Snodo fondamentale (Los Angeles Rams vs Pittsburgh Steelers 12-17)

La partita dell’Heinz Field tra Steelers e Rams rappresenta uno snodo fondamentale per la stagione delle due squadre. Nessuna delle due, infatti, può permettersi passi falsi, perché da una parte i Rams devono fare i conti con una division che si sta rivelando un affare privato tra Seahawks e 49ers, e dall’altra gli Steelers devono cercare di non perdere terreno nei confronti di Baltimore, anche se per tutte e due le squadre l’obiettivo a breve termine non può essere altro che l’ultimo posto disponibile per la wild card.

Pittsburgh si presenta lanciata dalle cinque vittorie nelle ultime sei partite dopo un disastroso avvio con tre sconfitte consecutive, mentre i Rams escono dalla sosta rinfrancati dalla doppia vittoria che sembra averli tirati fuori dalla buca in cui erano caduti con il trio di sconfitte patite da Tampa Bay, Seattle e San Francisco. I padroni di casa, però, devono fare a meno del running back titolare James Conner, e dopo aver perso per la stagione anche Roethlisberger non è un colpo facile da assorbire.
In quanto ad infortuni anche i Rams stanno bene. Finita l’aura magica che per due anni li ha risparmiati da grossi problemi con l’infermeria, ora sia l’attacco che la difesa stanno perdendo i pezzi, ed il bilancio post partita sarà ancor più pesante, con due season ending injuries.

La partita ha avuto come protagoniste le difese. Devastante quella degli Steelers che, oltre a mettere sotto pressione Goff per tutta la gara, ha provocato tre intercetti e quattro fumble (di cui uno solo recuperato) ed ha tenuto a bada i ricevitori avversari a partire da Cooper Kupp che ha messo a referto un bello zero sia nelle ricezioni effettuate che, ovviamente, nelle yard guadagnate.
Anche quella dei Rams non è stata da meno, comunque, tenendo in partita la squadra dopo aver aperto le segnature grazie ad un ritorno di fumble di Dante Fowler Jr., azzerando il già problematico gioco di corsa di Pittsburgh e contenendo, tutto sommato, il gioco aereo di Rudolph, che ha avuto il merito di trovare in Washington la soluzione al francobollamento di Ju-Ju Smith-Schuster da parte della secondaria di Los Angeles. Dopo aver testato insistentemente la consistenza di Troy Hill, con alterne fortune, il quarterback di Pittsburgh ha spostato il proprio tiro trovando proprio in Washington un ricevitore che ha messo a referto la gara della sua vita, ricevendo sei dei sette palloni lanciatigli e segnando l’unico touchdown generato dall’attacco delle due squadre in tutta la partita.

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Al touchdown difensivo in apertura dei Rams risponde infatti quello di Washington, e poi é Minkah Fitzpatrick, il cui arrivo ha certamente dato una svolta positiva alla difesa giallonera, a riportare in end zone un (blandamente) contestato fumble/pass incompleto di Goff.

L’episodio del fumble/non fumble ci permette di aprire (e chiudere subito) una parentesi sulla crew arbitrale. Di episodi simili ce ne sono stati tre, nella partita, e la crew arbitrale ha deciso di gestirli tutti alla stessa maniera, lasciando continuare l’azione per cercare poi una conferma o una smentita al replay, anche quando la decisione corretta poteva essere presa subito in campo senza grossi problemi. Detto che comunque i tre episodi sono stati giudicati differentemente nonostante le dinamiche fossero pressochè identiche, a causa della chiarezza o meno delle immagini a disposizione, ciò è avvenuto forse per le numerose polemiche delle settimane passate in occasione di episodi in cui la crew arbitrale aveva fermato il gioco venendo poi smentita dal replay. Vero è che una volta fermato il gioco, è molto più difficile gestire eventuali fumble, cambi di possesso e, soprattutto, ritorni in touchdown, ma questa attitudine di “lasciar arbitrare la tecnologia” è parsa piuttosto pericolosa per il futuro. La tecnologia deve essere un aiuto all’arbitraggio, non un sostituto.

Tornando alla partita, i Rams continuano ad avere grossi problemi a muovere la palla in attacco. Con Gurley alternato a Brown, il gioco di corsa perde molta della sua efficacia, e ciò si ribalta sul gioco aereo che, come ormai risaputo, ha il suo cardine fondamentale nella play action. Tolta quella, l’attacco dei Rams diventa immediatamente più difendibile, prova ne sia che raramente la difesa di Pittsburgh ha reagito alle finte di hand off di Goff, andando in copertura senza preoccuparsi troppo di quanto avveniva tra quarterback e running back. Questo ha fatto sì che la mancanza di Cooks come minaccia sul profondo, abbia semplificato il compito alla secondaria degli Steelers, che hanno avuto gioco facile a chiudere a Goff tutte le opzioni. Se poi Goff sbaglia anche i pochi passaggi che la difesa avversaria gli concede, il risultato non può certo essere positivo.

A parti invertite, Donald domina la linea di scrimmage nonostante il costante raddoppio degli uomini della linea offensiva, ed il rientrante Clay Matthews dà una bella spinta al secondo livello, con il risultato che l’attacco di Pittsburgh fatica sulle corse e non incide più di tanto in attacco.

T.J. Watt vince regolarmente il suo duello con Rob Havenstein e semina il panico nel backfield di Los Angeles, mentre il backfield difensivo obbliga Goff a tenere la palla in mano quel secondo di troppo che permette al front seven di Pittsburgh di essergli addosso e portarlo all’errore.

I Rams le provano tutte prima sostituendo Goff con Bortles per tentano, senza riuscirci, a convertire un terzo down cruciale e subito dopo, sul quarto down, Johnny Hekker prende il suo primo intercetto in carriera su una finta di punt che, letta benissimo dalla difesa degli Steelers, non ha mai davvero avuto alcuna possibilità di riuscire.

Un field goal di Zuerlein a fine terzo quarto porta i Rams a quattro punti dagli Steelers, ed a inizio quarto periodo Donald e Matthews piazzano un sack su Rudolph in end zone che riduce ulteriormente la distanza tra le due squadre.
Vista la fatica dell’attacco ospite nel muovere il pallone, basterebbe avvicinarsi quanto basta per un field goal, ma Los Angeles non riesce a fare nemmeno questo, ed allora è Pitsburgh a piazzare la palla tra i pali con Boswell. I successivi due drive deiRams non portano ad alcunchè, e l’ultimo pallone della disperazione viene intercettato da Minkah Fitzpatrick (ancora lui) che dà la vittoria agli Steelers con il punteggio di 17-12.

Il calendario di Pittsburgh è abbastanza agevole fino all’ultima giornata, quando incontreranno nuovamente i Ravens, ed ovviamente i gialloneri sperano di arrivarci con la possibilità di aggancio o sorpasso in testa alla division. Per il momento si tengono stretto l’ultimo spot disponibile per la wild card che occupano dopo la vittoria sui Rams.

I Rams, invece, sono i primi esclusi dal ranking playoff ad oggi, ma la distanza da un’eventuale post season è al momento molto maggiore di quel che sembra. Alle difficoltà dell’attacco, si aggiungono altre due pessime notizie dall’infermeria: il centro Brian Allen è out per la stagione con una lesione al legamento mediale del ginocchio, mentre il tackle di destra Rob Havenstein dovrà fermarsi per almeno due settimane per un problema al menisco. Gli infortuni, soprattutto quelli alla linea d’attacco, sono la causa principale della caduta verticale dell’attacco dei Rams, e non ci sono rimedi a portata di mano. Molti parlano già di stagione finita per Los Angeles, ma è ancora prematuro. Certo, la strada è maledettamente in salita, ed anche se si riuscisse a strappare una wild card difficilmente questa squadra sarebbe in grado di tornare fino in fondo. Qualche risposta la avremo già domenica prossima, quando al Coliseum arriveranno i Bears. Quella sarà probabilmente la partita che definirà la stagione dei Rams in un senso o nell’altro.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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