Lamar Jackson e la paura dell’Uomo Nero

Nella storia della NFL, tutte le difese più dominanti hanno avuto nickname minacciosi, nomi in grado di terrorizzare gli avversari solo a sentirli nominare Legion of Boom, No-Fly Zone, Steel Curtain. Quello assegnato alla difesa dei Patriots quest’anno è The Boogeyman, l’uomo nero, un nome particolarmente azzeccato visto il terrore che la difesa di New England ha seminato per la lega durante queste prime otto giornate.

DARNOLD jets patriots

Proprio come l’uomo nero infesta gli incubi dei bambini, la difesa dei Patriots se l’è presa sopratutto con la giovanissima quarterback class del 2018. Boogeyman si è già messo sotto il letto di quattro quinti dei quarterback del primo giro di quel draft, traumatizzando in ordine di scelta Baker Mayfield, Sam Darnold, Josh Allen e Josh Rosen. Stretti tra le grinfie di Bill Belichick i quattro hanno finito per assomigliare alla loro parodia nei video di Grid Iron Heights, nella quale i rookie quarterback vengono doppiati con la voce da bambini spaventati.

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Sulla lista di Boogeyman ormai resta un solo nome, quello di Lamar Jackson, la 32esima scelta di quel draft, che questa domenica se la vedrà contro una difesa che si mantiene in forma con una dieta a base di prime scelte. In vista di Patriots vs Ravens, Lamar dovrà imparare dalle giornate nere dei quattro quarterback scelti prima di lui.

BAKER MAYFIELD

Per sperare di competere con i Patriots, a maggior ragione quest’anno, la prima cosa da fare è non spararsi sul piede. Iniziare la partita con tre turnover nei primi tre drive come hanno fatto i Browns di Baker Mayfield è quindi la prima cosa da evitare. Lamar e i suoi compagni dovranno evitare di regalare possessi ad una squadra che commette pochissimi errori ed è eccezionale nello sfruttare quelli dell’avversario.

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JOSH ALLEN

Se le cose iniziano a mettersi male, è fondamentale evitare la sindrome di Superman. Con la sua marcatura a uomo soffocante che non concede passaggi facili, la difesa dei Patriots è una delle più frustranti da affrontare per un giovane quarterback, e può portare ad errori causati dalla voglia di risolvere la situazione con una soluzione rischiosa.

Il secondo errore che Lamar dovrà evitare è quello commesso da Josh Allen, che nella sconfitta dei suoi Bills in Week 4 ha lanciato tre intercetti proprio perché ha voluto forzare la giocata decisiva.

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1st&10 nel terzo quarto. Allen è costretto ad evadere la tasca sulla destra. Con un difensore alle caviglie, anziché lanciare tra gli spalti Allen sceglie una soluzione difficilissima, un lancio in corsa per la comeback route di Zay Jones. Il lancio esce troppo lento e viene intercettato da Jackson.

In generale, Lamar Jackson quest’anno ha commesso pochi errori di questo tipo. Errori che si sono concentrati però nella partita più difficile dell’anno, quella contro i Chiefs. Nel tentativo di tenere il passo di Pat Mahomes, Lamar si è preso più rischi del dovuto, come in questo passaggio completamente folle per Willie Snead.

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La scelta è in parte giustificata dalla situazione – un 3rd&17 durante una rimonta nel quarto quarto – ma giocate del genere contro i Patriots vanno evitate in qualunque situazione, perché se al posto del DB dei Chiefs su quella palla ci fosse stato Jason McCourty staremmo parlando di una pick 6 e non di un passaggio completato.

I tre intercetti di Josh Allen insegnano che, quando si sfida New England, accettare di perdere una battaglia è fondamentale per provare a vincere la guerra.

SAM DARNOLD

Anche perché contro i Patriots qualche battaglia la si perde per forza. L’importante è non farsi prendere dal panico ed evitare di alzare bandiera bianca alla prima ritirata. Oltre alla sindrome di Superman, quindi, Lamar dovrà evitare la sindrome post-traumatica da stress che i Patriots hanno causato a Sam Darnold, che come tutti sappiamo dopo il secondo intercetto lanciato ha iniziato a vedere i fantasmi.

https://www.youtube.com/watch?v=vDO-mbQu0Xg

Quando si sfidano i Patriots bisogna avere la memoria cortissima per evitare che, come nel caso di Darnold, eventuali errori iniziali finiscano per scuotere la fiducia nei propri mezzi e offuscare decision-making e precisione.

Lamar è maturato tanto quest’anno, soprattutto come passatore, ma nelle rare occasioni  in cui si è trovato in difficoltà a livello mentale a risentirne è stata soprattutto la meccanica di lancio, che a tratti è tornata incerta facendo riaffiorare i fantasmi della scorsa stagione, quando il quarterback dei Ravens era ultimo per precisione dei passaggi nel medio-corto raggio.

JOSH ROSEN

Domenica quindi Lamar Jackson dovrà essere coraggioso ma non sconsiderato. Ma anche una prova perfetta di Jackson non basterà se non sarà supportata da una grande prestazione collettiva su entrambi i lati del pallone. Per sua fortuna, Lamar può contare su quello che Josh Rosen non ha avuto nello scampolo di partita giocato contro i Patriots in Week 2, quando la decima scelta del draft 2018 ha sostituito Ryan Fitzpatrick al comando di una squadra depressa e già sotto di 37 punti. A differenza di Rosen, Jackson non gioca per una franchigia disastrata e in pieno tanking. Al contrario, Lamar potrà contare sul supporto di una squadra completa in ogni reparto, efficiente in attacco, affidabile in difesa e allenata molto bene da John Harbaugh, che ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà i Patriots.

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ANCHE BOOGEYMAN HA PAURA

Per Boogeyman i Ravens sono il primo vero test decisivo contro un attacco in salute e talentuoso. A proposito di talento, Lamar Jackson ne ha uno che lo separa dal resto dei quarterback della sua annata, e che potrebbe rivelarsi decisivo nella partita di domenica. Il quarterback di Baltimore è per distacco il miglior running quarterback della lega, potenzialmente il migliore di sempre, e con le sue corse contribuisce al miglior rushing attack di questa stagione. I Ravens al momento sono primi nella NFL per numero di corse (36.9 a partita) e rush yards totali (1429, 204.1 a partita), hanno un’ottima linea difensiva ed un running back affidabile come Mark Ingram II.

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Proprio il gioco di corse è l’arma principale a disposizione dei Ravens per provare a mettere alle corde la difesa di New England: nonostante la sconfitta, domenica scorsa i Browns hanno dimostrato la vulnerabilità dei Patriots alle corse con più di 159 rushing yard, numero che avrebbe sfondato le 200 se non fosse stato per il fumble di Nick Chubb nel primo quarto.

Di solito si corre per scappare dal Boogeyman. Lamar Jackson invece dovrà corrergli contro per provare a farlo a pezzi. Non sarà facile, perché Belichick è un maestro nel costringere l’avversario a duellare con la mano debole neutralizzandone i punti di forza. Ma se c’è un punto debole nella macchina perfetta di New England è proprio la run defense, e non c’è un quarterback migliore di Lamar per sfruttare questa debolezza.

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Alberto Cantù

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