NFL Preview 2019: New Orleans Saints

Alla corte di Sean Payton ai Saints c’è voglia di rivalsa. Tanta. Il rischio è che possa essere troppa. Dopo la bruciante sconfitta contro i Los Angeles Rams per 23-26, seguita da un strascico di polemiche infinite sulla pass interference non concessa dai ref più eclatante degli ultimi anni, il team della Louisiana intende tornare in campo col coltello tra i denti, l’importante è non inciampare per la foga.

Il Super Bowl dello scorso anno è stato solo sfiorato, e per come era andata la stagione probabilmente i Saints si sarebbero meritati una chance per giocarselo, ma la corazzata difensiva dei Rams ha avuto la meglio nel Conference Championship Game e quindi una volta raccolti i cocci è tutto da rifare.

OFFENSE

brees saints eagles 112 yard

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Mr. 74.437 yard, noto anche come Dreew Brees, terrà sempre il mento rivolto verso l’alto cercando le mani più sicure della lega in profondità, mani che attualmente indossano i guanti di Michael Thomas. Mani che grazie al recente rinnovo contrattuale sono diventate anche le più ricche della storia NFL per un ricevitore; infatti il contratto che i Saints hanno firmato con Thomas è il più alto mai elargito ad un WR e “mr. 100 milioni” (61 garantiti) eclissa così i rivali di reparto OBJ e Antonio Brown. Il backfield ha perso Mark Ingram che è stato rimpiazzato da Latavius Murray e quindi il ruolo di RB2 è più che coperto; l’attacco Saints è certamente uno dei più ricchi e prolifici, e con Alvin Kamara che in due stagioni ha macinato la bellezza di 3.146 yard di scrimmage con 31 viaggi in end-zone registrando soltanto 2 fumble, possiamo dire che l’attacco di New Orleans sia in una botte di ferro.
Nonostante la potenza di fuoco in avanti, resta l’incertezza sul dato anagrafico del più grande lanciatore di tutti i tempi (numeri alla mano è così per chi dovesse dissentire), il quale entra nel suo 19° anno tra i professionisti. Gli anni di Purdue sembrano un fatto ormai storico per il classe ’79, la mente reggerà, ma se la forma fisica non tiene quello che doveva essere l’anno della vendetta si trasformerà in una grande delusione dal retrogusto fallimentare, forse la sua ultima.

Per aiutare Brees a mantenersi integro, Mickey Loomis e la dirigenza dai Santi hanno mosso mercato salendo di 14 posizioni rispetto alla prima chiamata posseduta al Draft di Nashville che per New Orleans iniziava dal 2° round: mossa giusta quella per arrivare a Erik McCoy, possente centro di Texas A&M visibilmente emozionato al momento della selezione che si alternerà col veterano Nick Eston sulla linea offensiva. McCoy potrebbe giocare anche guardia quando richiesto grazie alla sua versatilità, ma i piani di Pete Carmichael sono di utilizzarlo come C.
Un rinforzo per l’attacco è arrivato anche nella posizione di TE con Alize Mack da Notre Dame, pick n° 231 considerato intrigante per caratteristiche fisico-tecniche ma col potenziale ancora tutto da scoprire; lo vedremo fare a sportellate per una posizione in campo con Jordan Hill e gli altri giocatori del medi-corto raggio che i Saints stanno provando a sviluppare come Arnold e Griffin.

DEFENSE

new orleans saints

Alla corte di Sean Payton c’è voglia di rivalsa. Tanta. I New Orleans Saints intendono tornare in campo col coltello tra i denti, l’importante è non inciampare per la foga.Un team che ha perso solo 3 partite in stagione regolare l’anno passato può dormire sonni tranquilli (teoricamente).
Le porte del Mercedes-Benz Superdome sono ben custodite, le chiavi le ha il defensive end Cameron Jordan (12 sack e 1 fumble forzato nel 2018), chiedetegli voi di aprire se volete, tanto non lo farà!
In Jordan vedo un vero leader in campo e le spalle di 130 kg del veterano x4 Pro Bowl saranno in grado di sostenere l’intero reparto con forza e carattere.
Davanti il mare è tranquillo, dietro abbastanza agitato, di conseguenza per calmare le acque è arrivato il supporto atteso a poppa con le selezioni di ben due safety al draft anche i previsione del salto in free agency di Von Bell il prossimo anno: a difendere la secondaria ci sono i nuovi nomi di Chauncey Gardner-Johnson da Florida e Saquan Hampton da Rutgers (3 intercetti e 13 lanci sporcati l’anno scorso al college).

La 4-3 dei Saints sembra stabile, ma l’ostacolo più grande sembra essere la voglia di rilanciare i Falcons da parte del former MVP Matt Ryan che da quanto è emerso nei primi giorni di ritiro ha intenzione di fare sul serio per riportare Atlanta ai vertici della NFC South e vendicare lo sweep 2018. Demario Davis e Alex Anzalone dovranno impegnarsi parecchio ad alzare gli scudi sopra le spalle, specialmente contro il team della Georgia perchè come sempre in NFL l’accesso ai playoffs passa dal successo nella divisione.

COACHING STAFF

sean payton saints

A New Orleans Pete Carmichael ha di fatto le radici sotto i piedi dopo una decade spesa a pensare come attaccare qualsiasi cosa si muova in NFL, punto di riferimento fisso del gioco di Payton e inamovibile stratega offensivo al fianco di Dreew Brees. La StarWarsiana relazione tra Carmichael e Brees è paragonabile a quella di Obi-Wan Kenobi e Luke Skywalker secondo George Lucas, qualcosa di superiore nella sostanza e nello spirito; le vie della Forza hanno già dimostrato che Brees è uno Jedi di livello assoluto anche grazie agli insegnamenti ricevuti dal suo maestro.

Nella saga 2019 ricompare nuovamente Dennis Allen, defensive coordinator che 4 anni fa rimpiazzò Rob Ryan tra le file dei ribelli. Il lavoro di Allen ha prodotto solo 8 sconfitte negli ultimi due campionati in 32 partite disputate con un progresso di 5-3 dal 2017 al 2018, tradotto in italiano un lavoro eccellente.
Patrick Sean Payton completa una triade fenomenale ponendosi al vertice del triangolo nella sideline. Su questo coaching staff non ci sono dubbi, e se Brees non passerà al lato oscuro della Forza la vittoria è a portata di mano.

Record previsto: 11-5

Attenzione però, il calendario dei Saints è insidiosissimo, specialmente durante la prima metà di campionato perchè affrontare Texans, Rams, Seahawks, Cowboys e Bears in 5 delle prime 7 partite sarà impresa ardua e nessuna di queste corazzate intenderà cedere il passo.
Resta poi da valutare con profonda attenzione il confronto coi rivali divisional: la NFC South oggi giorno è senza dubbio una delle più competitive se non la più competitiva della lega. La strada nella NFC è molto più complessa rispetto a quella della conference rivale, da questa sponda del fiume non ci sono team con l’accesso garantito al Conference Championship Game da 15  anni a questa parte come i Patriots che entrano ai playoffs ancor prima di iniziare il training camp, e la voglia di rivalsa di squadre come Falcons, ma soprattutto Rams e Bears deve essere tenuta in considerazione, per tanto prevedo un passo indietro sul record.

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I nostri voti

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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Un Commento

  1. Io prevedo un record uguale a quello dello scorso anno 13-3.
    Tolti i Rams non vedo nessuno poter competere con loro durante la regular season, quindi le altre due potenziali sconfitte saranno incidenti di percorso.
    Poi come ben sappiamo basta un infortunio chiave e può cambiare tutto.
    Diverso discorso saranno i playoff in cui l’attacco stellare dovrà coprire una difesa di livello (buona sia la DL che la secondaria) che ha però nei LB il tallone d’Achille da sistemare durante la stagione regolare.

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