Browns-Steelers: vecchia scuola, finale amaro (Pittsburgh Steelers vs Cleveland Browns 7-21)

L’anticipo del giovedì notte NFL premia la squadra di casa che prevale nella storica sfida coi rivali di Pittsburgh, ma il finale vede Mason Rudolph e Myles Garrett coinvolti in una rissa che porterà delle conseguenze importanti.

Baker Mayfield (17/32 193 yard e 2 TD) parte forte, bravo nello scrambling muove subito la catena e pesca Odell Beckham Jr. vicino alla end-zone ma non abbastanza per il touchdown (che poi lo stesso Mayfield convertirà). OBJ che cercava l’inversione di tendenza personale dovrà accontentarsi di 60 yard: il suo gioco è utile ai Browns ma l’ex stella Giants soffre visibilmente l’assenza di azioni che lo vedano coinvolto come protagonista a tabellino. Un solo touchdown fino a questo punto della stagione per il WR numero 13, mentre Jarvis Landry guadagna sempre più spazio con un’altra marcatura e 43Yds a referto.

Il gioco sulle corse vede il solito Nick Chubb produrre buoni numeri, mentre Hunt è in ombra anche se fa un discreto lavoro in ricezione. Dalla sponda dei Three Rivers invece, il running game ha delle lacune enormi: l’intero backfield degli Steelers totalizza soltanto 58 yard complessivamente durante la partita, e con certi numeri, in NFL, non si va da nessuna parte.

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Gli Steelers faticano e la prima frazione di gioco non produce niente di buono; per vedere la prima marcatura del team ospite bisogna attendere la metà abbondante del terzo periodo quando Rudolph trova libero Jaylen Samuels grazie ad uno screen pass laterale che accorcia le distanze. Marcatura però che non sembra poter spostare gli equilibri del match perchè i Browns mantengono il controllo e non subiscono altri punti.

La serata sembra essere quella di Joe Schobert, per il linebacker 2 intercetti fondamentali nelle economie dei Browns che all’inizio dell’ultimo quarto si ritrovano vicinissimi alla end-zone col difensore #53 che sfiora il pic 6.

A mettere gli ultimi punti sul tabellino ci pensa Stephen Carlson che riceve un lancio verticale di Baker Mayfield sicuro e deciso. Il punteggio va sul 21-7 e il derby del Midwest AFC va in ghiaccio. Ma sul finale succede l’impensabile quando Myles Garrett, nel seguito di un’azione che lo vede coinvolto nel colpire il QB degli Steelers, finisce con togliere il casco a Mason Rudolph e lo colpisce volontariamente sulla testa mentre gli uomini di linea tentano invano di fermarlo.

Ne scaturisce una rissa che non risparmia i colpi, Garrett subisce anche un paio di calci in testa mentre è a terra da parte di Pouncey. La situazione è fuori controllo ed il tutto riaccende l’odio e l’antipatia tra le due squadre da sempre rivaleggianti; analizzando la vicenda Rudolph è stato il primo ad attaccare il casco di Garrett quando i due erano sdraiati sul campo con l’intento di sfilarglielo. Fosse finita lì, il gesto del QB sarebbe con ogni probabilità passato inosservato da arbitri e commissione dal momento che i QB sono sempre più tutelati rispetto agli altri giocatori. Myles Garrett però ha perso il controllo, quasi come se fosse stato sfidato sul personale e, ad interpretazione di chi scrive, ha reagito mostrando tanti muscoli e poco cervello cedendo alla provocazione.

Un fuoriclasse del calibro di Garrett non dovrebbe cascare in certe istigazioni, ne tanto meno perdere il controllo in particolar modo essendo l’incontro già concluso a favore del suo team. Questa reazione costerà molto cara a Garrett che col suo comportamento impulsivo danneggerà il team dell’Ohio che già non se la passa un granchè nonostante le due vittorie consecutive. Le penalità sono state un fattore importante durante il corso di tutta la stagione per i Browns ed ora si resta in attesa di una sanzione da parte della NFL che potrebbe costare il resto del 2019 al difensore di Cleveland (richiesta peraltro in maniera veemente dalla stampa americana).

All’espulsione di Garrett segue la condanna del suo allenatore Freddie Kitchens:

“Vergognoso, non ci sono scuse. Non ho mai visto qualcosa del genere in vita mia. Non c’è niente di buono in questo”.

Garrett risponde ai giornali:

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“Quello che ho fatto è stato davvero stupido. Non dovrei commettere certi errori, non è nella mia indole, ma in una situazione come questa in cui ci sono aspetti emotivi importanti nella partita mi sono fatto trascinare dal momento”.

Cleveland ritrova il feeling con la vittoria ma rischia di perdere il suo difensore più importante.

Una bella vittoria che però lascia in bocca un retrogusto amaro.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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