[NFL] Week 2: Stesso stadio, stesso risultato (Buffalo Bills vs New York Giants 28-14)

Le due squadre si presentano all’appuntamento della week 2 con stati d’animo diametralmente opposti. I Giants ci arrivano con il morale sotto i tacchi a causa della pesante sconfitta rimediata all’AT&T Stadium di Dallas contro i Cowboys – dove hanno concesso a Prescott di lanciare ben quattro TD pass, suo record personale – mentre i Bills si presentano al match galvanizzati grazie alla rocambolesca vittoria in rimonta contro i Jets per 17-16, dopo essere stati in svantaggio per tre quarti di gioco.

Nella seconda trasferta consecutiva al MetLife Stadium i Bills, l’unica squadra di New York come amano sottolineare i tifosi, entrano nuovamente in campo con il piglio sbagliato, soprattutto in difesa, concedendo, dopo un primo drive lampo di appena due minuti e ventiquattro secondi, un touchdown ai Giants, grazie all’implacabile corsa di 27 yard della stella indiscussa della franchigia Saquon Barkley. Dopo l’ennesima brutta partenza sarebbe logico aspettarsi una ferma e pronta risposta da parte dei Bills che invece non arriva. Il primo drive della squadra ospite finisce infatti con un punt, dopo un totale di 10 yard guadagnate dal sempreverde Frank Gore a cui fanno da contraltare però la perdita di 7 yard causate dal sack subito dal quarterback. I Giants ripartono dalle proprie 30 yard sul punteggio di 7-0, ma restituiscono subito palla ai Bills giocando un altrettanto pessimo drive, culminato con un altro punt. Buffalo, con un drive finalmente ben sviluppato, si dimostra squadra vera; grazie all’efficace alternanza tra corse e lanci, in cui spicca un big play sull’asse QB Josh Allen / WR McKenzie che fa guadagnare ben 26 yard alla squadra, Buffalo si porta sulla linea delle 22 yard avversarie. Il drive viene chiuso positivamente con la corsa in touchdown di 6 yard dello stesso Allen, non nuovo nello sfruttare le sue ottime doti atletiche, a cui segue la trasformazione dell’extra point da parte del kicker Hauschka.

I Giants sono indubbiamente una squadra in ricostruzione tanto che nel drive successivo, dopo appena un minuto di possesso palla, sono nuovamente costretti al punt. Galvanizzati dall’ottimo lavoro difensivo i Bills mettono subito altri sei punti a referto, grazie ad un drive di 74 yard caratterizzato da 11 giochi complessivi che portano in end zone il running back Singletary, a cui segue la trasformazione del punto addizionale da parte del kicker. Il primo quarto si chiude quindi sul 14-7 per Buffalo.

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Per i Giants il secondo quarto inizia allo stesso modo in cui si era concluso il primo, ossia con un punt che, se mai ce ne fosse stato bisogno, certifica le difficoltà in attacco della squadra della Grande Mela. Secondo il classico adagio calcistico goal sbagliato goal subito, qui adattato alla versione football americano in meta non segnata meta subita, i Bills arrivano nuovamente in end zone; nonostante l’holding offensivo, con relativa perdita di 10 yard, comminata alla squadra di Sean McDermott, un altro big play, questa volta di 51 yard, tiene in vita gli ospiti che arrivano sulle 14 yard in territorio Giants. Il successivo passaggio vincente per il wide receiver McKenzie permette ai Bills di incrementare ulteriormente il distacco che, con il punto addizionale segnato, si attesta sul 21-7. Con ancora 7:25 sul cronometro da giocare nel secondo quarto i padroni di casa tornano in possesso di palla sulle loro 14 yard. La catena dei Giants inizia a muoversi efficacemente e dopo quattordici play ed un guadagno di 57 yard, che gli porta sulle 29 yard avversarie, sul 4th & 9 decidono, giustamente, di calciare un field goal che però viene sbagliato da Rosas. La squadra ospite ha il pallone per aumentare ulteriormente il vantaggio, ma grazie all’ottimo lavoro della linea difensiva dei Giants sono costretti a calciare un punt. La squadra di New York potrebbe quindi riscattare l’errore del drive precedente, ma dopo il guadagno di 12 yard sul primo 1st & 10, che poteva dare la scossa prima della fine del primo tempo, Eli Manning subisce un intercetto. Le squadre vanno così al riposo sul punteggio di 21-7.

In apertura del terzo quarto assistiamo alla sagra del punt, addirittura cinque consecutivi – tre per i Bills e due per i Giants -, che mettono in stallo partita, punteggio e tifosi (non è mai sembrato così azzeccato il detto secondo cui gli attacchi vendono i biglietti, mentre le difese vincono le partite). Solo in apertura dell’ultimo quarto di gioco, con ancora 11:56 sul cronometro, la squadra di New York partendo dalle proprie 24 yard riesce a spingersi, con un lungo drive da 76 yard contraddistinti dalla conquista di ben sei primi down, a ridosso della end zone avversaria; Eli Manning non tradisce le aspettative dei tifosi e con un preciso tracciante manda a segno Jones per un touchdown di 4 yard che porta al momentaneo 21-13, a cui si deve poi aggiungere l’extra point segnato da Rosas.

saquon barkley giants bills

L’inerzia della partita sembra poter girare a favore della squadra di casa, guidata dal capo allenatore Pat Shurmur, ma dopo il touchback di Rosas il QB dei Bills Josh Allen, ripartendo dalle proprie 25 yard, trova con successo il WR John Brown con un passaggio da 12 yard; il gioco prosegue con Buffalo che dalle proprie 37 yard, dopo il misero guadagno di una sola yard su corsa, riesce a muovere la catena, ma solo grazie alla penalità di 5 yard inflitta alla linea difensiva dei Giants. Dopo un totale di tre corse e 17 yard arriva un incompleto per Josh Allen che si rifà nei due giochi successivi portando i Bills sulle 3 yard avversarie (grazie prima ad un passaggio da 17 yard sempre per Brown e poi il big play del RB Singletary che riesce a guadagnarne altre 20). Sul 4th & goal Buffalo decide di calciare il field goal che viene segnato, ma poi annullato dagli arbitri per una flag contro New York; un errore imperdonabile che permette alla squadra ospite di ripartire da un 1st & 10. Al secondo tentativo i Bills riescono a segnare un altro touchdown ed il relativo punto addizionale che porta il punteggio sul definitivo 28-14.

Prima della chiusura della partita, nel tentativo di colmare i due possessi di svantaggio, la ditta Manning & Giants, ha però il tempo di sporcare ulteriormente le già non positive statistiche. Il numero 10 dei Giants chiuderà con un 26/45 – 62.3 di rating – per 250 yard, ma con ben due intercetti (l’ultimo a 3:35 dalla fine del match nel disperato tentativo di risollevare le sorti del match). Considerando le prestazioni mediocri di Manning ed il fatto che la franchigia non abbia nessun obiettivo stagionale, se non quello di cercare di perdere il minor numero di partite possibili, sorge spontaneo chiedersi perché non venga data la possibilità al giovane QB Daniel Jones, sesta scelta assoluta al draft 2019, di farsi le ossa sul campo. Per questa stagione sembra che il buon Saquon Barkley sia destinato a predicare nel deserto.
Situazione completamente differente per i Bills che, espugnando per la seconda volta consecutiva il MetLife Stadium, si dimostra una squadra ostica da affrontare. Sicuramente da registrare la linea difensiva che, sia con i Jets sia con i Giants, è partita, usando un eufemismo, non troppo bene. Dalla loro hanno un QB giovane ed affidabile come Josh Allen – ha chiuso la partita con 19/30 per 253 yard e zero intercetti – dimostrando, se ce n’era ancora bisogno di essere un quarterback affidabile.

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