Golden Eagles. Torna, quindi, in Louisiana la mitica Campana (da cui il nome “Battle for the Bell” dato a questa rivalità) dopo ben 17 anni, in attesa di una ripresa “ufficiale” di questa rivalità, che si avrà dal 2022.

Nell’ultimo bowl dell’anno, prima ovviamente della finale nazionale, i Lousiana Ragin’ Cajuns rispettano il pronostico e battono i Miami (Ohio) RedHawks per 27-17, grazie anche all’ottima prova del front difensivo.

Noi ce l’abbiam fatta ad arrivare in fondo e, se state leggendo queste righe, ce l’avete fatta anche voi: per questo a voi va il nostro sentito grazie (40 son tantini).

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Solo 60 minuti di football ci separano dalla fine della stagione, ma sono i 60 minuti che come sovente si sente dire “valgono una stagione”. E forse, in questo caso, anche qualcosina di più. Quindi, per l’ultima volta quest’anno, possiamo lanciare l’augurio di “buon football a tutti”, nella speranza che buon football sia.

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