[NFL] Week 4: Alla fiera del sack (Carolina Panthers vs Houston Texans 16-10)

Partita dominata dalle difese quella andata in scena domenica all’NRG Stadium di Houston dove i Carolina Panthers hanno conquistato una preziosissima vittoria 16-10 contro gli Houston Texans. Per i ragazzi di coach Rivera, che dopo 4 giornate hanno un record di 2-2 ed inseguono con una lunghezza di ritardo la capolista della NFC South New Orleans,  si tratta della seconda vittoria in altrettante gare senza il regista titolare Cam Newton. Se però nel primo match in casa di Arizona, Carolina aveva vinto grazie a McCaffrey e al qb di riserva Allen, stavolta gli ospiti hanno vinto (quasi) nonostante Allen. Quest’ultimo, che aveva giocato al college proprio a Houston, ha disputato infatti un match molto altalenante, fatto di qualche pregevole passaggio (e infatti alla fine le statistiche, tutt’altro che malvagie, diranno 24 su 34 per 232 yard) ma anche di ben tre palle perse su altrettanti sack e, se vorrà sopravvivere nella NFL, Allen dovrà imparare a tenere le antenne sempre dritte.

Contro una difesa molto più attenta rispetto a quella dei Cardinals, il tight end Olsen non è stato un fattore, come non lo sono stati i receiver DJ Moore e Samuel (72 le yard totali guadagnate dai due). Così i protagonisti del passing game sono stati Wright con cinque palle catturate per 59 yard e soprattutto il solito McCaffrey che ha chiuso con 10 ricezioni (su 10 palle lanciate nella sua direzione) per 86 yard. Lo stesso prodotto da Stanford ha anche portato palla ben 34 volte, ma qui il suo score è decisamente meno impressionante, perché è si arrivato quasi in tripla cifra, ma la media, un pedestre 3,4 yard a portata, è indice dell’ottimo lavoro fatto dal front seven di casa.

In difesa i Panthers sono stati ancora una volta superlativi nel passing game: sei sono stati i sack ai danni di Watson (dopo gli 8 inflitti a Murray nella gara precedente) ed appena 160 le yard concesse per via aerea ai padroni di casa, di cui solo 41 arrivate per mano del fortissimo DeAndre Hopkins. I vari Addison (altri due sack per lui), Thompson, Butler, Burns ed Irvin, quest’ultimo all’esordio stagionale, hanno tenuto sotto costante pressione Watson e hanno impedito che il regista texano trovasse un minimo di ritmo. Curioso invece il rendimento della difesa ospite in copertura con i cornerback Cockrell e Bradberry bravi a contenere il passing game di casa, mentre tutti i linebacker, da Thompson a Kuechly a Carter hanno faticato tremendamente. Kuechly e Thompson si sono però ampiamente rifatti nel rushing game poichè, a parte una corsa lunga concessa a Hyde e una a Johnson, hanno contenuto un attacco che finora si era fatto rispettare (Houston arrivava alla gara con Carolina col decimo attacco in fatto di yard guadagnate sulla terra).          

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Houston, che a sua volta ha un record di 2 vittorie e 2 sconfitte, uguale a quello degli altri tre team della AFC South, ha invece ampiamente deluso in attacco. Il regista di casa Watson non solo non ha mai trovato un minimo di ritmo ma anche quando la linea è riuscita a tenere lontani gli avversari, è stato tutt’altro che impeccabile, mancando un paio di volte il bersaglio in modo piuttosto clamoroso. Con poco tempo per lanciare ed i receiver ben coperti, Watson ha spesso cercato di affidarsi a runner e tight end, con risultati però rivedibili (fra Hyde, Johnson ed Akins sono arrivate 9 ricezioni per appena 49 yard). Certo il passing game di casa non è stato aiutato dal forfait a fine primo quarto del neoacquisto Stills per un problema muscolare ma la prestazione negativa non può essere solo spiegata dallo stop dell’ex Dolphin. In più ci ha messo del suo anche il coaching staff che con una chiamata cervellotica (definita “bad play call” dallo stesso head coach O’Brien) ha portato ad un intercetto in red zone su un lancio telefonato di Hopkins.
Nel rushing game la coppia Hyde e Johnson, spesso schierati in campo in contemporanea, ha buone statistiche (12 portate per 58 yard il primo, 6 per 56 il secondo) ma se togliamo una bellissima corsa di Hyde per 40 yard e una di Johnson da 25 in effetti i numeri sono molto meno positivi.

E anche nel caso di Houston, come per Carolina, il discorso si ribalta per la difesa. Il front seven, guidato dal tackle Reader, dai linebacker Cunningham e McKinney e naturalmente dal fenomeno J. J. Watt aveva come obiettivo il mettere la museruola a McCaffrey, e la missione è riuscita soprattutto nel rushing game. Sul passing game il reparto di coach Crennell ha invece vissuto una giornata fra alti e bassi, con le buone prove del cornerback  Joseph e del linebacker McKinney e le prestazioni rivedibili del rookie Lonnie Johnson e Bradley Roby, cui va aggiunta la giornata difficilissima di un Cunningham che è letteralmente impazzito cercando di limitare un McCaffrey che spuntava da tutte le parti. Buon dunque per il secondario che invece la pass rush dei blu del Texas si sia dimostrata particolarmente efficace soprattutto grazie a Watt, Scarlett e McKinney.       

Duke Johnson Texans Panthers

E la partita per i Panthers era iniziata esattamente come sette giorni prima in casa di Arizona, con un buon primo drive che però terminava con un fumble perso: stavolta era il linebacker Scarlett che placcava Allen facendogli perdere l’ovale recuperato da McKinney. Il drive inaugurale di Houston era invece decisamente faticoso, tanto che i Texans dovevano chiudere ben tre terzi down. E appena passata la metà campo, i sack in rapida successione di Thompson e Addison costringevano i padroni di casa al punt che però veniva deviato da Burns, col risultato che il calcio di allontanamento del team di casa percorreva appena 19 yard. I Panthers recuperavano così l’ovale vicini alla metà del campo, e grazie ad una corsa di McCaffrey e ad un bel completo su DJ Moore arrivavano sulle 30 avversarie. Qui però sul terzo down la safety Addae faceva ottima guardia su Olsen e Carolina era costretta al field goal che Slye metteva tra i pali da 48 yard. Due bei passaggi a Stills e Hopkins regalavano poi a Houston 19 yard, ma nell’ultima azione del primo quarto proprio Stills riceveva un bel pallone per 14 yard poi però usciva dal campo chiaramente claudicante e per lui la gara si chiudeva qui.

Houston aveva comunque l’occasione di impattare il match in avvio di secondo quarto ma il calcio di Fairbairn dalle 34 di Carolina usciva sulla destra dei pali. In questo frangente per altro i Texans dominavano in difesa e i blu di coach O’Brien recuperavano subito il pallone anche se all’interno delle loro 20. Un defensive holding contro Bradberry e due grandi corse di Hyde e Johnson per un totale di 65 yard, facevano planare i Texans sulle 20 avversarie, ma sul terzo e 10 la pressione di Irvin costringeva Watson a cercare la linea di fondo campo, e sul quarto down stavolta Fairbairn non sbagliava. Carolina riusciva poi a costruire di nuovo un buon drive, impreziosito da un ottimo passaggio a McCaffrey che fruttava 21 yard, poi però Mercilus bruciava per l’ennesima volta il tackle Little e travolgeva Allen: secondo sack e secondo fumble perso. Houston però non sfruttava il regalo e anzi ne combinava una ancora più grossa: sulle 8 di Carolina, Watson serviva con un passaggio indietro a sinistra il receiver Hopkins che faceva partire una palla assolutamente pigra diretta a Hyde con l’ovale che attraversava il campo ed era facile preda del cornerback  Cockrell che ringraziava e riportava il pallone fino quasi a metà campo. Da qui con due passaggi Allen trovava prima Wright che compiva una vera prodezza nel catturare l’ovale, poi McCaffrey rispettivamente per 27 e 18 yard. Quindi, dalle 3 di Houston, era ancora McCaffrey a segnare la prima meta della giornata. Prima dell’intervallo di metà gara, i tifosi di Houston trovano motivo per disperarsi per un passaggio in profondità di Watson ad un liberissimo Fuller che però risultava troppo lungo.

Il secondo tempo si apriva con un nuovo errore di Watson che mancava un Hopkins lanciato verso l’area di meta e, sul rovesciamento di fronte, arrivava il terzo fumble perso da Carolina. Stavolta era JJ Watt a scippare il pallone ad Allen ed a recuperare l’ovale. E al terzo tentativo, finalmente, Houston andava a segno: due belle corse di Hyde fruttavano 16 yard poi dalla 1 Watson si incaricava lui stesso di varcare la linea di meta per il pareggio. In chiusura di terza frazione ancora due completi di Allen a Moore e Wright consentivano a Slye di provare un field goal da 55 yard e l’ottimo rookie si dimostrava freddissimo nel mettere fra i pali la palla del nuovo vantaggio. Una penalità banale bloccava la serie successiva di Houston, poi, con poco più di quattro minuti da giocare e palla tornata ai Texans, era la volta di Watson di subire l’accoppiata sack e fumble, con la safety Reid che recuperava l’ovale dopo il sack di Butler. Su un terzo e 6 con tre minuti da giocare, Watt sembrava poter mettere nuovamente a terra Allen, ma miracolosamente il regista ex Houston Cougars riusciva restare in piedi e a pescare Wright per 17 yard. Il drive degli ospiti si arenava poco dopo ma grazie alla prodezza di Allen, per Slye era agevole centrare i pali dalla linea delle 8 yard avversarie. A questo punto mancavano appena 28 secondi ma una meta trasformata sarebbe bastata a Houston per ribaltare il punteggio, però Watson riusciva ancora a guadagnare la metà campo grazie ad una passaggio a Hopkins poi però il lancio della disperazione a tempo scaduto cadeva incompleto regalando a Carolina la terza vittorie consecutiva nella serie.           

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