It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 11

Non perde colpi Lamar Jackson, giocatore che si aggiudica il gradino più alto del podio per la terza settimana consecutiva. Tra i peggiori prestazioni da incubo per Jameis Winston, Kyle Allen e Philip Rivers.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Lamar Jackson, Baltimore Ravens (17-24, 222 yds, 4 TD, 0 INT, 9 carries, 86 yds)

Proprio come fu per Patrick Mahomes lo scorso anno, il gradino più alto del podio questa rubrica sembra ormai appartenere a Lamar Jackson. Il leader dei Ravens settimana dopo settimana sta mettendo a referto prestazioni da MVP, premio che sembra ormai sempre più vicino per l’ex giocatore di Louisville. Nelle partite più difficili giocate in questa stagione, Jackson aveva sempre fatto più affidamento sul running game invece che sul suo braccio, ma la partita disputata contro i Texans ha evidenziato la duttilità del quarterback dei Ravens. Jackson ha messo in ginocchio quella che era la franchigia con il terzo seed della AFC con una prestazione da quattro touchdown su passaggio e soli sette passaggi incompleti. Quello che rappresentava l’ultimo dubbio rimasto su uno dei giocatori più prolifici di questo 2019 è stato chiaramente risolto, Jackson non solo ha dominato con il passing game, ma è stato anche in grado di realizzare passaggi con un alto grado di difficoltà, come i touchdown indirizzati a Mark Andrews e Seth Roberts. Il quarterback inoltre ha completato la sua quinta partita stagionale con almeno 80 yards ottenute tramite le corse, numeri che lo tengono ancora altamente in linea per diventare il secondo quarterback di tutti i tempi a mettere a referto 1000 yards di corsa in una stagione. In una partita dominata dall’inizio alla fine (41-7 il punteggio finale), Jackson ha anche sfruttato alla perfezione Mark Ingram, running back che si è messo in mostra con due touchdown su ricezione, scaturiti da un impeccabile utilizzo degli screen pass. I Ravens saranno ora impegnati nel prossimo Monday Night in casa dei Rams. La franchigia di Baltimore è ormai un’affermata contender e probabilmente non saranno dei deludenti Rams ad impensierire Jackson e compagni.

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Dak Prescott, Dallas Cowboys (29-46, 444 yds, 3 TD, 0 INT)

Continua la sua ottima stagione anche Dak Prescott, il quale ha messo in ginocchio i Detroit Lions grazie a tre touchdown ed una giornata molto prolifica nel passing game. La prova mediocre della difesa ha obbligato Prescott a dover lanciare addirittura 46 volte nel match casalingo contro la squadra del Michigan, ma per l’ex quarterback di Mississippi State è arrivata comunque una prova da oltre 400 yards e nessun turnover. Il sistema offensivo dei Cowboys è uno dei più pericolosi della lega ed anche nel match di domenica contro la difesa dei Lions ciò è stato confermato. Ezekiel Elliott è stato meno produttivo del solito sulle corse, ma ha comunque contribuito realizzando due touchdown, dei quali uno su corsa ed uno su ricezione. Con Amari Cooper ancora acciaccato invece, sono stati Randall Cobb e Michael Gallup le due stelle del pacchetto ricevitori, infatti sia l’ex Packers che il sophomore hanno concluso la loro partita con più di 100 yards di ricezione. L’altro touchdown realizzato dal quarterback è stato invece indirizzato a Tony Pollard, rookie che si sta comunque ritagliando uno spazio in attacco nonostante la presenza di una stella del calibro di Elliott. L’evoluzione fatta da Prescott è certamente degna di nota, il giocatore si è trasformato da un quarterback totalmente “dual-threat”, ad essere un puro QB da tasca. Mentre nella passata stagione regnava il caos nei reparti offensivi nonostante la solida difesa, quest’anno la situazione sembra essersi completamente capovolta e proprio questo potrebbe diventare un limite invalicabile in vista dei playoff. I Cowboys dunque vista la complicata situazione contrattuale di Prescott, al quale probabilmente verrà applicata la franchise tag nella prossima offseason, sono a conoscenza del fatto che il quarterback ha fatto un notevole salto di qualità, diventando un giocatore franchigia d’elitè. Questo nuovo stile di gioco lo ha portato ad essere più prolifico ed inoltre tutto ciò aiuterà Prescott a preservare il suo fisico con il trascorrere del tempo. Nella week 12 arriverà un test molto interessante per i Cowboys, Dallas volerà infatti a Foxborough per affrontare i Patriots.

Kirk Cousins, Minnesota Vikings (29-35, 319 yds, 3 TD, 0 INT, 1 fumble)

Nonostante un avvio da incubo nel quale i Broncos si erano portati in vantaggio di 20 punti a Minneapolis, i Vikings sono riusciti a trovare lucidità e di fatto rimontare la partita. Gran parte del merito di una rimonta che sembrava improbabile va a Kirk Cousins, quarterback che ha concluso la sua prova con tre touchdown e nessun intercetto subito. L’unica macchia della partita del quarterback è stato il fumble perso nel primo tempo, causato principalmente dall’enorme pressione che la difesa di Denver stava applicando sulla linea offensiva di Minnesota. Nella seconda metà della gara Cousins è riuscito però a riprendere in mano le redini dell’attacco e lo ha fatto sfornando tre touchdown per Stefon Diggs, Kyle Rudolph ed Irv Smith. Il passaggio da 54 yards realizzato per Diggs è arrivato da una classica giocata in play action, situazione nella quale eccelle Cousins, il quale ha sfruttato alla perfezione il tempismo del suo ricevitore per rifilare un duro colpo al morale dei Broncos. Cosi come detto per Dak Prescott, anche Cousins ha fatto un salto di qualità notevole ed è diventato il quarterback per il quale i Vikings avevano deciso di investire una grande quantità di denaro garantito. Dalla debacle avvenuta nella quarta settimana contro i Bears, i Vikings hanno messo a referto una striscia di sei vittorie ed una sconfitta. Questa striscia di vittorie è stata guidata da un fantastico Cousins in grado di portare avanti una linea statistica da 18 touchdown ed un solo intercetto. In Minnesota servirà continuare a vincere vista la fastidiosa presenza dei Packers nella division, ma prima di scendere in campo contro i Seahawks, i Vikings si potranno godere una meritata settimana di riposo.

Josh Allen, Buffalo Bills (21-33, 256 yds, 3 TD, 0 INT, 7 carries, 56 yds, 1 TD)

I Bills si sono imposti in quel di Miami annullando la striscia di vittorie dei Dolphins grazie ad un eccezionale Josh Allen. Il quarterback dei Bills è stato decisamente troppo per la mediocre difesa dei Dolphins, in particolare Allen ha sfoggiato una connessione molto efficiente con John Brown, ricevitore che ha concluso il suo match con 9 ricezioni, 137 yards e due touchdown. In mezzo alle due mete di Brown c’è stato spazio per il tight end Dawson Knox, anch’egli autore di un touchdown su ricezione. Nel running game invece oltre a Devin Singletary è spiccato sempre lo stesso Allen con 56 yards ed una meta. Dunque i Bills volano sulla cresta dell’onda con un bilancio di 7-3, grazie principalmente alla grande maturazione del loro quarterback, il quale ha fatto molti miglioramenti nel passing game ed è molto meno propenso agli intercetti. Ci sono ancora diversi dubbi che riguardano l’eventuale percorso di Buffalo ai playoff, visto che la maggior parte delle vittorie sono giunte contro squadre sotto la media, proprio per questo il test di domenica prossima contro la temibile difesa dei Broncos ci fornirà quale informazione in più. Josh Allen cercherà di mettere a referto la sua sesta partita consecutiva senza subire intercetti, numeri importanti che dimostrano quanto sia stato positivo sin ora il secondo anno del quarterback ex Wyoming.

Jimmy Garoppolo, San Francisco 49ers (34-45, 424 yds, 4 TD, 2 INT)

Nonostante i due intercetti lanciati da Garoppolo ed il 16-0 che stavano subendo nel secondo quarto contro i Cardinals, i 49ers sono comunque riusciti a battere Arizona e conservare la testa della division. Viste le ottime giocate che stavano mettendo a segno Kyler Murray e compagni e l’inefficienza delle manovre offensive di San Francisco, Shanahan ha abbandonato il running game per lasciare la palla tra le mani di Jimmy Garoppolo. Il quarterback è riuscito a realizzare la sua seconda prestazione da quattro touchdown contro i Cardinals oltre ad un career-high di 424 yards. I due intercetti hanno certamente complicato le cose, ma considerando che ai 49ers mancavano Kittle, Breida oltre ad un Sanders lontano dal 100%, il risultato è assolutamente sorprendente. I touchdown sfornati da Garoppolo sono terminati tra le mani di Ross Dwelley (due volte), Jeff Wilson e Kendrick Bourne, ma la vera prestazione da segnalare è quella del rookie Deebo Samuel, il quale si è messo in mostra per la seconda partita consecutiva grazie ad 8 ricezioni e 134 yards. Gli intercetti sono stati una costante nella stagione di Garoppolo, ma l’alta efficienza offensiva ha aiutato a coprire gli errori, in fin dei conti però il quarterback ex Patriots ha completato soltanto due partite su dieci senza subire turnover. Garoppolo dovrà dunque cercare di riparare questo fattore in vista dei playoff, contesto nel quale ogni singolo errore può rappresentare la fine della stagione. Nella week 12 i 49ers ospiteranno i Packers in quella che si prospetta una delle migliori partite della settimana.

HONORABLE MENTIONS: Kyler Murray, Arizona Cardinals (24-33, 150 yds, 3 TD, 0 INT, 8 carries, 67 yds, 1 TD). Murray sta realizzando numeri da urlo nonostante le ripetute sconfitte dei Cardinals, in vista della prossima stagione l’organizzazione dovrà mettere mano alla difesa per affidare a Murray una squadra con potenziale da playoff. I suoi tre touchdown totali senza turnover non sono stati sufficienti per mettere in ginocchio San Francisco. Jeff Driskel, Detroit Lions (15-26, 209 yds, 2 TD, 0 INT, 8 carries, 51 yds, 1 TD). Driskel nonostante le due sconfitte, sta occupando perfettamente il ruolo di Stafford. Nella partita di domenica ha tenuto a galla i Lions grazie a tre mete totali e nessun turnover, ma anche in questo caso la difesa vulnerabile ha avuto la meglio nell’esito della partita.

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I PEGGIORI CINQUE

Jameis Winston, Tampa Bay Buccaneers (30-51, 313 yds, 2 TD, 4 INT)

Per Jameis Winston l’incubo degli intercetti non termina mai, nella partita di domenica contro i Saints, l’ex prima scelta assoluta ha fatto registrare quattro intercetti subiti, portando il totale a quota 18 e diventando dunque il quarterback con più intercetti subiti in stagione. Come sempre l’alto numero di turnover ha portato i Buccaneers a dover inseguire in una partita particolarmente difficile e la pressione di dover recuperare ha trasformato la prestazione di Winston in un disastro. Uno dei quattro intercetti realizzati dai Saints è stato anche trasformato in touchdown da Marcus Williams, autore di un ritorno da 55 yards. Eppure sulla carta questo matchup sarebbe dovuto risultare abbordabile per quanto riguardava il passing game, vista l’assenza del cornerback Marshon Lattimore, ma nonostante questo Winston non è comunque riuscito ad essere incisivo. I due touchdown lanciati dall’ex stella di Florida State sono stati indirizzati a Chris Godwin e Peyton Barber, inoltre nel corso dell’ultimo quarto il quarterback ha anche subito un infortunio alla caviglia. I giorni di Winston in quel di Tampa Bay sembrano ormai contati e nel caso l’infortunio diventi più invadente del solito, i Buccaneers saranno obbligati a fare affidamento su Ryan Griffin. Con ogni probabilità nel prossimo Draft, Tampa Bay si muoverà per mettere le mani su uno dei numerosi talenti in uscita dal college. Nel frattempo nella week 12 i Buccaneers voleranno ad Atlanta per affrontare dei Falcons decisamente rigenerati in difesa, grazie al cambio per quanto riguarda il playcalling.

Philip Rivers, Los Angeles Chargers (28-52, 353 yds, 1 TD, 4 INT)

Per la seconda partita consecutiva i Chargers sono giunti alla sconfitta a causa di un intercetto lanciato da Rivers a pochi secondi dal termine, con la partita ancora aperta. Questa volta, nel suggestivo contesto di Città del Messico, Rivers ha gettato via le speranze di Los Angeles subendo un intercetto a 18 secondi dal termine nella endzone dei Chiefs. Per lo storico leader dei Chargers al momento è stata una stagione decisamente sottotono, il quarterback ha subito 14 intercetti dei quali 7 addirittura nelle ultime due partite. Nonostante i numerosi errori la partita è stata comunque combattuta grazie anche alle difficoltà di Mahomes, ma l’ultimo lancio di Rivers è stato letteralmente la pietra tombale sulla gara. I Chargers hanno avuto numerose assenze nel corso della stagione e questo ha senza dubbio condizionato la squadra nel suo percorso, molte colpe però sono anche di Rivers, quarterback dal quale la franchigia potrebbe anche decidere di separarsi a fine stagione. L’unico touchdown realizzato da parte dei Chargers è arrivato da Keenan Allen, ricevitore che non realizzava una meta addirittura dalla terza settimana. La situazione per l’organizzazione è già compromessa ed il front office si concentrerà sulle mosse da fare a breve per rendere la franchigia più competitiva. Nella week 12 i Chargers affronteranno la settimana di riposo.

Kyle Allen, Carolina Panthers (31-50, 325 yds, 0 TD, 4 INT)

Nel brutale 29-3 che i Falcons hanno inflitto ai Panthers, il quarterback Kyle Allen ha vissuto una giornata particolarmente difficile. I numerosi errori e l’imprecisione del quarterback di Carolina hanno spezzato le gambe alle iniziative offensive della squadra e come al solito l’unico giocatore a risultare efficiente nonostante la disastrosa prestazione complessiva è stato Christian McCaffrey, pedina sulla quale Allen ha fatto molto affidamento soprattutto per quanto riguarda gli screen pass. Dopo una partenza da sette touchdown e zero intercetti nelle sue prime quattro partenze, Allen è caduto nel baratro ed ha concluso le quattro partite dopo la settimana di riposo con soli tre touchdown e nove intercetti. Dunque neanche Allen sembra essere la soluzione per il futuro di questi Panthers, la franchigia nel frattempo dovrà cercare rapidamente di capire cosa fare con Cam Newton. Nel caso di partenza dell’ex MVP potrebbero decidere di selezionare un quarterback al Draft ed affiancarlo ad Allen, altrimenti Carolina potrebbe decidere di confermare la fiducia a Newton e ripartire esattamente come fu fatto per l’inizio di questa stagione. I Panthers dovranno stare molto attenti nella week 12, perché andranno a far visita ad una delle squadre più ostiche tra le mura amiche, i New Orleans Saints.

Mason Rudolph, Pittsburgh Steelers (23-44, 221 yds, 1 TD, 4 INT)

Lasciando da parte il duro scontro avvenuto tra Myles Garrett e lo stesso Mason Rudolph negli ultimi attimi del match, la prestazione del quarterback è stata davvero disastrosa. Le difficoltà di Rudolph nel passing game sono certamente state scaturite anche dall’uscita anticipata di JuJu Smith-Schuster e dall’infortunio di James Conner. Con gli Steelers costretti ad inseguire i Browns, il quarterback ha forzato molti più lanci del solito ed il risultato è stato inevitabile vista la situazione e la mediocrità del pacchetto ricevitori. Dopo un avvio a tratti convincente, Rudolph ha messo in mostra tutte le sue lacune nel passing game e certamente l’organizzazione non avrà dubbi nel caso Roethlisberger rientri al 100% nella prossima stagione. Per quanto visto fin ora Rudolph si è dimostrato un buon back-up, ma gran parte delle vittorie ottenute con lui titolare sono arrivate grazie a delle superbe prove difensive. Dunque il “tetto” di Rudolph non sembra quello di poter essere un titolare fisso, proprio per questo quando arriverà il ritiro di Roethlisberger, l’organizzazione dovrà anche valutare altre alternative. Per quanto riguarda ciò che è avvenuto con Garrett, il quarterback probabilmente verrà multato per il gesto che ha di fatto scaturito la rissa, ovvero il suo tentativo di togliere il casco al difensore di Cleveland. Per quanto riguarda il colpo subito alla testa, non ci sono aggiornamenti, dunque in mancanza di problemi rilevati durante la settimana, Rudolph dovrebbe partire titolare in quello che sarà un matchup molto abbordabile contro i Bengals.

Deshaun Watson, Houston Texans (18-29, 169 yds, 0 TD, 0 INT, 1 fumble)

Il quarterback dei Texans è stato vittima della perfetta difesa di Baltimore per il corso di tutta la gara. La tremenda linea offensiva di Houston non ha lasciato scampo a quello che era uno dei candidati al premio di MVP, Watson infatti ha cercato di scappare ripetutamente dai temibili giocatori di Ravens, subendo sei sack ed un fumble. Nel corso del secondo quarto Watson sembrava anche aver subito un brutto colpo alla caviglia, ma il quarterback dopo essere rimasto a terra per qualche secondo, si è rialzato e non ha saltato nemmeno uno snap offensivo. Il suo status dunque non dovrebbe essere in dubbio per la partita di giovedi notte contro i Colts. Nonostante la pessima linea offensiva, Watson ha anche forzato diversi lanci sin dall’inizio della partita, scelte che avrebbero potuto compromettere ancora di più la situazione. Per essere considerata una vera contender, Houston dovrà fare miglioramenti esponenziali alla linea offensiva nel corso della offseason. Jared Goff, Los Angeles Rams (11-18, 173 yds, 0 TD, 1 INT). Nella vittoria sui Chicago Bears, i Rams hanno fatto molto affidamento sul running game ed in fin dei conti la scelta ha ben pagato, con Gurley e Brown entrambi autori di un touchdown. Goff ancora una volta non è stato efficace, e partita dopo partita continua a peggiorare. L’ex prima scelta assoluta è la brutta copia del giocatore dello scorso anno e di ciò ne hanno risentito anche i Rams, i quali sono molto indietro nella division rispetto ai 49ers ed i Seahawks. Nella week 12 potrebbe arrivare un’altra linea deludente per Goff, in quanto i Rams ospiteranno dei Ravens in forma smagliante.

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