Paul Reyna da 20 anni ispira i Broncos di Boise State

Il 23 agosto, cadeva il ventennale dalla morte di Paul Reyna, 19enne giocatore di Boise State, che nel 1999 perse la vita dopo uno scontro nella prima partita di preseason. Dopo vent’anni la sua presenza nel campus e negli spogliatoi della squadra di football è ancora forte, grazie soprattutto a sua mamma, che ebbe la forza di parlare agli studenti dell’Università dopo pochi giorni dalla scomparsa di suo figlio, dicendo loro che se volevano mantenere viva la memoria di Paul e renderlo orgoglioso, dovevano fare esattamente quello che stava facendo suo figlio prima di morire: giocare e provare a vincere titoli.

Paul Reyna era il terzo di quattro fratelli, e sin dalla high school si era fatto notare per le sue enormi doti come defensive lineman, che gli valsero la chiamata di diversi college. Fra tutti i college Paul scelse Boise State, nell’Idaho. Il 7 agosto 1999 Reyna diventa uno studente iniziando subito ad allenarsi per poter essere pronto per l’inizio della stagione a settembre. L’ultima volta che vide sua mamma fu il 12 agosto, quando lei prese un volo per tornare a casa, non sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto suo figlio vivo.

Il 18 agosto 1999 Boise State tenne il primo scrimmage di quella stagione, con Paul Reyna che dopo un leggero infortunio patito alla mano in allenamento era tornato ad allenarsi regolarmente, cercando quindi di guadagnarsi una maglia da titolare nel corso della partita; durante l’incontro Reyna si scontrò con un tight end, finendo a terra e picchiando la testa sul terreno. Si rialzò subito, ma tutti si accorsero che qualcosa non andava quando si accasciò per terra in sideline. Paul fu portato all’ospedale per un intervento d’urgenza: si era lacerato un vaso sanguigno fra il cervello ed il cranio e si stava formando un coagulo di sangue che ne avrebbe potuto provocare la morte. Dopo cinque giorni di coma Paul Reyna fu dichiarato morto cerebralmente; la famiglia decise di donare gli organi, salvando la vita di altre persone.

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La madre, il giorno dopo la morte del figlio, parlò a 650 studenti di Boise State, dimostrando una forza impressionante e pronunciando parole che avrebbero ispirato i giocatori dei Broncos per i successivi venti anni, e che sarebbero state incise in una placca che i giocatori vedono prima di entrare in campo, insieme alla faccia di suo figlio.

“Be not afraid, go out and win Championship”

Sabato scorso in occasione della prima partita in casa, contro Marshall, la madre di Paul, Carolyn Gusman, è tornata nel luogo dove suo figlio ha perso la vita, in veste di capitano onorario. Ha parlato con i giocatori raccontando chi era suo figlio, e tenendo un discorso che si spera ispirerà gli atleti di Boise State per i prossimi anni, come Paul Reyna e sua madre avevano già fatto venti anni fa.

paurl reyna mamma

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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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