Super Bowl rematch (New England Patriots vs Philadelphia Eagles 17-10)

Basta ricordare il Super Bowl LII per presentare la sfida tra New England Patriots e Philadelphia Eagles al Lincoln Financial Field, l’ultima volta che queste due squadre si sono affrontate in una partita di valore (dunque esclusa la preseason): fu un Super Bowl magico, caratterizzato oltre che da numeri impressionanti, come le 1151 yds (più che in ogni altra gara mai giocata di regular e post season) con 1 solo punt, anche da momenti e avvenimenti speciali e intangibili, senza precedenti e inaspettati, che hanno dato allo spettatore il piacere della sorpresa, come Nick Foles che gioca da MVP, cui contribuisce la chiamata del “Philly Special” su 4th & Goal, alla quale è stata dedicata una statua all’esterno dell’impianto di Philadelphia.

Cronaca

Gli Eagles partono forti con il primo lancio, Carson Wentz va profondo per il terzo runningback Scott (stasera secondo, vista l’assenza di Howard), ma Jason McCourty lo trattiene e blocca le braccia, gesto giudicato dagli arbitri come una penalità di interferenza al passaggio difensiva, che regala così a Philadelphia 49 yds. L’attacco degli Eagles verrà poi costretto a un 4th & 8, fatto fruttare da Elliott con la realizzazione di un calcio da 42 yds. 0-3

Dopo tre punt consecutivi fra le due squadre, gli Eagles mettono insieme un drive monumentale, che purtroppo per loro, sarà l’unico acuto di serata in attacco: 16 azioni per 90 yds in 9 minuti e 33 secondi.
Wentz e compagni partono dalle proprie 5, ma azione dopo azione, per lo più fatte di guadagni modesti, (la più corposa è una ricezione di Goedert per 21 yds), giungono fino in red zone, dove su 3rd & Goal dalle 5 il quarterback ex North Dakota State lancia per il tight end, il sopracitato Goedert, ex South Dakota State, che su una traccia slant riceve nella end zone. Ad alzarsi da terra con la palla nelle mani, però, è il cornerback di New England Jonathan Jones, cosicché la prima decisione sul campo è intercetto, il difensore ha sradicato la sfera dalle mani di Goedert; dopo aver rivisto attentamente l’azione al monitor, gli arbitri, con buon senso, stabiliscono che il giocatore degli Eagles aveva avuto il possesso della sfera abbastanza a lungo per segnare, dunque il recupero palla del difensore non ha influito sull’esito del possesso, 0-10 Philadelphia.

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I Patriots intendono rispondere, e vanno per il colpo grosso quando sfoderano un trick play(schema a sorpresa): Brady esegue un pitch all’indietro per Burkhead che si sposta a destra con tutta la propria linea offensiva e buona parte della difesa di Philadelphia, poi però la ripassa all’indietro per Brady che lancia lungo per Dorsett, a fare una giocata straordinaria è Darby, il cornerback ricopre la distanza dal ricevitore, dopo averlo lasciato andare leggermente per capire la dinamica dell’azione, guardando sempre la palla e non l’uomo, ripiomba su Dorsett in tempo per eseguire una pulita deviazione dello sferoide.
Dopo quest’episodio, Brady trova due buoni completi per il rookie N’Keal Harry, alla prima stagionale, e il tight end veterano Ben Watson; i Pats giungono in red zone ma vengono fermati da due passaggi incompleti del proprio quarterback, stranamente impreciso nel primo tempo, andando comunque sul tabellino con un field goal. 3-10

Il possesso seguente di New England assomiglia molto al precedente, buon numero di giochi fino alle porte della end zone, dove vengono fermati dagli incompleti di Brady (ovviamente non solo colpa sua), dovendosi ancora una volta accontentare di un field goal del terzo kicker stagionale, Nick Folk. 6-10
Al secondo snap del successivo drive degli Eagles, Wentz esita nel lanciare, non vi è nessuno aperto, viene preso da Shelton che gli fa perdere la palla, recuperata dal compagno di reparto Lawrence Guy.
Sembra incredibile, ma anche ora che partono dalle 22 di Philadelphia, i Patriots non otterranno altro che un field goal, il quale comunque li porta a un solo punto di distanza dagli avversari, avendo per di più il possesso al ritorno dagli spogliatoi.
Il primo tempo dà due linee di interpretazione: l’attacco di Philadelphia ha funzionato solo nel primo quarto, nel secondo vuoto totale, e Brady ha lanciato 14 incompleti, non aveva mai fatto così male nel primo tempo di una partita.

Delle due linee una continuerà nel secondo tempo, mentre l’altra sarà interrotta.
Ed è facile capire quale, semplicemente osservando il primo possesso del secondo tempo dei Patriots, la squadra di Belichick, grandissimo aggiustatore in corso, esegue un drive schiacciasassi, percorrendo 84 yds in 10 azioni. I Pats scelgono come modalità di chiamata degli schemi il “no huddle, ovvero non si riuniscono intorno al quarterback che comunica l’azione al resto dell’attacco, si dispongono direttamente sulla linea di scrimmage, e Brady esegue gli aggiustamenti del caso utilizzando gli audible, segnali che dà al resto della offense per modificare l’esecuzione del gioco. Probabilmente gli schemi da eseguire sono stati decisi a tavolino nello spogliatoio, ed eseguirli così velocemente non ha permesso alla difesa di adattarsi, cambiando personale o avendo maggior tempo per decidere il tipo di copertura o tattica difensiva. Ad eseguire in concreto il lancio da touchdown non è però Brady, bensì il suo fido scudiero Julian Edelman, ex quarterback di college a Kansas State, che dopo aver ricevuto dal quarterback in carica, lancia una saetta nella end zone per Dorsett, lasciato libero dopo la finta di corsa da parte dell’attacco di New England. Essendo a questo punto i Patriots avanti di soli 5 punti, optano per la conversione da 2, ottenuta agevolmente con una corsa di White nel mezzo. 17-10

Seguono 9 possessi consecutivi conclusi in punt, dei quali 4 sono 3 & Out, cioè l’attacco rimane in campo il tempo minimo, e il più lungo conta solo 7 snap offensivi.
Al decimo possesso però gli Eagles sembrano avere un moto d’orgoglio, il primo gioco fa ben sperare i tifosi di Philadelphia, Wentz mette in pratica uno dei suoi numeri migliori, l’”Houdini”, evitando la pressione e lanciando in movimento per il rookie JJ Arcega-Whiteside, bravo a tornare indietro e agevolare il lancio, già abbastanza complicato, del proprio quarterback. Successivamente su 3rd & 10 dalle 45, l’attacco dimostra ancora una volta carattere, quando Agholor brucia Jason McCourty fingendo di voler andare all’esterno tagliando poi verso il centro del campo dove Carson Wentz lo trova per 19 yds. La nave Eagles giunge però a una nuova secca, 4th & 10 dalle 25, Wentz incalzato dai pass-rusher, lancia un campanile andando all’indietro, quasi cadendo, la traiettoria della palla si rivela praticamente perfetta, viste le condizioni in cui è stata lanciata, per il retro della end zone, dove si trova Agholor, che si deve allungare all’indietro quando ha già un ginocchio a terra per eseguire la presa, la palla però rimbalza sul casco e finisce fuori dal campo.

Philadelphia usa tutti i timeout per avere ancora una chance finale, ricevono il possesso a 34 secondi dalla fine senza possibilità di fermare il tempo di gioco, con 88 yds da percorrere; gli Eagles prendono terreno per un “Hail Mary”, dove la palla viene “sparacchiata” nella end zone avversaria sperando in una presa fortunosa, questa volta la preghiera non viene esaudita e la partita finisce qua: i Patriots espugnano il Lincoln Financial Field 17-10.

eagles patriots

Considerazioni

Partiamo dai padroni di casa.
Il vero problema degli Eagles sono i giocatori offensivi sul perimetro, dei quali hanno un bisogno immane, visti gli infortuni continui di Jeffrey e DeSean Jackson, che dopo solo una partita e uno scampolo della seconda aveva già finito la stagione del suo ritorno a Philadelphia; nel corso del broadcast è stata mostrata una tabella che metteva in evidenza come i ricevitori puri degli Eagles (escludendo dunque i due ottimi tight end Ertz e Goedert) siano nelle ultime posizioni di diverse categorie connesse a questo ruolo, cosa che ci si aspetterebbe da squadre ben peggiori di Philadelphia. Fino a qualche week fa anche la secondaria dava diversi grattacapi a Pederson e al defensive coordinator Jim Schwartz, ma i ritorni di Darby e Mills hanno riportato solidità, ieri i defensive back sono andati vicini ad eseguire un intercetto in almeno tre occasioni.
I pass rusher hanno messo in seria difficoltà Brady, penetrando costantemente, ottenendo in maniera indiretta gli incompleti del quarterback pressato dagli stessi difensori, piuttosto che sack, e colpendolo diverse volte, fattore che condiziona il corso della partita più che le statistiche. La offensive line rimane una delle migliori della lega, sebbene ieri Jason Peters sia apparso arrugginito al ritorno da un infortunio al ginocchio, ha commesso un paio di penalità a inizio gara, ma l’assenza che si è fatta sentire più di tutte sulla linea d’attacco è stata quella di Lane Johnson, costretto a uscire per una concussion, sostituito da Vaitai, bruciato regolarmente dai pass rusher dal suo lato, in un’occasione si è proprio disinteressato di Hightower, lasciando il povero runningback Sanders ad occuparsene da solo, il quale ovviamente non ci è riuscito, concedendo una sack all’avversario che gli è corso sopra.

Vedendo la situazione della NFC, con due team nettamente avanti come record e completezza di squadra quali Seahawks(8-2) e Vikings(8-3), per il posto di wildcard, paradossalmente la via più semplice per la postseason è quella che porta alla vittoria della NFC East, dove è vero che ci sono due delle squadre peggiori, Giants e Redskins, ma i Cowboys appaiono più costanti, convinti e dotati di maggior talento, oltre alla vittoria in più che li pone già di fronte agli Eagles(6-4 di Dallas vs 5-5 di Philadelphia): molto dirà lo scontro diretto al Lincoln Financial Field delle due rivali, al momento la lancetta pende verso i Cowboys.

Dal lato Patriots, di sicuro la novità non è l’assenza di ricevitori con nomi altisonanti a dare una mano a Brady, quanto più la scarsezza della offensive line, devono trovare assolutamente una soluzione schematica per proteggere meglio Brady, che sebbene abbia subito un solo sack su un blitz improvviso di Gerry, è stato colpito, pressato e rincorso diverse volte. Si dimentica poi che Gronkowski, soprattutto nell’ultimo anno, oltre che un eccellente ricevitore era un altrettanto bravo bloccatore, avrebbe fatto infinitamente comodo a lato di un left tackle in difficoltà come Newhouse. L’anno scorso, guardando tutte le partite dei Patriots ai playoff, Brady l’ho visto essere colpito per la prima volta al Super Bowl, dopo due round praticamente intonso. A queste mancanze di personale contribuisce la difesa, stellare: quello di Goedert è stato solo il quarto touchdown concesso su passaggio questa stagione; la pass-rush, pur non avendo nomi fantasiosi, ha ottenuto la solita martellante pressione, unita a 5 sack e un fumble recuperato.

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Anche prima della regular season era prevedibile che New England sarebbe andata ai playoff, per la sua storia, mentalità, ma anche, perché conta, scarsezza della divisione, che annovera Buffalo Bills, New York Jets e Miami Dolphins; resta da vedere chi potrebbe fermarla ai playoff, tenendo conto come base che New England nella postseason ne giocherà minimo una a Foxborough, solo i Ravens sembrano in grado di superarli in quanto a record nella regular season della AFC, cosa che permetterebbe alla franchigia di Baltimore di ospitare la finale di conference, enorme vantaggio per i padroni di casa e forza contraria per gli ospiti, soprattutto per New England, che ha costruito i suoi successi sul fattore campo.

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