I Raiders si impongono a Londra (Chicago Bears vs Oakland Raiders 21-24)

Che esperienza la NFL a Londra!
Un clima di festa e condivisione si è creato nel lungo weekend che ha aperto le porte dei London Games, per la prima volta all’interno del nuovo impianto sportivo del Tottenham Hotspur Stadium.
In mezzo ai numerosi fan di Bears e Raiders, le strade di White Hart Lane sono invase da ondate di tifosi che indossano colori di ogni team NFL; il clima è quella giusto per un evento che deve avvicinare il pubblico europeo ad uno sport ancora un pò lontano dalla nostra cultura.

La prima volta della NFL a Tottenham

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L’attesa per il faccia a faccia tra Jon Gruden è il suo ex difensore Khalil Mack è tanta, ma inaspettatamente il team californiano sorprenderà dei Bears che si dimenticano come si gioca a football per metà partita.
Inizio scoppiettante di Oakland che con 2 touchdown e un field goal si ritrovano avanti all’intervallo per 17-0, risultato del tutto inaspettato! Josh Jacobs (126Yds e 2 TD) lo ha detto: “Eravamo stanchi di sentir dire quanto fosse forte la difesa dei Bears”.

Difesa dei Bears che come di abitudine riapre la partita quando nel 3° periodo Khalil Mack recupera un fumble rilanciando le speranze di Chicago che si ritrova sulla goal line pronta a sfondare con David Montgomery per il primo TD. Chase Daniel (che sostituisce Trubisky per la seconda settimana) si rianima e dopo una prestazione imbarazzante nella prima fase, capisce che le mani di Allen Robinson II sono tra le più sicure della lega. Risultato 2 TD pass che il ricevitore afferra in end-zone, oltre a delle giocate fenomenali che fanno perdere anche un timeout a Gruden, e Chicago si trova avanti 21-17.
Nel mentre, la solita difesa miracolosa, orfana di Akiem Hicks che lascia immediatamente il campo per un infortunio al gomito, recupera un fumble pazzesco con Amukamara che impedisce a Trevor Davis di andare a touchdown da pochissime yard.

L’ultimo quarto è teso come una corda di violino e solo una serie di eventi rocamboleschi permette ai Raiders di spuntarla: lo special team Bears porta avanti un punt in ottima posizione, ma 5 yard di penalità vengono inflitte al reparto di Chris Tabor per aver toccato A.J. Cole dopo il calcio. La flag arriva in maniere evidente su chiamata del punter ed il ritorno è annullato, così con una mossa azzardata Gruden prova a beffare i Bears facendo correre lo special team che prova a prendere poche yard. Arriva un fumble recuperato da Buster Skrine, ma anche qui la chiamata cambia ed il possesso torna ad Oakland. Il team californiano gestisce benissimo possesso e cronometro ed il touchdown della vittoria inglese arriva quando le speranze avevano quasi del tutto abbandonato il campo. L’intercetto sull’ultima azione di Daniel resta un particolare.

Ai Raiders grande merito per come è stata interpretata la sfida, testa bassa e pedalare: Derek Carr esce illeso dalla partita con 229Yds, 25/32, 0 TD, 0 Int e 0 sack. Jacobs uomo partita indiscusso e onore alla sua linea offensiva che apre gli spazi giusti e difende alla perfezione il QB di Fresno. Il progetto di Oakland prende forma lentamente e dopo la disastrosa annata 2018 sembra aver trovato una sua identità, Raiders meno peggio di quanto non ci si aspettasse ad inizio stagione.

I Bears al contrario non possono più appoggiarsi così tanto alla difesa perchè per vincere le partite e i titoli nella NFL contemporanea, l’attacco conta eccome!
42 yard complessive su corsa (1/3 rispetto a quelle prese dal solo Jacobs) e i 4 sack subiti da Daniel, al quale non si può chiedere di più, la dicono lunga sul momento no della O-Line che crolla a pezzi ed il frastornante “God save the Queen” non può essere una scusa: i numeri non mentono e a questo punto ci si domanda se dare via Jordan Howard sia stata la mossa giusta perchè, senza nulla togliere al talento di Montgomery, il bulldozer conosceva il suo gioco e sulla base di queste cifre il problema non era lui ma la sua linea. Un uomo per la OL era quello che serviva a Chicago al draft, ed è quello che non è arrivato. Ora i problemi emergono.

Queste prime 5 settimane sono però la copia esatta di quanto successo nel 2018: sconfitta di misura contro Green Bay, poi vittorie corte contro Denver e Minnesota che ricordano quelle contro Seattle e Arizona, prestazione sopra le righe contro Washington similissima a quella contro Tampa Bay dello scorso anno, e crollo contro un team discutibile come Oakland esattamente come contro Miami nel 2018. Poi Bye week, che da quel punto in avanti ha visto i Chicago Bears imporsi.

Speriamo di rivivere anche questa fase, ma per poterlo fare, Chicago ha bisogno che Trubisky cominci a giocare da seconda scelta assoluta, diversamente chi lo ha messo in discussione fin qui prenderà le ragioni del caso.

Alex-Cavatton

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