Il Draft 2019 dei New York Giants

La tre giorni di Draft dei New York Giants ha suscitato molte critiche nei confronti del General Manager Dave Gettleman che era chiamato a rifondare le basi dei Giants. A mente serena, è giunto il momento di fare una considerazione sul draft in generale e di spendere due parole su Jones.

Le necessità erano: rinforzare la pass rush, trovare un defensive tackle, sistemare il reparto dei defensive back, un puntello per la offensive line da far giocare a destra, un wide receiver numero 1 e ovviamente un quarterback.
Per provare a mettere una pezza sulle ultime due stagioni, gli asset in possesso della dirigenza erano: round 1 pick 6 e 17; round 2 pick 37; round 3 pick 95; round 4 pick 108 e 132; round 5 pick 142, 143 e 171; round 5 pick 180; round 7 pick 232 e 245.
Alla 17° overall è arrivato Dexter Lawrence, un defensive tackle colossale da 340 lbs, grande run stopper, unico non trascurabile neo: difficilmente diventerà utile in pass rush, se non l’ha fatto al college perché dovrebbe iniziare a farlo tra i professionisti?
Per la pass rush sono stati presi i DE Oshane Ximenes (95° ODU) e Chris Slayton (245° Syracuse), Ximenes al terzo giro è una buona pick, potrebbe già da subito vedere il campo nelle rotazioni difensive. Inoltre, è arrivato Ryan Connelly, linebacker da Wisconsin (143°) per dare profondità al reparto, osservazione personale: più che profondità servirebbe qualità ma il meglio era già uscito una ottantina di chiamate prima circa.

Il puntello per la Oline ha preso le gigantesche forme di George Asefo-Adjei (6’5’’ per 325 lb) da Kentucky, affidabile ed una ottima scelta al settimo giro.
Per quanto riguarda il wide receiver con la 171° chiamata è arrivato Slayton da Auburn, un ottimo prospetto superiore in dimensioni a Tate e Shepard, alte aspettative da parte sua, una buona pick.

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La parte migliore del Draft dei New York Giants a mio parere è arrivata sui cornerback: Baker, Love e Ballentine. Baker è arrivato tramite trade up (per arrivare alla 30° i Giants han dato dentro la 37°, 132° e 142), il miglior corner back di questa classe. Love è una ottima pick tenendo conto che insieme a Baker e Williams (andato ai Browns), erano finalisti del Jim Thorpe Award che annualmente premia il migliore DB universitario, direi che il reparto è stato ampiamente rinforzato. Su Ballentine giudizio momentaneamente sospeso a causa del suo ferimento durante una sparatoria avvenuta domenica mattina, dovrebbe ristabilirsi appieno ma ne parleremo a guarigione avvenuta.

draft 2019 giants

Escludendo momentaneamente Jones, il Draft dei New York Giants è stato appena sufficiente, la dirigenza ha provato a coprire tutte le necessità cercando i giocatori migliori disponibili alla chiamata, proprio come fanno tutti. È un voto che potrebbe alzarsi, e di molto, se almeno un paio dei giocatori draftati rendessero sopra le aspettative, cosa non impossibile vedendo il potenziale di Slayton e del duo Baker/Love.

Arriviamo al dunque, 1° round 6th overall: Daniel Jones, quarterback da Duke.

Viene preferito su Haskins, giudicato più completo e già definito da alcuni insider: NFL Ready. La principale critica che viene mossa al GM è stata quella di non aver preso un Edge o un DT con la numero 6 (Allen e Oliver erano ancora disponibili) e alla numero 17 di non aver draftato il ragazzo di Duke. Secondo le dichiarazioni fatte da Gettleman nella conferenza stampa successiva alla tre giorni di Nashville:

“almeno due squadre avrebbero puntato su Jones prima della 17° scelta”.

È vero o è semplicemente una “paraculata”? Non lo sapremo mai con certezza, nemmeno gli insider lo possono sapere con certezza. Il rischio venisse scelto tra la 6° e la 17° scelta del primo round, realisticamente, era basso. Gettleman non ha voluto correrlo. La sua scelta è stata un azzardo, ha puntato forte su un ragazzo che quasi sicuramente non giocherà questa stagione e che avrà tempo per potersi ambientare, cosa sempre più rara nella NFL di oggi, vedremo solo tra due anni se il rischio corso ripagherà. I Giants si portano a casa un giocatore che in tre anni da starter dei Blue Devils ha collezionato 36 presenze per 764 passaggi completati su 1275 tentati (percentuale di 59,9), 52 td a fronte di 29 intercetti, dei prospetti di questo anno è quello che ha giocato di più, fattore non trascurabile. Una delle principali critiche che viene mossa a Jones è che non sia un gunslinger, non ha quel cannone nel braccio che tutti i tifosi vorrebbero vedere al proprio quarterback. Ha delle statistiche leggermente inferiori alla media per quanto riguarda la precisione, specialmente nei lanci sul profondo, preoccupante ma fino ad un certo punto, stiamo parlando di decimali di percentuale.

Ma perché preferire lui su Haskins? Jones è un quarterback che ha avuto continuità nel corso degli anni, ha dimostrato di saper leggere bene le difese, è passato dalle mani di Cutcliffe, proprio come Manning, forse proprio per creare una sorta di continuum sistemico. Nonostante le varie qualità Jones non è ancora pronto per il grande salto, e una sesta scelta assoluta rappresenta un investimento davvero importante per il giocatore che è. Jones quindi è un reach? Sì, fino a quando non scenderà in campo da titolare in regular season sarà sempre una reach, tutti gli analisti del mondo potrebbero fare sicuramente meglio dei GM a bocce ferme e Draft. Alla fine, è facile pescare il prossimo Joe Montana o riconoscere Tom Brady tra il terzo e il settimo giro. Gettleman ha investito tanto, non tutto, su Jones e sul piatto mette anche la propria posizione e il proprio lavoro. Se fra due anni Jones si rivelerà il brocco impreciso che a quanto pare tutti conoscono, allora Gettleman avrà perso la sua puntata e probabilmente il mestiere ma se Jones giocasse bene?  
Alla fine, mentre aspettiamo il football giocato, restano solo le parole. E aspettando il giudizio del campo vorrei ricordare agli analisti e insider dei nostri bar virtuali, le parole dell’allora GM dei Colts, Bill Tobin quando nel 1994 rivolte all’analista Mel Kiper:

[Tobin] Chi diavolo sarebbe Mel Kiper? Critica chiunque, ha tutte le risposte su chi dovresti prendere e chi non dovresti prendere. Che io sappia non si è mai messo un sospensorio, non ha mai allenato, non è mai stato uno scout o un amministratore e all’improvviso è un esperto. […] Mel Kiper non ha più credenziali del mio vicino di casa che di mestiere fa il postino.

(Il video su YouTube)

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 Articolo a cura di Daniel Tabbì

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