X&Os – Difesa: la Cover 4 e la Cover 6

Nuova rubrica di Huddle Magazine che puntata dopo puntata cercherà di spiegare le tattiche che vengono utilizzate sui campi NFL ogni settimana. Anche la seconda uscita è dedicata alla difesa e più precisamente alla Cover 4 e 6 (qui la Cover 2).

Gli schemi effettivamente utilizzati in NFL sono estremamente complicati, quello che state per leggere è un resoconto semplificato di quello che vediamo ogni domenica in campo. Per comodità considereremo solamente difese schierate in base defense con il front 7 disposto in 4-3, quindi con quattro defensive lineman e tre linebacker.

COVER 4

Dopo aver presentato la Cover 2, riprendiamo la panoramica delle principali difese a zona analizzando la Cover 4 e la Cover 6. Proprio nel pezzo sulla Cover 2 avevamo chiarito i concetti base della difesa a zona. Se volete una panoramica generale vi consigliamo quindi di partire da quell’articolo cliccando QUI.

Tornando alla Cover 4, il numero “4” indica quanti difensori sono deputati alla copertura della zona profonda. La Cover 4 è nota anche come quarters coverage, perchè divide la zona profonda in quattro “quarti”, ciascuno dei quali è coperto da un difensore.

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difesa cover 4

A livello di disposizione in campo, la Cover 4 è molto simile alla Cover 2. La differenza sta tutta nelle responsabilità dei due cornerback, che non sono più chiamati a presidiare le underneath zones esterne, ma devono abbassarsi fino a coprire la zona profonda del proprio lato.

cover 4
In Cover 4 i Cornerback si abbassano fino a coprire un quarto della zona profonda (giallo). Se i Giants fossero in Cover 2, invece, i due cornerback resterebbero alti a presidiare le due zone tratteggiate in rosso.

Mentre la Cover 2 è nota come 2 deep-5 under (2 difensori profondi, 5 nella zona medio corta), la Cover 4 a causa dell’abbassamento dei cornerback viene definita 4 deep-3 under. Il fatto che ci siano solamente 3 underneath defenders (contro i 5 della Cover 2) significa che la Cover 4 è debole contro i passaggi corti, a difendere i quali sono chiamati solamente i tre linebacker.

cover 4 difesa
Contro un attacco verticale come quello dei Bucs, i Giants si dispongono in Cover 4. I 3 underneath defenders (cerchiati in azzurro) non riescono a coprire l’ampiezza del campo, e Godwin (giallo) può effettuare la ricezione corta prima che la safety si alzi per placcarlo.

Un’altra debolezza della Cover 4 è la run defense. Infatti, essendo la strong safety molto lontana dalla linea di scrimmage, la difesa deve cavarsela con soli sette difensori contro le corse.

Cover 4
Con i Browns disposti in Cover 4, la strong safety Jermaine Whitehead è lontanissima dalla linea di scrimmage. Per questo, dopo aver letto la corsa dei Rams, deve percorrere più di quindici yard prima di poter fornire supporto contro la corsa di Todd Gurley.

Avendo così tanto spazio da coprire, la safety talvolta tende ad anticipare la giocata di corsa avversaria per arrivare in tempo alla linea di scrimmage. È una mossa rischiosa, che espone la difesa al rischio della play-action, la finta di corsa seguita da un lancio.

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Qui vediamo i Giants in Cover 4, con la strong safety che (come nel caso dei Browns) si alza per fermare una corsa che non ci sarà. Quella dei Cowboys è infatti una play-action: Prescott finge di consegnare a Elliot e poi lancia per il tight end Jarwin, che nel frattempo ha attaccato direttamente lo spazio lasciato libero dalla strong safety. Touchdown Cowboys.

La Cover 4 è uno schema estremo e conservativo. Chi la utilizza è disposto a sacrificare tre dei compiti principali della difesa (pressione sul QB, difesa delle corse e dei passaggi medio-corti) pur di effettuare al meglio il quarto compito, la difesa dai passaggi lunghi.
Le situazioni in cui una difesa è disposta a questo sacrificio sono essenzialmente tre, e sono profondamente diverse tra loro a livello strategico.

La prima è una strategia decisa prima della partita. Se il coaching staff si sta preparando ad affrontare un attacco aggressivo ed iper-verticale, come un qualunque attacco di Bruce Arians o -per i più nostalgici – i Chargers dell’Air Coryell, potrebbe decidere di basare il gameplan sulla Cover 4 per contrastare al meglio i lanci lunghi prediletti dall’avversario. Tuttavia, al giorno d’oggi raramente vedrete difese affrontare una partita usando la Cover 4 come schema di base, perché sarebbe troppo facile per l’avversario approfittare dei suoi numerosi punti vulnerabili.

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Chicago Bears difesa Detroit Lions
Tra le squadre che hanno utilizzato di più la Cover 4 ci sono i Chicago Bears del 2018.

Un’altra possibilità è che il coaching staff scelga durante la partita di modificare il piano di gioco, scegliendo uno stile conservativo e quindi utilizzando la Cover 4 con continuità. Questo succede quando una squadra ha accumulato un vantaggio importante e vuole preservarlo impedendo guadagni consistenti all’avversario.
Nel tentativo di impedire big plays, però, talvolta le difese finiscono a volte per abusare della Cover 4 e di altre “vanilla defenses”, finendo per far rientrare in partita gli avversari a suon di corse e passaggi corti.

Infine, la Cover 4 può essere utilizzata come schema situazionale. In questo caso, la difesa si dispone in Cover 4 solamente in situazioni di gioco particolari, come la difesa dei third and long.
Se ad esempio una squadra deve difendere un terzo e venti, ciò che conta ovviamente non è impedire un guadagno inferiore alle venti yard, ma uno superiore. In questa situazione, dove le ricezioni sul medio-corto sono ininfluenti, la Cover 4 è un’ottima opzione, perché con i suoi 4 difensori profondi concede alla difesa una protezione maggiore dalle tracce verticali che l’attacco utilizzerà per muovere la catena.
In queso caso, l’attacco non si può accontentare di sfruttare i punti deboli della Cover 4 sul medio corto, ma deve trovare un modo per attaccarla dove è più forte, ovvero sul profondo. Come può farlo? Non è facile, ma ci sono diverse combinazioni di tracce pensate appositamente per scardinare la Cover 4.

Situazione di 3rd&20, siete un offensive coordinator e dovete scegliere uno tra questi passing concept per battere una difesa schierata in Cover 4. Quale di queste tre combinazioni usereste?

difesa cover 4

Se avete scelto la 1 o la 3, probabilmente la prossima chiamata offensiva che farete è un punt, perché il vostro attacco non sarà riuscito a convertire il primo down.

Il motivo è che il levels concept (numero 1) e lo smash concept (numero 3) combinano una traccia corta con una intermedia. In una situazione di 3rd&long la difesa avversaria sarà più che contenta di lasciarvi la traccia corta, concentrandosi sul neutralizzare quelle intermedia, l’unica in grado di muovere le catene.
Al contrario la seconda opzione, il Mills concept, è ideale per attaccare la Cover 4. Le due tracce di cui si compone sono entrambe minacciose per la difesa, perché sono dirette oltre la linea del primo down. Per di più, le due tracce attaccano un solo difensore, la safety, che non può difenderle entrambe. Se tutto va secondo i piani, quindi, uno dei due ricevitori sarà libero.

Possiamo vedere il Mills concept in azione nell’ultima giocata degli Eagles contro i Lions in Week 3. I Lions non sono esattamente in Cover 4, ma in Cover 2-Man, ma cambia poco perché la copertura della zona profonda sul lato destro sarebbe stata la stessa se i Lions fossero stati in Cover 4.

cover 4
È un 4th and 15. Gli Eagles attaccano con un Mills concept. Hollins corre una dig route arrestandosi all’altezza del segnale del primo down, esattamente davanti alla safety Coleman. Per evitare la ricezione di Hollins, Coleman è costretto ad alzare la propria posizione. Essendosi alzato per coprire la ricezione intermedia, Coleman ha creato un vuoto nella zona profonda dei Lions, che viene attaccato dalla post route di Arcega-Whiteside. Il rookie wide receiver ora è lanciato a tutta velocità verso la endzone, in ottima posizione per ricevere il lancio di Carson Wentz.

Come abbiamo visto, attaccare profondamente la Cover 4 è molto difficile, ma non impossibile se il playcalling e l’esecuzione sono di alto livello.

Nonostante la sua capacità di chiudere il fondo del campo, la Cover 4 è sempre meno presente nei playbook difensivi della NFL. Sempre più squadre infatti ricorrono ad un sistema meno estremo per difendere il fondo del campo, la Cover 6.

COVER 6

Finora abbiamo sempre detto che il numero che segue la parola “Cover” indica quanti giocatori difendono la zona profonda. Dobbiamo rettificare: ciò è valido per tutti gli schemi tranne che per la Cover 6. Infatti in questo caso il “6” NON indica che la zona profonda è difesa da 6 difensori. La Cover 6 è uno schema ibrido, nel quale il campo viene idealmente diviso a metà per la lunga. Delle due metà, una viene difesa secondo la Cover 2, l’altra secondo la Cover 4. Quindi Cover 2 + Cover 4 = Cover 6.

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cover 6

Il vantaggio dato dalla Cover 6 è quindi quello di fornire un buon compromesso tra la copertura profonda e la difesa del medio-corto, i pregi principali rispettivamente della Cover 4 e della Cover 2. Ma se da un lato la Cover 6 somma i punti di forza dei due sistemi che la compongono, dall’altro ne eredita anche i difetti. Per questo motivo, se il quarterback intuisce che la difesa è schierata in Cover 6, può scegliere quale lato attaccare efficacemente tra quello difeso secondo la Cover 2 e quello secondo la Cover 4. Quindi per attaccare la Cover 6 sono potenzialmente validi tutti i passing concepts che abbiamo visto essere efficaci contro la Cover 2 e della Cover 4.

In una lega sempre più favorevole agli attacchi e popolata da quarterback sempre più sofisticati nella lettura pre e post snap, alle difese non basta avere lo schema perfetto. Anche l’esecuzione degli undici difensori dev’essere impeccabile, perché nella difesa a zona letture, aggiustamenti e comunicazione dei giocatori sono fondamentali per la riuscita dello schema difensivo. Se eseguito male, anche un buon schema come la Cover 6 è vulnerabile, come hanno avuto modo di sperimentare i Redskins in week 1.

cover 6
In situazione di 3rd&10 i Redskins difendono in Cover 6. Vista la situazione è una buona chiamata, che permette di difendere sia i passaggi lunghi che quelli intermedi. Il problema è che tutti i Redskins sembrano aver chiari i propri compiti, tranne la safety Landon Collins, che è responsabile del lato Cover 4 dello schieramento. Gli Eagles attaccano con un divide concept composto da una post route di Agholor e da una go route di DeSean Jackson.

 

Cover 6
La safety sul lato Cover 2 Nicholson (che deve difendere da sola la metà sinistra del campo) potrebbe passare la traccia più interna (il post di Agholor) a Collins, concentrandosi su DeSean Jackson. In questo caso la difesa riuscirebbe a contrastare efficacemente l’attacco degli Eagles. Invece Collins si è alzato senza motivo, lasciando il compagno a gestire due tracce verticali. Una situazione insostenibile per Nicholson, che è costretto a lasciare libero DeSean Jackson. TD Eagles.

Con l’analisi di Cover 2, Tampa 2, Cover 4 e Cover 6 concludiamo la prima parte di questa rubrica sui principali schemi difensivi. Sono tutti schemi imparentati tra loro, che andavano per la maggiore fino a una decina d’anni fa. Poi un gruppo di fenomeni allenati da un coach visionario ha rivoluzionato il modo in cui si difende in NFL. Se vi interessa sapere di questa storia, non perdetevi il prossimo episodio, dove andremo a seguire la parabola della Cover 3 dei Seattle Seahawks.

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Alberto Cantù

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