Il Riassunto di Week 7 NCAA

Se week 6 era stata una settimana abbastanza tranquilla week 7 che ci siamo lasciati alle spalle è stato il caos tra uspet, risultati imbarazzanti e prestazioni difficili da decifrare (vero Spartans?).

Partiamo dai Cavaliers che erano chiamati, contro Miami, ad una reazione dopo il secondo tempo disastroso di South Band. Le risposte in effetti sono arrivati ma sponda Canes che, con la concreta possibilità di finire 0-3 nella conference, hanno sfornato una prestazione vintage in cui si è finalmente rivista la difesa delle ultime stagioni, capace di limitare a 3 FG il totali la produzione offensiva di Virgina. A Miami sono bastati due drive offensivi, quello di apertura con il TD di Deejay Dallas e quello che ha portato al TD di Perry a 2 minuti dalla fine, per restare in vita e rimettere in discussione la leadership della Costal Division.

Il Red River Showdown non ha deluso le aspettative regalandoci una partita divertente e piena di big play vinta con merito da Oklahoma. I Sooners si sono confermati la squadra da battere nella BIG12 dimostrando ancora una volta di aver fatto la scelta giusta quando hanno deciso di puntare forte in offseason su Hurts autore di una grande partita, dopo un brutto inizio, chiusa con i soliti numeri da fuoriclasse (235 yard 3 TD e 1 INT + 170 yard su corsa 1 TD ed un fumble). Se l’ex Alabama ha recitato magnificamente la parte di Batman quella di Robin è stata interpretata altrettanto splendidamente da Ceedee Lamb che al di là dell’impressionante stat line ha messo seriamente in imbarazzo la già problematica difesa dei Longhornes. Segnali incoraggianti anche dalla D dei Sooners che ha totalizzato NOVE sack riuscendo a mettere fuori ritmo Sam Ehlinger e con lui tutto l’attacco Longhornes. Più delle sole 210 yard su passaggio concesse a colpire sono le -9 yard in 23 tentativi con cui ha terminato la partita il #11 texano. Oklahoma si conferma quindi squadra da playoff mentre per Texas si sta lentamente materializzando un’altra stagione di transizione.

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Non ci eravamo nemmeno preoccupati di segnalare la partita tra Georgia e South Carolina, sicuri che si sarebbe risolta nella solita passeggiata dei Bulldogs, impeccabili fino allo scorso weekend. Come spesso capita nel college football è proprio quando ti convinci che una cosa non possa succedere che prontamente si manifesta. I quattro turnover con cui Fromm ha chiuso il match sono stati troppi anche per una super potenza come Georgia che nel secondo supplementare è stata tradita dal super affidabile Rodrigo Blanckeship, wide right col calcio da 42 yard che avrebbe rimandato il verdetto al terzo OT. Definitive, non mi viene termine più appropriato, le parole di Kirby Smart in conferenza stampa: “you can beat anybody when you have 4-0 turnover margin… we didn’t cause any problems on defense and we didn’t take care of the ball”. In una division, la East, resa particolarmente competitiva dal “ritorno” di Florida una sconfitta come questa può avere conseguenze disastrose sulle chance playoff dei Bulldogs. Stiamo a vedere cosa succede nelle prossime settimane.

Ed arriviamo proprio ai Gators che nel weekend erano protagonisti in uno dei big-match di giornata. Prima sconfitta stagionale per i ragazzi di Dan Mullen che si sono dovuti piegare alla forza di LSU e del nuovo fenomeno Joe Burrow. La partita è stata equilibrata fino a metà terzo quarto con un continuo botta e risposta tra i due team, poi i Tigers hanno spinto sull’acceleratore realizzando 3 TD consecutivi, scavando il gap necessario per chiudere senza affanni. Impressionante, ancora una volta, la prova offensiva di LSU che davanti alla difesa numero 1 della nazione per intercetti non ha regalato un pallone o concesso sack, quest’ultima definita da Orgenon “the biggest stat of the night”. Angolo Gators: Trask ha giocato bene ma ha pagato a carissimo prezzo l’intercetto in endzone nell’ultima frazione quando i padroni di casa erano sopra solo di una segnatura: “we did pretty god job executing all nigh but the margin of error in big games is really small” ha sintetizzato Dan Mullen in conferenza stampa. Esce a testa alta Florida che nonostante la L resta in corsa per la division mentre LSU continua la scalata alle prime posizioni del ranking consapevole di dover fare qualcosa di più in difesa per poter detronizzare prima Alabama nella SEC ed eventualmente Clemson per il titolo nazionale.

E restiamo nella South Eastern Conference per parlare del match di Alabama che affrontava al Kyle Field Texas A&M. Come da pronostico non c’è stata partita con i Tide semplicemente “troppo” per questa versione degli Aggies. Dopo il vantaggio iniziale dei padroni Bama ha realizzato 4 TD consecutivi guidata dal quel fenomeno che risponde al nome di Tua Tagovailoa (per lui record di TD pass per l’ateneo, superato McCarron, e primo intercetto (sì avete letto bene) della stagione) col primo punt che è arrivato a tre minuti dalla fine del terzo quarto. Ancora qualche problema per la difesa di Nick Saban che ha registrato 5 sack ma concesso alcuni big play evitabili. Sintetizzando: al netto dei problemi difensivi bisognerà fare i conti con Bama anche in questa stagione, per la SEC e per il titolo!

Prima di chiudere il recap con USC-ND e Iowa-Penn State una carrellata di non competitive: Clemson ha messo a tabellone 42 punti non risposti prima di mostrare segni di pietà verso i Seminoles, montagne russe per Michigan che alla fine vince “bene” con Illinois, Purdue ha battuto l’inconsistenza fatta a squadra che sono i Terrapines di questa stagione, Iowa State dominante nel secondo tempo in cui si è sbarazzata di West Virginia, ancora imbattuti i Ghopers che non hanno avuto difficoltà contro Nebraska, Zach Moss ha trascinato alla vittoria gli Utes con Oregon State, Wisconsin in infradito sui resti di Michigan State (dovrei prendermi a sberle per aver dato fiducia a Dantonio) e Washington è tornata alla vittoria impallinando Arizona. Non semplici ma da segnalare, perché significative, le vittorie di Arizona State su Wazzu, Louisville con Wake Forest e di App State, ancora imbattuta, su Louisiana mentre Baylor, LA sorpresa in BIG12, ha avuto la meglio sui Red Raiders dopo due supplementari.

15° vittoria consecutiva a South Band per Notre Dame che batte con non poche difficoltà i Trojans nel 91° scontro della storia tra i due atenei. Prestazione devastante di Tony Jones Jr, che ha chiuso con 176 yard aiutato da una OL dominante, anche se è stata la corsa da 8 yard di Ian Book a mandare i titoli di coda dopo che USC si era portata sul meno tre. Prestazione altalenante della difesa che dopo aver portato tanta pressione nel primo tempo su Slovis non è riuscita a ripetersi nella seconda frazione permettendo ai padroni di casa di rientrare nel punteggio. Salvata la striscia di vittorie casalinghe settimana prossima gli Irish saranno di scena ad Ann Arbon per affrontare Michigan in una rivalry sentitissima e decisiva per le ambizioni delle due squadre.

Seconda sconfitta consecutiva per Iowa, sesta in fila con Penn State, a cui non basta il fattore campo per avere la meglio dei Nittany Lions che così conquistano la prima W della propria stagione contro un ranked team. Decisivo il TD di Cain a 5 minuti per il +11 degli ospiti dopo che Stanley aveva lanciato, nel drive precedente, il suo primo ed unico intercetto della partita. Partita dominata dalle difese, come da copione, che ha certificato i problemi offensivi di Iowa il cui attacco ha rischiato di finire la seconda sfida consecutiva senza segnare un TD. Per Penn State vittoria importante in una delle trasferte più difficili della stagione (resta “solo” Ohio State il 23 Novembre) ed ennesima conferma, dopo le perplessità di inizio stagione sul team e su coach Franklin, del valore di questo gruppo che nonostante abbia perso negli ultimi anni una quantità di talento non indifferente a beneficio della NFL riesce a restare competitiva nella difficilissima B1G-East!

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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