Il riassunto di week 5 NCAA

Il college football non si smentisce mai e quello che doveva essere un weekend relativamente tranquillo, con pochi big-match, si è trasformato nel solito tripudio di emozioni che hanno portato a risultati sorprendenti.

Partiamo con il nostro “resoconto” da College Park dove i Terrapines, opposti ai Nittany Lions, erano attesi al riscatto dopo la sconfitta inaspettata contro Temple. Intercetto, punt, intercetto, punt (x7), turnover on downs, punt, fumble sintetizzano meglio di mille parole la prova sconcertante di Josh Jackson e compagni, sepolti dai 59 punti messi a tabellone da Penn State.

Importante la W di Arizona State con Cal arrivata con il terzo TD della partita di Eno Benjamin quando mancavano 4:41 sul cronometro del quarto periodo. Prima sconfitta stagionale per i Golden Bears, che presumibilmente usciranno dalla Top 25, mentre per i Sun Devils affermazione importante che legittima aspirazioni divisionali in una Pac12 South più incerta che mai.

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Uno dei due big match di giornata era quello che vedeva opposte Virginia e Notre Dame. Iniziamo subito col dire che la sfida non ha deluso le attese e per due quarti e mezzo è stato impossibile capire chi  si sarebbe portato a casa la “parte buona del referto”. I Cavaliers hanno fatto tutto bene nella prima parte andando all’intervallo in vantaggio e recuperando l’onside kick in apertura di seconda frazione. Le troppe occasioni mancate, una DL degli Irish che è sembrata a tratti incontenibile dopo aver faticato nelle prime settimane e la troppa sufficienza con cui Bryce Perkins è tornato dagli spogliatoi hanno indirizzato il match che Notre Dame alla fine ha vinto con merito. Unica nota stonata del pomeriggio degli Irish Ian Book, sembrato il fratello scarso di quello ammirato nella scorsa stagione.

Nell’altra super sfida buona prova degli Huskies che trascinati dalle 153 yard di Ahmed hanno battuto in modo più agevole di quanto racconti il 28-14 finale USC, una delle sorprese di questo inizio di stagione. Dopo l’ottimo esordio di settimana scorsa non è riuscito a ripetersi Fink che ha chiuso con 163 yard, 1 TD ma ben 3 intercetti che hanno condannato i Trojans.

Oklahoma-Texas è servita esclusivamente per vedere all’opera il candidato numero uno all’Heisman Trophy, almeno per il momento. Il primo tempo di Jalen Hurts, chiuso con 306 yard su passaggio 2 TD e 60 yard su corsa, è stato leggendario e ci ha mostrato un giocatore “diverso” da quello ammirato, ma limitato, ad Alabama. Attendiamo test più significativi.

Vittoria con qualche difficoltà più del preventivabile per Wisconsin, trascinata dal solito Taylor (11° TD per lui in stagione), e Texas A&M che ha faticato contro Arkansas.

Negli USA hanno parlato di “rebound” per Michigan dopo la pessima figura contro i Badgers. Il 52-0 con cui i Wolverines si sono imposti contro Rutgers fa sicuramente impressione ma se dobbiamo “esaltarci” per queste vittorie vuol dire che le aspettative sui ragazzi di Harbough si sono un tantino abbassate.

Nette affermazioni anche per i Buckeyes (nulla di nuovo), TCU, Auburn e Bama nonostante i 31 punti subiti, tanti, troppi per una squadra allenata da Nick Saban. Impossibile restare indifferenti ai 5 TD di DeVonta Smith, un paio da ufficio inchieste (cit Giovanni Ganci) e i 7 TD pass di Tua Tagovailoa. Per il momento l’attacco basta e avanza.

Detto delle difficoltà, relative, di Bama è necessari spendere due parole su quelle concrete incontrate da Clemson che contro UNC, inaspettatamente, ha rischiato di veder interrotta la serie di 19 vittorie consecutive. A stupire maggiormente è stata la prova difensiva dei Tar Hells, capace di rallentare il trio delle meraviglie Lawrence-Etienne-Ross e tenere in partita un attacco che, come prevedibile, ha faticato contro la velocità della difesa di Clemson. Ed è stata proprio la velocità la chiave sulla trasformazione da due punti tentata, e fallita, dai ragazzi di Mack Brown, e che ha consentito di tenere in vita la striscia di vittorie degli ospiti ora salita a quota 20. Pericolo scampato quindi ma come i Tide, Clemson non sta giocando da miglior squadra della nazione.

Prestazione incerta di Michigan State che ha avuto bisogno di un bombolone di Lewerke e di una successiva invenzione dello stesso QB su corsa per evitare la brutta figura con Indiana. Nonostante i 40 punti segnati continuano ad arrivare segnali preoccupanti da East Leansing.

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Chi invece non è riuscito ad evitare l’upset sono i Cyclones che dopo essere partiti con grandi aspettative stanno facendo i conti con la realtà. Dopo il pericolo scampato nell’opener e la sconfitta nel derby con Iowa ecco un’altra L, questa volta arrivata con Baylor, che ridimensiona ulteriormente i ragazzi di Matt Campbell. Stagione ancora lunghissima ovviamente ma per quello che doveva rappresentare il terzo incomodo nella BIG12 l’inizio è da incubo.

Restando nella BIG12 bella vittoria di OSU con K-State che non fa altro che confermarci della situazione in divenire all’interno della conference. Ottima prova di Chuba Hubbard per i Cowboys che dopo la serata difficile con i Longhorns è tornato sui suoi standard chiudendo la contesa con 296 yard e 1 TD.

Continua la caduta di Wazzu nella Pac12 che dopo l’ottimo inizio è incappata in due sconfitte consecutive, la prima con UCLA e questo weekend contro gli Utes che nonostante l’assenza di Zach Moss non hanno incontrato particolare resistenza da parte dei Cougars.

Chiudiamo il recap settimanale segnalando il ritorno alla vittoria di Stanford con Oregon State, la bella prestazione di Florida State che si è imposta in modo netto su NC State trascianta dall’ex Wisconsin Hornibrook, alla prima da titolare con i Seminoles, e la W dei  Wildcats di Arizona contro i Bruines con i ragazzi di Chip Kelly che dopo i 67 punti di settimana scorsa si sono fermati a 17 sbagliando il FG che avrebbe mandato il match ai supplementari.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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