Guida al Fantasy Football 2019 – Boom or Bust

Fantasy Football Studio e Huddle Magazine di nuovo insieme per una nuova serie a cadenza settimanale per farvi arrivare preparati e carichi al vostro draft. Gli articoli usciranno ogni martedì ma li potrete anche consultare tutti insieme nella nostra Guida al Fantasy Football 2019: un pratico e-book che verrà pubblicato nei giorni caldi del fantasy con tanti contenuti extra!

In questo terzo appuntamento dedicato al Fantasy Football parliamo di “boom or bust”, ovvero quei giocatori che stanno per “esplodere” sia in senso positivo che in senso negativo. Ognuno di noi ne ha scelti tre per categoria, fateci sapere la vostra opinione su questi giocatori e se, secondo voi, le previsioni sono azzeccate.

Boom

WR Tyler Boyd, Cincinnati Bengals

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Dopo un terzo anno fenomenale (76 ricezioni, 1028 yard su ricezione e 7 TD), Boyd si è guadagnato la fiducia dei compagni di squadra e della società, che gli ha rinnovato il contratto per altri quattro anni a cifre importanti. Questo dimostra che Boyd è il futuro di questo attacco che farà sempre di più affidamento su di lui piuttosto che sull’acciaccato trentunenne A.J. Green. (Federico)

RB Kerryon Johnson, Detroit Lions

Molto semplice: il backfield è suo e gioca in una squadra che ha appena sfoltito la competizione. Tutte le carte sono in regola perché possa fare meglio rispetto al 2018 (641 yard su corsa, 213 su ricezione e 4 TD in totale) nel secondo anno di Coach Patricia. (Renato)

RB Tevin Coleman, San Francisco 49ers

Bastano due parole: Kyle. Shanahan. Non solo il talentuoso running back ex-Falcons ritrova l’allenatore che ha saputo sfruttare al meglio le sue caratteristiche ma Coleman è capitato in un backfield sì affollato ma dalle poche certezze: sia Jerick McKinnon che Matt Breida hanno continui problemi di infortuni e i loro tocchi saranno certamente in calo rispetto a quelli di Coleman che può conquistare agilmente il posto di titolare. (Federico)

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TE Evan Engram, New York Giants

L’ultima volta che Engram è stato rilevante nel fantasy è stato il suo anno da rookie. Perché? Perché i target c’erano. Questo potrebbe essere l’anno buono per rivederlo al top dei rankings dei tight end data l’assoluta mancanza di ricevitori a New York (pesano molto l’infortunio al dito di Sterling Shepard e la squalifica di Golden Tate). Se cercate un tight end dal rapido impatto, eccovi Evan Engram. (Renato)

WR D.J. Moore, Carolina Panthers

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La seconda parte di stagione nel 2018 era solo la punta dell’iceberg. Con un Cam Newton recuperato al 100% dall’infortunio alla spalla che ha affondato la stagione dei Panthers l’anno scorso, Moore potrà facilmente superare le 1000 yard su ricezione (nel suo anno da rookie si è fermato a 788). I target complessivi dell’attacco saranno riservati a lui e a CMC, non certo al derelitto Greg Olsen o a Curtis Samuel, WR2 di una squadra che non è in grado di sostenere due wide receiver fanta-rilevanti. (Federico)

RB Marlon Mack, Indianapolis Colts

Questa è una situazione particolare, qui c’è la competizione di molti per il posto di RB1. Tuttavia, se Mack rimane sano tutta la stagione lo spot è tutto suo visto che nel 2018 ha superato le 1000 yard, con almeno 17 tocchi nelle 13 partite che ha giocato. Mi aspetto che anche i 9 TD dell anno passato aumentino, visto il gran potenziale offensivo dei Colts. ‘Tacci loro. (Renato)

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Bust

RB Le’Veon Bell, New York Jets

No, non sono pazzo e/o ubriaco. In primis, a New York è arrivato un head coach che tendenzialmente non ha guidato attacchi spettacolari o particolarmente prolifici. C’è anche da considerare il fatto che la quantità di talento che si ritrova intorno ai Jets non è esattamente la stessa dei tempi di Pittsburgh: in particolare, quando parliamo della linea offensiva, i Jets potrebbero avere una delle peggiori unità la prossima stagione. Ergo, non considero Bell un bust in quanto tale ma un bust rispetto alle aspettative fin troppo rosee che abbiamo su di lui, basate su giocate risalenti a due stagioni fa e con una squadra totalmente diversa. (Federico)

RB Derrik Henry, Tennessee Titans

Chi mi conosce sa quanto mi dolga il cuor mettere Derrico nella lista dei possibili bust, ma, per dovere nei confronti di voi ascoltatori/lettori devo essere onesto. Le premesse sono purtroppo tutt’altro che rosee dopo la squalifica di quattro giornate per l’OT Taylor Lewan ed il cambio di OC. Si rischia di draftare un giocatore che, come l’anno scorso, ingrana solo verso il finale di stagione a giochi ormai fatti. Per quanto poco probabile, c’è la possibilità che il nuovo regime continui nel segno delle ultime gare dell anno passato ma non fatevi troppe illusioni. (Renato)

TE Kyle Rudolph, Minnesota Vikings

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È vero, Rudolph è fresco di estensione di contratto ma non dimentichiamoci che anche quest’anno si dovrà accontentare dei pochi target lasciati da Adam Thielen e Stefon Diggs. Il veterano dei Vikings riesce quasi sempre a chiudere la stagione in top 10 ma le sue prestazioni altalenanti dimostrano quanto sia inaffidabile di settimana in settimana: meglio affidarsi a qualche giovane con più potenziale. (Federico)

WR D.J. Moore, Carolina Panthers

Pochi target a disposizione, un QB abbastanza “errante” (in tutti i sensi), un concorrente che avrà lo stesso numero di target (Curtis Samuel) ed uno spot di WR1 che gli farà incontrare i cornerback più forti. Non è una ricetta che fa di D.J. Moore un wide receiver appetibile al fantasy, nonostante abbia la testa della depth chart e sia un giocatore di gran talento. E poi è uguale a Mbappè, sul serio, andate a guardare. (Renato)

RB Damien Williams, Kansas City Chiefs

Pur volendo ignorare i problemi fisici di inizio training camp, è un dato di fatto che Williams non abbia mai gestito un backfield da RB1 in carriera e il posto al top della depth chart non se l’è realmente guadagnato, ci è arrivato dopo l’addio di Kareem Hunt. Troppo alta la sua ADP e troppi i dubbi intorno al giocatore, per quanto lo spot in cui si trova sia davvero allettante rischiamo di ritrovarci in squadra un panchinaro draftato come starter. (Federico)

RB Dalvin Cook, Minnesota Vikings

Per un running back giocare nella squadra giusta è un plus, non riuscire a giocarci per problemi di infortunio è invece gravissimo. Sono tre stagioni che Dalvin Cook non riesce a giocare 16 partite, davvero vogliamo fidarci quest’anno? La sua ADP non giustifica il rischio, pass. (Renato)

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Il podcast dedicato al magico mondo del Fantasy Football e della NFL, interamente in italiano! Curato da Federico Ferrari e Renato Piccolo.

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