La cerimonia per l’ingresso nella Hall of Fame
Alle sette di sabato sera, ora locale, la Hall of Fame della NFL di Canton ha visto ufficialmente entrare otto nuove persone tra i propri componenti.
Per la cerimonia ogni eletto deve scegliere qualcuno che lo presenti al pubblico, ecco l’elenco:- Champ Bailey > Jack Reale, il suo agente
- Gil Brandt > Jerry Jones, owner dei Cowboys
- Tony Gonzalez > Dennis Allen, suo cugino
- Ty Law > Byron Washington, un suo amico
- Kevin Mawae > Tracy Mawae, sua moglie
- Ed Reed > Edward Reed Senior, suo padre
- Johnny Robinson > Bob Thompson , suo figliastro
- Pat Bowlen, scomparso il 13 giugno, presentato dai figli
Il primo a salire sul palco del Tom Benson Stadium è stato Gil Brandt, assoluto protagonista nei Dallas Cowboys grazie al suo lavoro di scouting. Nel suo discorso Brandt ha ovviamente ringraziato i Cowboys per aver sempre creduto in lui e nel suo lavoro e si è detto orgoglioso che il sistema di scouting che ha costruito nel corso degli anni è adesso usato da tantissime altre organizzazioni.
Il secondo in elenco è stato Johnny Robinson, safety dei Dallas Texans e dei Kansas City Chiefs negli anni 60. Nel suo discorso, registrato nei giorni precedenti, Robinson si è detto molto contento della selezione e dell’ingresso nella Hall of Fame dopo 47 dall’ultima azione giocata.
Terzo nella lista Kevin Mawae, centro dei Seattle Seahawks , New York Jets e Tennessee Titans negli anni dal 1994 al 2009. Mawae è il primo giocatore nato alle Hawaii ad essere eletto nella Hall of Fame e nel suo discorso si è emozionato tantissimo quando ha parlato dei suoi genitori.
Dopo Mawae è il turno dell’ingresso nella Hall of Fame di Pat Bowlen, proprietario dei Denver Broncos scomparso a giugno di quest’anno. Ci hanno pensato i suoi sette figli a svelare il busto in suo onore e a ricordare il padre.
Quinto in elenco Ty Law, cornerback dei New England Patriots, New York Jets, Kansas City Chiefs e Denver Broncos dal 1995 al 2009. Nel suo discorso Law ha ringraziato Bill Belichick per averlo fatto diventare un vero professionista e sua madre per avergli dato competitività e voglia di vincere.
A seguire il turno di Ed Reed, safety dei Baltimore Ravens, Houston Texans e New York Jets dal 2002 al 2013. Nel suo discorso Reed ha ringraziato la sua famiglia, gli amici e i compagni di squadra avuti nella sua carriera. Ed Reed ha ricordato l’importanza di incoraggiarsi l’un l’altro e di aiutare chi è in difficoltà. Il discorso totale di Reed è durato 36 minuti, uno dei più lunghi nella storia della Hall of Fame.
Penultimo a salire sul palco è stato Champ Bailey, cornerback dei Washington Redkins e dei Denver Broncos dal 1999 al 2013. Nel suo discorso Bailey ha ricordato che il momento migliore della sua carriera è stato il passaggio dai Redskins ai Broncos nel 2004 per ricordare che negli Stati Uniti c’è ancora razzismo e odio verso i neri e che tutti dovrebbero incominciare ad ascoltare le ragioni dell’altro.
A chiudere la serata Tony Gonzalez, tight end dei Kansas City Chiefs e Atlanta Falcons dal 1997 al 2013. In un discorso molto emozionante Gonzalez ha raccontato di come ha superato il bullismo di cui era vittima e la paura di fallire per chiudere con una lettera ai suoi figli nella quale ricorda come il vero successo non è dato dalla quantità di soldi che si hanno ma da quanto si contribuisce alla comunità e alle relazioni con le altre persone. Il discorso di Tony è durato 39 minuti e 5 secondi, nuovo record!
Potete vedere tutti i discorsi sulla pagina Facebook della NFL.
[clear]