Il Riassunto di Week 11 NCAA

Lo avevano ribattezzato Game of The Century e per una volta tutto l’hype generato si è poi concretizzato sul gridiron in uno spettacolo meraviglioso. La sfida tra LSU e Alabama sarà ricordata come una delle più belle nella storia del college football NCAA, sicuramente la più spettacolare di questo 150° anno di storia. Parleremo ovviamene di questo e di molto altro nel nostro recap settimanale, prima però, come d’abitudine, partiamo dalle vittorie in infradito e occhiali da sole.

Chi di 73 ferisce di 73 perisce. E’ successo ai Terrapins che dopo aver “esagerato” nell’esordio stagionale con Howard subiscono il medesimo trattamento da Ohio State che nonostante l’assenza di Chase Young domina gli avversari e dimostra di meritare il #1 del ranking nazionale. Passeggiata di salute per Florida che mette a tabellone 56 punti nella sfida con Vaderbilt e resta in scia di Georgia che grazie al terzo shutout stagionale ed al solito Fromm archivia senza troppi problemi la pratica Mizzou. Dominio annunciato per Clermson che regola NC State e, salvo sorprese, dovrebbe ritrovare uno dei primi quattro posti del ranking nazionale mentre il record in carriera di yard corse da Book, insieme ai 4 td pass (e due intercetti) consente agli Irish di battere Duke con i Blue Devils che adesso dovranno vincere 2 delle ultime tre partite per poter essere bowl elegible per la terza stagione consecutiva. Vince comoda Cincinnati, unica squadra all’interno della AAC ancora imbattuta e che si giocherà con Memphis la possibilità di rappresentale le group of five ad un New Year Six.

Nella royal rumble che è in questa stagione la BIG12 Texas, dopo una partenza imbarazzante, trova il calcio del solito Dicker the Kicker, batte Kansas State e resta in corsa per il championship. Servono tre OT a Baylor per avere la meglio su TCU mentre Oklahoma, fa, disfa ma alla fine vince, salvata dall’intercetto di Parnell Motley sulla conversione da due punti che avrebbe regalato la vittoria ai Cyclones.

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Situazione piuttosto intricata, come raccontatovi, anche nella ACC Coastal: vince Virginia, non senza difficoltà con GT, vincono gli Hokies, che dominano il secondo tempo della sfida con Wake Forest, portano a casa la parte buona del referto anche i Canes che, contro Louisville, mettono a tabellone 52 punti grazie soprattutto ai 6 TD pass di Jarren Williams, record per l’ateneo.

Nella B1G le 250 yard di Taylor sono decisive per Wisconsin che viene a capo di una partita difficile e tiene vive le speranze di riprendere Minnesota (adesso ci arriviamo) mentre la sorprendente Illinois di Lovie Smith, ex Chicago Bears, dopo i Badgers miete un’altra vittima illustre infliggendo la 5° sconfitta stagionale agli Spartans di Dantonio che adesso rischiano seriamente di rimanere fuori dalla postseason.

La partita più importante all’interno della conference è stata però quella tra le imbattute Penn State e Minnesota, una sort adi spareggio per assegnare il ruolo di prima sfidante dei Buckeys . La sfida viene decisa da un intercetto di Jordan Howden con un minuto sul cronometro ma quella che doveva essere una sfida tra super difese è in realtà dominata dagli attacchi, in particolare quello dei Gophers, trascinati dalla prestazione monstre di Tanner che chiude con 339 yard e 3 TD. Per i Nittany Lions brutta prova di Clifford e, dopo la numero 4 del ranking nazionale, un brusco ritorno sul pianeta terra. Continuano invece a sognare i ragazzi di PJ Fleck sempre più vicini a poter sfidare Ohio State, Wisconsin permettendo.

 

Non ci voleva una laurea in astrofisica per capire che questa edizione di LSU-Alabama avrebbe regalato spettacolo dopo 8 W consecutive, alcune piuttosto nette, da parte dei Crimson Tide.

Alabama, che non perdeva a Toscaloosa da 31 partite, nel primo tempo viene stordita dalla rapidità difensiva di LSU, Tagovailoa piuttosto immobile, e dall’incapacità nel trovare risposte allo strapotere offensivo dei Tigers che fanno semplicemente quanto mostrato per tutta la stagione: segnare una vagonata di punti. I 33 subiti con cui si va al riposo lungo Bama non li aveva mai concessi sotto la guida di Saban. Nella seconda metà, come prevedibile, i Tide rientrano in partita sfruttando la stanchezza della D di Orgenon e affidandosi ad Harris, dimenticato inspiegabilmente nel primo tempo. Tua&co arrivano vicini all’impresa e sembrano poter ripetere quanto fatto in situazioni analoghe con Georgia. LSU riattacca la spina nel momento giusto e, appoggiandosi alla leadership di Burrow ed alla elusività di Edwards-Helaire, rebus irrisolvibile per la difesa dei Tide e primo giocatore a riuscire nell’impresa di realizzare 4 TD ad una squadra di Saban, trova i punti necessari per mandare i titoli di coda.

 

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Per LSU è in arrivo la meritata #1 nel ranking, il SEC Championship contro Georgia ed un posto praticamente certo nei playoff. La Bama del 2019 dimostra di essere una delle versioni più vulnerabili degli ultimi anni. Le condizioni precarie di Tagovailoa non hanno sicuramente aiutato ma l’impressioni è che manchi un po’ di talento ed esperienza in difesa per competere ad altissimo livello.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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