AREA 54 Draft: La classe Bears 2019

Difficile riuscire a puntellare un roster senza i primi due pick, Chicago inizia la sua 3 giorni partendo indietro, ma non dimentichiamoci che i nostri primi due pick al draft 2019 si chiamano Khalil Mack e Anthony Miller!

Abbiamo già fornito una prima analisi sul pick considerato più importante a Chicago, quello speso da Pace nel 3° round per David Montgomery nell’articolo speciale draft Area 54 pubblicato sabato 27 aprile proprio qui su Huddle.

Oggi prendiamo velocemente in visione gli altri pick dei round successivi.

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RILEY RIDLEY WR

E’ un chiaro esempio di quando un team seleziona il miglior giocatore rimasto disponibile. Il ragazzo ha stazza, una bella presa in ricezione, gran lettura del gioco con cambi di direzione improvvisi che mandano a spasso le difese e soprattutto l’abilità nel saper vincere i contrasti in campo aperto.
Con l’arrivo di Ridley (fratello del Ridley dei Falcons) andiamo a migliorare notevolmente il reparto ricevitori.
Ottimo upgrade.

DUKE SHELLEY CB

A dire di Ryan Pace i Bears hanno parlato tanto di questo atleta nelle valutazioni interne della Halas Hall.
Shelley è un giovane estremamente atletico e molto competitivo; veloce sulle coperture, sveglio in campo.
4 anni da titolare a K State gli consentiranno di entrare velocemente in ritmo nella difesa più temuta della NFL.
Da questo pick mi aspetto moltissimo.

KERRY WHYTE JR. RB

Pick contestato dal mondo Bears, la ragione del dissenso è perchè nessuno realmente conosce il potenziale di questo running back.
Perchè selezionare due running back in un draft con soli 5 pick e quando altri due RB sono già in roster rimane un mistero per tutti, tranne per Ryan Pace che ha selezionato Whyte Jr. apparentemente solo per dar forza allo special team.
Questo ragazzo è dotato di una velocità spaventosa e di una progressione impressionante!
Bella scommessa qui.

STEPHEN DENMARK CB

I Bears avevano fatto dei workout privati con lui e pare siano emerse duttili qualità in termini non solo difensivi, ma anche in attacco.
Stephen Denmark è un altro tassello finalizzato a rinforzare lo special team che con l’addio di Bellamy ha perso qualità.

Immediata, la college free agency ha seguito la chiusura del draft ed ha portato a Chicago alcuni nomi interessanti tra cui quello di Alex Bars, OL da Notre Dame, che proprio qui su Huddle avevamo annunciato come obiettivo dei Bears nell’articolo dello scorso 6 marzo spiegandone le motivazioni e ci abbiamo preso in pieno!

C’è stato un segnale forte in casa Bears perchè diversi atleti uscenti dal college hanno espresso il desiderio di giocare a Chicago.
Gli scouter di Pace hanno fatto gli straordinari per arrivare a questi nomi, avevamo pochi pick a disposizione e li abbiamo massimizzati nel valore.
Quello che non si vede è l’elemento fondamentale: esiste una fortissima relazione di fiducia tra osservatori e allenatori attualmente, e questa è l’arma in più che abbiamo utilizzato nel nostro draft.

Nashville è alle spalle, l’inizio della nuova stagione non è più così lontano.
Gli analisti americani hanno valutato le selezioni dei Bears con un B+ che tutto sommato non ci dispiace, ora staremo a vedere cosa ci regalerà la creatività di coach Nagy!

BEARDOWN

Chicago Bears Alex

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