Chicago ci crede! (Dallas Cowboys vs Chicago Bears 24-31)

Giovedì notte del dentro o fuori.

A Chicago arrivano i Dallas Cowboys tramortiti dalla sconfitta del Thanksgiving contro i Bills. Entusiasmo sotto le scarpe ma speranze accese col record che dice 6-6 e primato NFC East che lascia a desiderare per la qualità della divisione. Con lo stesso record nella NFC North i Bears occupano la terza posizione in division; qui il morale è un pò più alto e il team di Matt Nagy gioca la sua finale da ormai tre settimane. E c’è ancora strada da fare.

Appuntamento fisso col “win or go home” per Mitchell Trubisky che non ha più possibilità di sbagliare. Il ragazzo sembra rivitalizzato dalla partita vinta a Detroit, la seconda di seguito dopo i Giants, la terza nelle ultime 4.

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L’inizio dei Cowboys è prepotente con Prescott che guida il drive fino infondo e con Elliott che spinge macinando terreno e portando i suoi in vantaggio. Touchdown su corsa per reagire alle critiche (giuste) di Jerry Jones.

Trubisky risponde bene, il suo drive di apertura è perfetto, o quasi, perchè l’intercetto è lì ad attenderlo proprio sulla yard che chiude il campo; Jourdan Lewis afferra e ringrazia. Bel gesto atletico.

La difesa Bears oggi deve reggere contro l’attacco più prolifico della lega, possesso recuperato e rimesso in mano a Mitchell che ritrova confidenza sia con le corse, che col gioco sul tighend. J.P. Holtz gli porge la mano, e a suon di spallate spinge il gioco di Chicago avanti quanto basta per mettere in condizioni il fenomeno di segnare. Il fenomeno è Allen Robinson II, che contro il team texano segna non uno ma ben due touchdown e aggiunge 48 yard vitali per i destini Bears.

Prescott viene tradito dal field goal di Brett Maher e non è la prima volta, Trubisky invece, per oggi, può contare su Pineiro che allaccia bene le scarpe.

La difesa di Chicago domina senza Hicks (che potrebbe rientrare contro Green Bay settimana prossima), senza Trevathan, senza Amukamara e pure senza Roquan Smith, l’eroe di Detroit che lascia il campo per una botta subita nel tentativo di difendere Elliott. Ma le riserve lavorano bene e Mack tiene sempre sotto pressione il suo obiettivo. Il campione Bear metterà a segno anche un sack importantissimo su Prescott aggiungendo una tacca alla cintura.

Zek Elliott e Amari Cooper passano entrambi le 1.000 yard in stagione, un su corsa e l’altro in ricezione, ma poco importa perchè coi record personali non si vincono i titoli di squadra.

La manovra di Cowboys è sostanzialmente fatta di 3 and out perchè Pagano non concede respiro e l’espressione rassegnata di Garrett silenzioso a bordo campo, è ormai scolpita nel marmo. O meglio, nella cera. A nulla serve lo scambio di sorrisi col presidente prima del fischio di inizio.

Anthony Miller c’è, dopo le 140 yard di Detroit, il ricevitore si conferma in gran forma e segna un touchdown che mette le distanze di sicurezza sul tabellino a favore del team di casa, che, non contento, corre con il suo QB per un altra marcatura. La notte sorride a Mitchell Trubisky che dopo aver ritrovato la fiducia nel suo braccio, si ricorda che l’arma che lo ha reso Pro Bowl la scorsa stagione stava nelle gambe: Mitch torna a fare Mitch e lancia 23/31 con 244 yard, 3 TD, 1 Int, 63 yard su corsa e 1 TD che di fatto chiude la pratica Dallas.

La squadra lavora bene e con passione, contro gli avversari e contro i ref che negano addirittura 3 face-mask al team di Chicago compresa quella sul fumble di David Montgomery a mio avviso non responsabile del turnover. Non importa, Nagy è tornato a sbraitare in sideline e la carica si sente!

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Cordarelle Patterson, fresco di nomina quale miglior giocatore del mese per la NFC Special Team, rimpiazza Wims (altro infortunato), e brucia la difesa col primo passo prima di liberare l’iniettore a propulsione. Potenza pura, non ci sono altre parole per descriverlo.

La partita finisce 31-24 per i padroni di casa ed il feeling è quello che a questo punto della storia, nessuno abbia voglia di dover affrontare i Chicago Bears perchè la fame è tanta e la speranza divampa. Ora il record torna positivo e le vittorie sono 4 nelle ultime 5 sfide. 7-6 per crederci fino alla fine con gli occhi ben puntati alla vendetta su Aaron Rodgers.

Follia pensare ai playoffs, ma le follie ci sono sempre piaciute. I team della NFC sono avvisati, gli orsi sono ancora vivi!

BearDown

Alex-Cavatton

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