Il riassunto di week 3 NCAA

Doveva essere una settimana interlocutoria nella NCAA, senza partite di altissimo livello. Si presentava come il ponte tra le tante, troppe, non-competitive delle prime tre week ai conference game che dal prossimo fine settimana si impadroniranno della schedule. Ci eravamo sbagliati? Ovviamente sì, ma non è una novità.

Le sorprese in questa week 3 NCAA sono arrivate fin dal venerdì con la lanciatissima North Carolina che dopo aver vinto in rimonta le prime due non ha concesso la tripletta facendosi sorprendere dall’ottimo primo tempo dei Deamon Deacons trascinati da un Jamie Newman che ha chiuso con 214 yard su passaggio, 78 su corsa 3 TD (1 su passaggio, due su corsa) e 1 INT. Da segnalare la vittoria dei Jayhawks con Boston College perché mette fine alla striscia di 48 sconfitte consecutive in trasferta di Kansas contro squadre delle Power5 mentre Wazzu ha avuto bisogno della terza prestazione consecutiva da oltre 400 yard di Anthony Gordon (e di un cambio di passo nel secondo tempo) per avere la meglio di Houston e del suo leader Deriq King (per lui 128 yard su passaggio e 94 su corsa e 2td complessivi)

Pittsburgh-Penn State è stata una battaglia meravigliosa, dominata dalle difese (in campo per i Panthers anche il nostro Thomas Baldonado) e risoltasi solo negli ultimi secondi col passaggio della disperazione dalle 20 ben difeso dai Nittany Lions. Discutibile la scelta di Narduzzi che con 4 minuti sul cronometro non ha avuto il coraggio di giocarsi un 4&goal dalle 2 yard venendo giustamente punito dagli Dei del football che hanno deviato sul palo il calcio di quello che sarebbe comunque stato il FG del -4. Il coach di Pitt ha spiegato che sarebbero comunque servite due segnature per vincere ed era inutile rischiare. L’ultimo drive, col passaggio della disperazione dalle 20 yard ha sottolineato, dal mio punto di vista, la scelta infelice dell’HC. Avesse trasformato il 4&down (siamo nel campo dei se, chiaro) e calciato poi dalle 20 si starebbe forse parlando dell’upset della settimana.

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Upset che invece è arrivato nella sfida tra Temple e Maryland. I Terrapins arrivavano dalla vittoria monstre con Cuse a cui avevano rifilato oltre 60 punti. Contro gli Owls tutto il buono di cui eravamo stati testimoni solo sette giorni fa si è dissolto con la offense degli ospiti in difficoltà per tutta la partita e condannata prima dal TD di Yeboah a metà dell’ultima frazione e poi dall’incapacità di sfondare il muro difensivo degli Owls.

Sorpresa anche nel match tra Michigan Sate e Arizona State dove i ragazzi di Dantonio arrivavano da super favoriti e sicuri di avere un attacco “affidabile” dopo le difficoltà della scorsa stagione. Il gridiron ha però raccontato una storia diversa con gli Spartans in grado di trovare l’unico TD della partita a 8 minuti dalla fine seguito però dal bellissimo (e coraggiosissimo) drive dei Sun Devils che con 50 secondi sul cronometro hanno ripreso il comando delle operazioni. Incredibilmente a condannare i padroni di casa non è stata la segnatura d Eno Benjamin ma la penalità che ha vanificato il FG del paraggio (realizzato) allo scadere che avrebbe rimandato il verdetto ai supplementari. 12 uomini in campo per Michigan State e vittoria, la terza della stagione, per Arizona State, una delle paicevoli scoperte di questo inizio di stagione .

Passeggiate sul bagno asciuga per Georgia, Ohio State, Texas, Tennessee (finalmente!) che ha rifilato 45 punti a Chattanooga, Notre Dame, Miami (63-0 con  Bethune-Cookman), Utah, Auburn, Texas A&M, LSU, Mizzou, Oklahoma (AAA Ucla cercasi), Nebraska, Boise State e Oregon mentre Bama, per la prima volta in stagione, ha incontrato qualche difficoltà contro una South Carolina che per quasi due quarti è stata capace di rallentare i ragazzi di Saban. Poi è arrivato il capolavoro di Harris ed è finito tutto. Niente da fare per Cuse contro Clemson, nonostante “l’effetto dome”. Tigers semplicemente di un altro pianeta.

Prestazione convincente di UCF, e del QB freshman Dillon Gabriel (347 yard 4td), che ha maltrattato Stanford per tutto il primo tempo facendo diventare irrilevanti gli ultimi 24 minuti come convincente è stata la prova di West Virginia che dopo la rullata della settimana precedente con Mizzou si è presentata davanti ai propri tifosi con atteggiamento ben diverso riuscendo ad avere la meglio su NC State grazie ad un Austin Kendall da 272 yard e 3TD (anche un intercetto per lui).
Meravigliosa la partita tra BYU e USC e la sfida a distanza tra i due QB Slovis e Wilson. Tanti errori, tante emozioni e l’intercetto nel primo OT di Ghanwoloku che ha chiuso il match dopo che la difesa dei Trojans aveva costretto i Cougars al FG. Trojans sconfitti ma non ridimensionati, anche se è difficile possano recitare un ruolo da protagonista nella PAC12. Seconda vittoria consecutiva per BYU che dopo Tennessee ottiene un’altra affermazione prestigiosa contro un team delle Power5.
Vittoria importante per Virginia (2-0 ACC) che pur non convincendo si porta a casa la terza W stagionale a spese di una Florida State il cui tentativo di mandare la sfida ai supplementari, con la corsa di Cam Akers, viene bloccato. Tifosi in delirio e memoria al 1995 quando Warrik Dunn subì lo stesso trattamento da parte della D dei lanciatissimi Cavaliers.

Le due partite di “cartello” di questa week 3 NCAA erano però il derby dell’Iowa tra Cyclones e Hawkeyes e la sfida della SEC tra Floria e Kentucky.
Il Cy-Hawk Thropy, tra una interruzione per fulmini e l’altra, è andato agli Hawkeyes che sono riusciti a fermare due volte negli ultimi minuti il tentativo del Cyclones di interrompere la striscia di nel derby del team di Coach Kirk Ferentz salito con questa a cinque W. L’incompleto di Purdy per Jones con due minuti sul cronometro e lo sfortunato tocco di Young sul punt successivo, con recupero di Iowa, hanno consegnato la vittoria ad Iowa. Dettagli che sono costati la sconfitta nonostante una buona prova di Purdy che con due bomboloni da 54 e 71 yard aveva portato i suoi avanti 14-6. La corsa di Stanley nel 4/4 e il FG con 4:51 sul cronometro dell’ultima frazione, insieme ai due errori già citati dei padroni di casa, sono risultati alla fine decisivi per gli Hawkeyes che restano quindi imbattuta.

Partita pazzesca, come spesso capita in NCAA, quella di Lexington tra Wildcat e Gators. I padroni di casa, che si presentavano senza il loro leader offensivo Terry Wilson, out per la stagione, dopo il vantaggio iniziale di Florida con il TD di Swain si sono portati fin sul 21-10, punteggio con cui si è chiuso il terzo quarto (tre td pass di Sawyer Smith ma anche 3 intercetti) L’infortunio di Felipe Franks, che probabilmente perderà tutto il resto della stagione, sembrava dover mettere la parola fine alle speranze dei Gators che invece guidati dal back-up QB Kyle Trask hanno realizzato 19 unanswerd point nell’ultima frazione realizzando l’impensabile.  Quanto possa pesare la perdita di Franks sull’economia della stagione dei ragazzi di Dan Mullen è difficile da dire anche se dover combattere nella SEC East senza il proprio signal –caller titolare potrebbe rivelarsi, alla lunga, una sfida difficile da sostenere, al netto dei difetti di Felipe. Nel frattempo Gators imbattuti in attesa di ospitare Tenneesse.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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